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« RIGOLETTO A MANTOVA (pri...Senza titolo »

Rigoletto a Mantova (seconda e probabilmente ultima riflessione)

Post n°29 pubblicato il 12 Settembre 2010 da domenicomolinini
 

Nel corso dei giorni che sono trascorsi dalla pubblicazione della mia "prima riflessione" sull'edizione televisiva del "Rigoletto a Mantova", ho avuto modo di verificare come, a conferma dei bassi indici di ascolto, quello che era stato annunciato come un evento di portata eccezionale non abbia cambiato di una virgola l'attenzione verso il melodramma nel nostro Paese, detto anche Paese del Belcanto (sic).
I commenti
, quasi tutti critici sul piano artistico, regia compresa: certi primi piani sgradevoli per gli schifiltosi! (chi abbia frequentato Facebook ed i vari forum di appassionati ed esperti ne sa qualcosa), si sono per questa ragione soffermati sulla palese incongruità tra i costi ed i risultati.
Non vi farò l'elenco dei baritoni di eccellenza che hanno cantato ed interpretato divinamente il Rigoletto in passato e di quelli che avrebbero potuto farlo adesso: uno per tutti Leo Nucci.
A Placido Domingo non può essere assolutamente imputato di non averlo cantato così come avrebbero voluto Giuseppe Verdi o un qualsiasi loggionista conoscitore dell'opera, visto che Domingo, non essendo un baritono, non può cantare da baritono.

Qualche spiritello polemico potrebbe a questo punto chiedere perché Domingo (che non fa di mestiere il venditore porta a porta, ma il cantante d'opera) si sia cimentato ugualmente con un ruolo vocale non suo.
La risposta potrebbe essere data attingendo al sommo Dante: "vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole...".
E si è voluto sicuramente tanto (che deve aver dispiaciuto non poco il Grande Vecchio), visto che anche gli altri protagonisti non hanno brillato.
A taluni è sembrato che, non essendo la vocalità di Domingo quella di un baritono, si siano volutamente cercate vocalità più leggere (per questo, ahimè, poco verdiane), proprio per non evidenziare la falla, secondo un processo di equalizzazione che ha spostato il colore di tutte le voci verso l'alto.
Sempre a questi pignoli è sembrato che, in conseguenza di tale scelta, tutta l'opera abbia assunto una dimensione che potrebbe essere più vicina a Donizetti che a Verdi.
Se così fosse, ci sarebbe da chiedersi come mai allo scopo di offrire una eccellente edizione del Rigoletto non si sia scelto un cast di voci verdiane di eccellenza e in Italia, lasciatemelo dire a voce alta, ci sono voci verdiane, eccome.Nulla da eccepire sull'orchestra che suona le note scritte da Verdi così come le viene detto di fare dal direttore e sull'ottimo coro purtroppo poco valorizzato scenicamente con risultati poco felici  anche acusticamente.
Piuttosto che fare scommesse spendendo fiumi di danaro pubblico per costruire l' "evento" (termine usato ed abusato che aleggia sulle bocche di certi assessori in cerca di visibilità), a mio sommesso parere, sarebbe stato meglio investire tutti quei soldi nella ripresa televisiva di una serie di opere liriche registrate direttamente in teatro.
Forse che non si fa così con la prima scaligera?
Inoltre, pochi cantanti d'opera hanno il dono di saper cantare in italiano le opere scritte in italiano (l'ho scritto di Pavarotti che aveva una dizione limpida).
Mi chiedo, pertanto, come si possa ritenere di avvicinare all'opera chi non ne conosca il libretto e non si sia premurato di procurarselo.
Sottotitolare sarebbe stato così difficile o spoetizzante?
Pensano davvero gli organizzatori del Rigoletto a Mantova che gli spettatori delle altre nazioni non ne abbiano almeno ascoltata una edizione teatrale o discografica?
Conoscendo la conoscenza e
l'amore che in Europa e nelle altre nazioni c'è per il melodramma italiano, vuoi che le chiose che si sono fatte in Italia, all'estero non le abbia fatte nessuno?


Nei teatri di provincia e di tradizione, dove, mettiamolo bene in chiaro, i mezzi economici sono spesso insignificanti, fino al limite della inosservanza delle regole sindacali sulle paghe dei lavoratori dello spettacolo, si riesce a fare
allestimenti d'opera che nel loro complesso sono anche dignitosi.
Quello che stona quindi è la grancassa che precede la processione ed il costo enormemente sproporzionato della banda e delle luminarie.
Per dirla merceologicamente: quando andiamo in un ristorante decantato, stellato, lodato e poi mangiamo mediocremente, pagando un conto salatissimo, abbiamo l'impressione di essere stati traditi nelle nostre aspettative e frodati nel portafoglio.

