Creato da SeFossiMichelle il 11/03/2007

Tracce di rossetto.

Emozioni, sentimenti, esperienze di vita a confronto, sotto la lente d'ingrandimento della memoria.

 

Ultimi Commenti

the_blue_ghost
the_blue_ghost il 03/11/07 alle 16:06 via WEB
Ciao Michelle, Io credo che bisogna equilibrare giustamente le cose, non è facile ovvio. Poi devi pensare a quello a cui una persona tiene di più, e naturalmente dedicarci + tempo che ad altre cose. Un abbraccio e un bacione. Blue Ghost
 
demy_moore37
demy_moore37 il 03/11/07 alle 00:20 via WEB
ti posso capire benissimo qualche anno fa avevo intrapreso un lavoro che mi teneva lontano da casa molte ore quasi tutta la giornata e alcune volte anche di notte .... piano piano io e mio marito siamo diventati degli estranei non c'era più comunicazione .... noi non litigavamo si era creato soltanto un muro di silenzio che è molto più corrosivo dei litigi ....ho riflettutto e mi son detta ne vale la pena ? beh!!! ora sono una felicissima casalinga.... Non sono d'accordo con te sul fatto che agli uomini vengono concesse delle scusanti ed attenuanti per il troppo lavoro .... ho sentito molte donne lamentarsi di questo... i più fortunati vengono lasciati i meno diventano cornuti .... un bacio demy^_*
 
littlesole
littlesole il 02/11/07 alle 11:25 via WEB
Ho appena chiuso un rapporto di 6 anni perchè era un peso per il mio lavoro e per la mia ambizione. Impossibile e inutile stare a sentire ore di discussioni sui ritardi, sugli impegni, sulla stanchezza che mi faceva crollare appena arrivata a casa, sulle lunghe telefonate di colleghi, sui mille imprevisti ecc... So già che la mia scelta mi porterà probabilmente a star sola e non essere mia madre. Ma è una mia scelta!
 
Lilly_84
Lilly_84 il 01/11/07 alle 22:08 via WEB
Ho scritto proprio un post su un tema simile qualche giorno fa. Credo che il mondo si stia volgendo da qualche anno (un tempo storico brevissimo) per la prima volta nella storia dell'uomo in una direzione in cui le donne hanno un potere ben diverso rispetto al precendente. In una società come la nostra, molto centrata sulla famiglia e sui valori matriarcali, è destabilizzante guardare ai nuovi cambiamenti. Da che mondo e mondo gli uomini basano la struttura sociale su una rigida organizzazione del lavoro: agli uomini un certo tipo di lavoro (generalmente le palanche a casa), alle donne un altro (di solito l'accudimento dei figli e le mansioni domestiche). Questo stato di cose sta cambiando, le donne modificano il proprio ruolo sociale in favore di altri sbocchi; questa evoluzione è avvenuta nel giro di pochissimi anni e, storicamente e sociologicamente, questi nuovi assetti sono ancora mal digeriti. Credo (o mettiamola sullo "spero") che le cose cambieranno con il passare del tempo, ma certo è che siamo una delle prime generazioni femminili con 2 lavori.....donna e lavoratrice. Ci viene spesso chiesto di scegliere ma non lo possiamo più fare: indietro non si torna. Si può invece tentare di trovare un modo di vivere nuovo in cui i rapporti tra i due sessi siano ri-organizzati secondo logiche più moderne...non dico che sia facile, ma ci si deve almeno provare. Ps. grazie dei tuoi complimenti, sei stata molto gentile!
 
