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« Ben trovati!Cos'è la musica? (II) »

Cos'è la musica?

Post n°2 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da domenicomolinini

Uno degli argomenti che vorrei trattare è cosa sia la musica.

Prima, però, mi piacerebbe leggere quello che ognuno di voi pensa che essa sia.

La musica è onnipresente nella nostra vita. Non sempre quello che ascoltiamo, spesso anche forzatamente (basti pensare ai fondi sonori che si insinuano nelle nostre orecchie nei centri commerciali), è buona musica, tuttavia l'universo che ci circonda è fondamentalmente sonoro.

Cos'è la musica?

 
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Commenti al Post:
cateviola
cateviola il 11/02/10 alle 22:58 via WEB
La musica è il respiro dell'anima, il ritmo del cuore prima della caduta nella divisione di lingue e codici, il più potente mezzo di comunicazione tra anima e anima, capace di esprimere quel che è troppo profondo e sottile per le parole, con la particolarità che il messaggio, il senso del comunicare è nel medium
Mentre la pittura e la scultura usano simboli, mentre la poesia ha bisogno di traduzione da una lingua all'altra, la musica parla a tutti o non parla a nessuno, si "capisce", si "sente" senza bisogno di traduzione o non arriva, non si spiega
Si può imparare però a riconoscere la musica d'arte dal sottofondo insensato, anche in mezzo al frastuono banalizzante che invade ogni nostro momento di vita nei luoghi del commercio e della spinta a consumare senza gustare...
credo che tu sia qui anche per questo, no?
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 11/02/10 alle 23:20 via WEB
Il tuo è un bellissimo concetto. Dice ciò che la musica, al pari di qualsiasi linguaggio, quand'esso sia elevato, possiede: il potere di sposare lo spirito con la materia.
(Rispondi)
 
 
 
cateviola
cateviola il 11/02/10 alle 23:32 via WEB
certo, lasciando stare le Muse e quindi la musica come arte, si può parlare in senso lato di musica come musicalità? Voglio dire: come si può parlare della "poesia" di un tramonto, si può trovare "musica" il suono del mare, le onde che si infrangono lente o furibonde sulla battigia?
E poi c'è quella musica interna alla poesia, tessuta di assonanze, rime palesi o nascoste, allitterazioni... ma è una musica che si perde con la traduzione
(Rispondi)
 
 
 
cateviola
cateviola il 11/02/10 alle 23:35 via WEB
e il canto degli uccelli, lo stormire delle fronde nel vento... non sono arte, sono natura, ma come la musica frutto d'ispirazione e tecnica, anche i suoni non umani possono far danzare lo spirito
e ora mi fermo e chiedo scusa per la logorrea, ma mi appassiona la tua domanda, perché non saprei concepire una vita senza musica, ma non so dire che cosa sia, davvero, la musica, sono contenta che tu sia arrivato qui
(Rispondi)
 
 
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 12/02/10 alle 00:01 via WEB
Sei un fiume in piena... e anche un fiume in piena ha una sua musicalità... così il mare che ruggisce quando infuria la tramontana... o un solitario pino d'Aleppo che d'estate stormisce sereno accarezzato dal vento...la musicalità la trovi nel verso sublime di Dante e di Leopardi, ché di musicalità, in tutti i casi che hai citati, si tratta e non di musica. La musica è fatta di suoni e se suoni non ci sono non c'è musica, così come la pittura è fatta di tratti e colori, senza dei quali essa non è tale. Ma nulla ha la musicalità da perdere nei confronti della musica, poiché se questa non ha musicalità è solo mero esercizio di vuota grammatica. La musicalità può, quindi, anche non essere musica, ma senza di essa una serie di suoni, seppure organizzati sistematicamente, saranno sì musica, ma alla stessa stregua di una banale telenovela rispetto a un dramma di Pirandello. Mi fermo anch'io: è d'uopo. Sono contento che tu sia contenta :-)
(Rispondi)
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 12/02/10 alle 00:03 via WEB
La musica è quanto di più equilibrato e democratico esista al mondo.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:08 via WEB
Infatti la mousikè permeava tutta la gestione della cosa pubblica nella Grecia dell'età aurea di Pericle, quando lo Stato inseguiva, con successo, il concetto di democrazia, ossia di governo del popolo. L'Italia più o meno occupa il 90° posto nella graduatoria mondiale per la cultura musicale. Se tanto mi dà tanto, mi sa che da noi, come spesso mi capita di affermare, la democrazia è solo un termine col quale ci sciacquiamo la bocca...
(Rispondi)
 
