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Curiosità, novità, tendenze, irriverenze....del mondo internet!

Creato da papife il 18/11/2008

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Arrivano i jumbo-sized-ad

Post n°61 pubblicato il 14 Luglio 2009 da papife
 

Di recente " The Online Publishers Association" che riunisce circa 37 membri, i cui siti internet raggiungono il 68% del totale della internet audience in U.S. cioè a dire 132.2 milioni di utenti unici, hanno annunciato che proporranno i 3 nuovi formati pubblicitari, sempre più grandi e sempre più ingombranti, sui loro siti entro Luglio.

Stiamo parlando di siti del calibro di "The New York Times", "CNN", "Forbes"....che hanno deciso di adottare i 3 nuovi formati standard, già denominati jumbo-sized-ad e per la precisione stiamo parlando di:
1. The Fixed Panel, misure 336X700, che rimane visibile quando uno user sta guardando una pagina e la scrolla su o giù         
2. The XXL Box, misure 468X648, che occupa più della metà della pagina e si può espandere fino a una larghezza di 936 pixel e può contenere anche un video
3. The Pushdown, misure 970X418, che si apre su tutta la pagina per 7 secondi e poi si riduce alle proporzioni di 970X66pixel  

Come mai questi Publishers hanno deciso di lanciare campagne pubblicitarie di brand come Mercedes-Benz o Bank of America con tali formati?
Le motivazioni sono di diverso tipo:
-> la prima, è che per i marketers e le agenzie di pubblicità questi formati sono il modo migliore per fare vivere ad un utente una "esperienza diretta con il brand" che lo coinvolge ed è più portato al click
-> la seconda, è che usando formati di queste dimensioni si può evitare di mettere altri banner sulla stessa pagina con lo scopo di catturare meglio l'attenzione dell'utente che non è distratto da altra pubblicità
-> la terza, è che lo indurrebbe a fare un acquisto online almeno per quanto riguarda alcuni servizi (banche, assicurazioni, viaggi...) e questo diventa un reale vantaggio per gli advertisers che vedrebbero i loro guadagni aumentare

Ma cosa ne pensano gli utenti?
Stando ai commenti che si leggono su TechCrunch riguardo questo argomento, le reazioni sono diverse riassumiamone alcune....qualcuno pensa che:

"i banner in generale dovrebbero essere messi sulle pagine nel momento in cui l'utente ha finito di fare qualcosa: leggere un articolo, cercare un viaggio, inviare una e-mail...in questo modo ci sono più probabilità che venga cliccato"  

"basterebbe mettere un frequency-cap sugli annunci in modo tale che potrebbero essere visti una volta sola al giorno su una pagina-web"

"meglio attivare il blocco AdBlock per evitare di vedere i banner pubblicitari sulle pagine che si stanno guardando!"

"finchè molti contenuti e servizi restano free su internet, un pò di pubblicità non guasta, ma sarebbe meglio "profilata" cioè legata ai miei interessi!"

Inoltre, per concludere, se guardiamo le risposte alla survey sottoposta agli utenti su " Cosa ne pensi dei nuovi formati?" ecco che cosa è emerso:
il 72% si dichiara "scontento" o addirittura "arrabbiato"
il 12% si dichiara "estasiato" o "contento"
il 15% si dichiara "indifferente"

Certo non possiamo non considerare che andando avanti di questo passo un banner può diventare grande come tutta la pagina a questo punto cosa farà l'utente? 

 
 
 

Le contraddizioni dei Teenagers

Post n°60 pubblicato il 07 Luglio 2009 da papife
 

E' un dato assodato, i Teenagers sono abituati a familiarizzare con diversi media e secondo una ricerca americana*:
il 45% è un heavy user del web
il 38% è un average user del web
il 16% è un light user

Tutto questo era immaginabile e quindi sfruttando il principio della causa-effetto si dovrebbe anche dire che i Teenagers sono i più grandi "fruitori dell'Adv online" che resta quasi l'unica fonte di revenues per il mercato internet, anche in Italia (87% ricavi da Adv e 13% ricavi da vendita di contenuti)**

Di tutte le attività che si possono svolgere on line i TeenWebUsers preferiscono:
per il 90% leggere le mail
per 83% guardare video
per il 72% essere collegati a un social network

E per quanto riguarda la pubblicità come si comportano? 

