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Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 14 Giugno 2006 da noaigobbi
 
Tag: Notizie

Indagato Martellino, il giudice del calcio

L’accusa: abuso d’ufficio. È presidente della Caf, deve processare i protagonisti dello scandalo  STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
ROMA — È arrivata a toccare i vertici della giustizia sportiva l’inchiesta sul calcio truccato: sotto indagine c’è ora Cesare Martellino, magistrato e presidente della Caf, la commissione d’appello federale che di qui a qualche settimana sarà chiamata a giudicare i protagonisti dello scandalo. E tra le finalità dell’associazione per delinquere disegnata dalla Procura di Napoli c’è pure il «condizionamento » delle decisioni della Caf.
Sulla base di intercettazioni, interrogatori e altri accertamenti gli inquirenti hanno aperto un nuovo fascicolo in cui ipotizzano il reato di abuso d’ufficio a carico di Martellino, già pubblico ministero a Roma (si occupò anche del delitto dell’Olgiata), poi procuratore a Terni e adesso rappresentante italiano a Eurojust, l’organo di coordinamento tra le magistrature europee. L’indagine riguarda una vicenda scaturita dalla decisione presa dalla Caf il 13 dicembre del 2004, quando accolse un ricorso della Juventus ribaltando un verdetto della Commissione tesseramenti. Vicenda di cui l’ex direttore generale bianconero Luciano Moggi parlò al telefono con l’allora vice- presidente della Federazione gioco calcio Innocenzo Mazzini e con Francesco Ghirelli, che della Figc era segretario, tutti inquisiti per associazione a delinquere.
È una storia che risale a un anno e mezzo fa, e riguarda due giovani calciatori stranieri della Juventus primavera, l’uzbeko Ilias Zeytulaev e l’ucraino Viktor Boudianski. I quali erano riusciti a svincolarsi dal club bianconero dopo che la Commissione tesseramento aveva invalidato il contratto quinquennale sottoscritto nel 2001: poiché all’epoca della firma non erano maggiorenni la durata massima dell’ingaggio non poteva superare i tre anni. Ma mentre i due giocatori facevano un provino con l’Udinese, la Juventus si rivolse alla Caf presieduta da Martellino, che il 13 dicembre 2004 accolse l’appello e ripristinò la validità del contratto fino al 2006.
A far decidere la Caf in favore della Juventus fu una valutazione sulla «gerarchia delle fonti»: una legge dello Stato stabilisce un principio diverso rispetto alla normativa della Fifa, e secondo i giudici sportivi (quattro più il presidente) la prima prevale sulla seconda. Ma a insospettire gli inquirenti napoletani che ora indagano su Martellino ci sono le telefonate di Moggi intercettate.
La prima conversazione tra l’ex dirigente juventino e Francesco Ghirelli (definito tra Moggi e Giraudo «totalmente in mano nostra ») è dell’1 dicembre 2004, dodici giorni prima della sentenza della Caf. Moggi dice: «Mi raccomando a te... seguimela attentamente », e Ghirelli risponde: «...certo,... non c’è dubbio». Il 14 dicembre, a decisione presa, Moggi riparla con Ghirelli: «Sei stato grande». Lo stesso giorno, in una telefonata con Innocenzo Mazzini, riferendosi sempre a Ghirelli racconta: «Io ho fatto il ricorso per i due russi: Zeytulaev e coso... Gli ho detto, Francé, allora questo va alla Caf no? C’è una legge 91 che regola praticamente lo Stato italiano... la legge 91, fino a che esiste, non dice quello che dice la Fifa... e i giocatori non sono liberi! per cui datti da fà col Martellino, vedi un pochino... ieri è uscita la sentenza... ha ragione la Juventus! Allora, quindi, gli faccio il culo! ... gli faccio passà le feste a Torino a pulì i cessi!!». Secondo il rapporto dei carabinieri alla Procura di Napoli, quello illustrato da Moggi è «uno dei favori ricevuti da Ghirelli», e il colloquio «lascia trasparire un’ipotesi inquietante, ovvero che il massimo organo di giustizia sportiva non agisca in autonomia ma possa subire influenze esterne e che lo stesso Moggi, attraverso i soggetti chiave di cui dispone, possa influenzare le decisioni che lo riguardano ».
I magistrati hanno acquisito anche alcune telefonate tra Ghirelli e Martellino dei primi mesi del 2005, relative ad altre vertenze approdate alla Caf, e agli atti c’è la deposizione del presidente del Genoa Enrico Preziosi, il quale avrebbe parlato del «condizionamento operato dai vertici della Figc sull’ufficio indagini, sulla commissione disciplinare e sulla Caf» quando affrontarono la vicenda della partita «comprata» tra Genoa e Venezia nel campionato di serie B 2004-2005. In quella decisione l’ultima parola che condannò il Genoa alla serie Cfu pronunciata proprio dalla Caf presieduta da Cesare Martellino. Su di lui e sulle altre «toghe» coinvolte nell’inchiesta sullo scandalo del calcio i pubblici ministeri di Napoli riferiranno oggi al Consiglio superiore della magistratura.
 
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/13/bianconi.shtml

 
 
 
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Data di creazione: 30/10/2005
 

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