Creato da: daniela.g0 il 17/11/2013
Tutela dell'ambiente e della salute

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Ultime visite al Blog

daniela.g0acquasalata111Il_KansimSpal.Codigorojunder61g.i.n.o8ernestoandolinaLeggi_la_schedaPenna_Magicacamper1967camillainbluamici.futuroieriloredana49alberto.t1981hardrain61
 

I miei Blog Amici

 

Messaggi di Gennaio 2024

 

La Chiesa polacca si pronuncia contro l'aborto mentre negli USA prosegue la "cerimonia dell'aborto satanico"

Post n°154 pubblicato il 30 Gennaio 2024 da daniela.g0
 

Maria Santissima di Trapani, Basilica Maria SS. Annunziata  

 

Il presidente della Conferenza Episcopale polacca si è da poco schierato in difesa e a favore della vita. Mons. Stanisław Gądecki ha infatti affermato senza mezzi termini che le leggi che permettono l'aborto e l'eutanasia sono ingiuste e che tutte le persone, non soltanto i cattolici, devono difendere e valorizzare la vita umana dal momento del concepimento fino alla morte naturale. 

"A causa delle opinioni sempre più presenti nello spazio pubblico sulla presunta necessità di ampliare l'accesso all'aborto, ho voluto ricordare la posizione della Chiesa Cattolica sulla questione del diritto alla vita", ha affermato mons. Gądecki in una dichiarazione pubblicata lo scorso 26 gennaio. 

L'alto prelato ha fatto riferimento all'enciclica di san Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, ricordando come «le leggi che consentono l'omicidio diretto di esseri umani innocenti, attraverso l'aborto e l'eutanasia, restano in totale e irriducibile contraddizione con il diritto inviolabile alla vita insito in ogni uomo, e negano così l'uguaglianza di tutti davanti alla legge» (72). 

Citando ulteriormente l'Evangelium Vitae, il presidente della Conferenza Episcopale polacca ha osservato che «nel caso di una legge intrinsecamente ingiusta, come è quella che ammette l'aborto o l'eutanasia, non è mai lecito conformarsi ad essa, "né partecipare ad una campagna di opinione in favore di una legge siffatta, né dare ad essa il suffragio del proprio voto"» (73). 

E ancora, in riferimento all'Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II: 

«Le leggi che autorizzano e favoriscono l'aborto e l'eutanasia si pongono radicalmente non solo contro il bene del singolo, ma anche contro il bene comune e, pertanto, sono del tutto prive di autentica validità giuridica. Il misconoscimento del diritto alla vita, infatti, proprio perché porta a sopprimere la persona per il cui servizio la società ha motivo di esistere, è ciò che si contrappone più frontalmente e irreparabilmente alla possibilità di realizzare il bene comune. Ne segue che, quando una legge civile legittima l'aborto o l'eutanasia cessa, per ciò stesso, di essere una vera legge civile, moralmente obbligante» (72).  

«L'aborto e l'eutanasia sono dunque crimini che nessuna legge umana può pretendere di legittimare. Leggi di questo tipo non solo non creano nessun obbligo per la coscienza, ma sollevano piuttosto un grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza. Fin dalle origini della Chiesa, la predicazione apostolica ha inculcato ai cristiani il dovere di obbedire alle autorità pubbliche legittimamente costituite (cfr. Rm 13, 1-7; 1 Pt 2, 13-14), ma nello stesso tempo ha ammonito fermamente che "bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" (At 5, 29). Già nell'Antico Testamento, proprio in riferimento alle minacce contro la vita, troviamo un esempio significativo di resistenza al comando ingiusto dell'autorità. Al faraone, che aveva ordinato di far morire ogni neonato maschio, le levatrici degli Ebrei si opposero. Esse "non fecero come aveva loro ordinato il re di Egitto e lasciarono vivere i bambini" (Es 1, 17). Ma occorre notare il motivo profondo di questo loro comportamento: "Le levatrici temettero Dio" (ivi). È proprio dall'obbedienza a Dio - al quale solo si deve quel timore che è riconoscimento della sua assoluta sovranità - che nascono la forza e il coraggio di resistere alle leggi ingiuste degli uomini. È la forza e il coraggio di chi è disposto anche ad andare in prigione o ad essere ucciso di spada, nella certezza che «in questo sta la costanza e la fede dei santi» (Ap 13, 10); (73).  

In conclusione, mons. Gądecki si è opposto all'affermazione "democratica" e relativistica secondo cui la legge morale venga determinata dal voto a carattere di maggioranza. 

Secondo Gądecki: "Ciò che è giusto non è determinato dal numero di sostenitori di una determinata visione". "Il diritto - e soprattutto la ragione etica - è spesso dalla parte della minoranza", a volte anche di un unico "individuo con una coscienza ben formata". 

Ancora una volta la Chiesa polacca fa sentire la sua voce ancora limpida nel Vecchio Continente, totalmente allineato alla farisaica osservanza della legge umana anche quando questa si trova ad essere in palese contrasto con la legge morale. Gli europei infatti, e il mondo occidentale in generale, si sono assuefatti a un'obbedienza cieca e indiscriminata che ha messo da parte la coscienza morale, solo perché "lo dice la legge". 

Una legge umana priva di ogni autorevolezza nel momento in cui si allontana o è in palese contrasto con gli immutabili principi morali, che, per i credenti, affondano le loro radici nell'autorità di Dio stesso. 

La cosiddetta pandemia ha mostrato anche come molti siano disposti a piegarsi facilmente ai diktat delle autorità anche quando questi risultano essere privi di ogni ragionevolezza oltre che di oggettivo fondamento scientifico. 

Tuttavia fino a oggi la Polonia si è distinta come uno dei pochi Paesi (insieme agli Stati Uniti e a El Salvador) ad aver rafforzato le protezioni legislative per i bambini non ancora nati negli ultimi anni, mentre all'opposto altri Paesi rimuovevano le protezioni per i bambini non ancora nati. 

Forse a qualcuno le parole espresse dal presidente della Conferenza Episcopale polacca, e ancor più quelle pronunciate prima da papa Giovanni Paolo II, potrebbero sembrare esagerate o troppo intransigenti. 

Ma la verità è ben altra. Le parole di san Giovanni Paolo II nella sua Evangelium Vitae si possono definire profetiche, oggi più che mai: Wojtyla viene ricordato anche come "il papa della vita" e a ragione. 

Per comprendere fino in fondo infatti quanto siano lungimiranti le parole scritte nella sua enciclica, basta informarsi bene per rendersi conto fin dove si sia spinta la nostra società occidentale, malata ormai in modo terminale. 

Come ha riportato LifeSiteNews lo scorso dicembre, una serie di post sui social media di Cosmopolitan Magazine inizia con una domanda imbarazzante che probabilmente non aveva mai attraversato prima la mente di molti lettori di Cosmo: "Allora, come funziona una cerimonia di aborto satanico?" 

I post riassumono i consigli forniti in uno degli articoli della rivista su un servizio di "telemedicina" sull'aborto chiamato "Samuel Alito's Mom's Satanic Abortion Clinic" [Clinica per aborti satanici della mamma di Samuel Alito, n. d. r.] fondato dal Tempio Satanico (TST) nel New Mexico all'inizio del 2023. 

