Creato da clecle1957 il 11/05/2009

Ancora Io

sempre Io

 

Siamo tanti...resistiamo!!!!

Post n°90 pubblicato il 02 Luglio 2010 da clecle1957

 

 

 

 
 
 

Benvengano "smandrappapenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso"....

Post n°89 pubblicato il 26 Giugno 2010 da clecle1957

UMBERTO ECO: "A piccoli passi verso il regime"

Le norme sulle intercettazioni. Il controllo dei tg della tv pubblica. E prima il lodo Alfano, i tagli alla scuola... Berlusconi trasforma le istituzioni un passo dopo l'altro, con lentezza. Perché i cittadini assorbano i cambiamenti come naturali. Così al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato

È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia.

Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la maggioranza può sbagliarsi? Per millenni la maggioranza degli uomini ha creduto che il sole girasse intorno alla terra (e, considerando le vaste aree poco alfabetizzate del mondo, e il fatto che sondaggi fatti nei paesi più avanzati hanno dimostrato che moltissimi occidentali ancora credono che il sole giri) ecco un bel caso in cui la maggioranza non solo si è sbagliata ma si sbaglia ancora. Le maggioranze si sono sbagliate a ritenere Beethoven inascoltabile o Picasso inguardabile, la maggioranza a Gerusalemme si è sbagliata a preferire Barabba a Gesù, la maggioranza degli americani sbaglia a credere che due uova con pancetta tutte le mattine e una bella bistecca a pasto siano garanzie di buona salute, la maggioranza si sbagliava a preferire gli orsi a Terenzio e (forse) si sbaglia ancora a preferire "La pupa e il secchione" a Sofocle. Per secoli la maggioranza della gente ha ritenuto che esistessero le streghe e che fosse giusto bruciarle, nel Seicento la maggioranza dei milanesi credeva che la peste fosse provocata dagli untori, l'enorme maggioranza degli occidentali, compreso Voltaire, riteneva legittima e naturale la schiavitù, la maggioranza degli europei credeva che fosse nobile e sacrosanto colonizzare l'Africa.


In politica Hitler non è andato al potere per un colpo di Stato ma è stato eletto dalla maggioranza, Mussolini ha instaurato la dittatura dopo l'assassinio di Matteotti ma prima godeva di una maggioranza parlamentare, anche se disprezzava quell'aula «sorda e grigia». Sarebbe ingiusto giocare di paradossi e dire dunque che la maggioranza è quella che sbaglia sempre, ma è certo che non sempre ha ragione. In politica l'appello alla volontà popolare ha soltanto valore legale ("Ho diritto a governare perché ho ricevuto più voti") ma non permette che da questo dato quantitativo si traggano conseguenze teoriche ed etiche ("Ho la maggioranza dei consensi e dunque sono il migliore").

In certe aree della Sicilia e della Campania i mafiosi e i camorristi hanno la maggioranza dei consensi ma sarebbe difficile concluderne che siano pertanto i migliori rappresentati di quelle nobilissime popolazioni. Recentemente leggevo un giornalista governativo (ma non era il solo ad usare quell'argomento) che, nell'ironizzare sul caso Santoro (bersaglio ormai felicemente bipartisan), diceva che costui aveva la curiosa persuasione che la maggioranza degli italiani si fosse piegata di buon grado a essere sodomizzata da Berlusconi. Ora non credo che Berlusconi abbia mai sodomizzato qualcuno, ma è certo che una consistente quantità di italiani consente con lui senza accorgersi che il loro beniamino sta lentamente erodendo le loro libertà. Erodere le libertà di un paese significa di solito mettere in atto un colpo di Stato e instaurare violentemente una dittatura. Se questo avviene, gli elettori se ne accorgono e, se pure non hanno la forza di zione di colpo di Stato che è con lui cambiata. Al colpo di Stato si è sostituito lo struscio di Stato. All'idea di una trasformazione delle strutture dello Stato attraverso l'azione violenta il genio di Berlusconi è stato ed è quello di attuarle con estrema lentezza, passettino per passettino, in modo estremamente lubrificato.

Pensate alla inutile violenza con cui il fascismo, per fare tacere la voce scomoda di Matteotti, ha dovuto farlo ammazzare. Cose da medioevo. Non sarebbe bastato pagargli una buona uscita megagalattica (e tra l'altro non con i soldi del governo ma con quelli dei cittadini che pagano il canone)? Mussolini era davvero uomo rozzissimo. Quando una trasformazione delle istituzioni del Paese avviene passo per passo, e cioè per dosi omeopatiche, è difficile dire che ciascuna, presa di per sé, prefiguri una dittatura - e infatti quando qualche cassandra lo fa viene sbertucciata. Il fatto è che per un nuovo populismo mediatico la stessa dittatura è un sistema antiquato che non serve a nulla. Si possono modificare le strutture dello Stato a proprio piacere e secondo il proprio interesse senza instaurare alcuna dittatura.

