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Curiosità, novità, tendenze, irriverenze....del mondo internet!

Creato da papife il 18/11/2008

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Cosa è la sensualità e il fascino?

Post n°76 pubblicato il 27 Ottobre 2009 da papife
 

Non siamo più abituati ad assaporare un momento, a gustare una sensazione a lasciarci sedurre da uno sguardo.
E questo vale in generale ogni giorno per il modo in cui affrontiamo una giornata, per quello che vediamo intorno a noi, al lavoro e nella vita personale, per quello che leggiamo sui giornali (Lapo, Marrazzo e altri politici intraprendenti...) per ciò che sentiamo raccontare da altri.

Eppure tanto tempo fa (dieci anni sono troppi?!) a partire dalla televisione per arrivare al cinema, venivano trasmessi sceneggiati, cartoni animati, film dove non c'erano donne bellissime sempre nude ma c'erano i "Sentimenti" e questi da soli erano in grado di farci sognare, di farci piangere ma anche di alimentare la parte romantica e "buona" che c'è nell'essere umano.

A quale donna non fa piacere che:
1 - un uomo la corteggi o le faccia dei complimenti (il fidanzato, il marito, l'amante...)
2 - le versi del vino a tavola (se non è astemia si intende!)
3 - le apra la porta e le consenta di passare per prima
5 - la accompagni ad una cerimonia o evento importante e per questo si prepari e si vesta con cura (Clooney e Canalis)
6 - la inviti a ballare sui toni di una musica inebriante e sognante
le altre le lascio a voi......
il tutto senza necessariamente sottointendere un secondo fine ma solo per assaporare il semplice piacere di un momento vissuto con una persona che ha un feeling con noi.

Oggi invece siamo abituati a vedere "carne" dovunque, sembra di essere dal macellaio dove ogni "pezzo di carne" ha il suo prezzo:
1 - c'è roba di prima scelta: filetto, roastbeef, noce...
2 - c'è roba di seconda qualità: reale, biancostato, pesce...
3 - c'è roba di terza scelta: punta, collo, coda.
Potremmo dire in modo sintetico che "oggi conosciamo il prezzo di ogni cosa ma non ne conosciamo più il valore".

Questo non vuole essere un giudizio, anche perchè se siamo arrivati qui in qualche modo ci siamo mossi, sbagliando un pò tutti.
Credo che non dipenda solo dal fatto che le donne vengano sfruttate, perchè a molte di loro piace presentarsi così e trarne dei vantaggi o dal fatto di essere uomini, che mettono in mostra la parte peggiore di sè, dimostrando di non sapere proprio resistere alla tentazione di conoscere da vicino un transessuale...la moda del momento!!

Però è un fatto che se ci si abitua al peggio, al brutto, si finisce per credere che così si deve vivere e invece non c'è niente di peggio che arrendersi a questo stato di cose....vedere cose belle:opere d'arte, fare del bene, raccontare fatti positivi, premiare persone che hanno rispettato dei valori, promuovere idee altruiste e meritevoli cambia il nostro modo di affrontare la vita e la cosa bella è che questo modo di essere non ha un colore politico ma dipende solo dall'essere umano in quanto tale.

Per questo oggi vi voglio regalare una cosa bella  (con la presunzione di cambiarvi la giornata!) uno spot pubblicitario, per chi non l'avesse ancora visto, che è capace di parlare con le emozioni, con gli sguardi, con quello che non viene fatto e che non contiene "pezzi di carne in vendita".
Esprime in modo semplice ma profondo il desiderio che nasce tra due persone ma, per timore che non sia ricambiato dall'altro, nessuno dei due fa un passo: si annusano, si guardano, si sentono, si desiderano, si inseguono, si ritrovano e alla fine si abbandonano al momento.

Questa, per me, è la sensualità di una storia e il fascino di un momento magico.
Davvero un sogno romantico....per chi è capace ancora di emozionarsi...
Buona visione!  

 
 
 

Da dove deriva l'idea del reality show televisivo “Grande Fratello”?