Il nome è un riferimento ironico alla madre del giudice conservatore della Corte Suprema che ha decretato l'opinione della maggioranza nella decisione Dobbs v. Jackson Women's Health Organization del 2022 che ha ribaltato Roe v. Wade, mandando in delirio l'industria dell'aborto e i suoi sostenitori. 

All'inizio dell'articolo pubblicato su Cosmo, ai lettori viene assicurato che "i satanisti in realtà non adorano il diavolo" e che "non ci sono sacrifici rituali o ricerche di poteri soprannaturali al TST". 

In effetti, si afferma che Satana non sia altro che una "mascotte" del TST. 

Eppure il rituale dell'aborto suggerito tradisce queste smentite. 

La serie di post su Instagram sfoggia uno sfondo rosso diabolico, ciascuno sormontato dal simbolo stilizzato di una croce capovolta. 

 

 

 

 

"Per il mio corpo, il mio sangue; per mia volontà sia fatto"  

Cercando di intrappolare quante più donne possibile per porre fine alla vita del bambino dentro di loro attraverso un rituale satanico sottilmente velato, agli utenti di Instagram viene detto: "Le pazienti di tutte le fedi sono le benvenute presso la Clinica per aborti satanici della mamma di Samuel Alito". 

Sebbene "le cerimonie di aborto siano totalmente facoltative e personalizzabili", il TST raccomanda di impegnarsi in quattro passaggi: 

1. Per prima cosa, trova uno spazio tranquillo. Se puoi, porta uno specchio. Poco prima di prendere il farmaco, guarda il tuo riflesso e concentrati sulla tua personalità. Concentrati sul tuo intento, sulla tua responsabilità nei tuoi confronti

2. Fai alcuni respiri profondi e rilassanti. Quando sei pronto, leggi ad alta voce il seguente principio: Il corpo è inviolabile ed è soggetto solo alla propria volontà. Prendi il farmaco e subito dopo recita: Le credenze dovrebbero conformarsi alla migliore comprensione scientifica del mondo. Bisogna fare attenzione a non distorcere mai i fatti scientifici per adattarli alle proprie convinzioni

3. Successivamente, una volta completata la procedura, torna alla tua riflessione. Concentrati nuovamente sulla tua personalità, sul tuo potere nel prendere questa decisione. Completa il rituale recitando un'affermazione personale: "Per il mio corpo, il mio sangue; per mia volontà sia fatto"

4. Specchio o mantra o no, il punto del TST è che il tuo aborto dovrebbe concentrarsi sulla tua autonomia nel prendere questa decisione. Le pazienti possono includere tutte le persone care che desiderano, accendere candele o addirittura travestirsi, qualunque cosa le faccia sentire potenziate.  

Mentre il TST tenta di calmare coloro che entrano nella sua orbita, sostenendo che non si tratta di un'organizzazione religiosa, la suggerita "Cerimonia di aborto satanico" è in realtà piena di riferimenti al rifiuto dell'autorità di Dio da parte di Satana, al desiderio di completa autonomia separata da Dio e ad una presa in giro del sacramento dell'Eucaristia attraverso l'aborto. (Si deve tener presente che le parole in grassetto ed evidenziate sopra sono originali dei post Instagram di Cosmo). 

Cosmo dice ai lettori che Samuel Alito's Mom's Satanic Abortion Clinic della TST è "un'entità medica legittima gestita da un team clinico accreditato", che offre "cure" per l'aborto alle pazienti all'interno dei confini statali. Tuttavia, l'impresa TST ha grandi progetti che si estendono ben oltre lo Stato del New Mexico. 

Stabilire l'aborto come pratica integrante delle credenze religiose del gruppo significa che coloro che utilizzano i servizi abortivi forniti dal TST stanno "partecipando a un rituale religioso". 

"Questa è una distinzione legale fondamentale che TST spera di sfruttare nella sua spinta storica per espandere il suo modello di clinica oltre il New Mexico, in Stati in cui l'aborto è altrimenti vietato", dichiara l'articolo di Cosmo. Il TST "trae ispirazione da recenti sentenze giudiziarie, come quelle a favore degli imprenditori cristiani che negano servizi alle persone LGBTQ+ esclusivamente per motivi religiosi. Utilizzando una logica simile, il TST tenterà di rivendicare la stessa protezione religiosa, solo in questo caso per fornire servizi". 

Cosmo riconosce che alcuni osservatori vedono il servizio di aborto del TST come un "sacrificio demoniaco di bambini".

 

 

 

 

"I nostri leader si rendono conto di avere questa empia alleanza con i satanisti?" si domanda Tara Shaver, portavoce di un gruppo chiamato Abortion Free New Mexico. "Penso proprio che serva solo a mostrare le origini dell'aborto e il tipo di persone che lo sostengono". 

Chalice Blythe, un "ministro ordinato di Satana" e portavoce del gruppo per il diritto all'aborto, ha riferito a Cosmo che l'iniziativa sull'aborto del TST, dal nome provocatorio, è una tattica strategica. 

Già nel 2020, "Lucien Greaves, il leader del Tempio Satanico dall'aspetto inquietante, ha trasformato la sua organizzazione in un veicolo militare della guerra culturale, lanciando orrende proteste contro i pro-life fuori dalle cliniche abortive (molti dei contro-manifestanti vestiti da bambini-adulti che gemono orribilmente mentre altri li fustigano) e utilizzando le leggi sulla libertà religiosa per chiedere che al satanismo venga concesso pari accesso alle scuole pubbliche, alle preghiere pubbliche nelle legislature e pari spazio per le immagini. Le mie amiche Monica Miller e Lynn Mills erano fuori dalle cliniche per aborti quando i satanisti in costume si sono presentati, e i loro costumi e i loro comportamenti erano grotteschi, di carattere sessuale e apertamente malvagi", scrive il giornalista di LifeSiteNews, Jonathon Van Maren. 

Basti solo osservare le modalità di presentazione dei protagonisti del documentario Hail Satan? del 2019, diretto da Penny Lane, che tratta delle origini e delle attività del Tempio Satanico.

 

 

Uno screenshot tratto dal trailer del documentario Hail Satan?

 

Una scena del film raffigurante un adepto che vuole mantenere segreta la propria identità 

 

 

Le corna, proprio come quelle di Maleficent della Walt Disney Production, film alla rovescia che trasforma il male in bene, campeggiano sul capo dei protagonisti, a significare la loro appartenenza. La bugia che essi vorrebbero propinarci, ovvero che il diavolo non esista, è la favola in cui ha creduto l'uomo moderno: seguendo la quale è caduto interamente nell'ennesimo tranello teso dal "bugiardo" per eccellenza. 

La menzogna infatti è l'emblema del diavolo, «autore della morte» (cfr. san Leone Magno, Discorso 1 per il Natale, 1-3; PL 54,190-193). 

La scelta della vita e la sua difesa, è il segno distintivo invece dei credenti in Gesù Cristo. 

Se, come affermò suor Lucia dos Santos sul finire degli anni Cinquanta, Satana ha sferrato il suo attacco micidiale contro Maria, sappiamo anche che "la Madonna gli ha già schiacciato la testa".  

La Regina Coeli, piaccia o meno a chi - specialmente tra molti alti prelati - desidera invece delegittimarla, ha già vinto. E' proprio il sì libero e incondizionato di Maria alla Vita, infatti, che ha liberato una volta per tutte l'umanità dalla schiavitù della morte.

