Temet Nosce

Provo un naturale umano rigetto verso il modo in cui le persone feriscono ciò che chiamano amore. Prima lo dipingono di illusioni, proiettando loro stessi sull'altra persona. Poi, quando l'illusione scivola via lasciando intravedere ciò che stava oltre, cominciano a pretendere, invece di donare. Infine fuggono sulla prima scia d'emozione che trovano, sul primo fuoco di paglia che possa offuscare loro i sensi. Ed infine, ricominciano da capo. Non cercano l'evoluzione del sentimento, non comprendono la trasformazione da fuoco ad acqua, l'immensità dell'oceano di una persona in cui immergersi per crescere e conoscersi insieme dopo essere arsi di desiderio. Come può donarsi chi non si possiede? Come può desiderare di conoscere l'altra persona chi non desidera conoscere se stesso? Oh, so bene di parlare da uomo ferito, so bene di sentire, mentre la lascio libera, l'invidia per chi getta via un occasione alla quale mi sento costretto a rinunciare, in questo presente, per una scelta di vita incompatibile. Eppure, vi dico: Amate, non abbiate paura di soffrire, non abbiate paura di essere umani ed amate, pienamente, liberamente, siate sinceri con voi stessi e amate veramente.