Si può dire che il lodo Alfano prefiguri una tirannia? Sciocchezze. E calmierare le intercettazioni attenta davvero alla libertà d'informazione? Ma suvvia, se qualcuno ha delitto lo sapranno tutti a giudizio avvenuto, e l'evitare di parlare in anticipo di delitti solo presunti rispetta se mai la privatezza di ciascuno di noi. Vi piacerebbe che andasse sui giornali la vostra conversazione con l'amante, così che lo venisse a sapere la vostra signora? No, certo. E se il prezzo da pagare è che non venga intercettata la conversazione di un potente corrotto o di un mafioso in servizio permanente effettivo, ebbene, la nostra privatezza avrà bene un prezzo. Vi pare nazifascismo ridurre i fondi per la scuola pubblica? Ma dobbiamo risparmiare tutti, e bisogna pur dare l'esempio a cominciare dalle spese collettive. E se questo consegna il paese alle scuole private? Non sarà la fine del mondo, ce ne sono delle buonissime. È stalinismo rendere inguardabili i telegiornali delle reti pubbliche? No, se mai le vecchie dittature facevano di tutto per rendere la radio affettuosissima. Ma se questo va a favore delle reti private? Beh, vi risulta che Stalin abbia mai favorito le televisioni private?

Ecco, la funzione dei colpi di Stato striscianti è che le modificazioni costituzionali non vengono quasi percepite, o sono avvertite come irrilevanti. E quando la loro somma avrà prodotto non la seconda ma la terza Repubblica, sarà troppo tardi. Non perché non si potrebbe tornare indietro, ma perché la maggioranza avrà assorbito i cambiamenti come naturali e si sarà, per così dire, mitridatizzata. Un nuovo Malaparte potrebbe scrivere un trattato superbo su questa nuova tecnica dello struscio di Stato. Anche perché di fronte a essa ogni protesta e ogni denuncia perde valore provocatorio e sembra che chi si lamenta dia corpo alle ombre.

Pessimismo globale, dunque? No, fiducia nell'azione benigna del tempo e della sua erosione continua. Una trasformazione delle istituzioni che procede a piccoli passi può non avere tempo per compiersi del tutto, a metà strada possono avvenire smandrappamenti, stanchezze, cadute di tensione, incidenti di percorso. È un poco come la barzelletta sulla differenza tra inferno tedesco e inferno italiano. In entrambi bagno nella benzina bollente al mattino, sedia elettrica a mezzogiorno, squartamento a sera. Salvo che nell'inferno italiano un giorno la benzina non arriva, un altro la centrale elettrica è in sciopero, un altro ancora il boia si è dato malato… Tagliare la testa al re o occupare il Palazzo d'Inverno è cosa che si fa in cinque minuti. Avvelenare qualcuno con piccole dosi d'arsenico nella minestra prende molto tempo, e nel frattempo chissà, vedrà chi vivrà. Per il momento, resistere, resistere, resistere.

 
 
 

Finalmente...

Post n°88 pubblicato il 23 Giugno 2010 da clecle1957

 

 

 

http://www.ilfattoquotidiano.it

 

PASSA PAROLA!!!

 

 
 
 

Ricordare Enrico Berlinguer, a 26 anni dalla scomparsa.

Post n°87 pubblicato il 11 Giugno 2010 da clecle1957

 

“Un uomo introverso e malinconico, di immacolata onestà e sempre alle prese con una coscienza esigente, solitario, di abitudini spontanee, più turbato che alettato dalla prospettiva del potere, e in perfetta buona fede di cui ci resta un programma sociale, politico, economico, etico e morale non scritto basilare per il futuro democratico e di progresso del nostro Paese."
(
Indro Montanelli
)

"Caratteristica fondamentale di Enrico Berlinguer è stata, a mio avviso, quella di non avere i tratti negativi che contraddistinguono tanta parte della classe politica italiana. Penso alla vanità, all'esibizionismo, all'arroganza, al desiderio di primeggiare che purtroppo fanno parte del 'mestiere', della professione del politico."
(
Norberto Bobbio
)

"E' come se quest'uomo integro, verso il quale ho sempre provato un'istintiva amicizia, che in qualche modo sentivo ricambiata, fosse caduto vittima di uno sforzo troppo grande".
(
Luigi Pintor
)

"Il dono breve e discreto che il cielo aveva dato a Berlinguer era di unire parole ad uomini, ora la sua voce è sparita e se è vero, come dice il poeta, che la vita si spegne in un falò di astri in amore, in questi giorni è bruciato il firmamento".
(
Roberto Benigni
)

