Creato da Airetikios il 18/06/2011
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Una mostra che non riesce a volare

Post n°137 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da Airetikios
 

Ieri, dopo aver stirato ed approfittando della bella giornata autunnale e del blocco del traffico a Milano, mi sono recato in codella città per fare una passeggiata insieme a Luna_e_gnac, chiaccherare un poco, prendere un fullato alla Pusterla, ma soprattutto per visitare la mostra antologica dedicata ad Artemisia Gentileschi.

In realtà la visita era programmata per la prossima settimana, ma le condizioni erano davvero tali da consentire di anticipare un poco.

Artemisia Gentileschi è stata un'artista del rinascimento che essendo donna ha faticato non poco a veder riconosciuti i suoi meriti dalla storia anche se, ai suoi tempi, non le sono mai mancati i mecenati.

Stuprata a 17 anni da un pittore collega del padre, Artemisia dovette subire un vero e proprio processo in cui dovette confermare sotto tortura la sua versione dei fatti.

Una tortura efferata per un pittore, lo schiacciamento dei pollici, ma a quel tempo, le donen non erano considerate pittori, non erano ammesse alla pubblica accademia, non potevano avere committenti.

La vittima di stupro, torturata, perchè donna, per ribadire pubblicamente le sue accuse
Ed infatti la mostra si apre con un'installazione dell'artista Emma Dante. Al centro della stanza un letto disfatto, appesi al soffitto fogli e fogli degli atti del processo pubblico che la ragazzina dovette subire mentre un nastro registrato ripete il racconto della violenza subita, un racconto crudo che non omette alcun particolare e che introduce alla prima tela , il suo primo capolavoro, la decapitazione di Oloferne da parte di Giuditta.

Per la prima volta Artemisia riprodusse i protagonisti nell'atto della decapitazione, con una crudezza straordinaria che impressionò i primi che poterono osservare l'opera.
Impossibile non vedere nel viso impassibile di Giuditta e della serva e nel volto terrorizzato e sofferente di Oloferne tutto l'odio,la rabbia, la voglia di vendetta della donna violata.

Già solo quell'opera giovanile valeva la mostra, ma sono molte altre di più, circa quaranta che ripercorrono i vari periodi della sua vita identificando anche i rapporti e le contaminazioni con altri pittori contemporanei.

Particolare risalto viene dato ad un carteggio amoroso che forse può interessare le donne, ma che a me onestamente dice poco e quasi nulla sull'influenza della sua figura nella società dell'epoca.

La disposizione delle luci poi è pessima, in molti casi il riflesso annulla l'opera e ci si deve continuamente spostare per avere una visione discreta mentre l'opera dovrebbe essere vista frontalmente.

Insomma, i capolavori ci sono e restano, ma è purtroppo una mostra che ancora una volta non rende giustizia completa alla donna nella sua completezza.

Alex

 
 
 
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