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Vieni con me.

Post n°166 pubblicato il 14 Marzo 2009 da And_But_Not_The_End

Parlo troppo.

Lo so.

Ogni volta che scrivo qualcosa chiudo gli occhi e lascio che siano le parole a trasportare me, non sono mai io che comando in ciò che scrivo.

Sono una sottospecie di naufrago, partito con una esile zattera di tronchi rinsecchiti e legati male in cordicelle sfilacciate, finita in balia di una serie di tempeste.

Su che terra poggerò i miei piedi non lo so, non lo saprò mai, perchè quando vieni travolto dalla furia degli elementi tutto ciò che puoi fare è sperare, chiudere gli occhi, trattenere il respiro e sperare che un giorno, lontano o vicino, tu riaprirai quei tuoi splendidi diamanti color dell'acqua.

Oddio, io gli occhi li ho castani, ma vuoi mettere il diamante color d'acqua?

Parlo di te stasera, sei tu il mio vortice.

Vorrei tanto poterti descrivere in 3 parole, vorrei tanto esser capace di dirti che sei bella, simpatica, intelligente, sensibile, coscienziosa, eccitante, meravigliosa, vorrei tanto poterti dire tutto questo.

Ma se ti avessi qui davanti ti direi che sei puntuale.

E tu non capiresti e mi guarderesti con l'aria un po' così di chi sa che ogni volta che io dico "Ti devo dire una cosa importante" sto già per dire la cazzata.

Quell'aria di chi soffia sul caffè appena caldo, quell'aria "chissà sto scemo cosa mi dirà stavolta".

"Ora basta parlare di te, casanova, parla di lei!...che è intelligente, spiritosa, i capelli, gli occhi...quello che vuoi ma datti da fare!!"
"Principessa Jasmine...voi siete..."
"...affascinante, strepitosa, coscienziosa, meravigliosa, attraente, puntuale!"
"...PUNTUALE!"

Hai capito adesso?

Puntuale.

In realtà non lo sei mai, mi dici ti chiamo tra cinque minuti e il tempo va e passano le ore -e finalmente faremo l'amore-, mi dici che vai a dormire e poi resti con me fino a quando la tua voce diventa così leggera che si confonde con i sospiri leggeri che il vento poggia sulle mie labbra.

Dormo sempre con la finestra aperta e la tapparella alzata, anche d'inverno, guardo la luna, le stelle, anche quando non le riesco a vedere, mi piace l'idea di avere sempre qualcuno cui volgere i miei occhi, l'idea di un porto ove i miei tormenti trovino, seppur per subitanea ma fugace parentesi, quiete.

Vorrei ogni notte, appoggiare la testa sul cuscino sapendo che tra un'oretta o due sentirò vibrare il cellulare tra le mani, risponderò e tu tutta seria mi dirai "amore ho voglia di fragole".

Fra..fo..l..frag..ol..e..Fragole.

Fragole?!

E dove le trovo le fragole alle 3 del mattino?

Vorrei sentire ancora la tua voce chiamarmi, in qualsiasi modo, chiamami scemo, cretino, tesoro, campione, nano, chiamami come vuoi, ma chiamami amore.

Vorrei porgerti la mano e chiederti se ti fidi di me e tu mi risponderesti di no, come al solito.

"Ma cavolo, ho pure preso il tappeto volante, e mò che faccio?".

Fidati di me.

Ti porterò tra fiumi e prati in fiore, tra stelle comete e galassie mai scoperte, faremo cadere insieme la pietra all'egiziano che lavorava alla sfinge, andremo in Cina, in Perù o a Timbuctu.

Sono er mejo der Colosèo.

Mi vestirò elegante, ti inviterò a ballare, perchè è una storia sai, vera più che mai, che ti sorprenderà come il sole ad Est.

Quel sole che mi sveglia ogni mattina.

Quello che mi dà il buongiorno tra un'equazione esponenziale e un sonetto di Shakespeare, tra un bacio dato già e uno mai dato, sognato, desiderato, quasi sentito per davvero.

Ma che forse le tue labbra non sentiranno mai.

Per altro io non sono capace di ballare e nemmeno di vestirmi bene, non so pettinarmi i capelli, mi sveglio al mattino e quando il risveglio è con il bacio del sole io esco così come sono.

Perchè sono bello, bello di te.

E porto i pantaloni, vero bambini?

Seh, pantaloncini da basket e magliettina senza maniche.

Ti direi centomila cose, potrei scrivere per ore, parlare per altrettante -e tu lo sai-, fare tutto e anche di più, come la RAI, per tutte le ore di questo mondo.