"Berlinguer predicava rigore, moralità equilibrio, pazienza, fatica, tenacia. Tutte cose così fuori moda".
(
La Stampa di Torino, giugno 1984
)

"Il tratto fondamentale di Berlinguer era la sua capacità, spesso geniale, di cambiare idee e politica quando questo gli appariva necessario per la classe politica e per il Paese che egli si sentiva di rappresentare. Per fare questo, per uscire dagli stanchi modelli ripetitivi della nostra vita politica, occorreva un grande coraggio morale, una ferma convinzione di essere nel giusto. Ci vuole una forza morale molto più grande per fare cambiare posizione a compagni ed amici che per affrontare frontalmente un avversario".
(
Vittorio Foa
)



Sul gruppo "IO RICORDO ENRICO BERLINGUER" (http://www.facebook.com/group.php?gid=59128855399&ref=ts) stiamo facendo un censimento di tutte le manifestazioni che ci saranno per quella data.

Ricordare Enrico Berlinguer oggi in modo autentico, e non strumentale, significa ritrovare oggi le sue idee, ritornare alle ragioni della sua fatica, alla tensione ideale della sua continua ricerca, per non dimenticare mai che la politica è essenzialmente coraggio, il coraggio di cambiare.

 
 
 

Il futuro dei nostri figli?????

Post n°86 pubblicato il 07 Giugno 2010 da clecle1957

 

 

Questa foto...giratami dalla mia amica Zelda mi ha ispirata per questo post...

 

Ho due figlie...la prima 25 anni...la seconda 22...entrambe dopo il diploma si sono iscritte all'università...noi genitori orgogliosi...come tutti i genitori che sognano il meglio per i propri figli...immaginavamo già il giorno del festeggiamento della laurea!!!!...

                                                     

ma qualcosa non è andato come noi avremmo voluto...nel più bello hanno mollato l'università per lavorare...lavoro a tempo determinato...un lavoro che non ti da' sicurezza economica...che ti leva anche il più lontano desiderio di mettere su famiglia...

ma...allora cosa è successo???...perché questa scelta???...noi genitori disperati...tutti i nostri sogni che fine hanno fatto...già i nostri sogni...e i loro sogni???

...quali sono i sogni dei giovani di oggi...nessuno più lo sa!!!...

perché se per realizzare un sogno bisogna andare all'estero  ...magari anche lontanissimo...

questo sogno viene accantonato e se ne fa un'altro più realizzabile...

quali sono i sogni realizzabili???...pochi...pochissimi...

Domani mia figlia ha un colloquio di lavoro...più che colloquio di lavoro è una selezione...si chiama  ASSESSMENT DI GRUPPO...

 

 cosa posso dire...  IN BOCCA AL LUPO BIMBA MIA!!!!

 

 
 
 

Le mani

Post n°85 pubblicato il 17 Maggio 2010 da clecle1957

 

Mani piccole, grandi, che si lasciano guidare,

mani rugose, mani che si stringono,

 

 

 

 

 

 

  

Mani che premono,  raccolgono, che si sfiorano,

che rapiscono, intrecciate,

 

 

 

 

 

 

Mani che si stanno perdendo, disperate, che trovano,

mani aperte,  verso l'alto, agganciate,

 

 

 

 

 

 

 

 

Mani che inventano, modellano, lavorano, 

 

 

 

 

 

 

  

Mani malate, intrecciate, che chiedono aiuto,

che si vergognano, che donano,

 

 

 

 

 

Mani di donna, maschili, di bimbo, di vecchio,

 

 

 

 

 

 

Mani imbarazzate, che si cercano, mani che aspettano..... 

 

 

 

 

 
 
 

Bisogna fermare questo "scempio"...perché di scempio si tratta...

Post n°84 pubblicato il 16 Maggio 2010 da clecle1957

Su Facebook circola questa notizia:

NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

L'8 maggio il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.



Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.

Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

documentazione diffusa da
Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
http://www.perlapace.it

 

 

AGGIORNAMENTO:

Il descreto d'Alia è stato abrogato.
Quello di "ieri" è il ddl di Alfano.
Si può firmare la petizione qui:
http://www.nobavaglio.it/

Comunque  

 
 
 

Nata femmina

Post n°83 pubblicato il 09 Maggio 2010 da clecle1957

Oggi festa della mamma ho ricevuto gli auguri dalle mie figlie...momenti dolcissimi...bellissimi...sono molto fortunata...

    Oggi festa della mamma ho ricevuto questo messaggio:

Auguri a tutte quelle mamme che sono orgogliose di esserlo, e auguri a tutti coloro che hanno o hanno avuto una mamma della quale vanno fieri.

sono doppiamente fortunata perché rientro in entrambe le categorie...