Due sono le riflessioni da fare:
la prima, non è più importante "Cosa dire" ma "Come dirlo",  vi ricordate l'articolo.... In questo caso nella survey sottoposta ai TeenWebUsers si può affermare che la pubblicità che ottiene il miglior effetto è quella che consente alle persone di identificarsi con il prodotto/servizio e che utilizza un messaggio divertente (humor) mentre la pubblicità che ottiene il peggior risultato è quella che richiede un'interazione personale con l'oggetto stesso (banner, richmedia, video, ecc...) in altre parole la internet-adv che per sua natura è interattiva!!!

la seconda riflessione è che l'accettazione di un messaggio pubblicitario dipende sicuramente dal tipo di mezzo/piattaforma con cui viene proposto.
In questo caso dalla survey scopriamo che le Sponsorship degli eventi live ottengono il più alto livello di accettazione tra i TeenWebUsers, seguono poi gli TV ads, Radio ads, Print ads, Online ads, Social Networking, Video games, Text messages.

Ecco la sorpresa di questo elenco, la TV resta un importante mezzo di comunicazione e si posiziona al 2° posto mentre internet è solo al 5° posto nella classifica.

Come concludere: "in definitiva non è importante quale prodotto si pubblicizza, il medium con la più alta capacità di recall resta la TV anche nei TeenWebUsers".

Direi che è una affermazione rivoluzionaria perchè ultimamente in giro si sente dire esattamente il contrario... forse è perchè noi itlaiani arriviamo sempre dopo? Comunque il messaggio è "Attenti Advertisers per il vostro ROI o business, non puntate solo su Internet !!

* Fonte: Fuse Marketing "Teen Advertising Study" June 1, 2009
**Fonte: IAB Italia - Assointernet, 2008

 
 
 

Myscreen, la nuova frontiera del Mobile Advertising

Post n°59 pubblicato il 30 Giugno 2009 da papife
 

Avete uno Smartphone?
Bene, potete guadagnare guardando la vostra pubblicità preferita
.
Ma rassicuratevi anche chi non ha uno Smartphone può partecipare... perchè grazie a myscreen molti ragazzi negli USA stanno accumulando punti che poi potranno spendere scegliendo tra alcuni servizi wireless: wallpaper, ringtones....

Cosa è Myscreen?
Myscreen è una applicazione che permette ai possessori di due tipologie di cellulari, Smartphone e non, di ricevere la pubblicità in target sul proprio cellulare dei prodotti più in linea con i propri interessi e nello stesso tempo di guadagnare punti, che si potranno "spendere" in vari modi.
I punti si accumulano proprio per il fatto di vedere gli ads (o pubblicità) e vengono poi scaricati, una volta scelto il premio, dall'abbonamento del proprio operatore telefonico oppure in un prossimo futuro i punti accumulati potranno essere trasferiti a una terza parte: carte fidalizzate, carte di credito prepagate o anche donati a una onlus.

Come si fa a partecipare?
Per partecipare bisogna compilare un form, dove vengono richiesti alcuni dati: 
- numero di cellulare
- tipo di cellulare
- informazioni personali
- informazioni sui propri interessi (che possono comunque essere modificati in un secondo tempo)
- sottoscrizione della Privacy Policy Terms&Conditions
poi si riceveranno i messaggi pubblicitari rilevanti cioè corrispondenti agli interessi che si sono dichiarati in fase di registrazione.
In particolare se si ha un cellulare Smartphone: sarà necessario fare un download della applicazione sul cellulare e la pubblicità verrà passata in modo trasparente e non invasivo alla "fine di ogni telefonata"; se non si possiede un cellulare Smartphone non è neccessario fare il download dell'applicazione e la pubblicità verrà passata quando sarà disponibile e non alla fine della telefonata.