 
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 15/02/10 alle 01:11 via WEB
Il mio commento è composto da due parole. Delle due hai scelto di rispondere solo alla seconda, riducendo il tutto ad una mera espressione storico-politica. E' alquanto limitante. Buona serata.
(Rispondi)
 
 
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 15/02/10 alle 17:15 via WEB
Trovo difficile attribuire a tutto ciò che corrisponda a una successione orizzontale o anche verticale di suoni, fenomeno che comunemente chiamiamo musica, la qualità di essere "equilibrato"
Nello stesso tempo mi guardo bene dall'affermare che una qualsiasi organizzazione orizzontale o verticale di suoni non possa essere vista e giudicata come "equilibrata".
Nel corso dei secoli che hanno preceduto il Novecento per equilibrato si è inteso ciò che fosse ben ideato e armonizzato.
Il Novecento è stato il secolo della rottura di schemi prefissati e di qualsiasi regola (e non mi riferisco solo alla musica). L'alea, la musica elettronica e quella concreta hanno spazzato via qualsiasi concezione e tentativo di rendere oggettivo ciò che per sua natura è soggettivo.
E' equilibrata la musica del Mosè e Aronne (Arnold Schönberg)? Per me sì, ma non mi sento di pretendere che lo sia per gli altri che non la sentono tale
A mio parere, quindi, non è possibile attribuire in assoluto una qualsiasi peculiarità alla musica, alla pittura, alla letteratura e alle innumerevoli forme d'espressione che non sto ad elencare, bensì ad un determinato brano musicale, sia esso di Schönberg, di Bill Evans e, perché no, del duo Apicella Berlusconi... Sono interessato a conoscere la tua tesi in merito.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
lunedi.bs
lunedi.bs il 28/11/10 alle 20:16 via WEB
Chiedo scusa per una mancanza di mia risposta a questo scambio di commenti. Non ho più avuto modo di ripassare ed il poco tempo ha fatto sì che trascurassi non poco blog e community (il mio incluso). Non credo di essermi espressa al meglio, la sintesi e la fretta spesso mi accompagnano. Ciò che intendevo dire è che di fronte alla musica, intesa come suono, o insieme di suoni, tutti siamo uguali, abbiamo tutte le stesse possibilità e capacità di ascoltare ed interpretare. Per questo è "democratica". Riguardo all'equilibrata ritengo che l'armonia che si trova nei suoni, qualsiasi ne sia la fonte (strumento, voce, la stessa natura) possa ridare equilibrio al nostro essere. Non per nulla la musica è utilizzate in terapie. Certo, lo stridio dei freni magari non si può considerare "armonioso", ma se penso che grazie a quel suono magari evito un incidente... beh, va da sè... Per ogni nota acuta ne esiste una opposta grave, a compensare ed equilibrare, appunto.
(Rispondi)
 
 
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 28/11/10 alle 23:52 via WEB
Come potrai notare anch'io sono poco presente sul blog.
In diversi post, compreso l'ultimo, non ho fatto altro che riportare il frutto dei miei continui studi in materia di educazione all'ascolto che è una delle discipline che insegno nei corsi di specializzazione di II livello e nei master di musicoterapia.
Quando si parla di musica, la maggior parte della gente intende riferirsi alla musica che è oggetto delle proprie scelte e che recepisce soggettivamente, anche se spesso, più che ascoltata, è solo sentita.
Venerdì scorso, durante un esame di Semiografia della musica contemporanea ho chiesto ad un mio studente di parlare della democraticità della musica aleatoria. Ti assicuro che l'intenzione della Avanguardia era davvero di scrivere musica democratica, ma vorrei proportela: altro che stridio di freni! Eppure anche quella è musica, lontanissima dal concetto sia di armonia funzionale, sia di armonia come ordine delle cose, caotica, nient'affatto equilibrata. Ma pur sempre musica.
Non siamo tutti uguali di fronte ai suoni, poiché le nostre reazioni e quindi le nostre interpretazioni, sono soggettive e determinate dall'esperienza che ognuno di noi ha dei suoni e dalla capacità di comprendere il loro effettivo contenuto semantico.
Ti ringrazio per il commento e spero tu, come altri, voglia continuare ad argomentare in merito.
(Rispondi)
 