 

 

La Madonna dei palafrenieri, detta anche Madonna della serpe, olio su tela realizzato nel 1606 dal pittore italiano Caravaggio (Galleria Borghese di Roma)

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Il cardinale Burke insiste sulla santità personale e mette in guardia contro i vescovi ribelli. La sfida che attende la Chiesa

Post n°153 pubblicato il 24 Gennaio 2024 da daniela.g0
 

 

Il cardinale americano Raymond Burke - secondo quanto ha riportato lo scorso dicembre il sito cattolico LifeSiteNews - ha messo in guardia contro i vescovi che desiderano che la Chiesa "cambi la sua dottrina, il suo Sacro Culto e la sua disciplina, per adattarsi alla cultura (di oggi, n. d. r.)", sottolineando invece che la risposta all'attuale crisi attraversata dalla Chiesa consiste nel fatto che i cattolici prendano sul serio la conduzione di una vita di santità.  

Raymond Leo Burke è nato a Richland Center, in Wisconsin, il 30 giugno 1948. 

Le dichiarazioni rilasciate lo scorso dicembre dal cardinale Burke sono state pronunciate nel corso di un'omelia sulla festa di Nostra Signora di Guadalupe, tenuta proprio al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe situato a La Crosse, in Wisconsin, fondato da Burke quando era vescovo di La Crosse. La festa della Madonna di Guadalupe, definita Madre dell'America Latina, si è celebrata il 12 dicembre. 

Raccontando i tempi difficili che la Chiesa in Messico dovette affrontare quando evangelizzò per la prima volta i nativi pagani che seguivano la pratica azteca del sacrificio umano, Burke ha ricordato che la Chiesa affrontò anche una grande sfida: 

All'epoca delle apparizioni di Nostra Signora di Guadalupe, la Chiesa missionaria nell'attuale Messico stava affrontando sfide apparentemente impossibili: il violento conflitto tra i nativi americani e gli esploratori e i coloni spagnoli e la pratica diabolica dei sacrifici umani di massa da parte dei pagani. 

Nostro Signore ha mandato la Madonna per mostrare la via dell'ordine e della pace nella nostra vita personale e nella società, cioè Gesù Cristo. Attraverso le sue apparizioni e la sua presenza costante sulla tilma miracolosa di San Juan Diego, Nostra Signora di Guadalupe ha mostrato al Vescovo e a tutta la Chiesa che la via per vincere il male e diffondere il bene è l'insegnamento della verità, la pratica della preghiera continua e l'offerta di tutto il nostro amore a Dio nel Sacro Culto, e la pratica della verità nell'amore. 

Il cardinale Burke si è poi fermato sul tema dei tempi turbolenti che la Chiesa sta vivendo attualmente con la pratica diffusa dell'aborto, gli attacchi al matrimonio, il rifiuto dei comandamenti e la ribellione dei membri della Chiesa e della sua gerarchia. 

Ha denunciato senza mezzi termini coloro che, tra i vescovi della Chiesa, vorrebbero cambiare ciò che è più essenziale per la sua costituzione divina: "la sua dottrina, il suo Culto Sacro e la sua disciplina". 

L'accettazione passiva della mentalità del mondo e il rifiuto di Dio si sono manifestati nelle richieste di cambiamento della Chiesa, che Burke ha condannato come l'abbandono di Cristo e l'apostasia della fede. 

L'illusoria inclusività richiesta da tali vescovi, ha detto, mal si concilia con l'insistenza di Cristo nel Vangelo sul fatto che gli indegni saranno scacciati dal suo banchetto di nozze. 

Il cardinale Burke ha dichiarato: 

La Chiesa del nostro tempo si trova ad affrontare sfide simili, apparentemente impossibili. La vita umana stessa, il matrimonio e la famiglia e la pratica della fede sono tutti sotto costante attacco da parte di una cultura che rifiuta di riconoscere Dio e di sottomettersi in obbedienza ai suoi comandamenti. Molti oggi si ribellano violentemente a Dio che si rivela a noi attraverso la ragione e, in modo più pieno e perfetto, attraverso la fede cattolica. La ribellione ha sedotto anche i membri del Corpo mistico di Cristo, portandoli ad abbandonare Cristo e la sua Via, portandoli all'apostasia. Cosa dobbiamo fare noi? Cosa deve fare la Chiesa? 

Alcuni, anche tra i vescovi, ci dicono che la Chiesa deve cambiare la sua dottrina, il suo culto e la sua disciplina per adattarsi alla cultura. Parlano di un necessario cambiamento di paradigma o di una via sinodale mal definita che dichiara che tutti sono benvenuti nella Chiesa senza chiarire la conversione a Cristo che è necessaria per essere membri del Suo Corpo Mistico. 

Dimenticano che il re della parabola della festa di nozze, che aveva accolto tutti, "i buoni e i cattivi", al banchetto di nozze per suo figlio, quando vide "un uomo che non aveva l'abito nuziale", lo fece cacciare fuori dal banchetto. Nostro Signore conclude la parabola della festa di nozze con l'ammonimento: "Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti". Sì, Nostro Signore vuole che tutti noi partecipiamo al banchetto della grazia divina, ma non possiamo farlo se i nostri cuori, uniti al Cuore Immacolato di Maria, non riposano nel Suo Sacratissimo Cuore, se non ci lasciamo rivestire di Lui nella nostra vita quotidiana. 

Citando la Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte, Burke ha insistito sul fatto che la vera risposta ai problemi che la Chiesa sta affrontando è l'accettazione del Deposito della Fede in tutta la sua ricchezza, il vivere la fede in una "buona e santa vita quotidiana" e la conoscenza, l'amore e l'imitazione di Gesù Cristo.

 

Il cardinale Burke durante l'omelia nel Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse, il 12 dicembre 2023  

 

Ha continuato il cardinale: 

La via della Chiesa nella crisi di oggi è la stessa di sempre. L'insegnamento del Deposito della Fede e di tutte le ricchezze della Fede cattolica, la preghiera quotidiana e l'adorazione di Dio "in spirito e verità" e una vita quotidiana buona e santa. Di fronte alla grande sfida del nostro tempo, Papa Giovanni Paolo II ci ha avvertito che non salveremo noi stessi e il nostro mondo scoprendo "qualche formula magica" o "inventando un nuovo programma". In termini inequivocabili, ha dichiarato: "No, non saremo salvati da una formula, ma da una Persona e dalla certezza che Egli ci ha dato: Io sono con voi." 

Ci ha ricordato che il programma con cui dobbiamo affrontare efficacemente le grandi sfide spirituali del nostro tempo è, alla fine, Gesù Cristo vivo per noi nella Chiesa. Ha spiegato: 

"Il programma esiste già: è il piano che si trova nel Vangelo e nella Tradizione vivente, è lo stesso di sempre. In definitiva, ha il suo centro in Cristo stesso, che va conosciuto, amato e imitato, affinché in Lui si viva la vita della Trinità e con Lui si trasformi la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste. Questo è un programma che non cambia con il mutare dei tempi e delle culture, anche se tiene conto del tempo e della cultura ai fini di un vero dialogo e di una comunicazione efficace". 

In breve, il programma che conduce alla libertà e alla felicità è, per ciascuno di noi, la santità di vita, in accordo con il nostro stato di vita e con i doni particolari di cui Dio ci ha dotato. Papa San Giovanni Paolo II, infatti, vedeva l'intero piano pastorale della Chiesa nella santità di vita in Cristo. 

