Creato da: domenicomolinini il 09/02/2010
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Tempo vivente

Domenico Molinini - Tempo vivente

Concerto per Flauto e Pianoforte
Flautista Michele Bozzi
Pianista Gianni Saponara
29 Giugno 1980 - Corato

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allora? questo libro? questa storia???? ;-)
Inviato da: ilike06
il 18/08/2012 alle 16:09
 
Una storia che merita di essere raccontata.Tra pochi...
Inviato da: domenicomolinini
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Già... sono del '51 :-)
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è ancora in fibrillazione per via della copertina che ha...
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« ritorno al futuroSAN SILVESTRO »

PENSIERO DI NATALE

Sono legatissimo al Natale ed all’Avvento, il magico periodo che lo prepara. Purtroppo, anno dopo anno, man mano che il tempo è scorso, il senso di intima e fantastica letizia con cui da ragazzino vivevo quel periodo, è stato sostituito dalla amara consapevolezza di tutto quanto di sbagliato quotidianamente accade, richiamandoci alla cruda, aspra e dissacrante realtà, cui siamo ormai avvezzi. Tuttavia, in questa età del ferro, la Musica è ancora capace di riportarmi all’atmosfera del periodo natalizio, e allora torno con la memoria al tempo trascorso, e, come spezzoni di un film, alcuni più vividi, altri più offuscati, affiorano e si affollano nella mente i ricordi: visi, voci, luoghi, suoni.

Nei  miei ricordi di ragazzino, alla fine degli anni ’50, i Natali sono più freddi. Sentivamo di più il freddo. Forse accadeva perché le stagioni facevano meno le bizze, comportandosi più coerentemente, oppure, com’è più probabile, poiché erano poche le case in qualche modo completamente riscaldate, e pochissime quelle che potevano permettersi addirittura i termosifoni. Nella maggior parte delle case per riscaldarsi si accendevano i carboni nel braciere, attorno al quale si sedeva, e dove talvolta si faceva ardere la buccia di un mandarino: produceva un gradevole profumo, che oggi, quando faccio ardere le bucce dei mandarini nel focolare, evoca in me un’ondata di ricordi e di nostalgia.
Sentivamo di più il freddo, ma quanto ci riscaldava la presenza di Quelli che, nel tempo, ad uno ad uno, sono andati via, lasciando vacanti i Loro posti a tavola, e scavando infiniti solchi nel nostro cuore.

La mia città in quegli anni non era granché illuminata. Per questo le vetrine dei negozi, specie di quei pochi e modesti situati in periferia, risaltavano ancor più. Ricordo che nell’Edicola, la cartolibreria posta a metà di via Ruvo, si allestiva un grande Presepe. Se non entravamo per fare qualche acquisto, come la carta per dare forma al paesaggio, o quella per il cielo stellato, o qualche personaggio del nostro Presepe, restavamo fuori, intirizziti, con il naso schiacciato sui vetri, a guardare le lucine calde e ammiccanti nelle casettine, poste lungo le viuzze che portavano alla Grotta.


Per le strade del paese, già prima che albeggiasse, giravano i garzoni dei fornai a richiamare a gran voce. Nessuno aveva il forno elettrico, ma quasi tutti, oltre che il pane quotidiano, preparavano taralli, focacce e dolci (in particolare a base di mandorle) e le strade durante quei giorni erano piene dei loro profumi e della loro promessa.

La musica di quei Natali è, per me, legata essenzialmente alla radio. La mattina, molto presto, andava in onda un corso di lingue straniere, durante il quale, all’approssimarsi delle festività, erano trasmessi canti corali natalizi di tutto il mondo. Le trasmissioni non erano ancora in modulazione di frequenza, e l’audio, per quella sorta di fluttuazione altalenante, caratteristica delle onde corte, medie e lunghe, pareva giungere da spazi lontani e aerei, con il risultato di rendere quella musica ancora più suggestiva.
È stato allora che, crogiolandomi ancora sotto le coperte, ho ascoltato e imparato i canti che, tanti anni dopo, ho elaborato, arrangiato ed orchestrato.


È la fine degli anni ’80 quando, a Natale, nella Basilica di Assisi, Monsignor Pablo Colino, direttore musicale della Cappella Giulia, dirige un concerto il cui programma è costituito da celebri canti natalizi, da lui elaborati, arrangiati ed orchestrati. Decido subito che dirigerò quelle musiche. Trascorro un’intera giornata a casa di Monsignor Colino (a pochi passi dalla Basilica di San Pietro) a scegliere, mettere in ordine, fotocopiare e rimettere in ordine una montagna di spartiti. Sono quelle musiche a costituire il programma del concerto di Natale che dirigo nel 1990.

