Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Marzo 2018

Appendice al post precedente

Post n°810 pubblicato il 12 Marzo 2018 da gianor1
 

Durante la riunione di questo pomeriggio ero talmente interessato ai vari punti dell'ordine del giorno che la mente ha viaggiato nel periodo in cui frequentavo il liceo classico.
In quel tempo avevo una certezza: nel vocabolario italiano il primo lemma era la "A", e l'ultima "zuzzurellone", il che mi rendeva protetto. Comunque mi consolava la certezza che esistevano i confini. E niente poteva avvenire prima o dopo quei limiti. L'espediente stava nel prestare accortezza alla parte mediana. Infatti arrivando al lemma "precipitevolissimevolmente", velocizzavo la ricerca. Era più facile e sotto occhio giungere all'ultimo lemma, per l'appunto zuzzurellone. Ora questa parola perde la posizione di chiusura.*
L'intero universo semantico ha perso il noto confine, una risoluzione certa.
Hanno trasferito l'estremità in spazi sconosciuti e inaccessibili.
Come si fosse spalancata una breccia in cui la conoscenza sfugge, lasciando solo interrogativi e incertezze.
Devo ammetterlo, sono inquieto. Non sarà analfabetismo di ritorno?
Forse si stava bene quando utilizzavo il Bignami.

* Il "Grande Dizionario italiano dell’uso" allinea ben 15 lemmi dopo zuzzurullone. Sembra comunque che, per ora, l’ultimo lemma nel dizionario sia" zzz" ed è difficile immaginare che possa essere lasciato indietro da qualche nuova voce. Almeno, terrestre.

 
 
 

Ritardo e anticipo

Post n°809 pubblicato il 12 Marzo 2018 da gianor1
 

Concedo con rammarico l'ammissione che questo pomeriggio sono in netto ritardo sull'apertura del consiglio dei docenti. Mi consola il fatto che nello stesso tempo ho un buon margine d'anticipo sull'inizio delle attività didattiche di dimane mattina.

 
 
 

Un ombra sul giorno

Post n°808 pubblicato il 09 Marzo 2018 da gianor1
 

Oggi una parte grigia del cielo confonde la rena chiara dell'arenile, nel frattempo lo zefiro profumato del mio adorato mare sfiora il viso e la vela della barca. La pacata immensità del creato accarezza l'animo curando con ricami sottili memorie ferite di giorni amari. Come le fessure della terra riempite di radici in germoglio aggrovigliato, come gli sguardi di ciglia spalancate e socchiuse ad osservare le onde mentre il cuore ascolta racconti di stelle e di terra ferita di sangue innocente.
Cerco di decidere di affrontare il mistero del domani o stare nel recinto protetto dell'oggi. Incompletezza di un disegno incerto dove l'unica convenzione che abbia valore è il coraggio della verità.
                     
                            

 
 
 

8 Marzo Non convenzionale

Post n°807 pubblicato il 06 Marzo 2018 da gianor1
 

Per anni ho subito, ma ora non tollero più di sopportare. Quindi confesso a voi donne l'effettivo dilemma che mi attanaglia costantemente. 
Sono un maschio in crisi. Non sono più in grado di dare sicurezze e certezze. Ho disperso la mia funzione al vento della storia contemporanea.
E voi donne oggi non supponete, sono certo, né potreste supporre quel che m'angustia, che tormenta la mia anima candida.
Per questo decido di svelare il mio enorme dolore. E lo faccio nel giorno della vostra festa.
Gentil sesso, se a volte, notate il mio atteggiamento allibito, la bocca imbronciata e lo sguardo da pesce lesso, la spiegazione è lampante. L'insoddisfazione vive e si evidenzia nel trito, irrisolto utilizzo delle calze.
Non stupitevi, è proprio così!
Le mie calze o se preferite calzini o pedalini hanno indebolito l'immagine virile che mi contradistingueva sin dall'origine dei tempi.
Così le certezze sono sparite da quando l'obbligo consuetudinario mi costringe ad indossare tali amenicoli.
Solo l'idea di specchiarmi in versione adamitica con i calzini avvinghiati agli stinchi mi fa star male, distrugge il mio ego.
O peggio ancora vederli sproporzionati nel tentativo di scardinare la calzata che mette la museruola al piede infilando maldestramente l'alluce dell'altro piede. Il tutto perchè uno dei due elastici si è rotto prima e ora il colorito calzino resta indecentemente attorcigliato in basso alla caviglia. In quest'attimo il ridicolo si espande, ingigantendo la mia vulnerabilità.
Purtroppo, anche nelle occasioni salottiere ed eleganti, quella indegna calza è motivo di disagi inesauribili.
Se davanti alle vostre grazie rimango ritto per lunghe e tediose ore invece di sprofondare in comode poltrone allungabili, non è che sono uno stoico, ma solo perchè sarebbe sconveniente accavallare le appendici inferiori e mostrar  stinchi e calcagni.
E quei stomacchevoli quadretti colorati che talvolta incorniciano le mie gambe e che rammento utilizzavo per infiorare il quaderno dei dettati con l'immagine del "Cuore" di deamicisiana memoria.
E che dire di quelle confezionate con quel filo proveniente dal paese delle cornamuse, che tese in trasparenze mostrano la boscosa peluria dell'arto.
E il calzino striminzito e corto che, inutilmente, tendo ad allungare per sforzarmi nel coprire alcuni millimetri in più della cute?
E quello bianco indossato sotto i pantaloni neri o scuri, non ne voglio proprio parlare.
Gentilissime Donne, rendetevi conto che la mia vita è un inferno.
Quindi se m'incontrate in un accozzaglia di altri visi maschili con tendenza alla cretineria, e offro una bieca dimostrazione di me stesso, è perchè inizio ogni giornata, già vinto ed annientato nella contesa con il tiretto della biancheria linda e brillante.
Ecco perchè è superfluo augurarvi "Buona festa femmnile". La mia inferiorità organizzativa ed estetica dovrebbe bastare...

 
 
 

Giorno dopo giorno

Post n°806 pubblicato il 03 Marzo 2018 da gianor1
 

Il susseguire preordinato  degli eventi non causato dalla mia volontà, è un giocoliere che mulinando delle piccole sfere colorate scompiglia in modo inatteso i giorni con atteggiamento bonario, divertito e con lieve imprevedibilità.
In questo momento il fato regala al mio sguardo l'orizzonte del mare e oltre. Il mondo intero con i suoi particolari entra in me. Socchiudo gli occhi e trattengo il respiro.

  

 
 
 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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