È alla santità della vita in Cristo che ci attira Nostra Signora di Guadalupe. Lasciando l'ordinarietà della nostra vita quotidiana per venire in pellegrinaggio al suo luogo santo, Ella ci manifesta la straordinarietà della nostra vita quotidiana in Cristo.    

 

Qualche breve considerazione    

Aggiungerei alcune brevi considerazioni alle parole ispirate dalla Sacra Scrittura e fedeli all'immutabile Tradizione della Chiesa che animano profondamente il cardinale Raymond Burke. 

Ricordo come Burke, per le sue posizioni contrarie alla ormai radicata apostasia che sta coinvolgendo tutti gli alti vertici della Chiesa Cattolica, abbia subito attacchi e persecuzioni, l'ultimo lo sfratto dal suo appartamento privato in Vaticano e la privazione del suo stipendio. 

Bergoglio ha inviato un messaggio molto chiaro ai vescovi di tutto il mondo: sostenere l'agenda progressista di Francesco per rivoluzionare la Chiesa Cattolica oppure venire ufficialmente cancellati. 

Senza contare la continua gogna mediatica che i media mainstream e i vari giornali cosiddetti "cattolici" hanno da tempo riservato al cardinale Burke, diffamandolo, a causa del suo insegnamento cattolico che spesso si rivela in contrasto con le dichiarazioni di Francesco. Recentemente, Burke ha continuato la sua critica al progetto pluriennale di Bergoglio, il Sinodo sulla sinodalità, scrivendo una prefazione a un libro evidenziante i pericoli del sinodo stesso. 

Il cardinale Burke si è riferito al concetto di "sinodalità" come a un nuovo fronte per una "rivoluzione" che sta lavorando per alterare "radicalmente" la Chiesa Cattolica, in linea con una "ideologia contemporanea" che rifiuta gran parte dell'insegnamento della Chiesa.

Già nel novembre 2014, Bergoglio aveva rimosso il cardinale dalla sua carica di prefetto della Segnatura Apostolica, una mossa largamente vista come una punizione per le sue critiche ad elementi del pontificato di Francesco. 

E' da sottolineare anche la fedeltà spirituale dimostrata ancora una volta alla dottrina dei pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: in molteplici occasioni infatti il cardinale Burke ha ricordato le parole significative che papa Giovanni Paolo II pronunciò sui problemi e la confusione che già allora penetravano silenziosamente all'interno della Chiesa. 

Come papa Wojtyla e l'allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI, stessero affrontando le sempre più crescenti bordate che arrivavano dall'interno della Chiesa stessa nel tentativo di conformarla alla "mentalità del mondo". 

Quella stessa mentalità mondana che l'apostolo Paolo esorta nella sua Lettera ai Romani a non seguire

Non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.  

(Romani 12,2)

L'insistenza sugli insegnamenti di papa Giovanni Paolo II potrebbe risultare però assai poco gradita a quei cattolici, cosiddetti "tradizionalisti", che rifiutano in toto il Concilio Vaticano II e bollano a priori come "falsi" o "non credibili" e appartenenti alla massoneria tutti i pontefici nominati durante o dopo lo stesso Concilio. 

Tradizionalisti cattolici che sono al tempo stesso disposti - senza minimamente batter ciglio - a riconoscere Jorge Mario Bergoglio come il pontefice regnante. 

Si ignorano così le sempre più crescenti istanze giunte costantemente da canonici, giuristi e giornalisti sulla invalidità delle dimissioni di papa Benedetto XVI, il quale stilò nel 2013 una Declaratio sulla sua rinuncia piena di errori, pur conoscendo profondamente il latino e in possesso, come è noto fino all'ultimo, di tutte le sue facoltà mentali. 

E le relative conseguenze di questo atto di riconoscimento della persona di Jorge Mario Bergoglio come pontefice regnante, ovvero l'ulteriore riconoscimento, che evidentemente ne consegue, della validità di tutte le nomine cardinalizie da lui fatte in questi ultimi anni, le quali nel caso di un nuovo conclave farebbero con molta probabilità pendere l'ago della bilancia verso un candidato di loro scelta. 

Un'altra considerazione riguarda la similitudine che il cardinale Burke ha voluto sottolineare tra i tempi odierni e il tempo in cui la Chiesa dovette scontrarsi, durante un periodo caratterizzato da sanguinosi conflitti circa cinque secoli addietro, con le pratiche azteche che prevedevano sacrifici umani di massa. 

Qualche tempo fa un militare americano, l'ex pilota della Marina degli Stati Uniti Michael Cassidy, è entrato nel Campidoglio dello Stato dell'Iowa dirigendosi fermamente verso una mostra allestita dal Tempio satanico dove si trovava una statua di Bafometto, un idolo demoniaco. 

Quindi Cassidy ha decapitato la statua gettando la sua testa nella spazzatura. Poi si è consegnato volontariamente alla polizia, non prima di aver dichiarato a The Sentinel che si è sentito in dovere di agire, data la presenza al piano inferiore di un presepe regolarmente autorizzato. 

Il mondo può dire ai cristiani di accettare con sottomissione la legittimazione di Satana, ma nessuno dei fondatori avrebbe considerato la sanzione governativa degli altari satanici all'interno degli edifici del Campidoglio come protetta dal Primo Emendamento, ha dichiarato Cassidy. 

Negli ultimi decenni i valori anticristiani sono stati sempre più diffusi e i cristiani si sono comportati come la proverbiale rana nell'acqua bollente.  

Il Tempio satanico ha fatto causa a Cassidy per la distruzione del loro idolo, dopo che si era consegnato alla polizia: la sua raccolta fondi per la difesa legale ha già superato i 57.000 dollari, in data 16 dicembre 2023. Nella tradizione della disobbedienza civile cristiana, l'ex ufficiale della Marina ha preso posizione in pieno giorno, si è arreso volontariamente alla polizia ed è disposto ad accettarne le conseguenze. 

L'ex pilota della Marina statunitense ha aggiunto: 

Il motivo per cui il Figlio di Dio è apparso sulla Terra è stato quello di distruggere le opere del diavolo. Le Scritture ci esortano a pensare e ad agire come Gesù Cristo.  

Il Tempio satanico ha avuto l'esenzione fiscale dall'IRS nel 2019 insieme al riconoscimento formale del governo degli Stati Uniti come "luogo di culto". Guidata da Lucien Greaves, la leadership satanista afferma di non credere assolutamente in nulla, utilizzando invece il satanismo per molestare i cristiani americani e utilizzare le protezioni della libertà religiosa per promuovere la propria agenda. Nel 2020, ad esempio, il Tempio satanico ha tentato di far riconoscere l'aborto come "sacramento" demoniaco ai sensi delle leggi sulla libertà religiosa; Greaves ha precedentemente dichiarato l'aborto un "rituale religioso" e ha messo in palio un "aborto gratuito".  

Non è difficile accorgersi allora come siano assolutamente reali ed evidenti le affinità con i riti di natura diabolica praticati dai nativi americani, che prevedevano il versamento di sangue umano durante sacrifici di massa. Ora ad essere sacrificati in massa sono anzitutto i bambini, persino quelli già nati, visto che l'uccisione di bambini è consentito in alcuni casi negli USA perfino dopo la nascita. 

