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nr.38

Post n°38 pubblicato il 09 Marzo 2013 da boccabuona58

Se ancora potevo nutrire un dubbio e dare continuità alla fiducia che ripongo nella gente...

beh.. da un pò di giorni devo ricredermi... gira gente strana anche qua dentro..

però.. io continuo comunque ad essere fedele all'insegnamento..

"ama il prossimo tuo come te stesso.."

e niente può cambiare le mie convinzioni..

Ultimamente non ho fatto altro che.. "porgere l'altra guancia.." senza paura e senza tema di smentita

mi rafforza la convinzione di cosa ho scritto nel post nr 33...

come dice la canzone....

un bicchiere x dimenticare che morire o vivere era uguale...
non riuscivo piu a ritrovare la mia strada la mia direzione...
povero in danari ricco in fondo al cuore davo tutto il bene davo un po di me...
ho speso parole e invano questo amore...

per chi come me contretto a mendicare...
ed in cambio ho avuto tanto male...
tanto male...

e come un equilibrista continuo a restare qua sul filo sfidando la sorte...

 
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Nr. 37

Post n°37 pubblicato il 07 Marzo 2013 da boccabuona58

Presuntuosazzo......

 

Tu si'
'na cosa grande pe' mme,
'na cosa
ca me fa 'nnammura',
'na cosa
ca si tu guarde a mme,
me ne moro accussi'
guardanno a te.
Vurria sape'
'na cosa da te,
pecche' quann'io
te guardo accussi',
si pure
tu te siente muri',
nun m''o dici
e nun m''o fai capi'
ma pecche'?
E dillo
'na vota sola...
si pure
tu stai tremanno,
dillo ca me vuo' bene...
comm'io, comm'io,
comm'io voglio bene a te.
Tu si'
'na cosa grande pe' mme',
'na cosa
ca tu stessa nun sai,
'na cosa
ca nun aggio avuto mai,
nu bene accussi',
accussi' grande!
E dillo
'na vota sola...
si pure
tu stai tremanno,
dillo ca me vuo' bene...
comm'io, comm'io,
comm'io voglio bene a te.
Tu si'
'na cosa grande pe' mme',
'na cosa
ca tu stessa nun sai,
'na cosa
ca nun aggio avuto mai,
nu bene accussi',
accussi' grande!
Accussi' grande,
accussi' grande!

 
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Nr. 36

Post n°36 pubblicato il 21 Febbraio 2013 da boccabuona58

Botta e risposta... questo si che è un grande Prete..

questa lettera mi è giunta via mail... nella mia posta privata.

Una lettera di un prete giusto!

Mando la “lettera pastorale” della sen. Ada Spadoni (PDL) e la relativa
risposta, dovuta ,considerato il fatto che la senatrice si è rivolta a
tutti i preti dell’Umbria in quanto pastori e sollevando strumentalmente
solo alcuni dei temi etici che sono oggetto della riflessione cristiana con
la chiara richiesta di un sostegno politico dei preti stessi e delle
comunità cristiane.
don Gianfranco Formenton
  
LA LETTERA DELLA SENATRICE
 
 Perugia, 8 febbraio 2013
 
Gentile Parroco,
 
mi sono decisa a scrivere questa lettera ai pastori del popolo cristiano
dell’Umbria perché, dopo cinque anni trascorsi in Senato, so con certezza
che nei primi mesi della prossima legislatura dovranno essere affrontati in
Parlamento parecchi argomenti che riguardano temi etici importanti e
delicatissimi. Mi riferisco, tra le altre, alle disposizioni sul “fine
vita” (chi non ricorda il caso Englaro), alla legge sul matrimonio per le
coppie omosessuali, all’adozione di bambini nelle stesse coppie
omosessuali, alle problematiche sull’uso degli embrioni, all’apertura
all’aborto eugenetico (che, di fatto, si va già diffondendo).
 