    Oggi festa della mamma una mia cara amica mi ha mandato un messaggio...mi ha girato questa lettera:

La scrittrice albanese Elvira Dones ha scritto questa lettera aperta al
premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle "belle
ragazze albanesi".

In visita a Tirana, durante l'incontro con Berisha, il premier ha attaccato
gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all'Albania. Poi ha aggiunto:
"Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".


NATA FEMMINA

Egregio Signor Presidente del Consiglio, le scrivo su un giornale che lei
non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo
disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: "le belle
ragazze albanesi". Mentre il premier del mio paese d'origine, Sali Berisha,
confermava l'impegno  del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha
puntualizzato che "per chi porta belle ragazze possiamo fare un'eccezione".

Io quelle "belle ragazze" le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di
notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da
Garbagnate Milanese fino in Sicilia. Mi hanno raccontato sprazzi delle loro
vite violate, strozzate, devastate. A "Stella" i suoi padroni avevano inciso
sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto:
rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul
marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia
albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del
Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E' solo allora -
tre anni più tardi - che le incisero la sua professione sulla pancia: così,
per gioco o per sfizio.

Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società,
non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel "puttana"
sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia
nell'uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l'utero.

Sulle "belle ragazze" scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo
Sole bruciato. Anni più tardi girai un documentario per la tv svizzera:
andai in cerca di un'altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi
aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti
altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate,
appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un
padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di
Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o
giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il
miracolo. E' una storia lunga, Presidente... ma se sapessi di poter contare
sulla sua attenzione, le invierei una copia  del mio libro, o le spedirei il
documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l'avviso,
signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio.

In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche
righe gliele dovevo. In questi vent'anni di difficile transizione l'Albania
s'è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel
popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a
spalle dritte e testa alta. L'Albania non ha più pazienza né comprensione
per le umiliazioni gratuite. Credo che se lei la smettesse di considerare i
drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe
che da guadagnarci.

Questa "battuta" mi sembra sia passata sottotono in questi giorni in cui
infuria la polemica Bertolaso , ma si lega profondamente al pensiero e alle
azioni di uomini come Berlusconi e company, pensieri e azioni in cui il
rispetto per le donne é messo sotto i piedi ogni giorno, azioni che non sono
meno criminali di quelli che sfruttano le ragazze albanesi, sono solo
camuffate sotto gesti galanti o regali costosi mi vergogno profondamente e
chiedo scusa anch'io a tutte le donne albanesi

Merid Elvira Dones

PS.: Tutte le persone che ricevono la presente comunicazione spero sentano
l'obbligo civile e morale di trasmetterla ad altre persone.

...si sono una donna e una mamma fortunata...e vorrei che tante...tantissime altre donne lo siano

 

 

Ho pubblicato questa lettera sul mio blog con la speranza che continui a girare...

 
 
 

La risposta amico...soffia nel vento

Post n°82 pubblicato il 05 Maggio 2010 da clecle1957

 

 
 
 

...non dimentichiamo...e le stragi...purtroppo continuano...

Post n°81 pubblicato il 01 Maggio 2010 da clecle1957

 

 

 
 
 

25 APRILE

Post n°80 pubblicato il 25 Aprile 2010 da clecle1957

Questa mattina mi sono svegliata con le note della canzone "Bella ciao!"...era la banda della città che suonava in piazza...

C'erano persone di una certa età...commosse...la commozione ha preso anche me perché mi sono ricordata le storie che mi raccontava mio padre...

Ma i nostri figli...i nostri nipoti...non potranno ascoltare testimonianze dirette...

Fra dieci...venti anni...il 25 aprile come verrà celebrato...ci sarà ancora la stessa commozione di oggi?

La scuola ha il compito di trasmettere alle generazioni future il messaggio che i nostri padri e i nostri nonni hanno trasmesso a noi facendo vedere loro filmati che testimoniano come sacrificando la propria vita hanno liberato il paese dalla dittatura fascista!!!

 

 

 
 
 

Grazie amici!!!

Post n°79 pubblicato il 24 Aprile 2010 da clecle1957

Scusate il ritardo...ma voglio ringraziarvi per i messaggi di auguri!!!

 
 
 

22 aprile 2010 - Earth Day

Post n°78 pubblicato il 21 Aprile 2010 da clecle1957

 

 Salviamo il nostro pianeta!!!!