Ed è pura blasfemia riferire il termine "sacramento" all'aborto, alla mattanza di innocenti. Il termine proviene dal latino sacramentum, che significa consacrare, e fin dall'antichità i Padri della Chiesa, nel concetto stesso di sacramento indicavano l'unione del divino con l'umano, del visibile con l'invisibile. I sacramenti sono strumenti privilegiati attraverso i quali opera Dio stesso e la cui efficacia pertanto non dipende dalla fede o dalla santità del ministro. Essi si rivelano come l'irruzione del divino nell'umano, rappresentando lo strumento dove Cristo stesso agisce in modo indelebile prolungando nella storia la Sua azione salvifica. 

Ma questa società, che ha perso ogni riferimento etico e religioso anzitutto a partire dalle autorità che la governano, acconsente al sacrilegio senza batter ciglio. 

Così come è probabilmente falsa l'affermazione della leadership satanista di non credere in nulla: come ribadisce lo scrittore americano Jonathon Van Maren, "nel documentario del 2019 Hail Satan?, che è divenuto popolare in modo inquietante, i satanisti - alcuni dei quali insistono sul fatto che il loro culto è solo un tentativo di costringere il Cristianesimo fuori dalla piazza pubblica e di legalizzare l'aborto, celebrando al contempo lo spirito ribelle di Satana - si impegnano in rituali bizzarri, come quello di sbattere una testa di maiale mozzata su un enorme spuntone. Che Greaves e i suoi correligionari se ne rendano conto o meno, stanno giocando con forze oscure e potenti". 

La necessità della santità di vita nella fede in Gesù Cristo, di cui ha parlato il cardinale Burke, è ora assolutamente urgente. Come la preghiera. 

Ma è un fatto che un vescovo come Raymond Burke, che ha mantenuto la fede, in tempi di apostasia generale e diffusa della gerarchia, manifesti una così grande devozione verso la Madre di Cristo.  

Gli ultimi tempi infatti sono nel segno di Maria. 

Il mistero della tilma su cui è impressa l'immagine di Nostra Signora di Guadalupe è rimasto intangibile lungo i secoli: possano davvero l'America e il mondo trovare la forza di riscattarsi dalla schiavitù nella quale sono sprofondati nell'incontro miracoloso con lo sguardo puro della Vergine indio, nelle cui pupille rimangono serbate ancora e per sempre le scene di un vescovo incredulo che ritrova la fede alla magnifica presenza della Madre di Dio.

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

E’ in arrivo il "colpo mortale all'ordine mondiale"?

Post n°152 pubblicato il 22 Gennaio 2024 da daniela.g0
 

 

Decine di migliaia di persone, sostenitrici a favore della vita e contro l'aborto, hanno sfidato il freddo il 19 gennaio scorso per marciare verso il Campidoglio degli Stati Uniti per la 51° marcia annuale per la Vita. 

Nonostante il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade, i pro-life sono consapevoli che c'è ancora molto lavoro da fare per porre fine al grande male dell'aborto negli Stati Uniti e nel mondo.  

Dall'altra parte dell'Oceano, nella vecchia Europa, nel frattempo Bill Gates e Klaus Schwab esercitano tutta la loro influenza sui governanti degli Stati occidentali. Abbiamo visto Gates in visita con tutti gli onori in Italia, prima dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e poi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

Klaus Schwab, presidente del World Economic Forum, ha ricevuto persino un messaggio di benedizione da Bergoglio per l'evento di incontro apertosi a Davos (Svizzera) il 16 gennaio scorso, con la partecipazione di circa 3mila rappresentanti del mondo della politica e dell'economia. 

Mentre l'arcivescovo Carlo Maria Viganò ha ricordato recentemente

«[...] Da quattro anni assistiamo all'attuazione di un piano criminale di spopolamento del mondo, ottenuto attraverso la creazione di una falsa pandemia e l'imposizione di un falso vaccino, che ora sappiamo essere un'arma biologica di distruzione di massa, concepito con lo scopo di distruggere il sistema immunitario dell'intera popolazione, provocando sterilità e l'insorgenza di malattie mortali. Molti dei nostri amici e conoscenti sono morti o sono stati gravemente danneggiati dagli effetti avversi di questo siero genico sperimentale. Molti hanno scoperto, troppo tardi, di essere stati vittime di un piano globale con un unico copione sotto un'unica direzione

Ciò che è ancora più grave è che questo progetto neo-malthusiano di sterminio di massa, a cui si aggiunge la volontà di controllare ciascuno di noi attraverso nanostrutture di ossido di grafene, ci è stato annunciato da tempo dagli esponenti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e del World Economic Forum che lo ha ideato e realizzato. I governanti di tutti gli Stati occidentali, ostaggio di Bill Gates e Klaus Schwab, sono diventati complici di questo crimine, dimostrando la loro malizia e premeditazione con il loro comportamento: falsificando i dati su presunti contagi, falsificando statistiche che attribuiscono morti ed effetti negativi al COVID-19 ma non al siero genico, vietando cure efficaci, imponendo protocolli dannosi privi di fondamento scientifico, vietando le autopsie e impedendo o ostacolando rapporti accurati alle autorità sanitarie.»  

In questa situazione mondiale che si può definire a dir poco disastrosa, tuttavia, la paura delle élite globaliste per quel che si sta prospettando nel 2024 si tocca sempre più con mano. 

La moderatrice di una tavola rotonda al World Economic Forum (WEF) di Davos ha affermato il 19 gennaio scorso che "esiste il rischio che vengano eletti i leader sbagliati" nel 2024. Si tratta di Haslinda Amin, corrispondente internazionale capo di Bloomberg News, la quale ha dichiarato durante un dibattito intitolato "Rischi globali: cosa c'è nella posta?", che il 2024 è "un anno critico per il mondo"

"C'è il rischio che il mondo diventi ancora più frammentato".


Haslinda Amin, corrispondente internazionale capo di Bloomberg News  

 

Rivolgendosi a Douglas Peterson, presidente e amministratore delegato del colosso finanziario S&P Global, Amin ha chiesto: "Come vedi la situazione come S&P?"  

Peterson ha risposto che "uno degli aspetti più importanti è quando guardiamo al rischio di credito, quando guardiamo al rischio del Paese nella ricerca e nell'analisi. È uno dei maggiori rischi di quest'anno". 

Senza nominare direttamente l'ex presidente degli Stati Uniti, Peterson si è riferito apparentemente alla possibile rielezione di Donald Trump. 

"Fortunatamente gli Stati Uniti hanno istituzioni molto forti, il Congresso e i tribunali; dovremo fare affidamento su di loro, a seconda dell'esito delle elezioni", ha affermato Peterson. 

"Dobbiamo anche assicurarci di rimanere impegnati attraverso le istituzioni mondiali, come le Nazioni Unite, come la NATO, altre organizzazioni in tutto il mondo, e aggiungo a ciò anche i patti commerciali".  

Il timore che la potenziale rielezione di Donald Trump ostacoli i piani globalisti è stato un tema centrale in molte delle discussioni svoltesi durante l'incontro annuale del WEF di quest'anno a Davos. 

Si può ben dire che è stato il leitmotiv delle discussioni dei facoltosi partecipanti di Davos.

Come ha riportato LifeSiteNews, «una figura molto influente presso Klaus Schwab e il World Economic Forum (WEF) ha avvertito che se Donald Trump riconquistasse la presidenza degli Stati Uniti in quest'anno elettorale, probabilmente assesterebbe un "colpo mortale a ciò che resta dell'ordine mondiale."  

