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I perché

Post n°19 pubblicato il 21 Luglio 2008 da antonio.facchiano
 

Quelli che non esistono

La piccola Luna, dorme adesso, massacrata dal padre all’Altare della Patria (http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/picchia-figlia/convalida-arresto/convalida-arresto.html).

"Altare dellal Patria"; posto simbolico, e nome tragicamente ironico, in questo caso.

Che vuoi capire?

Che vuoi analizzare?

Cosa stai lì a cercare i perchè, le ragioni …. ; non ci sono perché, non ci sono ragioni, non c’è spiegazione, non c’è punizione, non c’è prevenzione, non c’è nulla che si possa fare,  solo alzare le mani e arrendersi…

Non c’è nessuna parola sensata in queste circostanze, solo tanta pietà e preghiera profonda.

Sabato scorso una bimba si perde sulla spiaggia; la mamma corre in lungo in largo con le mani tra i capelli; il padre, colto dalla notizia mentre è al bar, si aggira tra le cabine con un cornetto ancora intero in mano,  correndo su e giù con uno sguardo atterrito.

Quello sguardo non lo dimenticherò mai.

Uno sguardo di terrore,  di senso di catastrofe imminente. Poi la bimba si trova; era al bigliardino con altri amichetti, beata a sognare gli eroi dei suoi cartoni, e lo sguardo dei suoi genitori si è rasserenato, e il cornetto ha ripreso il suo viaggio interrotto.

Ma io quello sguardo non lo dimenticherò.

E’ lo sguardo di chi guarda impotente l’inferno negli occhi. Di chi apre, suo malgrado, una finestra sull’altro paese che ci aspetta. Un paese fatto delle promesse più soavi, o delle più nere minacce. Fatto di gioia pura, o di panico infinito. Fatto delle nostre speranze o delle nostre paure. Di tutta la dolcezza dell’amore più bello, o di chissà che altro possa ribollire nei meandri dell’eterno infinito.

Penso a Eluana Englaro,  la cui storia chissa', sta forse trovando il suo epilogo in questi giorni.

Alcuni pensano che si dovrebbe tenere duro e aspettare la fine.

Altri dicono:

"Per quanto mi riguarda, se dovessi restare in coma, provate a svegliarmi con la potenza di Beethoven o con il brio di Gershwin. Provate anche con “Il fiume di gennaio”, di  Paolo Conte il grande. Poi, se neppure “L’uragano Marylin” di Ramazzotti o “L’ombelico del mondo” di Jovanotti  riusciranno a svegliarmi,  vorrà dire che il mio aereo mi aspetta per partire e non posso proprio trattenermi.

Allora staccatemi la spina senza troppi indugi, e mandatemi pure a quel paese.

Qualunque esso sia, quello delle speranze o quello delle minacce, se mi chiamano devo andare e non posso farli attendere.

E i pezzi buoni che restano, donateli a chi ne ha bisogno."

Antonio Facchiano

 
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Commenti al Post:
callablue
callablue il 21/07/08 alle 13:23 via WEB
Argomento che mi colpisce in pieno in questo momento!! il mio migliore amico sta morendo di sclerosi laterale amiotrofica fulminante e lo Stato italiano non gli permette di morire con l'eutanasia in modo dignitoso e senza sofferenza...lui la pensa come te e come me, -"staccate la spina e lasciate che chi mi chiama mi accolga a braccia aperte"-....ma qualcuno o qualcosa glielo impedisce!!!! Ottima giornata...di riflessione!!
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