Creato da AllieMcB il 25/12/2005

Mirrors and thoughts

Dall'altra parte degli specchi

TO BE

"Per voi il cinema è spettacolo, per me è quasi una concezione del mondo"
 [Vladimir Majakovskij, 1922]

IERI
width=

OGGI
width=

E DOMANI
width=

I AM A DREAMER
"Abituali spettatori dell'agitazione del mondo, i sognatori sono terribili quando, di colpo, li prende il bisogno d'agire. Abbassano la testa e si precipitano contro i muri con quella serenità sconcertante che può dare soltanto un'immaginazione disordinata."
Conrad 

IL SENSO DI SETTEMBRE:
energia da vendere
width=

 

ON AIR

 

AVANZCOPERTE


Nata ieri
Commedia su una rinascita, Cukor, 1950


L'onda
Fantastica parabola sull'autarchia di Gansel - 2008


L'esperimento del dottor K

con Vincent Price! - 1958


The Fortune Cookie
accoppiata micidiale Lemmon-Matthau per Wilder - 1966

Hedwig
sconosciuto ancora per poco John Cameron Mitchell - 2001


Shortbus
opera seconda sessuata di John Cameron Mitchell - 2006

 

...


la magia di combattere battaglie al di là di ogni sopportazione, al di là di costole incrinate, reni fatti a pezzi e retine distaccate... la magia di rischiare tutto per realizzare un sogno che nessuno vede tranne te.
 
F.X. O’Toole

 

RIFIUTARSI


 "Perché il Mezzogiorno è fatto dagli individui, ma ogni individuo del Sud è circondato dall’alone della sua terra, del cielo, del suo mare”
Edmondo Berselli

 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
Citazioni nei Blog Amici: 28
 

TAG

 

 

« Messaggio #387Messaggio #389 »

Post N° 388

Post n°388 pubblicato il 17 Marzo 2008 da AllieMcB
 

Oggità




come faccio a non dirlo al sole oggi che quei nuvoloni non m’oscurano l’allegria con cui si è alzata la mia testa dal cuscino stamattina? eppoi camminando per le strade di una città che non m’appartiene e ascoltando la musica di scugnizzi la metro mi ha portato anche un po’ più su. ché le distanze sono talvolta barriere che facilmente possiamo abbattere. e convincersene non è difficile. dieci fermate sono tante e abbastanza per pensare e per pensarsi. flussi e riflussi che vagano tra la pace di ieri e le ansie di domani. ancora corsi, ancora studio. sto crescendo però. forse qui mi sento più spavalda, non lo so, ma il fatto di alzare la mano e fare una domanda mi sembra più legittimo qui. sarà anche ché la conoscenza qua è più cara. più faticata per usare un napoletanismo. sotto un mare di chiacchiere e dentro le note di Buscaglione e di Mina, che ascolto nel ventre dei mezzi pubblici maleodoranti, quelli in cui ogni giorno ci sono gli stessi rom che pretendono l’elemosina e che tirano il cappotto a chi si finge indifferente per essere ricoperti degli spiccioli che gli faranno comprare le nike con cui gireranno la città disturbanti, io m’assento. una volta mi hanno detto che in questo modo, con le cuffiette che foderano i timpani, ci si isola dalla… strada. a Napoli avevo risposto che non era vero: lì mi guardavo intorno e ogni volta scoprivo qualcosa che il giorno prima non mi sembrava d’aver visto. qui le cose sono cambiate e la casualità è preterintenzione. poi ho regalato un sorriso a un bambino che s’aggirava in segreteria con una mamma che ha la mia stessa età e che per tutta risposta ha iniziato a trotterellarmi intorno felice che qualcuno si fosse accorto di lui, piccoletto in quei suoi jeans e in quel maglioncino con Winnie, che ha sgranocchiato per più di un’ora di attesa chissà quante gallette di riso. e a me sembrava cibo di plastica, ma son gusti. a mio figlio non glie le darei, forse. chissà. al ritorno un matto ha preso la mia stessa linea. ci sono giorni in cui, quando mi accorgo che c’è un folle vicino a me, cosa che davvero capita con frequenza inaudita, mi guardo intorno come per verificare che non sia l’unica a vederlo. vorrei fosse così prima o poi: vedere un’ombra di qualcuno che gli altri non percepiscono. il matto era vestito tutto di nero, aveva gli occhialini scuri sul naso, a metà, ma da lontano si notava più di ogni altro particolare il cappello a cilindro in cui aveva fasciato un capo piccolo e tondo. si manteneva le cuffiette come fanno i cantanti e, senza microfono, cantava con disinvoltura ad alta voce versi che sembravano insensati, lui, zombi in mezzo agli altri. e sulla metro poi è salito un gruppo di tedeschi a rubargli la scena perché nessuno ha potuto fare a meno di fissare almeno un secondo i quattro bambini che saltellavano mentre le matrone cercavano di proteggerli dagli urti delle frenate. erano biondi, quasi albini, con gli occhi di un azzurro cielo estivo e sorridevano ghignando, sdentati come folletti. eppure più che bambini felici sembravano usciti dal Villaggio dei dannati e uno degli adulti del loro gruppetto s’è messo a giocherellare con la femminuccia fingendo che le sue dita fossero le zampe di un ragno che gli metteva paura, ma loro ridevano. ridevano ancora quando io sono scesa.



 

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

kleocoppersmithelpis76Giulia.melamojito79itRudy752pantaleoefrancaossimorasabrina.frigoChand79DottJekylleMrHydealexandragamescarpoforo6umamau0ninokenya1artmoz
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

...LE MIE ALBE...

 

...LE MIE ALBE...

 

IL SENSO DELL'AMORE DI A.

immagine
- "Perché Signor Anderson? Perché? Perché? Perché lo fa? Perché si rialza? Perché continua a battersi? Pensa davvero di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? Sa dirmi di che si tratta, ammesso che ne abbia conoscenza? E' la libertà? E' la verità? O magari la pace...Ma mi dica che non è l'amore! Illusioni Signor Anderson, capricci della percezione, temporanei costrutti del debole intelletto umano, che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo! Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa! Anche se ormai devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore! Ormai dovrebbe aver capito Signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro, lei non vincerà, combattere è inutile. Perché Signor Anderson? Perché? Perché persiste?"
- "PERCHE' COSI' HO SCELTO"

Il mio sogno reale, l'amole mio

 

SPACE INTORNO A ME

   

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963