marinadgl4
marinadgl4 il 12/02/10 alle 06:23 via WEB
Ti rispondo con quanto ha detto Benigni sulla musica.."Già l'emozione di vedere un orchestra mi fa battere il cuore a duemila, ma è proprio un'emozione perché è una cosa bella e le cose belle fanno battere il cuore, è una delle forme della felicità la musica [...] Guardate la bellezza [rivolgendosi all'orchestra], la musica fa bene, è una cosa proprio che cura, coma la farmacia, invece d'andare in farmacia uno va in un orchestra, prende uno strumento, un motivo, una nota e guarisce da tutte le malattie"..Contenta di ritrovarti qui..un abbraccio Michela
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:20 via WEB
Peccato che in Italia le orchestre siano messe in condizione di non poter lavorare.
Un professore d'orchestra (odio il termine "orchestrale", spesso utilizzato anche dai nostri amministratori e segno tangibile della povertà del loro lessico musicale, e non solo) per diventare tale studia in maniera intensiva per oltre dieci anni e negli anni successivi non può assolutamente permettersi di vivere di rendita intellettuale, così come un atleta non può smettere di allenarsi.
Benigni ha ragione.
Ci vorrebbe una levata di scudi, ma prima occorrerebbe che ci fosse la capacità da parte di tutti quelli che consumano musica di distinguere il grano dal loglio.
Mi riferisco ai tanti, troppi cialtroni che sono ritenuti musicisti e portatori di valori musicali, ancorchè estetici tout court, semplicemente perchè in fatto di musica, in Italia in particolare, c'è lo stesso senso critico che hanno sull'Himalaya per gli spaghetti con le cozze...
(Rispondi)
 
cloudbreak
cloudbreak il 12/02/10 alle 11:01 via WEB
Lo scrivo quanto prima, devo trovare un po' di tempo libero. Promesso!
Benvenuto, Maestro!
(Rispondi)
 
cio.van
cio.van il 12/02/10 alle 11:14 via WEB
non sono brava ad esprimermi come la Kate, ma secondo me la musica è un'emozione. quando l'ascolti ti da emozione , ma tu stesso la esprimi nel goderla. che sarebbe la nostra vita senza la musica? giusto oggi ho fatto un pseudo post (^__^) sulle canzoni... ciao
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:28 via WEB
La musica dovrebbe dare emozioni, tuttavia le emozioni che una musica dà sono consequenziali alla corretta comprensione del suo significato.
In una parola, le sensazioni che dovremmo provare ascoltando una determinata musica dovrebbero essere oggettivamente correlate alla musica, in conseguenza della nostra effettiva capacità di comprenderne il significato.
infatti ogni brano musicale, a prescindere dall'eventuale testo letterario che lo accompagna, ha un oggettivo significato.
Preciso che non intendo assolutamente riferirmi ai titoli che talvolta contraddistinguono brani anche celeberrimi, vedi, ad esempio, Sonata al chiaro di luna, dove di chiaro e di luna non c'è assolutamente nulla, come avrò modo di raccontare in un prosimo post.
(Rispondi)
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 12/02/10 alle 11:57 via WEB
Come meglio sa dire Cate, la musica è un linguaggio universale oltre che uno dei primi linguaggi insieme alla danza. Direi la musica è il linguaggio dell'anima, la danza quello del corpo. In mezzo ci vedrei il canto, come espressione dell'intima unione e dell'equilibrio che deve esserci tra anima e corpo. La musica e la danza vengono dall'imitazione della natura o forse da quel principio naturale creatore e per questo sono innati in noi.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:36 via WEB
Perfetto!
Hai descritto il concetto greco di mousikè, il termine greco che i latini hanno poi utilizzato nella accezione che conosciamo.
Il greco classico, come ho scritto nel mio testo, non ha il vocabolo corrispondente al termine musica. La lingua greca,infatti, non ha il termine per combinare assieme, in modo esclusivo, la performance vocale e l'esecuzione strumentale, viste come ambito distinto, ovvero come disciplina. Il termine da cui deriva lo stesso nome “musica”, mousiké, che si sottintende unito a tékne = attività e assieme al quale sta a significare “arte delle Muse”, definiva, infatti, non solo l’arte dei suoni, ma anche la poesia e la danza. Il giovane che deve diventare un mousikòs anér, concetto che si oppone ad àmousos, ossia ignorante, è formato dunque a saper praticare quest’arte e allo stesso tempo a essere in grado di recepire il messaggio di una cultura proposta dai poeti nei canti per le feste, come nelle opere drammatiche, attraverso la parola, che si univa più volte strettamente alla musica e talora all’azione gestuale.
(Rispondi)
 