Post n°75 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da papife
 

Il modello del controllo costante nasce con Jeremy Bentham che parlava di Panopticon.
L’idea alla base del Panopticon, che letteralmente significa “che fa vedere tutto”, era quella che un unico guardiano potesse osservare (optikon) tutti (pan) i prigionieri in ogni momento, i quali non devono essere in grado di stabilire se sono osservati o meno e che quindi, per questo motivo, sono tenuti ad osservare una disciplina costante.

Il termine panopticon non è stato dimenticato, ma pochi hanno un'idea precisa di cosa sia esattamente. Si potrebbe dire che questo panopticon, questo "veditutto" sia una prigione nella quale il controllo era mantenuto grazie alla sensazione costante del prigioniero di essere scrutato da occhi invisibili. Il progetto di questa struttura penitenziaria, rappresentava la parodia laica dell’onniscienza divina in cui l’osservatore era invisibile come Dio.

Il titolo vero e proprio del reality show si ispira all’opera di George Orwell 1984

Il romanzo narra di un Grande Fratello, un personaggio che nessuno ha mai visto che tiene costantemente sotto controllo la vita di tutti i cittadini. È il capo dello stato totalitario di Oceania che attraverso le telecamere sorveglia costantemente e reprime il libero arbitrio dei suoi cittadini. Lo slogan del libro "Il Grande Fratello vi guarda" si attaglia al meccanismo del programma televisivo, nel quale gli autori della trasmissione hanno il controllo della situazione nella Casa.

Le chiavi di lettura di quest’opera, definita dal suo stesso editore “uno dei libri più terrificanti che io abbia mai letto…che guarda l’esistenza e la vede diventare sempre più intollerabile”, sono grandiosamente attuali e fonte di ispirazione di film quali Matrix, Minorità Report, nell’invenzione della polizia preventiva, erede della fantastica psico-polizia orwelliana, o Truman Show, nel quale la vita di un individuo, privata di qualsiasi forma di privacy, diviene film stesso. Sino ad arrivare alla lampante “contaminatio” della trasmissione televisiva Grande Fratello, che ha rubato il titolo, e l’idea del supercontrollore, superando paradossalmente gli umori dell’autore.

Oggi infatti non c’è più l’eroe tragico, W. Smith di 1984, che tenta disperatamente di sfuggire all’occhio vigile del controllo per riaffermare la sua individualità, ma ci sono milioni di individui in tutto il mondo che pur di raggiungere notorietà e successo chiedono volontariamente di essere eterodiretti, ignorando la propria dignità e consegnandosi strumentalmente nelle mani di perversi meccanismi televisivi che generano i moderni eroi anti-eroi.

Quali differenze possiamo riscontare fra questi due “Grande Fratello” dopo circa 25 anni di distanza dalla data del libro?

  • Nel libro la gente è costantemente controllata e privata della propria libertà di pensiero e di espressione, affinché non si diffondano idee che potrebbero mirare a sovvertire l'ordine costituito. C'è una continua manipolazione della verità atta a veicolare le menti e le opinioni dei cittadini in favore del regime-> è il sistema che comanda
  • Nel GF, gli spiati, sono gli inquilini della casa che decidono spontaneamente e consapevolmente di vivere un "periodo segregato" sotto l'obiettivo delle telecamere, desiderano continuare a stare il più a lungo possibile sotto i riflettori nella speranza di attirare l'attenzione del pubblico ed ottenere un lavoro nel mondo dello spettacolo, in particolare della tv. Qui, al contrario, sono gli inquilini che comandano cercando di "manipolare il pubblico"
  • Nel libro la possibilità di sfuggire all'occhio "dello spione" rappresenta il riscatto da questa vita ed è la vera grande vittoria: nessun montepremi stratosferico avrebbe potuto ripagare il desiderio di riappropriarsi della Libertà
  • Nel GF, i comportamenti dei concorrenti i loro atteggiamenti, reali o finti che siano, vengono giudicati dai propri simili mediante il televoto. L'esclusione dal gioco, con conseguente diminuzione della visibilità, è la punizione per non aver saputo intrattenere il pubblico come questo desidera e preferisce...per similitudine possiamo pensare ai giochi  che si disputavano nel colosseo nell'antica Roma a puro divertimento del pubblico e dell' Imperatore!

Che dire, l'avreste mai detto che le cose si sarebbero addirittura capovolte!