Vantaggi per tutti?
Gli attori in gioco sono tre e ognuno ottiene un vantaggio:

1. Consumer: che dopo aver rilasciato i suoi dati e aver aderito al programma, può accumulare punti da redimere ma può anche con un semplice click sul suo telefono cellulare visitare i siti web degli Advertisers per partecipare a concorsi, aderire a promozioni speciali o a offerte mirate a un certo target audience.

2. Advertisers: che possono finalmente avere un ritorno immediato dei loro investimenti, perchè si rivolgono direttamente a persone che hanno dichiarato di avere determinati interessi e quindi si possono pensare campagne ad hoc per target specifici che incontrano i gusti dei consumatori sapendo che possono essere gradite. Questo serve per fare brand-awareness ma anche prospecting, cioè trasformare un cliente con un basso livello di interesse all'offerta in un cliente effettivo.

3. Mobile Operators: che possono aumentare la loro  base clienti, offrendo prodotti e servizi in cambio di dati molto utili a profilare l'utente per proporre Mobile Advertising o Mobile Promotion capaci di fidelizzare il cliente, una buona cosa, che porta in genere alla riduzione del churn e all'aumento dell'ARPU.

 
 
 

Advertising mai più come prima...

Post n°58 pubblicato il 23 Giugno 2009 da papife
 

Perchè alcuni pensano che l'Advertising sia morto?
E' il momento di fare una sintesi razionale su cosa si intenda per pubblicità e vedere come sono cambiati i modelli nel tempo.
 
La pubblicità tanto, tanto tempo fa era: Televisione. Una azienda pensava cosa comunicare, inventava un messaggio, sceglieva il canale (la televisione ovviamente)  e raggiungeva una grande massa di consumatori.
Il modello era: Mittente -> Messaggio -> Canale -> Destinatario....
Vi ricordate lo slogan: "Ava come lava!" con il piccolo Calimero che faceva venire da piangere, maltrattato da tutti solo perchè era un piccolo sgorbio nero! oppure "Bianco che più bianco non si può!" (Dash detersivi) oppure ancora "Fiesta ti tenta tre volte tanto! "(Fiesta Ferrero). 

Bene dimenticatevi tutto questo
.....e adesso pensate che la pubblicità oltre ad essere diventata multicanale (Tv, Radio, Stampa, Internet, Mobile) è fatta di consumatori che vogliono dare una testimonianza del loro gradimento su un prodotto e/o un servizio.
Quindi siamo passati da un unico messagglio semplice, diretto a molti e unilaterale ad un messaggio complesso, declinato su vari media, personalizzato e che si presta ad essere condiviso con altri consumatori che possono influenzare non solo la percezione del brand ma anche il successo di un prodotto. 

Che cosa è cambiato?
E' cambiato principalmente il consumatore ma anche la tecnologia ha fatto passi da gigante mettendoci di fronte a nuove sfide
.
Il consumatore è diventato multi-tasking (legge la mail, prenota un viaggio, risponde ad un sms); ha a disposizione una molteplicità di canali (internet, mobile, tv, radio); si reca sempre più spesso direttamente al punto vendita per valutare, confrontare e decidere se fare l'acquisto e in molti casi è "always on" (sempre collegato a qualcosa!!)
Il vero momento della Decisione si è spostato dalla fase della percezione del messaggio (ricordo del brand - interesse destato - livello emotivo) alla fase della
razionalità
(qualità del prodotto - rapporto sul prezzo - passaparola dei consumatori).         
Il consumatore quindi:
1. ha irrevocabilmente e permanentemente il controllo
2. chiede personalizzazione, rilevanza, interattività
3. ama scegliere ma in qualche modo desidera essere guidato!

Dopo la fine un nuovo inizio?
E' necessario prender atto del fatto che bisogna creare un nuovo "media mix del futuro". Sempre meno Tv, stampa sui quotidiani e periodici, posta tradizionale e sempre più internet, mobile, email lo spostamento è tale che gli ultimi tre media arrivano a prendere un 65% della torta. 
Abbiamo scoperto che cosa è davvero importante per l'individuo:
1.advertising rilevante per i suoi bisogni, coerente con le sue comunità di appartenenza (social-network) e in grado di esprimere un valore reale
2.se si verificano queste condizioni l'individuo è pronto e in grado di condividere pubblicità con i suoi "pari".

