Creature della Notte
I nostri pensieri« Carillon | Ispirato da Gibran » |
Il caldo torrido si può toccare,
in uno scorcio della città vecchia,
in un vecchio e lercio vicolo,
si respira quell’aria carica di umidità,
che ti dice, “rimani, non partire”.
Alzo gli occhi al cielo, limpido e luminoso,
vedo i palazzi tendere l’uno verso l’altro,
come intenti in chissà quale discussione.
Guardo i bagagli… una lacrima bagna il mio viso…
Soffro, perché mai più tornerò,
da dove sto andando non si ritorna.
Il nero cocchiere attende il mio segno…
Che non tarda a giungere…
Uno schiocco, un nitrito,
e tutto sembra via via più piccolo.
Quel giorno,
tutti si fermarono,
tutti sentirono,
tutti videro,
e tutti credettero che stando immobili potessero sparire,
innanzi al corpo,
che esanime,
sfilava davanti ai loro occhi,
ed alle loro coscienze.
Il corpo di un fratello, venduto e tradito
dal suo stesso sangue… per trenta fottutissimi denari.
JoShua
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
https://blog.libero.it/Actingout/trackback.php?msg=1551628
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun Trackback
Inviato da: mimmobeach86
il 26/08/2006 alle 00:15
Inviato da: ambumbaiae
il 25/08/2006 alle 14:12
Inviato da: Pornoromantica
il 25/08/2006 alle 14:00
Inviato da: ambumbaiae
il 24/08/2006 alle 15:42
Inviato da: volpe_nera
il 24/08/2006 alle 15:40