 

 
 
 

Hamid Karzai contro Emergency: una storia gią scritta

Post n°77 pubblicato il 17 Aprile 2010 da clecle1957

Per comprendere appieno la vicenda che si sta consumando in queste ore in Afghanistan e che vede su due barricate contrapposte l’organizzazione italiana Emergency da un lato ed il governo Karzai dall’altro, che riversa sulla prima accuse di golpismo, è necessaria la conoscenza di due materie fondamentali: geografia e storia.
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La locazione è Lashkar Gah, capoluogo della provincia di Helmand. La regione è tra quelle a maggiore densità di truppe ribelli al governo Karzai. E’ il teatro della strage di Sangin, il villaggio dove il 23 agosto 2008 le truppe britanniche presero a cannonate un matrimonio civile provocando decine di morti e feriti. E’ il luogo in cui hanno perso la vita 17 civili in 3 giorni sotto il fuoco dei missili statunitensi nel febbraio scorso.

Ed è la regione il cui capoluogo può fregiarsi della presenza dello stadio di calcio costruito con soldi americani ed intitolato al Presidente in carica, Hamid Karzai. Il Karzai Stadium, appunto.

La storia è quella su cui volge il proprio attento sguardo la Procura di Roma. Ed è una storia risalente a 2 anni fa esatti e che fa riferimento al sequestro da parte dei Taliban e la liberazione da parte di Emergency dell’inviato di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo.

La storia recente appare molto poco chiara. I dati di fatto sono minimi: tre operatori di Emergency - Matteo Dell’Aira, coordinatore medico, Marco Garatti, chirurgo, Matteo Pagani, tecnico della logistica - assieme ad altri sei volontari dell’organizzazione sono stati tratti in arresto dalle forze dei servizi segreti afgani del National Directorate of Security.

L’accusa è quella di complotto a fini di omicidio a danno del governatore della provincia di Helmand, Goulab Mangal, e di omicidio dell’interprete sequestrato con Daniele Mastrogiacomo nel marzo 2007: Adjmal Nashkbandi.

La nebbia, le contraddizioni e le menzogne appaiono molto più indicative dei fatti inconfutabili. Il blitz che ha portato all’arresto e alla presunta individuazioni di esplosivi nell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah vede la partecipazione delle forze Isaf della NATO; il Patto Atlantico nega ogni responsabilità, nonostante il video girato negli istanti dell’arresto che mostra la presenza delle truppe NATO ed il possesso del cellulare di Matteo Dell’Aira nelle mani delle forze britanniche Isaf. La dichiarazione ufficiale rilasciata dal portavoce del governo della provincia, Daud Hamadi, a Jerome Starkey del Times parla di "confessione" (termine ripetuto in due occasioni) dei tre arrestati. La parola (ed il concetto ad essa legato) viene smentita il giorno successivo e negata dagli stessi inquirenti.
I tre sono imputati, oltre che del tentato golpe, dell’omicidio di Nashkbandi. Eppure la morte di Nashkbandi è avvenuta durante il sequestro operato dai Taliban della zona agli ordini del comandante Dadullah, dopo la fallita trattativa con il governo Karzai per uno scambio di prigionieri, mentre i tre italiani si trovavano, allora, in tre zone differenti del pianeta.

E’ proprio l’insostenibile accusa dell’omicidio di Adjmal Nashkbandi che riporta lo sguardo dei più attenti su un drammatico conflitto consumatosi 24 mesi fa tra Gino Strada ed Emergency da un lato e Hamid Karzai, il governo afgano e le truppe NATO dall’altra e mai conclusosi. E’ questa "imputazione impossibile" a riportare a galla un passato che si prefigura come possibile "causa e ragione" di questa angosciante vicenda.

5 marzo 2007, mattina. La Toyota Corolla in cui siedono Sayed Agha, autista, Daniele Mastrogiacomo, giornalista, e Adjmal Nashkbandi, interprete, viene bloccata da truppe taliban tra Lashkar Gah ed il confine nord del paese.
Una settimana più tardi Gino Strada viene incaricato dal governo Prodi di aprire una via di contatto con i sequestratori, che avverrà in tempi brevissimi.
Il 19 marzo, alle ore 15:15 italiane, Daniele Mastrogiacomo viene liberato dai sequestratori, in cambio della restituzione di 5 taliban prigionieri nelle carceri afgane. La gioia per il rilascio viene funestata dalla cattura, da parte dei servizi afghani del NDS, di Ramatullah Hanefi, capo del personale nell’ospedale di Emergency e mediatore di successo tra Taliban e governi italiano e afghano. L’accusa, mai realmente formulata, è quella di complicità con i terroristi. La realtà è quella di un sequestro di Stato operato dall’esecutivo Karzai e durato 3 mesi, 6 volte la durata della prigionia di Mastrogiacomo.

Hanefi viene incaricato, con il nulla-osta di Karzai e della Nato, di portare avanti la trattativa con i sequestratori il 12 aprile. Sette giorni più tardi il sequestro si conclude con l’accordo tra Karzai e i taliban di Dadullah. Lo stesso giorno, improvvisamente, Hanefi diviene "responsabile unico" della trattativa e fiancheggiatore dei terroristi. E per questo costretto ad una prigionia interminabile senza colpa.

