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Le anime degli animali torturati gridano per la giustizia, Le loro urla da vivi sono per la libertà. ANIMAL LIBERATION FRONT

 

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PELLI DI GATTO

Post n°16 pubblicato il 23 Ottobre 2006 da A.L.F.66
 
Foto di A.L.F.66

Quella che segue è una notizia di 4 anni fa:

"6 pelliccerie su 10 hanno accettato di vendere o confezionare una pelliccia di gatto
In Ticino l'acquisto di una pelliccia di gatto non è un tabù. Su 10 pelliccerie contattate in incognito, oltre la metà era disposta a venderla.
«Vorrei acquistare una pelliccia di gatto per mia moglie». Con questa mascherata un giornalista di Scelgo Io si è rivolto a 10 pelliccerie del Ticino. Durante il colloquio si è interessato anche all'acquisto di una pelliccia di cane.
Quattro negozi hanno categoricamente respinto la richiesta del finto cliente. Le altre sei si sono invece mostrate disponibili promettendo al giornalista in incognito di informarsi presso i fornitori o dichiarandosi pronte a confezionare il mantello con pelli che il finto cliente si sarebbe procurato per conto suo.
Nella pellicceria Saga a Lugano era disponibile una giacca di pelo di cane cinese "Peshang" al prezzo di circa 1000 franchi
Per la pelliccia di gatto sono invece stati forniti due nomi di fornitori svizzeri specializzati nel settore.
«La pelliccia di cane l'abbiamo ritirata da un cliente molti anni fa» ha replicato la pellicceria Saga interpellata da Scelgo Io. «Per quanto concerne quella di gatto non ci siamo dichiarati sicuri di poter trovare le pelli».
Rispetto alla pelle di gatto, quella di cane è meno ambita perché meno calda. Tutte le altre pelliccerie contattate da Scelgo Io non erano a conoscenza di questo tipo di prodotto.
Diverso il discorso per la pelliccia di gatto: molti negozi hanno detto al cliente che fino ad alcuni anni fa questo capo era molto richiesto, soprattutto se proveniente dal Sudamerica. Oggi la tendenza della moda lo ha quasi bandito.
La pelliccia di gatto è conosciuta anche per i suoi presunti effetti benefici contro i reumatismi.
A detta dei pellicciai interpellati, per confezionare il mantello richiesto dal cliente occorrono le pelli di almeno una ventina di gatti. Su domanda specifica circa la provenienza di queste pelli, molti pellicciai hanno indicato il nord Europa e in particolare Germania e Russia.
La pellicceria Maximilian Wankerl ha proposto al finto cliente due alternative: la confezione di una pelliccia di «gatto nostrano», per cui ci sarebbero volute le pelli di una trentina di gatti, o l'acquisto di un simile capo dal Bengala, malgrado si tratti di una specie protetta. Al finto cliente ha segnalato anche il rischio di un'eventuale importazione illegale.
Assieme alla pellicceria Pino, Maximilian Wankerl fa parte dell'Associazione professionale svizzera della pellicceria (Apsp). Nel suo sito internet l'Apsp si dichiara fra l'altro sensibile al tema della protezione degli animali.
Informata dei risultati dell'indagine, Maximilian Wankerl non ha risposto.
«La persona che ha risposto non era qualificata per farlo» ha invece fatto sapere Pino Moda. «Non vendiamo pellicce di gatto o cane e i nostri capi sono tutti prodotti con pelli d'allevamento».
Besomi: «Non possiamo più accettare questo commercio»
A livello morale non è più ammissibile che in Svizzera si continui a vendere pellicce di cani e gatti. Lo dice a Scelgo Io il presidente della società protezione animali di Belinzona Armando Besomi.
Signor Besomi, recentemente l'Italia ha decretato la proibizione della vendita di pellicce di cani e gatti. E in Svizzera?
I nostri avi erano abituati a fare uso di pelli di gatto per riscaldarsi. In altri paesi quelli che da noi sono considerati animali domestici vengono addirittura mangiati. Ciò non toglie che è giunto il momento che anche la Svizzera si adegui e vieti questo commercio.
Perché?
È una questione morale: anche se non mi risulta che si allevino cani e gatti allo scopo di levar loro la pelle, con questi animali abbiamo costruito un rapporto affettivo e l'idea di tenerli addosso a mo' di mantelli è disgustosa..."

L'articolo poi continuava con l'elenco delle pelliccerie che vendevano pellicce di gatto

Qualche giorno fa ricevo, tramite una mailing list, quanto segue:

 "Andando a visitare una signora in ospedale ho scoperto che teneva nel letto una pelliccia di gatto... un povero gatto rosso, almeno lei assicura che sia di gatto. Riferisce che per i reumatismi ne beneficiano...! Le ho chiesto  dove se la fosse procurata e lei mi ha risposto con tutta tranquillità che le fa la Bayer. Ora io ovviamente non so se è vero, perciò chiedo  a voi se qualcuno ne sa qualcosa… Mi sembra orribile…"
(omissis) da Milano

"Sì, in Germania erano molto pubblicizzate... e costavano (non sò ora...) un bel pò.....
Pubblicizzavano benefici incredibili contro i reumatismi!!!!
Non ho nulla da aggiungere a questo orrore."
(omissis) da Bologna

Andando a rileggere quello che ho sottolineato nel vecchio documento e accostandolo a quanto appena ricevuto, a me si sono rizzate le antenne quindi chiedo in Svizzera, per vedere se per caso uno piu uno, anche lì, è uguale a due.
Nel Canton Ticino non ho trovato nessun riscontro ufficiale, ma molti amici mi confermano che esistono questi pellicciotti, dico pellicciotti perché non si tratta di vere e proprie pellicce da indossare ma di pelli da applicare alle parti dolenti. Chi li produce? In Germania pubblicità non ne fanno più, almeno da quanto mi risulta, quindi scarterei (il condizionale è d'obbligo) Bayer e/o compari.
Sono più propenso a pensare a qualche laboratorio di confezioni o qualcosa di simile, cioè ad un mercato più o meno vasto ma fatto più con passaparola che con pubblicità.


 

 
 
 
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INFO


Un blog di: A.L.F.66
Data di creazione: 18/09/2006
 

PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro, che mi resta in gola,
vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere dal cielo per
dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.
Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo
il dolore dei calci sul dorso,
le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.
Ricordo, poi
quella mano, grande, pesante,
che ancora cucciolo mi ha
abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai, mi ha tenuto con sé,
nessuno, mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre portato il tuo
“ Cane.”
Signore,
tante sono le cose che vorrei dirti;
ma…..
il cuore ha rallentato il battito  
e il respiro s’affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto semplicemente
solo un cane.
Abbracciami almeno tu
         
in quest’attimo.
Perché?
Perché anch'io ti appartengo

Tratto dal libro: "Voci di canili"
 Autrice: d.ssa Anna Mazziotti

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FREEDOM

 

FINALMENTE LIBERI

 

VIVISEZIONE

Da guardare in assoluto silenzio...

 
 

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