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« Debiti pubblici a confrontoImprenditori burini »

Non toccate i 'manager' raccomandati!

Post n°68 pubblicato il 25 Maggio 2012 da cajen.1972

 

"SVILUPPO E CRESCITA"

 

 

 

La Fornero:

"Quello dei dipendenti pubblici non è un mercato perché le regole sono diverse, ma auspico che qualcosa di simile a quello che abbiamo fatto per i dipendenti privati relativamente alla possibilità di licenziare sia inserito nella delega al ddl anche per i dipendenti pubblici".

 

L'imprenditore fancazzista:

APRITI CIELO !!!

Pensare di l-i-c-e-n-z-i-a-r-e “un’impiagato” assenteista?

Misurare la p-r-o-d-u-t-t-i-v-i-t-à di uno scaldasedie ?


 

Facile prendere come esempio gli assenteisti, parlare di loro non deludono mai le aspettative, con questi esempi da burini demagoghi si può recriminare tutto quello che si vuole e nessuno ci darebbe torto ma la pubblica amministrazione non è fatta solo di assenteisti, c'è chi lavora sodo e fa i turni di notte. Pensiamo solo per un'attimo a quello che può succedere nell'intera notte al pronto soccorso di una città di media grandezza, mentre altri (imprenditori inclusi)  se ne stanno davanti al computer a scrivere i pensierini della notte.

Per questi diversamente nullafacenti, le regole esistono solo per i dipendenti, ma non per i manager corrotti messi a dirigere grazie ai favori di qualche politico. Non importa che nella P.A. ci siano incompetenti o corrotti pagati da noi cittadini, l'importante è poter licenziare tutti e comunque in nome del progresso e dello sviluppo ma di quale sviluppo parlano? Del proprio! E' ovvio che una riforma di tale portata interessa molto a quel tipo di imprenditore sia pubblico che privato che vorrebbe poter licenziare e assumere, ricattare il lavoratore per renumerare guadagni sulle spalle dei lavoratori. Oggi si fanno dei contratti persino settimanali. Questi sono gli imprenditori che per salvare i loro profitti negano i diritti degli altri e scrivono sui loro blog i loro compitini da prima elementare per distrarre un po' chi li legge, non hanno grandi pretese.

 

 

 
Rispondi al commento:
Quintana5
Quintana5 il 27/05/12 alle 17:38 via WEB
No, non credo che potresti immaginare mai, lascia andare la tua fantasia, moltiplicala per 8 e forse ti ci avvicini! Qui a Roma la sosta in seconda fila è una tragedia: spesso è difficile circolare, allora pare che i vigili urbani stiano iniziando a multare ed un io amico, indomito doppiafilista protesta sempre dicendo che è inutile colpire chi non trova posto perché a Roma non sono mai stati creati parcheggi, perché posti non ce ne sono etc. In realtà ha le sue ragioni ed aggiunge anche che i vigili dovrebbero essere attenti a chi passa con il rosso, che è cosa molto più pericolosa...vagli a dare torto! Ma poi un altro amico, che non rispetta i semarofi mai, dice che passare quando non c'è pericolo non si fa male a nessuno e aggiunge che se i vigili controllassero meglio chi sfreccia per la città a velocità folle si eviterebbero tanti incidenti mica ha tanto torto...Ma un altro amico dice che le velocità cittadine sono spesso irrazionali, su strade larghe e senza traverse è impossibile non andare almeno ad 80 e che i vigili dovrebbero controllare chi commette veri e propri reati, tipo i furti, ma anche qui un ladruncolo dice che in fondo lui non ammazza nessuno, che pericolosi sono gli assassinii, ma costoro diranno che un omicidio commesso in un momento d'ira non può essere causa di condanna definitiva, che ci sono i mafiosi; costori, a loro volta, invitano a porre di più l'attenzione su terroristi e stragisti...insomma, possibile che se non sconfiggiamo il terrorismo internazionale non si possano fare 20 euro di multa a chi parcheggia in sosta vietata??? A me questi discorsi ricordano un po' queste logiche, del "lui è peggio di me". Dire che i dipendenti pubblici dovrebbero avere le stesse regole dei dipendenti privati non mi pare nulla di sbagliato, anzi, credo ne guadagneremmo in termini di efficienza dei nostri servizi e puntare sempre il dito su chi è peggio non aiuta a risolvere alcuna questione, ma a perpetuare situazioni di inefficienza e parassitismo.
 
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