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MATRIMONIO
Post n°99 pubblicato il 04 Ottobre 2014 da la.luna.piena1
L'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma:
Questo,che avete appena letto,è l'articolo inerente al matrimonio che è pure uno dei 7 sacramenti per la chiesa cattolica.Abbiamo deciso,io e la mia amica e collaboratrice,a un piccolo confronto su questa cosa,dove io mi ritrovo a fare l'avvocatessa del diavolo dato che fra il matrimonio e una sana convivenza scelgo 100 volte la seconda. Scelgo la seconda perchè sul matrimonio ho già dato e come per tante persone non ne voglio più sapere.In primis non credo che quel si,pronunciato davanti a un prete o ad un ufficiale civile,sia più forte del si per andare a convivere ed eventualmente creare una famiglia con figli. in secundis il matrimonio è solamente una cerimonia dove gli euro volano dalla finestra inutilmente quando che potrebbero servire per altri scopi e forse più utili.Tra cerimonia,addobbi in chiesa,vestito,invitati e rinfresco le spese sono altine e ora come ora meglio risparmiare. Spese per cosa poi? Per una cerimonia che molte volte,dopo alcuni anni,non ha più effetto.Non è il matrimonio che fa andare avanti l'amore tra una coppia,ma bensì il reciproco rispetto,la reciproca solidarietà e il reciproco amore.Facendo l'avvocatessa del diavolo voglio dire che non si dice che il matrimonio è il coronamento di un amore?Quindi devo supporre che avendo coronato il mio amore verso l'altra persona,adesso sono libera/o di pensare ad innamorarmi di un'altra/o? Sto' faccendo una piccola battuta!Conosco persone sposate e persone che convivono e vedo che sono molto similari.Si amano,si rispettano e si aiutano a vicenda, quindi sono felici.Se un giorno dovessero decidere di andare ognuna per la propria strada,beh quelli che convivono non hanno le spese del divorzio.Anche la convivenza nella propria leggerezza è una scelta che va ponderata. Non a caso è sempre meglio andare a convivere pensando ad un periodo di prova o pensando di rimanere uniti alla persona che scegliamo, non per convenienza personale, per avere una scappatoia qualora il rapporto non funzionasse. Anche la convivenza deve avere delle regole, non è basata su promesse di vita come il matrimonio, ma di certo deve essere considerata una sorta di matrimonio laico, senza vincoli ma con la responsabilità di stare insieme e di creare una specie di famiglia in due anche se non si è sposati. Una cosa negativa della convivenza(negativa per lo stato e per certe persone) è che le coppie conviventi sono considerate inferiori a quelle leggittamente sposate ed è una cosa che non capirò mai.Infatti chi ha deciso di convivere non è molto tutelato dallo stato se ci dovessero essere delle diatribe anche economiche e per le coppie tradizionaliste quelle che convivono sono quasi considerate in modo leggero. Credo che alcune coppie pensano che andando a convivere siano innamorate,ma di meno rispetto a quelle che hanno detto si davanti al prete e quindi più facile a tradire o a spaccarsi.Per me non è assolutamente così,dato che posso amare un uomo con tutta me stessa,accettare i suoi pregi e difetti senza andare davanti a qualcuno per dire si.Adesso,scusandomi con le persone che credono al matrimonio, chiudo il post, dicendo che quello appena letto è un'opinione di una donna che ama l'amore,ma è anche realista.
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Inviato da: cerco_guai
il 15/09/2023 alle 09:15
Inviato da: cassetta2
il 22/08/2023 alle 15:28
Inviato da: dolce.elisabetta73
il 30/05/2023 alle 19:55
Inviato da: erika_ton
il 12/02/2023 alle 20:34
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il 12/02/2023 alle 13:43