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 12/02/10 alle 16:22 via WEB
forse sarò banale.. ma non importa. Credo che la musica sia la più alta espressione umana, l'unica capace di superarci e superare anche l'Altissimo... Ecco, banale e pure blasfema. Roberta
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:41 via WEB
Non sono un sacerdote, ma se lo fossi ti assolverei tranquillamente, poiché se vogliamo considerare la musica come fatto sublime (naturalmente quando effettivamente lo sia, non sempre quindi), essa ci avvicina a Dio.
E tutto quello che ci fa pensare a Dio non può che venire da Lui.
Ego te absolvo :-))
(Rispondi)
 
cloudbreak
cloudbreak il 12/02/10 alle 19:46 via WEB
Eccomi, come promesso, e con un po' di tempo in più per rispondere.
Cos'è la musica? Io la definisco l'arte applicata al suono. Perchè il suono, in qualunque forma, è sempre presente nella nostra esistenza. Ma di per sè, il suono può essere qualunque cosa, anche totalmente insopportabile. Se si fa incontrare il suono con l'arte, invece, si ottiene la musica, che è un concentrato di emozioni, delle emozioni di chi la scrive, di chi la esegue, e che vengono trasmesse all'ascoltatore. Che ha la possibilità di capire quale fosse lo stato d'animo dell'autore, o dell'esecutore. La musica è una forma di comunicazione avanzata, che non ha bisogno di essere elaborata dal cervello, dalla ragione, perchè tocca direttamente le emozioni delle persone. Ed è universale, supera le barriere linguistiche. Tanto che, ad esempio, potrebbe pure essere usata come forma di comunicazione anche per forme di vita differenti: nel film "Incontri ravvicinati del terzo tipo", la forma di comunicazione tra gli esseri umani e gli alieni è una sequenza di suoni, una musica.
La definizione di "buona musica", comunque, è estremamente soggettiva: ciò che piace ad un individuo non necessariamente può piacere ad un altro, perchè l'ascolto della musica stessa genera emozioni differenti da persona a persona.
(troppo lungo 'sto commento, e anche troppo "serio": non è da me....)
(Rispondi)
 
 
ilike06
ilike06 il 12/02/10 alle 21:33 via WEB
si, decisamente non è da te ;-PPP però mi è piaciuto leggerti in versione "seria" ;-)
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:52 via WEB
Dici bene sul suono onnipresente.
Su alcuni concetti molto interessanti che hai espresso mi riservo di dare le mie opinioni in seguito.
(Rispondi)
 
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 15/02/10 alle 07:55 via WEB
Eccoci: mi raccomando, Maestro con i Baffi, sia clemente con un ignorante quale il sottoscritto....
(Rispondi)
 