In Parlamento, lo scorso anno, ho costituito, assieme ad altri colleghi,
l’Associazione parlamentare per la Vita. Una Associazione che è stata un
baluardo contro ogni attacco volto a modificare in senso negativo la nostra
legislazione. Malgrado ciò recenti orientamenti dei giudici hanno intaccato
lo stesso dettato costituzionale in tema di famiglia, di adozioni e di fine
vita.
 
Immagino che sulla politica economica del mio partito non tutto possa
essere pienamente condivisibile e che, magari, alcuni preferiscano
soluzioni diverse da quelle che abbiamo proposto o che abbiamo in programma
di fare. Sui temi etici però, a differenza di altri partiti, il PdL è stato
sempre unito e coerente, perché composto da molti cattolici e da altri che
si definiscono ‘laici adulti’, la cui formazione culturale e politica è in
ogni caso improntata al rispetto di tutti i valori non negoziabili. Se di
politica economica si può discutere – ma io ho sempre lottato per orientare
al bene comune l’azione dello Stato – su queste tematiche non ci sarà
possibilità di mediazione. Mediare significherebbe comunque accettare che,
prima o poi, si compia un’escalation che ha come traguardo la modificazione
dei valori di fondo della nostra società, da ultima, per usare la denuncia
dei vescovi spagnoli, ‘la separazione della sessualità dalla persona: non
più maschio e femmina, ma il sesso sarebbe un dato anatomico senza
rilevanza antropologica.’
 
È necessario che nel futuro Parlamento ci sia un numero di persone
sufficienti a non far passare leggi contro la famiglia, l’uomo e la sua
vita. Io mi sono impegnata e mi impegnerò in questo senso. Per questo
chiedo anche il Suo sostegno e ringrazio per tutto quello che riterrà di
fare.
 
Devotamente saluto,
 
Ada Urbani
 
candidata PdL al senato
 
  
 LA RISPOSTA DI DON GIANFRANCO FORMENTON
 
Spoleto 12 febbraio 2013
 
Gentile Senatrice,
 
ho ricevuto la sua lettera “ai pastori del popolo cristiano dell’Umbria” e
ho deciso di risponderle in quanto “pastore” di una parte di questo popolo
al quale recentemente il Card. Bagnasco ha raccomandato, dopo alcune
eclatanti ed astrali promesse elettorali, di non farsi “abbindolare”.
 
Vedo che nella sua lettera lei parla in gran parte dei cosiddetti “temi
etici” che lei riferisce unicamente ai luoghi comuni che tutti i politici
in cerca di voti e consensi toccano quando si rivolgono ai cattolici: il
fine vita, le unioni omosessuali, gli embrioni, l’aborto…
 
La ringrazio anche per la citazione dei vescovi spagnoli e per il suo
impegno per la formazione culturale e politica improntata al rispetto di
tutti i valori non negoziabili.
 
Ma rivolgendosi ai “pastori del popolo cristiano” lei dovrebbe ricordare
che tra i valori non negoziabili nella vita, nella vita cristiana e
soprattutto in politica entrano tutta una serie di comportamenti di vita,
di etica pubblica e di testimonianza sui quali non mi sembra che il partito
di cui lei fa parte né gli alleati che si è scelto siano pienamente
consapevoli.
 
Sarebbe bello stendere un velo pietoso su tutto ciò che riguarda il capo
del suo partito sul quale non credo ci siano parole sufficienti per
stigmatizzarne i comportamenti, le esternazioni, le attitudini pruriginose,
le cafonerie, le volgarità verbali che costituiscono tutto il panorama di
disvalori che tutti i pastori del popolo cristiano cercano di indicare come
immorali agli adulti cristiani e dai quali cercano di preservare le nuove
generazioni.
 
Sarebbe bello ma i pastori non possono farlo perché lo spettacolo
indecoroso del suo capo è stato anche una vera e propria “modificazione dei
valori di fondo della nostra società” (come lei dice) operata anche grazie
allo strapotere mediatico che ha realizzato una vera e propria rivoluzione
(questa sì che gli è riuscita) secondo la quale oramai il relativismo
morale, tanto condannato dalla Chiesa, è diventato realtà. Concordo con
lei, su questo “mediare significherebbe accettare”.
 