A dichiarare ciò è stato Yuval Noah Harari, un ebreo ateo omosessuale di 47 anni, un filosofo transumanista e un autore popolare. Insegna all'Università Ebraica di Gerusalemme e allo stesso tempo è uno dei più stretti confidenti di Schwab nel globalista WEF. Ha inarcato le sopracciglia nell'agosto del 2022 quando ha osservato in modo inquietante che il mondo non ha più bisogno della "stragrande maggioranza" di lavoratori "inutili" che saranno sostituiti dai progressi tecnologici. Ha anche osservato che gli "umani" non sono più "anime imperscrutabili" ma soltanto degli "animali hackerabili". 

In un'intervista dell'11 gennaio scorso, Steven Bartlett, conduttore britannico del canale YouTube: The Diary of a CEO, ha chiesto ad Harari: "Sei preoccupato che Trump possa essere eletto di nuovo?" 

"Penso che sia molto probabile", si è lamentato. "E se ciò dovesse accadere, sarà probabilmente una sorta di colpo mortale per ciò che resta dell'ordine mondiale. E lui [Trump] lo dice apertamente". 

Riassumendo gli obiettivi del WEF, il presidente di LifeSiteNews, Steve Jalsevac, ha affermato che l'organizzazione è "completamente impegnata a cambiare completamente l'intero sistema di governance mondiale e a rimuovere tutti i confini, le culture e le usanze e [a stabilire] un solo ordine mondiale, gestito da imprese e governo che lavorano insieme ." 

Innanzitutto "devono devastare tutto", ha continuato. "Devono devastare l'economia mondiale. Devono creare guerre e devono portarci al livello più basso possibile di paura, fame e disperazione affinché possiamo finalmente accettarli come i nostri salvatori con il loro nuovo sistema". 

In un'intervista sul tema del WEF lo scorso anno, Frank Wright di LifeSiteNews, un esperto delle macchinazioni dell'istituzione mondialista, ha riassunto che l'intero modus operandi dell'organizzazione è quello di "attrarre persone influenti al fine di promuovere un programma manageriale ampiamente infuso dalla tecnologia". 

Un'idea del genere esisteva già dal 1941, sebbene la tecnologia non fosse disponibile fino ai tempi attuali. Questa agenda mira a "sostituire il potere [sia] statale che istituzionale con quello di una classe manageriale internazionale, quella che abbiamo oggi". 

Questa classe manageriale ora dispone della tecnologia "per far avanzare un'idea del futuro dell'umanità", che secondo Wright equivale a "cancellare tutto ciò che ha valore nell'esperienza umana al fine di rendere gli esseri umani a livello globale più gestibili". 

Ma nel raggiungimento di questi obiettivi farneticanti, Donald Trump sicuramente costituisce da tempo per le élite una grossa spina nel fianco. 

Trump infatti ha sfidato l'agenda di quello che Tucker Carlson chiama "Unipartito" di Washington nominando giudici della Corte Suprema che hanno ribaltato Roe vs. Wade nella decisione Dobbs del 2022 e opponendosi alla guerra in Ucraina. 

Nel giugno 2023, Trump ha promesso al CPAC: 

"Demoliremo lo stato profondo. Espelleremo i guerrafondai". 

Ha continuato promettendo: "Io sono la tua punizione. Distruggerò completamente lo stato profondo... e noi restituiremo alla Repubblica americana tutta la sua gloria radiosa".

Ed è indicativo come anche LifeSiteNews definisca ormai Donald Trump come "il 45° presidente".  

In un video rilasciato lo scorso marzo, il 45° presidente ha anche professato "un impegno totale per lo smantellamento dell'intero sistema globalista neoconservatore che ci trascina perpetuamente in guerre infinite, fingendo di lottare per la libertà e la democrazia all'estero, mentre ci trasformano in un Paese del terzo mondo e in una dittatura del terzo mondo proprio qui in patria". 

D'altronde, malgrado l'attacco concertato dal mainstream e la diffusione di fotografie false che vedrebbero Donald Trump come frequentatore dell'isola di Epstein, l'avanzata di Trump è inarrestabile. Abbiamo assistito, solo pochi giorni fa, persino all'incredibile conversazione tra due giornalisti che, a microfoni accesi, scambiavano macabre battute sull'assassinio di Donald Trump, mentre aspettavano che comparisse davanti al tribunale federale di Washington. 

Come ha riportato il New York Post il 9 gennaio, i giornalisti maschi non identificati avevano le loro telecamere posizionate fuori dal tribunale americano, quando hanno iniziato a lamentarsi delle difficoltà di poter vedere il 77enne candidato repubblicano favorito alle elezioni del 2024. 

"Sai qual è la cosa peggiore? Anche se ha il finestrino aperto e si sta sporgendo fuori, sarà dall'altra parte della strada", si è sentito dire da una persona in diretta dall'Associated Press. 

"Voglio dire, se sta guidando, abbiamo una buona possibilità", ha detto speranzoso il secondo giornalista, al che il primo ha risposto: "Sì, se sta guidando con il finestrino anteriore aperto." 

La conversazione si è poi trasformata in umorismo macabro riguardo l'arrivo dell'ex presidente in un'auto scoperta come quella su cui viaggiava il presidente John F. Kennedy quando fu assassinato a Dallas il 22 novembre 1963. 

"Sì, o se è una decappottabile", ha esclamato il secondo giornalista. 

"Sì, non ci stavo pensando", ha risposto il primo. 

"Sì, come se si fermasse...", ha iniziato il secondo prima che il primo intervenisse e chiedesse: "Come JFK?". 

"Proprio come dissero a JFK, 'Sai cosa dovresti fare? Dovresti prendere una decappottabile! È così bello'", ha continuato il giornalista, tra le risate dei suoi colleghi.

 

La coppia di giornalisti ha scherzato sull'arrivo del 45° Presidente a bordo di un'auto scoperta come quella su cui viaggiava John F. Kennedy quando fu assassinato a Dallas, il 22 novembre 1963 (Getty Images)  

 

Nonostante il mondo della cosiddetta "informazione", organo di propaganda e voce dei regimi occidentali, non gradisca affatto, anzi riveli ormai di essere sull'orlo di una imminente crisi di nervi, le elezioni primarie all'interno del Partito Repubblicano stanno andando benissimo per Donald Trump. Dopo il trionfo in Iowa, lo stesso si sta per ripetere in New Hampshire. 

Giorno dopo giorno le elezioni presidenziali americane 2024 si avvicinano sempre più, mentre il mondialismo continua inesorabilmente a perdere pezzi. Assisteremo ad un altro grave lutto nel mondo giornalistico globalista, come accadde quando fu certa la notizia dell'elezione di Donald Trump alla carica di Presidente degli Stati Uniti d'America nel novembre 2016? 

Stavolta, però, non ci sarà una seconda occasione per lo stato profondo americano e il sogno di un nuovo ordine mondiale. E le élite sembrano saperlo bene.

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La morte paventata di sei milioni di ebrei era sulle pagine di molti giornali già dai primi del Novecento - Terza parte

Post n°151 pubblicato il 07 Gennaio 2024 da daniela.g0
 

1945 - The Canberra Times, 6 settembre, 1945. 