marea14
marea14 il 01/11/07 alle 15:43 via WEB
A me è capitato spesso di sacrificare la vita privata per il lavoro e, col senno di poi, devo dire che non sempre ne è valsa la pena. Ma non sempre è facile trovare un saggio equilibrio tra pubblico e privato. E credo che sia anche giusto far prevalere, in alcuni momenti, una sfera rispetto all’altra, soprattutto quando questo, per il percorso di vita che si sta affrontando, corrisponde ad una nostra esigenza. Penso, perciò, che non esista una “ricetta” universalmente valida: molto dipende dal nostro vissuto con cui siamo chiamate, di volta in volta, a fare i conti.
D’altra parte è anche vero che spesso a noi donne è sempre richiesto qualcosa di più: per essere prese in considerazione dobbiamo dimostrare di “valere”, a parità di situazione, molto di più dell’uomo (e questo si traduce anche in un impegno maggiore pure in termini di tempo) … la discriminazione è una realtà quotidiana anche quando non è microscopicamente evidente.
Ed oltre al danno subìto per tempo che, di fatto, ci viene sottratto (in quanto “preteso” per considerarci su un piano “paritario” rispetto all’uomo), c’è anche la beffa di quella concezione, ancora dominante, che concede agli uomini quelle attenuanti e scusanti per il super lavoro che non sono riconosciute alle donne. In quanto alle passioni … anche queste, sia che siano riferite al lavoro, sia che siano riferite al tempo libero, diventano “cose serie” degne di apprezzamento, sostegno e comprensione se sono passioni degli uomini. Ed è alle donne (e non agli uomini) che spesso si dice: “ma chi te lo fa fare?” Trovo che questo sia intollerabile perché mira a “sminuire” il soggetto “donna” ed il ruolo della donna nella società, continuando a considerarla un soggetto di serie “B”.
Lo scoglio della donna “molto impegnata” si potrà effettivamente superare solo nel momento in cui ci sarà un cambiamento culturale che non veda più l’uomo al centro dell’universo e che restituisca alla donna quella “pari dignità” di cui si parla tanto.
Per quanto riguarda le quote rosa … penso che il problema sia alquanto complesso.
Non credo che i retaggi culturali maschilisti si possano cancellare con norme che impongano quote di rappresentanza delle donne. È per questo che ho sempre guardarto con criticità le quote rosa.
Ma è anche vero che ogni volta che ci sono le elezioni, la candidatura delle donne è sempre bassa. Qualche partito, a volte, ne candida un numero maggiore rispetto agli altri, ma nella sostanza le donne restano ai margini della politica e delle istanze in cui si decide.
Il punto è che le donne non sono una minoranza soltanto in Parlamento ma sono anche una minoranza ai vertici sindacali ed ai vertici dei partiti: è anche qui che gli uomini non sono disposti a “cedere potere”. Certamente ciò accade non perché manchino donne che abbiano i numeri, ma per la permanenza di una cultura maschilista dura a morire che continua a dire “il potere è mio!”. È una guerra tra sessi: le donne sono l’altro sesso che gli uomini vorrebbero mantenere “sottoposto”.
Certanente non amo le quote rosa ma mi sono stancata di aspettare che i partiti si decidano a candidare le donne. Ormai si è capito benissimo che anche all’interno dei partiti non si vuole perdere potere … ed è questo il motivo che ha spinto le donne a decidere di fare, in prima persona, una battaglia che scuota tutti i partiti e ne evidenzi le contraddizioni rispetto alle donne ed in particolare rispetto a questo tema.
Perciò, nonostante le quote rosa non mi piacciano, ne sostengo la battaglia e rivendico, quindi, l’applicazione degli articoli 3 e 51 della Costituzione: allo stato attuale è l’unica condizione che possa garantire alle donne un più equo accesso in politica nella fase elettorale.
Indubbiamente l’applicazione del dettato costituzionale non cancella automaticamente i retaggi culturali maschilisti, è vero, ma può essere un punto di partenza, un primo passo, per cominciare ad affrontare più seriamente il problema culturale del maschilismo e del ruolo della donna nella società. Un diverso rapporto di forza potrebbe facilitare questo discorso ... anche se, a mio avviso, il cammino da fare è ancora molto lungo …
 
JonathanLivingston.G
JonathanLivingston.G il 31/10/07 alle 23:15 via WEB
Un problema molto vero, che mi tocca da vicino. Bisogna cercare il giusto equilibrio e non farsi sopraffare dagli impegni. Certo non è semplice, e scrivere una sequenza di parole di questo genere è semplice, attuarne il significato no. Ma a un certo punto bisogna tentare di mediare, e non lasciarsi rapire totalmente dal lavoro (studio compreso). Quando si esce dall'ufficio si dovrebbe smettere di pensare al lavoro ma mi rendo conto che a volte non è possibile. Non è questione di quote rosa, succede a tutti ma è vero che l'immaginario colettivo, mosso da retaggi culturali antichi, vuole la donna a casa con la prole e l'uomo che porta a casa la pagnotta. Non è più così ma non è neanche giusto sacrificare i propri affetti e non vivere le emozioni che questi possono dare.
 
diddlina9289
diddlina9289 il 31/10/07 alle 20:54 via WEB
ciauuu molto carino il tuo blog. vieni nel mio a lasciare un bel commentuzzo ^_________^ ci conto eh? non mi deludere............. ihih ciao
 
joiyce
joiyce il 26/10/07 alle 22:32 via WEB
Molte persone entrano ed escono dalla tua Vita. Ma solo gli Amici lasciano un'impronta nel tuo Cuore.
Per gestirti usa la testa. Per gestire gli altri usa il Cuore.
Rabbia (in inglese Anger) dista solo una lettera da pericolo (Danger).
Se qualcuno ti tradisce una volta, è colpa sua, se ti tradisce ancora, è colpa tua.
Le grandi menti discutono delle idee; le persone medie discutono dei fatti; le piccole menti (s)parlano delle persone.
 
elyrav
elyrav il 26/10/07 alle 17:44 via WEB
Un saluto ;)
 
manu_80.m
manu_80.m il 24/10/07 alle 17:42 via WEB
Un veloce bacio di bentornata e grazie del tuo commento sul mio blog. A presto
 

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