 
 
 
cloudbreak
cloudbreak il 15/02/10 alle 07:58 via WEB
O, meglio: più che scrivere "sia clemente", dovevo scrivere "sia Domenico"....
(battutaccia infima....)
(Rispondi)
 
elliy.writer
elliy.writer il 12/02/10 alle 23:55 via WEB
Ciao, benvenuto! Poni una domanda interessante e la prima risposta che mi viene in mente, senza pensarci troppo, istintiva, è: una forma di espressione. Di qualsiasi musica - o rumore - si tratti. Persino il frastuono del centro commerciale ci racconta molto... no? Attendo ulteriori sviluppi! ciao!
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 22:57 via WEB
Giusto:pensa alla musica concreta, esperienza compositiva che dal 1948 (con qualche precedente intuizione teorica dei futuristi) Pierre Schaeffer, Abraham Moses e Pierre Henry realizzano sfruttando i mezzi di registrazione e riproduzione di rumori e suoni comuni, tratti dalla realtà quotidiana ambientale. Di qui la definizione di musica concreta, il cui materiale si basa su elementi preesistenti: “suoni e rumori provenienti da qualsiasi contesto, cioè ricavati dalla quotidianità, dalla natura, nonché da voci e strumenti tradizionali, registrati su un supporto magnetico, elaborati attraverso tecniche varie (cambiamento di velocità, inversione del senso di rotazione e così via), assemblati, quindi sincronizzati e infine montati.
(Rispondi)
 
Nuta
Nuta il 13/02/10 alle 07:59 via WEB
per quanto mi riguarda, la musica è quell'insieme di suoni e di ritmi che servono per veicolare emozioni e messaggi fra chi la suona e chi l'ascolta. Ma le varianti possono essere tante: per esempio, chi la suona potrebbe non esserne l'autore, e qui si aprono altri scenari. In più la musica puà anche essere usata come base per trasmettere messaggi ed emozioni di altro tipo, per esempio attraverso parole che sono il centro del messaggio che si vuole trasmettere. O ancora può essere utilizzata per accompagnare scene: tante volte mi sono emozionato tantissimo nell'ascoltare un certo tipo di musica in alcuni film, poi mi sono reso conto che ascoltare quella stessa musica da sola, senza le immagini, non mi dava alcuna emozione. Una cosa è certa, la bellezza della musica dipende dai gusti ed è quindi estremamente soggettiva. E dirò di più: a volte non dipende neanche solo dai gusti, ma anche dallo stato d'animo che si ha quando la si ascolta. E se abbiamo la fortuna di avere uno stato d'animo simile a quello che tale musica l'ha composta o suonata, allora il piacere può dare veramente i brividi. Infine, la musica si lega indissolubilmente alla nostra vita e agli avvenimenti che la caratterizzano. Mi è successo più di una volta di aver associato canzoni a momenti particolari vissuti in passato, magari dimenticati. Oppure aver fatto il percorso inverso, quello cioè di aver tirato su dalla memoria musiche dimenticate per aver ripercorso momenti della mia vita. Come dire che le emozioni che la musica suscita sono orizzontali e verticali. Difficile spiegare cos'è la musica con delle parole senza svilire tutto: infatti io non ci riesco!
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 23:05 via WEB
Come ho scritto a Cloud, su alcuni concetti molto interessanti che hai espresso mi riservo di dare le mie opinioni in seguito.
(Rispondi)
 
grazia.pv
grazia.pv il 13/02/10 alle 12:24 via WEB
Cos'è la musica? Cos'è la vita senza la musica? La musica è cibo per la nostra mente, è conforto per l'anima, è sollievo al dolore, è lei che ci accompagna in ogni istante della nostra vita, se non ci fosse lei, sarebbe silenzio, tristezza, oppressione. Viva la musica, di qualunque genere.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 23:10 via WEB
Bello il concetto della musica cibo per la nostra mente, specie in questi tempi di materialisti che non pensano ad altro che al cibo per le loro flaccide epe.
(Rispondi)
 
altro_che_mela
altro_che_mela il 13/02/10 alle 22:03 via WEB
mi ritrovo ad ascoltarmi quando rido e quando piango: quella intanto è la musica che so comporre da me. Poi se è tempo di ridere mi riconosco in un certo genere di musica scritta da altri; lo stesso quando è tempo di piangere. Ma quando amo stare in silenzio, non c'è musica che possa accordarsi. Il silenzio è su una unica nota. Benvenuto nel mondo dei pensieri espressi ad alta voce. Mela
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/02/10 alle 23:15 via WEB
interessante parlare del silenzio e imparare a cogliere tutta la valenza musicale che esso possiede.
Ne riparleremo.
(Rispondi)
 
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