E comunque per gli amanti del genere...buona visione dato che lunedì prossimo, il 26 di ottobre inizierà il GF10!

 
 
 

Behavioral Targeting...un bene o un male?

Post n°74 pubblicato il 13 Ottobre 2009 da papife
 

Riparliamo dopo qualche tempo di un argomento che abbiamo già trattato...il Behavioral Targeting

Sapete cosa c'è di nuovo che mentre i signori del marketing, i cosidetti i marketers, pensavano di fare cosa gradita a proporre ai loro users annunci pubblicitari in tema con i loro interessi oggi scopriamo che gli utenti non sono poi così tanto entusiasti.

E' vero che la questione è controversa e nello stesso tempo si porta dietro l'annoso problema del trattamento dei dati personali con tutte le informazioni che ci riguardano. Ci sono alcuni temi delicati legati alla privacy che si scontrano con altri interessi di natura più marketing ed economici.

Da una parte, gli interessi degli Advertisers, che desiderano mirare a un target preciso, per ottenere una redemption il più alta possibile (propongo il mio messaggio pubblicitario solo a chi è veramente interessato = ho più probabilità che qualcuno compri il mio prodotto/servizio) dall'altra parte i Publisher, dei siti più visitati, che devono attrezzarsi per conoscere il più possibile il proprio utente raccogliendo informazioni su di lui per proporgli il giusto messaggio ( più informazioni personali legate al comportamento riesco ad avere = più riesco a madarti pubblicità che soddisfa il tuo bisogno).

In mezzo c'è l'utente che, per non affogare nel mare della pubblicità in generale, vorrebbe ricevere messaggi più appropriati al suo modo di essere ma nello stesso tempo non è disposto a rivelare tutto su di sè per paura di essere identificato e perchè non sa bene cosa se ne fanno questi signori (advertisers, marketers, publishers) di tutte queste preziose e private info.    

Stando a una recente ricerca appena pubblicata in US, alla domanda " Vi piacerebbe ricevere, sui siti web da voi più visitati, informazioni pubblicitarie in linea con i vostri interessi?"
Ecco come ha risposto il campione intervistato:

 

 

 

 

 

 




Se guardiamo i numeri circa il 66% non vorrebbe ricevere pubblicità personalizzata a meno che non si tratti di info su sconti o coupons.
Lo stesso discorso vale anche per le News legate ai propri interessi il 57% non vorrebbe riceverle.

Ad una successiva domanda "Pensate di aver perso il controllo su come le vostre informazioni personali siano raccolte e trattate dalle varie company in gioco?"

I numeri ci dicono che il 47% degli intervistati hanno perso il controllo e seppure credano che ci siano leggi e regolamenti che impongono alle industry di trattare questi dati in modo corretto e riservato il totale dei rispondenti raggiunge appena il 50% del campione.

Quindi c'è ancora della strada da fare e forse la via più praticabile sarebbe quella di adottare una legislazione che tuteli maggiormente il trattamento dei dati, magari garantendo un tempo di vita delle informazioni raccolte che non superi 1/2 mesi, in modo da rassicurare gli utenti sulle loro paure e convincerli a lasciare i loro dati personali con più fiducia.

Come in tutte le questioni spinose la soluzione sta nel mezzo....in medio stat virtus trovare un giusto trade-off tra ricevere pubblicità in linea con i propri interessi o bisogni (relevant ads) in cambio di rilasciare più informazioni possibili su di sè sapendo di non essere "schedati" a vita o "perseguitati" per i propri vizi o virtù. 

 
 
 

La vanità è alla base di tutto, anche la coscienza non è altro che vanità interiore. (Gustave Flaubert)

Chi non ricorda la storia di Narciso?
Il mito di Narciso, narrato nelle Metamorfosi di Ovidio, racconta di questo bellissimo giovane condannato ad innamorarsi della propria immagine e, data l’impossibilità di questo amore, decise di lasciarsi morire.