Come sempre, tuttavia, devo fare i conti con il demone creativo che mi anima: mentre insegno le parti musicali al coro,  inizio a concepire diverse soluzioni melodiche, armoniche, e orchestrali, che costituiscono le fondamenta di una mia raccolta di canti natalizi per coro e orchestra, su cui lavoro per tutto il 1991. Nel frattempo, durante l’estate dirigo concerti in diverse città pugliesi e lucane, raccogliendo successi e inviti per le successive festività natalizie. A dicembre la prima, delle “infinite” versioni di Canto di Natale che seguiranno, è pronta. Il Natale ’91 è segnato da otto concerti, due di questi (il secondo per via del successo ottenuto dal primo) nella Cattedrale di Trani (primi di una lunga serie). La chicca, tuttavia, è rappresentata dal Concerto di Natale del 24 dicembre, che dirigo nel Duomo della mia città: l’esecuzione è mattutina, ma non si tratta di una qualsiasi matinée,  visto che il concerto (in una chiesa che definire gremita è poco) si esegue prima dell’alba: alle 4,30.

La composizione di musica per Natale ha avuto (basti pensare  a Canto di Natale nel mondo, il CD che ho realizzato per le Edizioni Paoline, tra il dicembre 1993 e gli inizi del 1994) e continua ad avere un posto importante nella mia attività. Inoltre, mio figlio Antonio, anch’egli musicista, ha fatto propria, e moltiplicata, la passione per il Natale, scrivendo anche suoi arrangiamenti.

Le registrazioni che accompagnano questo post natalizio sono state realizzate dal vivo. Il video, un mio concerto prodotto da Telenorba, e trasmesso dalla cattedrale di Trani, è costituito da frammenti di miei arrangiamenti, elaborazioni ed orchestrazioni. per Soli, Coro e Orchestra.
A tutti Buon Natale.

 

Aggiornamento: il video che avevo postato ha avuto dei problemi. Cercherò di rimediare al più presto

 
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laura.celest
laura.celest il 16/12/10 alle 19:47 via WEB
bellissimi i ricordi..e bellissima la musica..contraccambio gli auguri!!!!
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 17/12/10 alle 07:19 via WEB
Grazie :)
(Rispondi)
 
Tesi89
Tesi89 il 17/12/10 alle 01:59 via WEB
Molto bello e suggestivo questo post!Condivido molti dei tuoi ricordi e delle tue sensazioni: il clima più freddo,i canti alla radio,l'odore delle bucce di mandarino bruciate...La musica deve essre sicuramente molto bella,ma non riesco a sentirla,ripasserò,intanto contraccambio di cuore gli auguri!:)ciao
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 17/12/10 alle 07:24 via WEB
Mi piacerebbe ritrovare quell'atmosfera.
Il video che avevo allegato ha deciso di fare le bizze. Spero di riuscire a rimetterlo. Ciao
(Rispondi)
 
rosa.ormoso
rosa.ormoso il 19/12/10 alle 18:26 via WEB
Leggendo questo post sono stata catapultata indietro negli anni.... I miei ricordi sono molto simili a quelli che, con un pizzico di nostalgia, ho appena letto. Il braciere.... e noi tutti intorno ad accaparrarci un po' di quel calore, l'odore delle bucce dei mandarini che bruciavano, ( a volte mia nonna ci metteva anche le patate, ma questo ricordo forse è un po' meno poetico ma tanto realistico!)..... Mi piacerebbe ripassare per ascoltare un po' di musica....
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 20/12/10 alle 15:13 via WEB
Anche mia nonna ci metteva le patate sotto la cenere (lo faccio ancora nel camino e ti assicuro che le patate di Margherita di Savoia, cotte sotto la cenere, sono un'eccellenza) e talvolta su un piccolo treppiedi di ferro battuto adagiava una fetta di pane da abbrustolire e poi irrorare d'olio...
Il video da inserire sta facendo ancora le bizze, spero di farcela, almeno entro il dì della Vigilia :)
(Rispondi)
 