Un’idea di vita irreale ha devastato le coscienze e i comportamenti dei
nostri giovani che hanno smesso di sognare sogni nobili e si sono adagiati
sugli sculettamenti delle veline, sui discorsi vacui nei pomeriggi
televisivi, sui giochi idioti del fine pomeriggio e su una visione rampante
e  furbesca della politica fatta di igieniste dentali, di figli di boss
nordisti, e pregiudicati che dobbiamo chiamare onorevoli.
 
Oltre a questo lei siederà nel Senato della Repubblica insieme a tutta una
serie di personaggi che coltivano ideologie razziste, populiste, fasciste
che sono assolutamente anti cristiane, anti evangeliche, anti umane. Mi
consenta di dirle francamente che il Vangelo che i pastori annunciano al
popolo cristiano non ha nulla a che vedere con ideologie che contrappongono
gli uomini in base alle razze, alle etnie, alle latitudini, ai soldi… e, mi
creda, mentre nel Vangelo non c’è una sola parola sulle unioni omosessuali,
sul fine vita e sull’aborto… sulle discriminazioni, sul rifiuto della
violenza e su una visione degli altri come fratelli e non come nemici ci
sono monumenti innalzati alla tolleranza, alla non violenza,
all’accoglienza dello straniero, al rifiuto delle logiche della furbizia e
del potere.
 
Mi dispiace, gentile senatrice, ma non riterrò di fare qualcosa né per lei,
né per il suo partito, né per i vostri alleati, anzi. Se qualcosa farò
anche in queste elezioni questo non sarà certo di suggerire alle pecorelle
del mio gregge di votare per quelli che mi scrivono lettere esibendo
presunte credenziali di cattolicità.
 
Mi sforzerò, come raccomanda il cardinale, di mettere in guardia tutti e di
non farsi abbindolare da certi ex-leoni diventati candidi agnelli. Se le
posso dare un consiglio, desista da questa vecchia pratica democristiana di
scrivere ai preti solo in campagna elettorale e consigli il suo capo di
seguire l’esempio fulgido del Papa. Sarebbe una vera opera di misericordia
nei confronti di questo popolo.
 
don Gianfranco Formenton
__,_._,___

 credo non abbia bisogno di commenti...

 
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Nr. 35

Post n°35 pubblicato il 19 Febbraio 2013 da boccabuona58

Ah che sarà....

Per alcuni studiosi l’amore deriverebbe dal sanscrito mar, morte, di cui rappresenta l’esatto contrario: Amar, non-morte, ovvero immortale.  

 Chi pensa che la felicità consista nell’essere amati cerca negli altri qualcosa che, una volta trovato, lo rende stranamente infelice. Finché l’altalena della vita gli dischiuderà le porte di una scoperta, che come tante altre stava già scritta in un libro. Il «Simposio» di Platone. Tutti i personaggi concordano su un punto: Eros, il demone dell’amore, coincide con la persona amata. Tutti tranne Socrate, che nelle ultime pagine ribalta la prospettiva: Eros non visita l’amato, ma l’amante. E’ l’amante a essere posseduto dall’energia che trasforma le larve in uomini e gli uomini in dei. E’ l’amante che desidera, soffre, sublima. In una parola: ama. Ah, se avessi letto il Simposio con più attenzione in gioventù. Ma forse non lo avrei capito. Ora invece so. So che la felicità non consiste nell’essere amati. Consiste nell’amare. Senza condizioni, nemmeno quella di essere ricambiati.

 

chissà che ne pensa Guaio.... a tal proposito...

 
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Nr. 34

Post n°34 pubblicato il 14 Febbraio 2013 da boccabuona58

per te...

se no mi "accusano"

che ce l'ho con le

donne di libero

^____^

 
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