In punta di penna
I pensieri sono parole, come parole fluiscono, svaniscono, rinascono sotto altre forme e accostamenti.
Un sogno venuto da lontano » |
Post n°1 pubblicato il 04 Ottobre 2011 da spleen_dor
Eravamo giunte lì per caso, St Petersburg non rientrava nei nostri piani ma il nostro viaggio ci aveva portato, seguendo l’impulso del momento, a sud-ovest della Florida, dove cielo e mare sembrano quasi toccarsi tanto da non riuscire a distinguerne la linea di demarcazione. La giornata assolata rendeva i passi lenti e faticosi e tutto il corpo si muoveva come al rallentatore anche se qualche refolo di vento, ogni tanto, sembrava voler stemperare quell’aria rarefatta e immobile. La natura selvaggia appariva in tutta la sua bellezza mentre scendendo un ponticello di legno, affondato tra alte graminacee dal portamento stanco, a tradire una lunga confidenza con il vento, fummo avvolte dalla carezza del mare che nel suo perpetuo movimento si allungava in modo irregolare fino a lambire le nostre caviglie, quasi in un timido approccio. Ciuffi di gigli bianchi, sparsi tra le piccole dune alle nostre spalle, emanavano sprazzi profumati che attenuavano l’odore acre delle alghe trasportate a riva. La sabbia bianca, finissima, luccicava sotto i raggi del sole e qualche granello più grosso creava stupendi riflessi dorati. Gabbiani lontani stridevano la loro malinconia o soltanto il gusto di libertà. Gironzolando senza meta con lo sguardo all’insù, attratte dalla infinita varietà di abbaini, scale, pertugi di ogni sorta che caratterizzavano la maggior parte delle case di questo splendido luogo, oltre alle olezzanti acacie e fiori rampicanti, abbarbicati a cancelli antichi, o disordinatamente cascanti da balconi generosamente in vista, ci ritrovammo lungo il mare, attratte da un’insegna accattivante che metteva in bella mostra granchi e gamberi, specialità del luogo. Ci sedemmo a un tavolino di legno mentre il sole incandescente era pronto a tramontare su un mare accogliente come il grembo materno. Mentre assaporavamo il pesce, cucinato con maestria, oltre al rumore ritmico delle onde ci arrivavano da lontano le note di un blues giusto a creare un’atmosfera magica e in piena sintonia col luogo. Era quasi buio quando, sedute su una panchina poco lontano, in piena contemplazione di quella meraviglia, assorte nei nostri pensieri, cercavamo di fissare con gli occhi e col cuore ciò che un semplice clic non avrebbe potuto trasmettere. |
https://blog.libero.it/AmataScrittura/trackback.php?msg=10677018
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
|
|
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: il.cuculo
il 12/10/2016 alle 19:08
Inviato da: il.cuculo
il 12/10/2016 alle 01:51
Inviato da: Pedro_Chicote
il 01/01/2014 alle 19:07
Inviato da: Lolablu7
il 03/02/2012 alle 17:41