Tracce di rossetto.

Tienti stretto il tuo lavoro. L'indipendenza e la libertà sono le cose più importanti nella vita di una donna. Te lo dice un'eterna lavoratrice precaria, che vorrebbe avere un lavoro fisso e gratificante...

Mi sono riconosciuta nel tuo post. Credo che siamo più o meno coetanee, da adolescente ero goffa, con un busto addosso (imposizioni di genitori e medici miopi), con nessun interesse per frequentare l'altro sesso (sono gay, ma l'ho capito molti anni dopo) e poca simpatia per il mio . Tu almeno ce l'hai fatta. Io sono una lavoratrice precaria, con ancora le cicatrici delle molestie e delle cattiverie di quegli anni.

Ciao, non una grande amica. Cosa spinge le persone a tramare per interesse personale. L'interesse, l'invidia, il tornaconto, la gelosia. La tua lealtà è stata tradita dal suo interesse: evidentemente è stata abile a nascondersi in questi anni o a nascondere una parte della sua personalità. Notte. Bruno

Ciao, ho dato una sbirciatina al tuo Blog. Traspare la tua facilità di espressione, evidentemente la lettura cui ti sei dedicata ha lasciato traccia. Davvero molto brava. Forse hai perso un pochino di adolescenza, ma io penso che basta essere felici e fare quello che si ha voglia di fare per star bene. Continuerò a venirti a trovare, ti abbraccio e complimenti ancora

In effetti, cara amica, noi donne ci dividiamo tra mille impegni domestici ed esxtra-domestici e se non sono gli altri a puntarci il dito perchè non ci ritengono all'altezza in tutto e per tutto (nel ruolo di madri-mogli-lavoraTRICI), siamo noi stesse a colpevolizzarci. A mio giudizio hai sapientemente e sempre rivestito tutti questi ruoli, difendendo al contempo strenuamente il tuo adorato lavoro. Mi rallegro con te. K.

Bellissimo post , fa riflettere soprattutto dopo i fatti di cronaca di questi giorni. Ciao Marco

Io penso che trovare la giusta misura tra l'amore e il lavoro sia estremamente soggettivo e dipenda dai valori che i due partners danno a una cosa e a quell'altra. Trovare l'equilibrio può non essere affatto facile, nè definito una volta per tutte, perchè col passare del tempo si cambia o cambiano le situazioni attorno a noi (es. arrivano figli che rimettono tutto in discussione). Ti posso dire che questo è stato uno dei problemi del mio matrimonio, che ha causato alti e bassi e a me crisi e colpevolizzazioni per l'accusa di essere cattiva madre e cattiva moglie; però il mio lavoro mi piaceva moltissimo e l'ho sempre difeso, anche se non sono mai stata "in carriera": ecco, forse è proprio questo l'aspetto che ho dovuto sacrificare per l'amore e la famiglia. Ora sono alla fine, è inutile avere rimpianti, sono solo contenta di avere cercato, in coscienza, di impegnarmi per fare sempre il meglio possibile (ma quanta fatica!!!) A presto sul mio o sul tuo blog!

Ciao, splendido post che ho riletto due volte. La ghettizzazione, qualunque essa sia, è un dramma autentico per chi la subisce. Spero che il post aiuti a capire cosa significa essere messi in disparte. Un bacione. Bruno

Della nostra infanzia tutti abbiamo qualche brutto ricordo che ci ha accompagnato per diversi anni della nostra vita, c'è chi ha saputo emergere nonostante il peso, e c'è chi invece ha portato sulle spalle e nel cuore questo fardello non permettendogli di vivere serenamente. Tu, nonostante le offese nei tuoi riguardi hai saputo continuare per la strada da te scelta, in fondo forse sono state per te uno stimolo per fare ancora meglio. Mi viene in mente una Parola di Isaia "Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova" Ti abbraccio Sissi

A volte i ragazzi sono molto crudeli e causano traumi che non sempre, purtroppo, si ha la forza di superare. Probabilmente un maggiore dialogo con i propri genitori aiuterebbe ma so anche che non è facile raccontare di essere stati derisi. Come non è facile raccontarlo anche a 26/27 anni di distanza.
L’interno affano di un adolescente, in questi casi è molto doloroso perché l’adolescente ha bisogno del suo mondo ma ha bisogno anche di relazionarsi con gli altri, di non essere considerato diverso, di non essere ghettizzato.
Questa è una bellissima pagina che induce a riflettere; una pagina scritta con l’anima in cui c’è tutta la consapevolezza di chi è riuscito a superare un grande trauma ma c’è anche l’eco di quel forte disagio non del tutto sopito, di una ferita non ancora completamente rimarginata.
Un forte affettuoso abbraccio