Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

 

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La prima volta...

Post n°1047 pubblicato il 07 Gennaio 2023 da gianor1
 

La prima volta che ho espresso la frase "ti amo" non è stata una brìccica. Parlo di quando l' ho detta con convinzione, quando non era connessa a una ingenua eccitazione momentanea o guidata dall' euforia circolatoria. L' ho affermata perché era ineluttabile, l' ho ripetuta perché era indiscutibile, dal momento che le mie incertezze non reggevano più alla spinta potente che percuoteva il sentire, che scuoteva anima e corpo.
Anche la prima volta che mi è stato detto "ti amo" è stato un bel sussulto per tutto il corpo. Parlo di quando lo ha sussurrato, guardandomi negli occhi con i suoi che brillavano a loro volta con sognante incredulità. Lo disse perché fu inevitabile, lo constatò e me lo comunicò perché si rendeva conto che era la pura verità, perché sentiva che  lo attendevo e non riuscì a negarlo malgrado una cocciutaggine planetaria.
E  nell' attimo in cui glielo ho detto e lei me lo ha detto, è coinciso con la magia,  il sentimento si è moltiplicato, stupendo, di quella meraviglia che fa intendere quanto sia stato  straordinario, quanto è stato eclatante infrangere i pudori sentimentali. Anche il sentire con l' anima, talvolta e preferibilmente, ha bisogno del dire.

La cornice musicale per questa ebdomada si sviluppa con una argomentazione notistica per cui
la genuinità dell'estemporaneità compositiva prevale sul rigore della elaborazione e della rifinitura artistica e sulla profondità espressiva. La partitura musicale  si avvicina ai canoni dei notturni classici, tanto che l' intero impianto diffonde note ardenti e dolci melodie, simili al moto ondulante dei salici accarezzati dal vento tiepido primaverile. Buon ascolto.

 
 
 
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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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