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Post n°15 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da classe2b.signa
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
La poesia è scritta in endecasillabi. Non ci sono rime. Ci sono forti enjambement ai versi 2-3, 3-4, 4-5, 8-9, 9-10, 13-14. Il grande numero di enjambement serve per non spezzare il discorso, infatti sia le frasi lunghe che le parole lunghe servono a dare senso di infinito e di grandezza. Leopardi usa molte parole lunghe che fanno pensare alla vastità: sovrumani, interminati, immensità, profondissima… ecc… Ci sono tre personificazioni: le morte stagioni, s’annega il pensier mio, il cor si spaura. C’è una metafora: ‘’Il naufragar m’è dolce in questo mare’’. E’ come se l’immaginazione del poeta fosse un vasto mare e ci navigasse sopra, lasciandosi trasportare. Ci sono lettere ripetute: la S (dà sensazione di silenzio) la R e la M. La sua onomatopea è ‘’stormire’’ che riproduce il suono del vento. Due parole ripetute: Silenzio e pensiero. Sono due parole importanti perché tutta l’immaginazione del poeta nasce dal ‘’pensiero ‘’, però pensare in pace è possibile solo nel silenzio.
Il titolo della poesia è “Infinito” e l’infinito può rappresentare molte cose: l’immaginazione, che è libera e quindi non ha limiti, ma anche il tempo e l’eternità. Inoltre l’infinito può anche rappresentare tutto il mondo che c’è fuori dal piccolo paese di Recanati, che Leopardi vorrebbe visitare ma non può. Il luogo dove il poeta si trova è un colle vicino a casa sua, da cui si poteva ammirare il paesaggio, ma dove una siepe ne copriva una parte. Leopardi amava andare lì perché il colle è “ermo”, cioè solitario, un po’ come lui. La presenza della siepe per il poeta non è un limite, ma è un vantaggio, infatti ti permette di immaginare quello che c’è dietro . C’è un uso particolare degli aggettivi dimostrativi “questo” e “quello”: “questo” viene usato per le cose reali e “quello” per le cose immaginate. Solo nel finale il poeta usa “questo” anche per le cose non reali: questo significa che ormai si è immerso nella sua immaginazione e i suoi sogni sono più vicini. Anche se Leopardi è un poeta pessimista, questa non è una poesia triste: una nota di tristezza però si vede lo stesso, perchè lui parla di tempo passato (morte stagioni) e di tempo presente (la presente e viva) ma non parla mai di futuro, perchè non riesce ad immaginare un futuro bello per sé. |
Post n°14 pubblicato il 18 Febbraio 2011 da classe2b.signa
Forse perché della fatal quiete fatal quiete
LINGUAGGIO Questa poesia è scritta in endecasillabi. Ci sono quattro strofe, le prime di quattro versi e le ultime due di tre versi. Questa struttura viene chiamata “Sonetto”. Le rime sono alternate . Ci sono delle personificazioni: la sera è personificata per tutta la poesia, perché il poeta le parla come ad una persona, e si dicono di lei le cose che si direbbero solo di un essere umano. Per esempio: le nuvole “Ti corteggian liete’’, come se la sera fosse una donna da corteggiare, oppure ‘’Sempre scendi invocata”. “Reo tempo”, cioè ‘’Tempo malvagio’’ è una personificazione della storia, come se la storia potesse essere buona o cattiva. ‘’Tenebre inquiete’’ è una personificazione delle tenebre. Ci sono delle metafore: ‘’Spirito guerrier’’ vuol dire carattere duro e forte. E’ come se si potesse immaginare l’anima del poeta come un guerriero pronto a battersi. ‘’Nulla eterno’’ e ‘’Fatal quiete’’ sono metafore della morte: Foscolo vuole rappresentare la morte come qualcosa di calmo ed eterno, dove tutto sparisce per sempre. Ci sono degli enjambement forti ai versi: 5-6, 7-8, 10-11, 13-14. Gli enjambement sono molti e i punti sono pochi perché il poeta vuole far scorrere il discorso come se non fosse diviso in versi: vuole far sentire poco le rime. Ci sono delle ripetizioni: ‘’E quando’’ viene ripetuto due volte perché introduce due immagini diverse della sera. C’è l’allitterazione della S che richiama il titolo (‘’Alla sera’’) e della R.
