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Accadde vent'anni fa: Rage Against The Machine "Rage Against The Machine"
Post n°51 pubblicato il 12 Novembre 2012 da sanavio.stefano
I Rage Against the Machine si formano a Los Angeles nel ’91 per iniziativa del chitarrista Tom Morello (origini italiane) che assiste con entusiasmo ad una performance del rapper Zack De La Rocha e gli chiede di formare una band. Detto fatto. Assoldano nel gruppo il bassista Tim Commerford e il batterista Brad Wilk e si esibiscono per la prima volta in pubblico in un improvvisato set a casa di un amico. La musica è un condensato di hard rock con forti tendenze metal, funky, rap, hip hop insomma come dei Red Hot Chili Pepper incattiviti che si incrociano con i Public Enemy. Il risultato secondo la stampa si chiama crossover, in pratica è un sound eccitante e coinvolgente, infatti la Epic, dopo aver ascoltato la cassetta autoprodotta contenente tra gli altri il primo abbozzo di "Bullet in the head" li mette sotto contratto. Nel corso dell’anno successivo si esibiscono in vari concerti di supporto ai Porno for Pyros e al festival Lollapalooza dove la verve della band conquista definitivamente una moltitudine di giovani incazzati contro il sistema americano, contro Bush e contro l’imperialismo della nazione più potente al mondo. Il loro look si riferisce infatti alle idee inequivocabili della band, si va da Che Guevara, Malcom X all’anarchismo individualista. Novembre 1992, vent’anni fa esatti esce "Rage Against the Machine", primo album nonché tra i migliori dischi dei primi anni novanta è un pugno allo stomaco sin dalla copertina con un monaco tibetano che si auto incendia, richiama il clima dei pezzi che lo compongono, altrettanto incendiari. Più di un brano è degno di menzione: "Bombtrack" che apre il disco e che colpisce come una delle bombe che l’America in quel periodo sta sganciando in Iraq, la già nota "Bullet in the head" che si chiude con un crescendo indimenticabile dove pogare è obbligatorio, "Killing in the name" un marasma tellurico di chitarre dove Zack parla di disobbedienza civile, "Take the power back" esplicita nel titolo e ballabile come un rap dei Beastie Boys chiede il potere per il popolo, dove dovrebbe sempre stare. |
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il 17/12/2014 alle 21:15
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