massimocoppa
massimocoppa il 20/12/10 alle 18:52 via WEB
un amarcord di classe
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 20/12/10 alle 19:44 via WEB
Grazie.
Vorrei poter rivivere quell'atmosfera. Ricordo il freddo che faceva dolere il perimetro delle orecchie, i piedi gelati e il vento di tramontana, onnipresente nei nostri paesi della fascia adriatica, che faceva dondolare i pochi lampioni che a malapena illuminavano qualche crocicchio...
(Rispondi)
 
cateviola
cateviola il 20/12/10 alle 23:39 via WEB
Caro Maestro, da diversi anni ormai vivo con disagio, a volte con fastidio, a volte con sofferenza, i giorni che precedono la festa tanto amata nell'infanzia e ridotta quasi sempre a qualcosa che nulla ha più a che vedere con il suo senso più bello, ma non voglio fare il temino sul consumismo e sulle ipocrisie che - ovviamente - tradiscono la Buona Novella per chi ci crede e avvelenano di obblighi mal digeriti chi non crede. Volevo gustare il video, tornerò. Voglio ringraziarti per la poetica memoria dei tuoi teneri anni e ... del profumo dei mandarini che ogni dicembre mi riporta accanto nonno Giuliano come mai fosse volato via da quel corpo sigillato nel legno. Grazie
E buon Natale a te, alla cara Annalisa, al vostro Antonio e a tutti i vostri cari
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 21/12/10 alle 15:43 via WEB
Disagio, fastidio, astio che si accompagnano alla sofferenza.
Si dice che Natale sia la festa dei bambini e, forse, per tornare a viverlo bisognerebbe tornare ad essere bambini; riscoprire il fanciullino che è in noi, come dice il Poeta.
Ma non è facile tornare ad essere bambini. E' difficilissimo, quasi impossibile, in un mondo fatto da adulti che bambini non sono stati mai.
(Rispondi)
 
ilike06
ilike06 il 22/12/10 alle 15:24 via WEB
I ricordi addolciscono tutto. O meglio, la "rimozione" che la nostra mente mette in atto nel tempo, seppure in ognuno di noi in misura differente, fa sì che i ricordi siano sempre più piacevoli di quanto non fosse il passato nel momento in cui era presente. Spero di non essermi incartata, ma quel che intendo dire è che grazie a questo meccanismo i ricordi dei nostri Natali passati a decorare casa e cercar doni per Antonio con i quali riempire la base dell'albero e del caminetto al fine di vederlo felice, sono decisamente belli nonostante le difficoltà legate alla sua malattia e alla "gestione" familiare della festa.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 23/12/10 alle 18:58 via WEB
Certo sono molto belli, nonostante tutto.
Io, tuttavia, ho scritto di ricordi molto più lontani, imprecisi, fatti di pochi fotogrammi: immagini scollegate, circondate dal buio (come la prima foto del nostro presepe dell'anno scorso che ho riportato all'inizio di questo post). Ricordi vividi, anche se fatti di poche luci e pochi suoni. Ma, forse, tu hai ragione: anche questi miei ricordi, come tutti i ricordi, sono ingentiliti e resi più importanti dal tempo.
Mi piacerebbe trascorrere il Natale in Lapponia, dove la neve è neve, il freddo è freddo e le renne non sono di cartapesta (e non ci sono certi politicanti, o no?).
(Rispondi)
 
 
 
ilike06
ilike06 il 23/12/10 alle 21:53 via WEB
Si, i ricordi, sono ingentiliti e resi più importanti dal tempo :)
quanto alla Lapponia... è solo questione di "fondi" ;-)
(Rispondi)
 
dodici_scatti
dodici_scatti il 24/12/10 alle 14:04 via WEB
Caro Maestro, sono qua per farti i miei Auguri e mi rendo conto di essermi sono persa parecchio del tuo raccontare, ma in quest'ultimo periodo gli impegni di lavoro hanno preso il sopravvento. Che dire del post? delizioso ricordo. Buon Natale Maestro :)
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 24/12/10 alle 16:33 via WEB
Adesso concediti qualche giorno di tranquilla serenità nella tua casa vicino al mare.
Auguri anche a te :)
(Rispondi)
 
dodici_scatti
dodici_scatti il 30/12/10 alle 22:03 via WEB
Ciao Maestro, ti lascio i miei auguri di Buon Anno, sperando che sia fioriero di cose positive e tanta serenità. Un abbraccio.
(Rispondi)
 
 
domenicomolinini
domenicomolinini il 31/12/10 alle 06:31 via WEB
Ti ringrazio e faccio anche a te tanti auguri per i giorni a venire...
(Rispondi)
 
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