 
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Commenti al Post:
dianavera
dianavera il 13/09/10 alle 19:28 via WEB
L'ineffabile è muto. In coloro che hanno conosciuto la profondità dell'ineffabile non si esaurisce la necessità di comunicare. Al contrario, questa necessità cresce, perché la solitudine è straziante, quando da ogni parte ci seguono i penetranti occhi dell'epoca calamitosa. Si vuole allo stesso tempo vedere, allo stesso tempo imbattersi nella profondità. La parola non è in grado di esprimere l'ineffabile: resta la musica. Ma la musica è incitamento all'azione. E dal momento che in essa si esprime il fondamento incondizionato dell'esistenza (la volontà), la musica costituisce il segno incondizionato dell'azione, quello che dà espressione all'esistenza... Andrej Belyj > Il colore della parola
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/09/10 alle 07:50 via WEB
Omnia munda mundis
(Rispondi)
 
dodici_scatti
dodici_scatti il 13/09/10 alle 22:03 via WEB
"sarebbe stato meglio investire tutti quei soldi nella ripresa televisiva di una serie di opere liriche registrate direttamente in teatro"...Su questo non ti sbagli, sicuramente sarebbe stato un investimento inferiore e di gra lunga migliore. Ma in fondo, sono i nostri soldi che investono, mica i loro.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 14/09/10 alle 07:53 via WEB
e in quanti avrebbero potuto lavorare: cantanti, artisti del coro, professori d'orchestra, maestranze...
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ilike06
ilike06 il 15/09/10 alle 09:36 via WEB
mi sa che Rigoletto ha stufato... ;-) cambia argomento :)
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 15/09/10 alle 12:19 via WEB
Hai ragione, ma in parte.
Le mie argomentazioni sul Rigoletto avrebbero potuto sortire l'effetto che tu dici se ci fossero stati dei commenti
In realtà i due post dedicati sono stati poco letti e ancora meno commentati.
Per quelli che sono andati affermando che l'iniziativa della Rai avrebbe avuto delle notevoli ricadute in termini di interesse per il teatro d'opera, questa è una riprova di quanto poco interesse ci sia per quella forma d'arte e di quanto poco felice sia stata quella produzione.
E con questo, a meno che qualcuno non ne scriva, ho finito col Rigoletto a Mantova.
(Rispondi)
 
 
 
ilike06
ilike06 il 15/09/10 alle 16:02 via WEB
perfettamente d'accordo :)
attendo nuovo post, magari di argomento completamente distante dalla musica :)
(Rispondi)
 
 
upmarine
upmarine il 22/09/10 alle 22:56 via WEB
E invece è stato chiaro e limpido. Non credo che l'argomento fosse il Rigoletto, tanto meno a Mantova. Certo che lo tratti proprio bene il tuo maritino. Nessuno sconto, vero? :-)
(Rispondi)
 
 
 
ilike06
ilike06 il 23/09/10 alle 08:12 via WEB
ommammamia... e che ho fatto?... vuoi fare la parte della suocera? ;-))) ciao Up! torna presto :)
(Rispondi)
 
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 23/09/10 alle 08:19 via WEB
Confermo.
L'ennesimo topolino partorito dalla montagna era solo la (mia ennesima) scusa per trattare in maniera più lata l'argomento, poiché, in un luogo in cui qualcosa non funziona in maniera così macroscopica, è molto probabile che nulla funzioni a dovere.
Ilike si preoccupa troppo per me: teme che io (ancora una volta) diventi impopolare solo perché dico la verità, sapendo che mano mano che la sciorino inizio ad infervorarmi e a non guardare in faccia nessuno.
Grazie del commento :)
(Rispondi)
 
nnsmettodsognare
nnsmettodsognare il 15/09/10 alle 16:24 via WEB
Anche investire i soldi in opere di bene a questo punto sarebbe stato meglio! E' per questo che io non guardo la tv da anni.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 15/09/10 alle 21:29 via WEB
Qualsiasi cosa, fatta con criterio ed onestà intellettuale, sarebbe stata ben fatta, a cominciare naturalmente dall'oggetto del nostro dibattito (che mi guardo bene dal nominare, in ossequio all'invito di Ilike)...
(Rispondi)
 
lasicilianadoc
lasicilianadoc il 15/09/10 alle 21:45 via WEB
Ciao Maestro, passo per un saluto...Mi coforta che il mio parere sia stato confortato da un vero esperto.Una buona serata.
(Rispondi)
 
 
lasicilianadoc
lasicilianadoc il 15/09/10 alle 21:48 via WEB
Naturalmente...conforta.Ho critto conforta...confortato...in uno stesso periodo!!!!!!!!! Non è da me...Lapsus freudiano?????????????
(Rispondi)
 
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 16/09/10 alle 07:13 via WEB
Non credo. Semplice refuso dovuto ad errore di battuta... :-)
(Rispondi)
 
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