Il 6 aprile Hamid Karzai scarica ogni responsabilità dello scambio sull’esecutivo Prodi, annunciando che mai più ripeterà un atto simile (promessa confermatasi con il rifiuto di trattare per liberare l’interprete Nashkbandi, sgozzato dai taliban 2 giorni dopo). E difende il "sequestro istituzionale" di Hanefi.
5 giorni più tardi l’operatore di Emergency, prigioniero dei servizi, viene definito "fiancheggiatore dei taliban e di Al Qaeda" da Amirullah Saleh, capo dell’NDS, lo stesso ente responsabile degli arresti di questi giorni.
Il 25 aprile funzionari di polizia entrano nell’ospedale Emergency di Lashkar Gah e chiedono la consegna, rifiutata, di tutti i passaporti. Emergency è costretta ad abbandonare lo stabile ed il paese.
Il 6 maggio tutti gli ospedali di Emergency vengono requisiti ed occupati.
Un mese più tardi, il 19 giugno 2007, Hanefi viene liberato, dopo 90 giorni di prigionia. Innocente senza accusa. Senza neanche uno straccio di scusa formale.
Emergency, non senza fatiche e problemi, torna a mettere piede nella terra dell’onnipotente Hamid Karzai.

Oggi, altri volontari di Emergency vengono tratti in arresto dalle forze di sicurezza afghane. La certezza della colpevolezza, espressa due anni fa senza alcuna prova, viene ribadita oggi dagli stessi personaggi di un tempo. Il governo di ieri chiedeva rapidità al governo afghano. Il governo di oggi fa altrettanto. E rilancia, però, in diverse forme (Frattini, La Russa, Gasparri) le accuse mosse all’organizzazione di Gino Strada.
Due anni fa Emergency fu costretta ad abbandonare il paese. Oggi accade di nuovo.
Ciò a cui mai arrivò il regime del Mullah Omar (la cacciata di Emergency dal territorio afghano) è riuscito in ben due episodi al "democratico governo" di Hamid Karzai.

La seguente frase è datata 26 maggio 2007, un mese prima del rilascio di Rahmatullah Hanefi da parte dei servizi e 2 mesi dopo la liberazione di Mastrogiacomo.

Noi diamo fastidio: perché portiamo una sanità di alto livello e gratuita nei paesi dove andiamo e perché agiamo senza nessuna distinzione, curiamo chiunque si presenti alla nostra porta. Questo al governo afgano non piaceva. In più, Emergency ha fatto opera di testimonianza raccontando, con foto e parole, quello che davvero accade in Afghanistan e chi sono i presunti Taliban uccisi nei raid della Nato e delle forze locali: ragazzini di undici, a volte sei, anni.


Teresa Sarti Strada (28 marzo 1946 - 1 settembre 2009), Presidente di Emergency

FONTE:http://alessandrotauro.blogspot.com/

 

 

 
 
 

Io sto con Emergency!

Post n°76 pubblicato il 13 Aprile 2010 da clecle1957

 

 

 
 
 

Io...tu...voi...chi fa politica???

Post n°75 pubblicato il 11 Aprile 2010 da clecle1957

Spesso sento dire:"...io non mi occupo di politica...la politica è una cosa sporca...non ci capisco niente di politica...la lascio fare agli altri".

Ma nel momento in cui il mio vicino di casa si lamenta perché non riesce ad arrivare a fine mese e se la prende con chi ci governa...sta facendo politica...

quando in ufficio le colleghe si lamentano per la mancanza di fondi messi a disposizione dal "nostro" ministero...ministero della giustizia che non ci permette di svolgere adeguatamente il nostro lavoro...stanno facendo politica...

se un gruppo di ragazzi usa violenza su un extracomunitario e qualcunaltro  prende le sue difese...questi sta facendo politica...

quando mia figlia si lamenta perché non  trova lavoro e non può realizzare i suoi sogni...in quel momento fa politica...

se un gruppo di persone è contrario alle centrali nucleari ed espone il proprio dissenso...sta facendo politica

se io dico "non sono contenta di come stanno andando le cose in Italia"...mi sto occupando di politica...

perché la politica non è una cosa astratta...non è quella cosa a noi proibita...la cosa per quelle persone che ci governano...

la politica siamo noi...la politica è tutto ciò che accade quotidianamente intorno a noi

lo scambio di opinioni è politica...l'informazione è politica...

per tutti quelli che si dichiarano apolitici...una sola domanda: ma dove vivete sulla luna?????

 

 
 
 

Rieccoci.....