SIGNIFICATO Questa poesia è pessimista perché fin dall’inizio il poeta desidera morire. Questo ci fa notare (insieme all’ultimo verso “Spirito guerriero”) un aspetto del carattere di Foscolo: è un uomo forte e non ha paura della morte, anzi, la accetta. Tutta la poesia è un grande paragone tra la sera e la morte. 1) Perché alla sera, quando ci si addormenta, ci si dimenticano gli affanni del giorno, e anche nella morte ci si dimenticano i problemi della vita. 2) Perché il buio della sera fa pensare al buio della morte e della tomba. 3) Perché la sera, come la morte è quiete e silenzio: il giorno, come la vita, è pieno di movimento, ma la sera scende finalmente il silenzio in cui ci si può riposare 4) La sera è la fine del giorno, e così la morte è la fine della vita. Per Foscolo dopo la morte non c’è nulla,lui non crede nell’aldilà: però crede che, come nel sonno c’è riposo senza pensieri, così anche nella morte non ci sarà nessun ricordo della vita, ci sarà solo il nulla e quindi non si soffrirà più. Per Foscolo la morte rappresenta il desiderio di riposo da un periodo molto duro della sua vita, in cui è stato esiliato, è stato deluso dal comportamento di Napoleone ed ha visto cadere tutti i suoi ideali ( per questo parla di quel periodo di vita come di “Reo tempo”). Inoltre per Foscolo la morte è anche speranza di tornare a casa poiché non può tornare né a Venezia né a Zacinto da vivo,spera di esserci almeno sepolto da morto, così sua mamma e i suoi amici potranno almeno venire a trovarlo al cimitero e ricordarsi sempre di lui (per Foscolo infatti la tomba aiuta a ricordare la persona cara). Ma forse nel finale c’è anche un po’ di rimpianto per quella forza, quello “Spirito Guerriero” che gli causa tanti dolori, ma lo fa sentire vivo. |
Post n°13 pubblicato il 02 Febbraio 2011 da classe2b.signa
Certe volte appoggio La mia mano Sul mio cuore Dove sento le Mie sensazioni. Il mio corpo viene Avvolto dal mio animo Dove paure E angosce Si trasformano In bolle d’acqua.
By Giulia
Ogni piccolo dolore Senza te Ormai è qua. Te ne sei dovuta andare te ne vai triste… Mai nessuno capirà. Non basta mai il tempo. Come ha fatto l’amore a fuggire?
By Alberto
Il cielo, azzurro misterioso che ci fa sognare saltare e gioire fino alla stella più alta. Il cielo con tutte le sue sorprese: acqua divina per fiorire come fiori. La sfera luminosa lo comanda e le nuvole lo inseguono. Ma il giorno di Natale, mentre guardi fuori dalla finestra, si alza in volo una candida sorpresa. Come una tempesta è la neve: la messaggera che viene sulla terra.
By Lapo
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Post n°12 pubblicato il 11 Novembre 2010 da classe2b.signa
Siamo stati in vacanza...ma tra breve saremo di ritorno con nuovi commenti e alcune nostre poesie. Intanto, ecco quelle che è arrivata terza al "Premio Luzi", concorso letterario della nostra scuola.
Addio Scusa per i miei modi Scusa per i miei silenzià Scusa per la mia tristezza Scusa per la mia gelosia. Ho imparato che più ami più vieni ferito che le delusioni rattristano ma i sentimenti uccidono Talvolta perdersi nei sogni è più facile Talvolta dirsi addio è l'unica via By Katherine
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Post n°11 pubblicato il 14 Aprile 2010 da classe2b.signa
Il tuo posto vuoto a tavola
parla racconta chiacchiera ride forte
non sta mai fermo si alza
ritorna mangia avanza sempre un boccone
ritaglia nel formaggio forme di animali
il tuo posto vuoto a tavola
a destra di Miryam
è di fronte a me Questa poesia parla di una persona assente: può essere morta o semplicemente essersene andata. È composta da una sola strofa di versi liberi. Non c’è punteggiatura per dare un senso di fretta: infatti la persona descritta non sta mai ferma. C’è una personificazione ripetuta tre volte perché è l’argomento principale della poesia: Il posto vuoto. C’è una allitterazione della “r” (parla, racconta ,torna chiacchiera ,ride, forte, fermo, ritorna, ritaglia, formaggio, forme, destra, fronte); e una allitterazione della “t” (tuo, vuoto, tavola, posto). Ci sono delle assonanze: forte , fronte,forme. Questa poesia è dedicata probabilmente a un bambino perché certi atteggiamenti come: non stare mai fermo, non finire di mangiare, giocare col cibo, sono tipeche dei bambini. Probabilmente le persone che lo ricordano lo amavano anche con i suoi difetti, oppure si stanno pentendo di non averli accettati, perché senza la confusione del bambino la tavola sembra vuota. In un'altra interpretazione il bambino potrebbe essere cresciuto e quindi a tavola non c’è mai , perché va sempre in giro. Le volte che c’è si assenta dalla tavola, per rispondere al telefono o altro, poi torna ma lascia sempre un boccone. L’immagine di quando era bambino e faceva le forme di animali nel formaggio è ancora di fronte ai familiari.
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Inviato da: Esias
il 11/12/2009 alle 14:58