"Sei milioni di ebrei uccisi dai tedeschi. Durante la guerra i tedeschi hanno ucciso 6.000.000 di ebrei, il numero nell'Europa occidentale è di circa 1.600.000 ... la maggior parte dei sopravvissuti ebrei desideravano emigrare in Palestina. L'agenzia prevede di inviare sei gruppi di sei uomini ciascuno per aiutare gli ebrei nei campi tedeschi.... Si prevede di erigere un monumento sulla vetta del Monte Scopus per commemorare gli ebrei morti. Esso sosterrà i nomi di tutti i 6.000.000, inclusi soldati, partigiani e combattenti del ghetto. Tutti i documenti culturali ebraici e oggetti religiosi rimasti in Europa centrale e orientale sono da raccogliere in Palestina."   

Da notare l'impressionante ricorrere del numero sei.   

1945 - The Evening Post (Nuova Zelanda), 6 settembre1945, pagina 7. 

«I tedeschi hanno ucciso 6.000.000 di ebrei durante la guerra, ha detto il signor Eliahu Dobkin, capo del dipartimento immigrazione dell'Agenzia Ebraica, al suo ritorno a Gerusalemme dall'Europa centrale. " 

1945 - Western Jewish Bulletin, 7 settembre 1945, pagina 43. 

"Quasi 6.000.000 di ebrei furono spazzati via nel corso di questi anni. " 

1945 - Western Jewish Bulletin, 7 settembre 1945, pagina 47. 

"In tutto il mondo vi è una crescente indignazione sopra la barbarie e la crudeltà indicibile degli omicidi di massa di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti." 

1945 - New York Times, 17 Settembre 1945. 
"Sei milioni di ebrei sono morti come martiri e il loro sangue grida dalla terra". 

1945 - Dr. Joseph Tenenbaum, Presidente della Federazione Americana degli ebrei polacchi, The Jewish Criterion, 21 settembre 1945, pagina 7. 

"A causa di atrocità tedesche e abbandono degli Alleati sei milioni di ebrei sono stati massacrati. " 

1945 - 30 settembre 1945, durante una manifestazione sionista al Madison Square Gardens di New York, un enorme striscione di circa 50 piedi di lunghezza e alto 2,5 piedi, appeso sopra il palco sul quale i relatori hanno parlato al pubblico. Il banner diceva: 

"Non sono 6.000.000? basta morti di ebrei ". 

1945 - The Evening Post, 2 ottobre 1945, pagina 7. 

«I 6.000.000 di ebrei che erano stati uccisi ... " 

1945 - The Manhattan Zionist Club, New York, 3 ottobre 1945, pagina 21
"Per anni abbiamo aspettato pazientemente l'adempimento degli impegni della Gran Bretagna per il popolo ebraico, abbiamo aspettato invano. Nel frattempo, sei milioni di ebrei sono stati uccisi in Europa". 

1945 - The Observer, 14 ottobre 1945, pagina 5. 

"All'ingresso al suo ufficio, un grande poster pone la domanda di ricerca: Sei milioni di ebrei sono stati uccisi in tutto il mondo, dove è la tua coscienza? " 

1945 - The Observer, 2 novembre 1945, pagina 10. 

"L'orrore del Medioevo con tutte le forme di tortura è stato portato sugli ebrei d'Europa con il risultato che sei milioni di ebrei sono morti ". 

1945 - Libano Daily News (PA), 9 novembre 1945, pagina 11. 

" Sei milioni di ebrei sono morti, vittime dei nazisti ". 

1945 - Peter Gay, The Gateway (Uni. di Alberta), 9 novembre 1945, pagina 2. 

"... sei milioni di ebrei sono stati assassinati e alle poche rimanenti viene negato un paradiso ... " 

1945 - The Indian Express (Madras) - 19 novembre 1945, p.4. 

"Il mondo non avrà pace finché gli ebrei non avranno alcuna possibilità di determinare il proprio destino nella propria terra. Sappiamo dalla sanguinosa esperienza che l'omicidio di massa di sei milioni di ebrei è stato reso possibile solo a causa del loro stato di senzatetto e apolidia". 

1945 - Randolph Churchill, figlio di Winston Churchill, Daily Boston Globe, 22 novembre 1945, pagina 9. 

"Sei milioni di ebrei sono stati assassinati negli ultimi sei anni e il problema di trovare una casa per i due o tre milioni di ebrei europei che restano è di urgente importanza." 

1945 - Herbert Seliqmann, Capo dell'Ufficio Ebraica Telegraphic Agency di Washington, The Jewish Criterion, 30 novembre 1945, pagina 7. 

"... Dopo il massacro di sei milioni di ebrei in Europa ... "     

 

(Fonte:
http://winstonsmithministryoftruth.blogspot.it/2012/02/145-references-to-6000000-jews-prior-to.html?zx=c9af44420efd1e72)

 

Il vescovo Richard Williamson in una chiesa a Stoccolma, in Svezia, nel giugno 2008 (CNS/Catholic Press Photo)  

 

Le dichiarazioni del vescovo Williamson e il "rapporto Leuchter"  

Il vescovo inglese Richard Williamson - scomunicato nel 1988 -, ha dichiarato nel 2009 durante un'intervista alla televisione svedese che a suo parere le evidenze storiche sarebbero «fortemente contrarie all'affermazione che sei milioni di ebrei siano stati deliberatamente gasati nelle camere a gas, come politica decisa da Adolf Hitler.» 

«Credo che non vi siano mai state le camere a gas. Alla luce dei miei studi sulle prove emerse, penso che siano morti tra i 200.000 e 300.000 ebrei nei campi di concentramento, ma nessuno di loro nelle camere a gas», ha continuato Williamson. 

«Occorre conoscere il "rapporto Leuchter": Fred Leuchter era un esperto di camere a gas. Egli progettò tre camere a gas per tre dei cinquanta Stati che formano gli Stati Uniti d'America, allo scopo di eseguire le condanne a morte dei criminali. Quindi, Leuchter era un esperto per quanto concerneva le camere a gas. In Germania, verso il 1980, egli studiò ciò che rimaneva delle vecchie camere a gas e la conclusione fu che era impossibile che quelle stesse fossero state usate per gasare grandi numeri di persone. 

I gas al cianuro sono estremamente pericolosi, per cui un qualunque spiffero dopo la "gasatura" colpirebbe chiunque entri successivamente, uccidendolo. Per evacuare il gas sono necessari quindi camini molto alti, in quanto camini più bassi avrebbero l'effetto di far ritornare il gas. Il camino deve esser allora il più alto possibile. Se durante il conflitto mondiale vi fosse realmente stato un camino in funzione, allora avrebbe dovuto proiettare una vistosa ombra verso terra che gli aerei alleati non potevano non vedere. Le fotografie aeree avrebbero dovuto riprendere quei camini molto alti: ma non esistono fotografie che mostrino simili immagini. Dunque non poteva esservi alcun camino, come testimoniato dall'esperto Fred Leuchter. 

Anche le porte che Leuchter vide nel 1980 non potevano essere state utilizzate per le operazioni di gasatura. Infatti occorrerebbero porte ermetiche, altrimenti il gas fuoriuscendo avrebbe ucciso anche le persone al di fuori delle camere. Le porte mostrate ai turisti ad Auschwitz non erano assolutamente ermetiche. Si tratta di evidenze storiche», ha concluso seccamente il vescovo.   