Su cosa puntare? 
Non esiste al momento un nuovo modello in grado di soppiantare con successo il vecchio modello....però è vero che cambiare si deve!
I canali tradizionali non spariranno ma è importante ragionare su una prospettiva di integrazione multicanale.
E' fondamentale creare "trust" con la "target audience".
Il nuovo Focus diventa parlare agli individui, trovando opportunità per far parte delle loro conversazioni e della loro vita di tutti i giorni.
Il nuovo Obiettivo diventa creazione di advertising che l'individuo cerca e ritiene di valore.
Le nuove parole d'ordine diventano:
Credibilità, Contestualizzazione, Conversazione, Chiarezza.

La cosa più importante è COME COMUNICARE e non più COSA COMUNICARE.

(Osservatorio "La pubblicità è servita" della School of Management del Politecnico di Milano, liberamente tratto dalla presenza al Workshop)

 
 
 

Metti una sera a Bruxelles...

Post n°57 pubblicato il 16 Giugno 2009 da acolomb
 

IAB EuropeI capoccioni dello IAB Europe (Interactive Advertising Bureau), più un tot di valenti membri dello stesso, si sono ritrovati la scorsa settimana a Bruxelles per il loro annuale Interact Congress, l'evento che riunisce i principali protagonisti della scena digitale europea.

Qui, tra un boccale di Gueuze ed un piatto di Moules, insieme a quegli altri perdigiorno di PriceWaterhouseCoopers, l'allegra brigata ha trovato il tempo di commentare i risultati della loro annuale ricerca sulla spesa pubblicitaria digitale dei paesi membri.
In due parole: nel 2008 la crescita della pubblicità digitale ha rallentato parecchio, soprattutto nei mercati più maturi, e per il 2009 le cose andranno peggio.

Vediamo un po' di numeri.
Nel 2008 il mercato del advertising online in Europa (meglio, per i 19 paesi analizzati da IAB e PwC) ha cubato circa 12,9 miliardi, euro più euro meno, con una crescita del 20% rispetto al 2007. A titolo di paragone, lo stesso comparto negli Stati Uniti è cresciuto del 10,6%, assestandosi sui 16,6 miliardi di euro.

In verità, quegli ingordi di IAB e PwC si aspettavano per l'Europa una crescita ancora maggiore del 20%, ma la crisi globale e la riduzione generale della spesa gli ha un pelo rovinato i piani.

Quello che è interessante osservare sono i tassi di crescita anno su anno dei 10 paesi top per spesa pubblicitaria. Questi pesano per il 93% del valore totale del mercato: la loro crescita raramente raggiunge il 20%.
Al contrario, paesi più piccoli e di nuovo ingresso in questo mercato (Slovenia, Polonia, Austria) presentano tassi di crescita bulgari, fino al 77%.
Ergo, nei pasi più maturi la competizione si fa più dura, mentre quelli emergenti presentano interessanti prospettive; in ogni caso, una crescita più contenuta in una fase di recessione, mica è una brutta notizia, giusto?

iab crescita 2008

La ricerca prosegue mostrando il dettaglio, sempre 2008 vs 2007, dei vari formati: come sempre la parte del leone la fa la Search, con un 26% di crescita sull'anno precedente ed un peso complessivo del 43%. A seguire il Classified con una crescita del 17,4% ed uno share del 26%.

formati iab europa 2008

Non ci sono per il momento dati sullo split per i vari comparti del advertising online: chi è pronto a scommettere con noi che il CPA (cost per action) è cresciuto enormemente?

Chiudiamo con la Cassandra di turno, Eva Berg-Winters Senior Manager di PwC, che afferma: "il 2009 sarà un anno difficile per l'advertising online. E' molto probabile si registri un declino nei mercati più maturi e, dove ci sarà crescita, sarà a tassi molto più contenuti rispetto a quelli a cui siamo abituati".
Per dirla tutta, sembra abbia ragione: i dati pubblicati dallo IAB ad inizio mese sul primo trimestre del 2009 negli USA verso lo stesso anno del 2008 mostrano un calo del 5%.

 
 
 
 

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