Com’è cambiato oggi Narciso? Vanitoso lo è sempre stato, ma adesso ha nuovi strumenti di benessere e guarda incessantemente la propria immagine riflessa non più nelle acque di un fiume, ma in quelle di infiniti specchi

Oggi ci sono uomini che si fanno le sopracciglia, che si depilano gambe, braccia e addome e che si  cospargono di creme… Passano giornate nelle beauty farm, dall’estetista e trascorrono estenuanti ore in palestra per avere ogni muscolo scolpito. Ci sono uomini che si mettono la cremina antirughe, quella idratante, quella rassodante, quella effetto tensore… Si fanno la manicure e hanno la basetta tagliata al pelo...e sinceramente per noi donne è quasi imbarazzante, sprecano più tempo di noi al bagno!
 
Voi cosa ne pensate dell'uomo che si cura a volte più di noi donne e che fa "vanità" di secondo nome?
Ecco un paio di numeri… Da una ricerca è emerso che i più vanitosi sono i maschi. Di questo vizio, sempre che di vizio si possa parlare, sarebbe affetto un uomo su 4 e la distribuzione è uniforme in tutte le regioni italiane, in tutti gli status sociali e in ogni livello di istruzione. L’uomo cura sempre di più il suo aspetto e per tutto l’arco dell’anno è in continua battaglia con la caduta dei capelli, i rotolini di grasso superfluo, le rughe e gli altri difettucci considerati inestetismi.
Quali sono gli incubi peggiori dei vanitosi?
• la calvizie 34,7%
• la pancetta 34,6%
• la sudorazione eccessiva 14,8%
• la mancanza di muscoli 10,2%
• i peli superflui 5,9%
Quali sono invece le parti del corpo più curate?
• il tono muscolare 39,6%
• i capelli 22,5%
• il viso 21,2%
• le mani 6,7%
• la pelle 4,8%
• i denti 2,7%

Riguardo alla spesa  per prodotti di bellezza alla fine del 2008,  in Italia, le imprese cosmetiche hanno raggiunto li 8,2 miliardi di euro con un segno positivo dello 0,3% e il trend sul 2009 è confermato. Fabio Franchina, presidente Unipro (Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche) afferma: "il concetto di estetica si è evoluto in quello di benessere ed il cosmetico è entrato da tempo nell'uso quotidiano e il consumatore non può più rinunciarvi".


Perché i maschi oggi sono così ossessionati dalla cura di sè? E perché si fanno cerette, lampade, pulizie del viso, tagli di capelli alla moda e tinte varie, spendono soldi su soldi per avere abiti firmati ed essere "trendy"?

Pensate davvero che gli uomini di oggi siano tutti impazziti e diventati imbecilli senza un reale motivo?
O sono le nuove “richieste di mercato” di noi donne, sempre scontente,  che lo hanno costretto a diventare cosi maniaco del proprio aspetto esteriore?
L’uomo perfetto non esiste… ultimamente poi le donne preferiscono un uomo che le faccia ridere, che le coccoli un po’ e che le faccia sentire sempre al centro del loro mondo… ma senza esagerare perché è noto che l’uomo zerbino stufa… Un po’ di brio, un po’ di sano litigio non fa mai male, anzi!

                                    Chiediamo troppo?

Chiudiamo con una frase bellissima del film Will Hunting. Robin Williams ad un certo punto del film dice “Nessuno di noi è perfetto, io non sono perfetto e nemmeno tu sei perfetto..ciò che conta è capire se siamo perfetti l'uno per l'altro…”

 
 
 

Salviamo le tette! Save the boobs!

Post n°72 pubblicato il 28 Settembre 2009 da papife
 

Quanti modi esistono per comunicare un messaggio?

Tutto dipende dal mezzo sul quale si vuole trasmettere l’informazione: Marshall McLuhan affermava infatti che “il mezzo tecnologico produce effetti pervasivi sull'immaginario collettivo, indipendentemente dai contenuti dell'informazione di volta in volta veicolata”. Di qui, la sua celebre tesi secondo la quale "il mezzo è il messaggio".

Il processo di comunicazione, pur essendo formalmente cosa separata dal mezzo attraverso il quale avviene, ne è altamente influenzato: ogni mezzo influenza la comunicazione in modo diverso e, quindi, si possono individuare dei mezzi di comunicazione particolarmente adatti a trattare un certo argomento, ma inadatti ad un altro. Oppure mettiamola così, ciascun mezzo (tv, stampa, radio, Internet) dovrebbe essere utilizzato per comunicare un messaggio nel modo migliore al proprio target di riferimento.
Sappiamo per esempio che:
la tv ha un target principale dai 35-80 anni --> messaggio: serio, istituzionale, educativo;

la stampa ha un target principale dai 35-70 anni --> messaggio: serio, con immagini d’impatto, tradizionale;

Internet
ha un target principale dai 14-45 anni --> messaggio: non convenzionale, divertente, anche irriverente a volte, empatico.