Post n°74 pubblicato il 03 Aprile 2010 da clecle1957

...ma...Marco Fabio Quintiliano...conosceva Berlusconi??????? 

 

Lo scorso venerdì 27 marzo nel Palazzo di Sky sulla Via Salaria a Roma, quando Berlusconi è arrivato con la sua scorta armata (fino ai denti) per un’intervista in diretta, che poi i giornali hanno raccontato, anche se pochi l’hanno vista in diretta nonostante fosse stata molto pubblicizzata (lo 0,3% dello share a differenza del programma “RAI per una notte”, la trasmissione evento di giovedì sera al Paladozza messa in piedi da Michele Santoro ha fatto soltanto su Sky il 2,5% nonostante la poca propaganda!).

Berlusconi è entrato con il suo corteo, con la sua scorta e con tutto l’apparato e intanto succedeva nel Palazzo una cosa, che per dirla con il Direttore generale della RAI Masi, neanche nello Zimbabwe!
Due uomini della sicurezza interna dell’edificio, scoprivano che nel dipartimento dei grafici, su una grande vetrata di circa 4 metri per 4, era stato affisso un foglietto formato A4 bianco, con stampata una frase, la frase è la seguente “Odiare i mascalzoni è cosa nobile” questa è una frase di Marco Fabio Quintiliano, un intellettuale nato nel 35 d.C. a Calagurris in Spagna e poi trasferitosi a Roma, è diventato il famosissimo Quintiliano, ha scritto questa frase, perché è stata stampata su quel foglio e appiccicata alla vetrata del reparto grafici di Sky, perché proprio giovedì sera, la sera prima, Daniele Luttazzi dal Paladozza nel suo monologo aveva ricordato, DEMOLENDO con una sola frase di Quintiliano mesi e mesi di CAZZATE sul partito dell’odio, dell’amore, quelli che incitano all’odio etc., etc…

Quindi due ragazzi del reparto grafici dell’edificio di Sky avevano trovato condivisibile quella frase e l’hanno appiccicata. Gli uomini della sicurezza dell’edificio, la sicurezza interna, hanno notato quella scritta e hanno segnalato la cosa alla guardia presidenziale, alla scorta del Presidente del Consiglio e a quel punto è successo qualcosa che per una democrazia è AI LIMITI DELL’INCREDIBILE, anzi è oltre: due agenti ben tarchiati della Digos, due montagne umane sono piombate nel piano dove c’è questa vetrata, hanno constatato che era effettivamente stato affisso quel foglietto con quella scritta, hanno chiuso tutte le finestre per evitare che si vedesse da fuori quello che stavano facendo (evidentemente rendendosi conto che stavano facendo qualcosa di grosso) dopodiché uno dei due dopo aver sequestrato il corpo del reato, il foglietto, ha fatto irruzione dentro l’ufficio dei grafici, si è diretto verso il computer principale, si è messo ad armeggiare alla tastiera, ha cercato di aprire gli ultimi file aperti per cercare di incastrare, di individuare colui che aveva scritto e stampato quella scritta, ma purtroppo per lui i grafici non usano il mouse, usano la tavoletta grafica e questo agente non la sapeva usare, per cui ha chiesto a una persona lì presente, a una ragazza di aiutarlo a aprire gli ultimi file, nel tentativo di smascherare gli autori dell’orrendo misfatto, senza sapere che peraltro i due ragazzi erano già stati portati sotto, all’ingresso, interrogati da un’altra coppia di agenti della Digos e avevano immediatamente dichiarato, dato che non avevano niente da nascondere, di avere stampato e affisso loro quella scritta.

A quel punto sono stati identificati e da quello che risulta stavano per essere portati in Questura, non si sa se fosse un provvedimento di fermo, cosa volessero fare a questi due ragazzi, ma soprattutto quale reato avessero commesso? “Affissione di messaggi di Quintiliano?”, “citazioni latine proibite?”, “porto abusivo di cultura latina?”, non si sa quale sia il reato che avevano individuato questi somari che avevano ritenuto delittuoso un comportamento assolutamente legittimo e secondo me anche doveroso, sta di fatto che poi interviene un componente dell’ufficio legale della società che riesce a scongiurare almeno che questi vengano portati via dalla Polizia.