Si può certamente dissentire dalle posizioni del vescovo Richard Williamson, scomunicato nel 1988 da papa Giovanni Paolo II in quanto consacrato senza mandato pontificio dall'arcivescovo Marcel Lefebvre e dal vescovo Antônio de Castro Mayer, iniziativa che la Santa Sede considerò al pari di un atto scismatico. C'è da precisare che Williamson ha ottenuto la remissione della scomunica da papa Benedetto XVI, il 21 gennaio 2009, ma rimane tuttavia sospeso a divinis: la Sala Stampa della Santa Sede ha precisato che la remissione della scomunica «non ha nulla a che vedere con una legittimazione delle posizioni negazioniste dell'olocausto». 

Ma le argomentazioni portate dal vescovo Williamson inducono comunque necessariamente a riflettere. 

Così come la parola "antisemitismo" ha iniziato ad assumere nel tempo connotazioni sempre più inquietanti.   

 

L'inesauribile voglia di etichette dell'Occidente   

L'Occidente malato ha voluto infatti etichettare negli anni tutto quello che non riesce a controllare come vorrebbe. Così l'etichetta di "antisemitismo" è stata coniata ad ad hoc, in particolare dopo la fine del Secondo conflitto mondiale, e attribuita con grande superficialità per reprimere il dissenso e giustificare qualunque genere di azione punitiva. 

Così questo articolo forse potrebbe essere etichettato da una certa cerchia come tale. 

Niente di più falso. Chi scrive è stata fin dalla giovinezza un'appassionata estimatrice di ciò che i cristiani definiscono Antico Testamento mentre gli ebrei chiamano Torah. 

Ritengo infatti che siano inesauribili le profonde ricchezze di tutta la Sacra Scrittura, in particolare dell'Antico Testamento, che continua ad illuminare ancora oggi anche il futuro proiettandosi in definitiva verso di esso, e conducendo al contempo verso una più piena e autentica conoscenza di Dio. 

Quella che era allora la mens semitica caratterizzante il genuino «Israelita in cui non c'è falsità» (Giovanni 1,47), continua ad appartenere oggi anche a tutti i credenti cristiani: l'incrollabile fede in Jahvé, il Dio che faceva vincere le guerre al Suo popolo e terribile sopra tutti gli dei, opera delle mani dell'uomo, insieme all'unicità irripetibile della persona, che gli antichi israeliti chiamavano sempre e soltanto con un unico nome, per racchiudere l'unica persona umana, sono caratteristiche che trovano riscontro nel profondo del mio essere. 

Mi piace riportare qui le parole dello scrittore palermitano Mario Moncada di Monforte, esperto di Ebraismo e autore di numerosi saggi sull'argomento, tra cui "Israele: un progetto fallito" (Armando editore, Roma, 2009): 

«Lavorando ad Ivrea, nell'irripetibile atmosfera culturale creata dall'umanesimo di Adriano Olivetti, scoprendo studiosi come Elia Benamozegh e Leo Baeck ho imparato che la cultura occidentale deve alla cultura ebraica concetti come "umanità", "futuro", "speranza", che erano ignoti alla cultura greca condizionata dal "fato". Questi concetti, penetrati anche attraverso il Cristianesimo, hanno fatto reimpostare in Occidente la visione del mondo e della prospettiva umana donando un patrimonio di valori ideali di cui ai più non sono note le radici ebraiche. 

Credo, quindi, che chi voglia spendersi per la causa ebraica debba fare un'opera di divulgazione pacata dei valori dell'Ebraismo e non un'esaltazione della "nazione ebraica" e del suo "popolo".» 

Ecco perché ogni accusa di antisemitismo rimane priva di ogni fondamento. Piuttosto è giunto il momento di difendere un popolo con una storia antichissima e molto particolare dall'attacco plurisecolare di un falso giudaismo, che si è nascosto e continua a nascondersi dietro la Storia dell'antico Israele per giustificare le sue atrocità contro tutti i popoli della Terra e anche contro quello che afferma essere il proprio stesso popolo. 

Continua ancora Moncada nella prefazione del suo saggio: 

«[...] Vogliamo ricordare che i più illustri biologi del mondo hanno dimostrato che non esiste un "popolo" ebraico in senso etnico perché non c'è alcuna affinità genetica fra gli ebrei slavi del nord europeo e gli ebrei neri falascià etiopici? Vogliamo ricordare qual è la realtà dello spezzatino etnico, linguistico e religioso-settario degli Ebrei d'Isralele dilaniati da invidie, disprezzi, ingiustizie, risentimenti e sopraffazioni fra gli stessi Ebrei, tenuti assieme oggi solo dalla paura e dalla necessità di difendersi? 

[...] So bene che, in Occidente, l'establishment ebraico non gradisce e cerca sempre di impedire che spunti come quelli della mia lettera appaiano sulla stampa. Lo so da quarantacinque anni perché gli ebrei come Adriano Olivetti, che sono la maggioranza, non sono "il potere forte" del "popolo" ebraico. 

E l'informazione inadeguata dell'opinione pubblica mondiale assiste impotente all'ormai secolare incancrenirsi del nodo israelo-palestinese e non si rende conto del perché.» 

 

I palestinesi cercano vittime il giorno dopo gli attacchi israeliani alle case nel campo profughi di Jabalia (Mohammed Al-Masri/Reuters)  

 

Sionismo ed Ebraismo   

Occorre far chiarezza ed effettuare una distinzione netta tra Ebraismo e Sionismo, agli antipodi fra loro. 

Anche parecchi esponenti del mondo ebraico di cui il mainstream non parlerà, come il rabbino Yosroel Feldman, ne hanno convenuto sottolineando la separazione profonda tra Sionismo ed Ebraismo, e affermando nettamente come il primo non coincida affatto con il secondo. Addirittura, il rabbino Feldman rimane convinto che la popolazione ebraica sarebbe più sicura e in pace sotto un governo palestinese. 

Questo falso giudaismo di cui si parla lo vediamo in azione in questi giorni di violenza inaudita contro i civili della striscia di Gaza e contro le proteste che si sono accese all'interno dello stesso Israele. Mercoledì 1 novembre gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira Jabalia, il più grande campo profughi di Gaza, per la seconda volta in due giorni. Secondo quanto affermano le Nazioni Unite, nel campo densamente popolato si trovano registrati circa 116.000 rifugiati.

 

Il campo profughi di Jabalia a Gaza è stato bombardato per la seconda volta in meno di 24 ore (Mohammed Al-Masri/Reuters)  

 

Così come continua in questi giorni di sangue l'attacco incessante degli israeliani verso gli ospedali palestinesi, come l'ospedale di Al Quds, di Al Shifa e indonesiano. Così altrettanto verso le chiese cristiane e persino le scuole elementari. 

Secondo quanto ha riportato ANSA lo scorso 2 novembre, gli esperti delle Nazioni Unite, compreso il relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati, hanno stimato che il popolo palestinese «corre un serio rischio di genocidio», in una dichiarazione congiunta rilasciata a Ginevra. 

Coloro che dicono di essere ebrei ma «non lo sono» e «appartengono alla sinagoga di Satana», - per voler qui citare Apocalisse 2,9 - l'ultimo libro delle Sacre Scritture, hanno gettato persino davanti agli occhi dello stesso "bendato" Occidente la loro maschera. 

Ormai non è più possibile per loro continuare ad invocare l'olocausto mentre al contempo si continua a commettere il genocidio dei popoli.     

 

 

Qui la prima e seconda parte dell'articolo.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963