Partendo da queste riflessioni,  sembrerebbe logico comunicare un messaggio serio come quello della “Prevenzione del tumore al seno”, con un tono serio ed autorevole ma, a seconda del medium, si può pensare a messaggi diversi che riescano a convincere il numero maggiore di donne a fare un esame preventivo di controllo, perché questo resta l’obiettivo da raggiungere.

Il nostro articolo vuole semplicemente comparare 2 diverse campagne pubblicitarie per vedere quale stile di comunicazione hanno adottato e lasciare decidere a voi se entrambe oppure una più dell’altra sia riuscita a “colpire nel segno”.

In Italia le campagne televisive di prevenzione sono fortemente condizionate dall’impostazione legislativa ed assumono toni eloquenti, seri, tradizionali per indurre le persone a prendere le giuste precauzioni. Guardate questo spot italiano promosso dal movimento per la "Lotta al tumore al seno" che vede Elena Sofia Ricci come testimonial

La campagna ha l’obiettivo di invitare tutte le donne ad effettuare regolari controlli, attraverso il claim “Europa Donna vi invita a scoprire il seno” che mira ad unire tutte le donne in un rapporto complice e solidale a difesa della loro vita e di quella delle generazioni future. Questa campagna, seppur con un velo di sensualità, è stata realizzata per essere trasmessa su un mezzo tradizionale come la televisione generalista italiana. Il tono è autorevole, seppur con un velo di sensualità, con immagini che non sconvolgono il pubblico questa resta una campagna, realizzata per essere trasmessa su un mezzo tradizionale come la televisione generalista italiana che si rivolge a un target formato soprattutto da donne over 50.

Cambiando il medium e il target, pensiamo ad Internet, secondo voi un messaggio di questo tipo sarebbe stato ancora efficace? Probabilmente no.

Su Internet ormai siamo abituati davvero a tutto e sentiamo il bisogno impellente di ricercare novità e un qualche cosa di diverso in grado di stupirci ogni volta. A questo proposito, una recente campagna statunitense ha stravolto letteralmente la credenza secondo la quale ad messaggio serio deve corrispondere un tono autorevole e ha realizzato questo video guardare per credere...

La campagna lanciata da Boobyball, un’organizzazione americana impegnata  nella "Lotta contro il tumore al seno", ha come slogan l’espressione Save the Boobs” che tradotto in italiano significa letteralmente “Salviamo le tette”. Il video è stato ideato per far sorridere; diverte, provoca, è ammiccante ma  nello stesso tempo  accresce la consapevolezza di un problema che riguarda milioni di donne in tutto il mondo ed indirettamente quindi, milioni di uomini…mariti, compagni, figli.

Cosa ne pensate? Credete che mettere in mostra un bel seno in movimento possa essere un modo per  sensibilizzare un pubblico internauta a porsi in modo corretto rispetto a un problema serio? Oppure pensate che era forse meglio dire che il tumore al seno colpisce 1 donna su 10 e che rappresenta il 25% di tutti i tumori che colpiscono le donne”?

Per concludere ricordiamoci che questa  malattia è più diffusa di quanto si pensi e troppo spesso moltissime donne tendono a trascurare le corrette regole di prevenzione. Molte donne intorno a noi ne sono affette ma non lo sappiamo o non ce ne accorgiamo…come ci vuole dire in modo davvero fantastico questo toccante video tratto da un serilal tv americano molto popolare e che si rivolge ad un target in linea con quello di internet. 

In questo spezzone di  Sex and the City  Samantha dichiara apertamente di avere il cancro e con stupore si accorge che tante altre donne intorno a lei decidono di svelare la loro sofferenza senza avere paura di mostrare gli effetti della chemioterapia che però non hanno scalfito la voglia di lottare e di vivere per sé e per i propri cari.

 
 
 
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