Quando vedo la tempesta, spero sempre che mi venga incontro, non ho paura della pioggia, non ho paura del gelo, non ho paura di sentire centomila spilli entrare nel mio corpo, perchè l'acqua dell'oceano solcato dal Titanic è veramente fredda.

Ha piovuto per tanto, troppo tempo, le uniche carezze che ricevevo erano quelle delle gocce di pioggia, leggere, delicate, bagnavano la punta dei miei capelli, scendevano fino al collo.

E sussultavo, un brivido, una mano nella maglietta perchè cavolo, giu per la schiena fa troppo freddo poi.

Vorrei non aver mai aperto gli occhi, perchè io sono così, gli occhi li apro solo quando dormo, perchè nelle ore in cui vago cantando e ciondolando per una città che non è la mia, in cui scrivo, parlo, faccio e dico cose che non sono mie, in cui passo sempre davanti agli stessi negozi senza un perchè.

Io sto dormendo.

Chiudi gli occhi Andre, sogna ancora.

Perchè è quella la tua vita.

Sì, è dormire sul divano perchè agli allenamenti dal balcone sei stato scoperto che parlavi con un'altra, è svegliarsi la mattina "tuturuturututtu" con la voglia di parlare, solo con te.

Svegliarsi sapendo che anche tu lo devi fare.

Ed è fare il buffone con i nostri figli, dir loro che oh ragazzi qui comando io, guardate come faccio correre mammina, allora donna è pronta la cena?

Ma dove vuoi andare Andre.

Comanda lei.

Vero?

Non la dimenticherò mai, quella mattina, quella giornata e quella notte.

Pioveva.

Ma la mia guancia non era solcata da mille gocce che prostituiscono la loro anima a tutti i passanti, che non sono mie, sono di tutti.

C'era la tua mano, calda, dolce, mia.

Mi accarezzava, mi faceva chiudere gli occhi, mi faceva sognare, da sveglio o da dormiente, da quel cazzo che è, non me ne frega niente -rima!-.

Ha piovuto per tanto tempo, piove ancora e forse pioverà sempre nel mio cielo, perchè uno che non sa sorridere continuerà a vedere le finestre rigate dalla tempesta e i suoi orizzonti densi di nembi oscuri e lampeggianti.

Ma quando quella mano mi faceva chiudere gli occhi, spuntava il sole.

Ridevo.

Sorridevo.

Piangevo ridendo.

Davvero, è solo un gioco, è solo un'illusione, è solo un sogno.

Ma per me questo è tutto.

Il gioco, l'illusione, il sogno.

Ha mai amato il mio cuore, se fino ad ora non aveva conosciuto la bellezza?

Ho il muso lungo, sono girato di spalle e non voglio parlare con nessuno, nè ascoltare alcuna voce profanare il sacro, religioso silenzio.

"Amore, lo vuoi un bacino?".

...

"Amore, non lo vuoi?".

...

Sei bella.

Lo voglio.

Lo vorrò sempre.

Perchè quando pioggia e sole si incontrano, spunta sempre l'arcobaleno e tu corri per poterlo vedere, correte bambini  venite a vedere l'arcobaleno.

Pensi che è bello, leghi ad ogni colore un'emozione, un ricordo, un pensiero.

Il primo che vidi sullo sfondo aveva anche un bel cerbiatto, in Trentino dove ho la casa.

Certo il cerbiatto non ce l'avevo in casa.

L'arcobaleno passerà, perchè al mondo tutto passa e tu sei solo la stazione in cui il treno fa 15 minuti di sosta.

Ma finchè è davanti ai tuoi occhi, chiusi o aperti che siano, non puoi fare a meno di pensare che è bellissimo, meraviglioso..insomma, puntuale.

Raggi di sole filtrano le nubi.

Colpiscono il tuo viso.

Ti sporgi dalla finestra, tenendoti ben stretto perchè sei un coglionazzo che soffre di vertigini, non dimenticartelo mai.

Guardi tutto di fronte a te, vedi tappeti che volano, belle e bestie che ballano tra candelabri e orologi, gatti che suonano il pianoforte, innamorati che "dove la porto signorina? Su una stella", lacrime da film sotto le coperte con il caminetto acceso.

Andre ti sbagli, fuori dalla finestra c'è la città, grigia, cupa, con la nebbia, sì, quella per cui mi si prende sempre per il culo.

No, siete voi a sbagliare.

Sorridi.

E va bene così.

Non c'è nient'altro da dire, non vi pare?

Fidati di me.

Prendi la mia mano.

E vieni con me..nel regno delle favole.

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Commenti al Post:
frappeina
frappeina il 16/05/09 alle 09:27 via WEB
ciao cm va???passeresti nel mio blog e mi lasceresti 1 commentino???pleaseee...t.v.b...baci
(Rispondi)
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