Emilio Fede (di nome e di fatto), alcune sere fa, mentre cenava in un noto ristorante di Milano, è stato preso a pugni dall'industriale Gian Germano Giuliani, proprietario della ditta che produce il noto Amaro, per l'appunto, Giuliani. Fede era a tavola con un'allegra brigata quando è stato scazzottato, pare per questioni di donne. Non conosco Gian Germano Giuliani, se non per il suo noto Amaro e per il fatto che, tantissimi anni fa, la zia dell'attrice Giuliana Loiodice mi raccontò che a Giuliana era stato dato il nome dal suo padrino di battesimo: Gian Germano Giuliani. Ho preso ad esempio il caso Fede, ma avrei potuto citare, qualche giorno dopo, anche il caso Wikileaks, per tornare con amarezza a ricordarvi quello che si pensa e si dice dell'Italia nelle università statunitensi. Insomma, potrei utilizzare il mio blog (e qualche volta l'ho fatto) come luogo in cui dire la mia sulla cronaca. E questo mi piacerebbe, poiché non vivo distaccato dalle tensioni sociali del nostro tempo. Ma il mio blog è pieno di post promessi e mai scritti. Giorno dopo giorno la ricerca e lo studio mi assorbono completamente. Sto pensando di trasformare in una serie di post le mie pubblicazioni: in questo caso me la caverei con un semplice copia e incolla. Però, bisogna vedere cosa ne pensi la mia casa editrice... Per quanto riguarda la cronaca, è più facile che io riesca ad intervenire commentando i post altrui. All'amico lettore che si chiedesse: ma chi gliel'ha fatta fare di aprire un blog? suggerirei di leggere il mio primo post. Quindi, torno all'idea originaria: a partire da questo post vi proporrò un brano musicale. A questo punto sarebbe stato di prammatica aggiungere: "che spero abbiate la pazienza di ascoltare". Non a caso mi astengo dall'usare il verbo ascoltare, poiché, come mi è già capitato di dire, ascoltare è una forma complessa che non sempre è messa in atto. E se vorrete anche di questo potremo parlare. Non vi scriverò di cosa si tratti al fine di raccogliere, senza condizionamento alcuno, eventuali commenti, impressioni, sensazioni e dare senso al percorso in-formativo che questo blog si prefigge fin dalla nascita.
Caro Maestro, mi piacerebbe tu tornassi sull'ascoltare diverso dal semplice udire. Per il momento uso il termine nell'uso comune: ascolto gradevole, anche se si sente che è un'opera di presentazione ...più dominio tecnico che arte. Ludwig ha dato il meglio altrove! Viola, violino, violoncello e contrabbasso mi cullano (appena confessato il mio debole per gli archi nel blog della Cantante), fagotto, corno e clarinetto mi svagano... riprendo fiato :)
Presto, spero, confido di poter tracciare la netta differenza che c'è tra udire ed ascoltare, mostrando come il primo sia solo un atto meccanico e non sciente. Buona giornata :)
Ahimè. E' davvero un peccato. In assoluto. Io non saprei come fare senza una connessione veloce: utilizzo tantissimo il processore per collegarmi con gli archivi di biblioteche (spesso di università americane) e visionare documenti altrimenti di difficilissima reperibilità. Se altri vorranno commentare, il piano dei discorsi sarà concettuale ed allora i video non saranno del tutto indispensabili.
Buona sera Maestro :) Finalmente ci onori con un’altro bellissimo post. Grazie. Intanto, Il branco scelto è “particolarissimo” e bellissimo ,anche una profana come me riesce a commuoversi. Forse, ascoltarlo è una cosa molto più complessa .Personalmente, quello che riesco a percepire è il costante e repentino passaggio, attraverso i vari strumenti musicali, di sensazioni e stati d’animo differenti…come in un continuo “cambio di scena”. Ora se permetti vorrei farti una domanda: è possibile che la musica possa in qualche modo mimare la realtà suscitando senzazioni precise? Le mie solite lacune :)) Buona notte
:) la faccina è per il tuo refuso. Ho scelto questo brano (in verità, quello che ho proposto è solo il finale) poiché l'ho diretto in alcuni concerti in diversi momenti e con diverse compagini. E' un brano di fattura pregevole anche se la grandezza del suo autore si misura, come ha scritto Caterina, da altre opere. Non esiste, per rispondere al tuo quesito, una musica che possa mimare la realtà. La musica può evocare, e tanto più l'evocazione sarà manifesta, quanto più l'esecuzione sarà preceduta da un titolo, un argomentare che condizionino la rappresentazione mentale di chi, alla musica, voglia a tutti i costi abbinare elementi ad essa estranei. Se un brano che si chiamasse la pioggia, fosse veramente in grado di "mimare" la realtà, ascoltandolo anche se non ne conoscessimo il nome, tutti univocamente penseremmo e visualizzeremmo temporali e affini. Ma così non è, e meno male.
Inviato da: ilike06
il 18/08/2012 alle 16:09
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:08
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:05
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:03
Inviato da: ilike06
il 16/06/2012 alle 21:28