Capite che se si arriva a questi estremi, A PUNIRE LE IDEE, A PUNIRE LA CULTURA, soltanto perché qualcuno con un eccesso di zelo degno di migliore causa, appena legge “odiare i mascalzoni è cosa nobile” pensa immediatamente a Berlusconi, perché non c’era scritto “odiare Berlusconi” c’era scritto “odiare i mascalzoni” bisognerebbe interrogare i poliziotti privati e della Digos e dire loro: com’è che vi è subito venuto in mente Berlusconi appena avete letto il messaggio, visto che Quintiliano difficilmente nel primo secolo dopo Cristo si riferiva a Berlusconi quando scriveva “odiare i mascalzoni è cosa nobile”?
Se si passa sopra queste cose, se non ci sarà qualcuno che si prenderà la responsabilità di quello che è successo, se questa notizia resterà confinata su Il Fatto quotidiano o sui nostri blog, se non si comincerà a CHIEDERE MOLTO CIVILMENTE CONTO alla Questura di Roma del comportamento di questi agenti e se la Magistratura romana non prenderà dei provvedimenti nei confronti di questi signori e se i loro stessi colleghi non cominceranno a dire: noi non c’entriamo con certi comportamenti, vorrà dire che abbiamo fatto un altro ED ENNESIMO PASSO IN AVANTI VERSO IL REGIME, venerdì pomeriggio alle 14,30 quando si è verificato questo fatto incredibile e un poliziotto che entra nel personal computer di un lavoratore per cercare di capire chi ha appeso a un muro un messaggio di un autore latino. A furia di lasciar passare queste cose ci abituiamo e l’assuefazione fa entrare un altro pezzo di regime dentro le nostre teste e quindi ci rende sempre più tolleranti verso nuovi abusi di potere, perché questo è chiaramente un abuso di potere, grosso come una casa ai danni di due cittadini che non avevano fatto assolutamente niente di male, avevano esercitato un diritto costituzionale previsto dall’Art. 21 della Costituzione.

 
 
 

Certo...meglio ignorarli...ma...mi sento di fare la segnalazione...

Post n°73 pubblicato il 26 Marzo 2010 da clecle1957

Questo è il commento lasciato nel blog di una carissima amica che non tratta nemmeno argomenti politici...

 

 

 
 
pierrot_1901 il 26/03/10 alle 21:46 via WEB
IO VOTO E FACCIO VOTARE ROBERTO FORMIGONI. E in culo il resto.

...queste sono le persone che votano Formigoni...non aggiungo altro!!!

potete leggerlo tra i commenti dell'ultimo post  di Zelda57

 
 
 

NO AL BAVAGLIO!!!!

Post n°72 pubblicato il 20 Marzo 2010 da clecle1957

 

 
 
 

...ma si...proviamoci!!!!

Post n°71 pubblicato il 13 Marzo 2010 da clecle1957

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 

LA NOSTRA COSTITUZIONE

 

I BAMBINI SONO DI SINISTRA

I bambini sono di sinistra perché amano senza preconcetti, senza distinzioni.

I bambini sono di sinistra perché stanno insieme, fanno insieme, litigano insieme. Insieme, però.

I bambini sono di sinistra perché a loro non serve il superfluo.

I bambini sono di sinistra perché comunque, qualsiasi cosa tu gli dica che assomigli vagamente a un ordine, fanno resistenza. Ora e sempre.

I bambini sono di sinistra perché hanno orrore dell’orrore. Perché di fronte alla povertà, alla violenza, alla sofferenza, soffrono.

I bambini sono di sinistra perché vanno all’asilo con bambini africani, cinesi o boliviani, e quando il papà gli dice “vedi, quello lì è africano”, loro lo guardano come si guarda una notizia senza significato.

I bambini sono di sinistra. Di sinistra, sì, nessun dubbio. Non soltanto per i pugnetti stretti in segno di protesta.

 Grazie  butterfly_noir

 

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Caro fratello bianco,
quando nasco, io sono nero
quando cresco, io sono nero
quando sono malato, io ...sono nero
quando sto al sole, io sono nero ...
quando ho paura, io sono nero
quando muoio, io sono nero!


Quando nasci, tu sei rosa
quando cresci, tu sei bianco
quando sei malato, tu sei verde
quando stai al sole, tu sei rosso
quando hai freddo, tu sei blu
quando hai paura, tu sei giallo
quando muori, tu sei viola!

... E tu hai la sfacciataggine
di chiamarmi "di colore".

 

Hai un cane?...non abbandonarlo!!!

percorri la strada con lui!!!!!!

 

 

La speranza ha due bellissimi figli:

Lo sdegno e il coraggio

Lo sdegno per la realtà delle cose

Il coraggio per cambiarle

Pablo Neruda

 

 

 

la nostra meta non è di trasformarci l'un l'altro,

ma di conoscerci l'un l'altro

 e di imparare a vedere

e a rispettare nell'altro ciò che egli è:

il nostro opposto e il nostro complemento

Herman Hesse

 

IL NOSTRO PIANETA

 

 

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The year of the cat  

 

Palace of Versaille

 

On the border

 

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A small fruit song

 

Lord Grenville

 

Clifton in the rain

 

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