Temet Nosce

Diciamo che è un esperimento. Scrivo l'Haiku in Italiano, rispettando la metrica 5-7-5. Dopo provo a tradurre in Inglese e aggiusto, sempre seguendo le sensazioni, affinché la metrica sia sempre 5-7-5. Così, ciò che accade, è che una versione racconta qualcosa in più dell'altra, dettagli che possono rivoluzionare il punto di vista. In genere, per caratteristiche della lingua stessa, è la versione Inglese a contenere più parole, che possono restringere il concetto tanto quanto ampliarlo.

Posso, ma non è ciò che desidero adesso. Riconosco questo stato come parte del cammino.

Incuriosità dalla grande differenza tra la versione italiana e quella inglese. Indecisa, penso che si incastrino in modo da sembrare complementari. Anche se in italiano mi sembri più vicino all'idea originale dell'haiku. Sarei curiosa di sapere in che lingua li hai pensati. Sempre intenta a cercare di capire qualcosa, ti lascio qui un saluto. A presto. C.

Se continui a sentirti così potrai sempre tornare indietro, da tutti noi.

Un interessante punto di vista, che credo di poter condividere. Un saluto anche a te.

Conoscersi, non conoscersi... non è forse conoscersi un cammino infinito? Riconosco ciò che di te conosco o credo di conoscere.

la verità è nei nostri pensieri intimi, ciao ottavio

Riconoscersi senza conoscersi... Buffo. È una contraddizione logica, grammaticalmente parlando. Lascio al silenzio qualsiasi altra considerazione, sarei solo prolissa. Un pensiero, senza soggetto né complemento. C.

Sorrido a mia volta, riconoscendo la sensazione del tuo pensiero.

Lo sai, forse perché è la cosa più banale del mondo, forse perché è una cosa che io dico sempre e tu l'hai sentita mille volte: la cosa meravigliosa della Meraviglia è che tu non la puoi vedere davvero, perché è dentro i tuoi occhi. Ti saluto, con un sorriso che posso solo immaginare.