Post n°3 pubblicato il 01 Maggio 2011 da francescoguido.palma
Caterina Von Bora, l'orizzonte t'invoca con le sue linee parallele mentre il mio tempo scivola via senza presente e i miei occhi spaziano senza mira ed io rimango solo una canzone nelle profondità delle galassie.
Toglimi il respiro da tutti i miei vissuti, lavami da quei piaceri mai goduti.....dal mio limbo che non posso abbandonare, raccogli il mio respiro per il tuo.
Maglia dopo maglia ricamo la mia anima...... che ha bisogno di annodare ricordi lasciati da altri corpi di passaggio.
Colori dopo colori dipingo il mio vivere, spruzzi di morbida estasi disegnano le mie mani chiedendo conferma a Dio.
Ho stillato forza psichica pura dal Padre Mio per descrivere le ombre che hanno sempre attanagliato le mie esistenze chiedendo di sapere la differenza tra quel che fui e ancora sarò domani-forse.........
Stringimi a te e prega con me per questo globo imperfetto che non fa vivere i nostri sogni, che lascia perire chi ha fede, siamo solo polvere alla ricerca di un eden che sulla terra non esiste.
Ora mi trovo in questo mio fugace e sibillino stato di grazia che mi fa lievitare e trasmigrare accanto a te, nella bilocazione ti vedo e sei bellissima........esisti solo tu; selenico e sconvolgente amore.
Mieto i ricordi più belli che hai dimenticato, raccolgo l'amore seppellito nel tuo cuore e te lo ripropongo attraverso i papiri del mio cuore.
Il mio triste esistere mi lega e mi fa obliare tenendo prigioniero quello spirito celeste che ero, intriso di millenaria fragilità.
Il bambino con l'inferno nelle pupille.....tace e lacera i miei incanti, fanno solo gorgogliare le tenebre che sono in me......
Un anatema rabbioso alla catena sorveglia l'impronta della mia nave, incavata nell'indelebile cerchio che ha saturato il nostro viaggio.
Martin, era sulle sue orme ,nell'odore della sua anima nella materia sfusa che fluttua nell'aria, tremanti illusioni che dolcemente si posano lungo le scie dell'infinito........indirizzo del divino pensiero che in noi langue, prigioniero non di catene d'acciaio ma di pura materia.
Martin, tu sei nel cerchio e i simulacri non sono il controverso o il doppio o l'immaginario dell'illusione che rivelano il profondo e si portano dentro il senso del sacro.
Martin......sarò amico della tua consegna e quando i sacri crepuscoli mi appariranno, la tua entità sarà composta e ricomposta dall'amore universale, che ha la sua cifra nel dolore creaturale.
La dove vira il cristallo........proprio lì dove l'immortalità si veste di sogni e l'alchimia della vita scompare nelle tenebre, tu ed io saremo dove i supplizi mantengono sempre il propagarsi del tempo e i loro felpati silenzi saranno sciami di parole celate in un oblio depositato nell'arco della memoria.
Io e te, fummo solo gocce di sangue a passeggio in luoghi santi e non.......senza memoria delle proprie parole, a frangere l'onda del tempo.
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Post n°1 pubblicato il 24 Aprile 2011 da francescoguido.palma
Scagliati su un cielo storditamente chiaro voliamo liberi con l’ingordigia di aggiustare la sorte in creta, sempre io e te l’uno nell’altro.
irraggiamo lì dove il prezioso a grammi si pesa e ci invita al piacere stritolandoci in catene d’estasi.
Busti di bianco latte a semicerchio e acqua in equilibrio rifanno il letto al fiume dei sensi in un calmo argine e in ogni goccia del tuo gioire al cielo costella archi di amore divino.
Attraversando le porte dei ricordi verso grigi universi celati nell’incubo fondo, oltre i grappoli luminosi dello spazio infinito dove i secoli riposano, approdiamo dove l’ultimo Dio sopravvive.
Oh……..mio Signore tu che tagli i lacci del presente, lasciaci liberi, soli d’avanti all’eternità proprio in quella luce strana sento di non essere distante dalle masse immutabili i cui limiti umani sono le età. |