Tracce di rossetto.
Emozioni, sentimenti, esperienze di vita a confronto, sotto la lente d'ingrandimento della memoria.
Post n°9 pubblicato il 20 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Fin da bambino avevo respirato giorno dopo giorno aria di mafia, vioenze estorsioni, assassinii. C'erano stati poi i grandi processi che si erano conclusi regolarmente con un niente di fatto.La mia cultura progressista mi faceva inorridire di fronte alle bruutalità, agli attentati, alle aggressioni; guardavo a Cosa Nostra come all'idra dalle sette teste:qualcosa di magmatico, di onnipresente e invincibile, responsabile di tutti i mali del mondo: Avevo letto anche di Cesare Mori, il "Prefetto di ferro" inviato da Mussolini a dare il colpo di grazia all'organizzazione mafiosa, e il sociologo Henner Hess.
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Post n°8 pubblicato il 19 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
“Solo due cose ti chiedo di restituirmi: la chitarra e tutte le lettere che ti ho scritto in questi anni”. Questo l’epilogo di una storia d’amore durata otto anni. Debora esigeva la restituzione di ciò che le era appartenuto, più di ogni altra cosa, più dei sentimenti che l’avevano ancorata a Fabrizio in un legame assoluto, totalizzante. La chitarra rievocava la sua adolescenza, trascorsa a studiare di notte, per dedicare interi pomeriggi alle esercitazioni al Conservatorio e alle corse lungo la cinta muraria con il suo indimenticabile Learco, splendido esemplare di maremmano, deceduto, ormai vecchio decrepito, due anni prima. Le lettere, invece, erano state una parte considerevole del suo mondo interiore e avevano scandito, giorno per giorno, gli umori, le gioie, gli affanni, i ripensamenti, gli ostacoli, i tradimenti di un amore, che si era logorato, fino a spegnersi, fino a negare se stesso... Giunta a questo punto del racconto che stavo per scrivere, sono stata travolta da un'ondata di gioia e di esultazione per la liberazione, lungamente attesa, del giornalista italiano DANIELE MASTROGIACOMO. L'euforia ha messo a tacere l'ispirazione che mi aveva precedentemente colta. Il racconto resta INELUTTABILMENTE INCOMPIUTO. Se qualche anima pia volesse darmi uno spunto, un barlume di idea, la mia modesta imbarazione, ancora in balia dei flutti di una violenta mareggiata, potrebbe recuperare la rotta e col vento in poppa giungere in porto sicuro. Amici, come posso proseguire il racconto? Aiuto! Vi ringrazio anticipatamente. |
Post n°7 pubblicato il 18 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Quel giorno, per prima cosa, vidi uno spesso strato bianco, che incorniciava il bordo della finestra del reparto, dove ero stato ricoverato.
RACCONTO ISPIRATO AD UNA STORIA REALMENTE ACCADUTA, COME TUTTE QUELLE CHE INSANGUINANO LE NOSTRE STRADE DURANTE I FINE SETTIMANA. |
Post n°6 pubblicato il 17 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
Ringrazio l'amica Marea per la divulgazione della locandina che allego anche al mio Blog. Ciascuno di noi, sensibilizzando l'opinione pubblica o partecipando ad iniziative e manifestazioni mirate a contrastare la mafia e la sua rete di omertà, compie un gesto di grande impegno civico e senso di responsabilità. Chi può il 21 marzo partecipi alla manifestazione contro l'ndrangheta calabrese e contro tutte le mafie. Uniti si vince. Grazie anche al vostro TAM TAM. |
Post n°5 pubblicato il 17 Marzo 2007 da SeFossiMichelle
“Ma che roba leggi?”, esclamai il giorno di ferragosto alla mia vicina d’ombrellone, che non staccava mai lo sguardo dal libro, che stava voracemente fagocitando.
Certa, in cuor mio, che si trattasse di una delle innumerevoli pubblicazioni, rivolte esclusivamente al pubblico femminile, lasciai intendere alla mia amica di non essere affatto interessata alla lettura di una delle tante pruriginose storie di sesso, soldi e adulteri vari, che pullulano nelle edicole.
Con mia grande meraviglia, viste le insistenze dell’amica, che aveva acquistato nella più popolare libreria di Milano Marittima il libro, divenuto poi l’oggetto del contendere, ho scoperto che JAMIMA J., UN AMORE NELLA RETE, altro non è che un concentrato dei mali e dei pericoli, intrinseci nella realtà quotidiana del terzo millennio.
Il romanzo, edito in Italia per Sperling Narrativa Paperback nel 2001, non si caratterizza affatto per contenuti leggeri e scontati, ma anzi, scava nella complessa e conflittuale interiorità di una giovane donna obesa, emarginata dalle sue coinquiline petulanti, oserei dire, opportuniste ed anoressiche e sfruttata sul posto di lavoro per il suo straordinario talento di brillante cronista, ma relegata al semplice ruolo di articolista.
Spassosissime, benchè inclementi sono le pagine di apertura del romanzo, dalle quali trapelano tutte le ansie e le frustrazioni della protagonista Jamima, la quale sfoga il suo perenne complesso di inferiorità sfogliando, durante le pause alla redazione del KILBURN HERALD, le riviste patinate con top-models mozzafiato, ingurgitando al contempo ogni ben di dio, dai panini imbottiti di strati plurimi di formaggio, alternato a carne, wurstels e salse, sino alle paste stracolme di crema e panna montata e per finire con le immancabili barrette di cioccolato al latte.
Sotto il suo mastodontico peso, la goffa protagonista trascina la propria esistenza tra l’ufficio, i bar e supermercati, dove non resiste ad alcuna tentazione alimentare ed il letto, dove la immaginiamo ogni sera con la sua elefantina prestanza, sgranocchiarsi patatine ed arachidi, come ammazza-tempo, davanti alla TV, mentre le antipatiche, cinguettanti coinquiline, caracollando sui loro tacchi a spillo, escono, raccomandandosi che faccia la brava (vale a dire che non tocchi più cibo, almeno sino all’indomani).
A stravolgere e a sconvolgere la routine della nostra protagonista londinese sarà un incontro casuale in chat con Brad, un intrigante giovanotto americano, amante del fitness, nonchè proprietario di una rinomata palestra di Los Angeles.
Jamima scopre, giorno per giorno, davanti allo schermo impersonale del p.c. di aver incontrato l’uomo della sua vita, di sfolgorante bellezza e di straordinaria sensibilità. I problemi cominciano quando la nostra simpatica cicciona deve ricambiare la cortesia di Brad, inviandogli una sua foto.
Il romanzo, sino a questo momento narrato in prima persona, con scorci pieni di brio e auto-ironia, assume via via i contorni di una narrazione drammatica, che fa da cornice alla metamorfosi di Jamima. A Los Angeles la protagonista giungerà con più di 50 kg in meno, ma le vere sorprese non sono ancora cominciate.
Un libro di pungente, spietata attualità, sempre a mezza viatra l’apparire e l’essere, che mette a nudo tutte le fragilità dell’uomo con le sue perenni contraddizioni. La creazione di un’identità artefatta, cioè quella che si può offrire di se stessi attraverso una conversazione virtuale in chat e la fatica di essere magri e belli a tutti i costi sono temi di scottante attualità, che l’autrice mette in luce senza finti pudori. Si tratta certamente di un libro che appassiona e coinvolge, perchè il lettore o la lettrice coglie anche solo in parte, vizi e virtù, sogni ed aspettative della propria realtà quotidiana. |
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