Creato da: antonio.facchiano il 07/05/2008
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- Nato e vissuto a Napoli fino all'età di 27 anni; poi emigrato; Napoli resta nel cuore
- Ricercatore in campo oncologico
- Segni particolari: nessuno
- Segni zodiacali: tutti

 

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/09/08 alle 16:44 via WEB
Caro Antonio, come hai ragione!!! Ti dirò di più: la storia dei Gormiti mi fa venire in mente un altro esempio forse ancora più chockante: gli ovetti Kinder. Fino a pochi anni fa, ricordo la mia bambina che si illuminava quando qualcuno le regalava un ovetto. Già allora, però, la cioccolata restava quasi del tutto “immangiata”: lei apriva la confezione, la scartava, io la aiutavo ad aprire l’uovo che restava nelle mie mani, mentre lei si industriava per aprire quel guscio giallo a forma di fagiolone, da cui estrarre l’oggetto del desiderio: la sorpresa. Per 10-15 minuti si cercava poi di montare quell’oggettino, seguendo le istruzioni, alla fine avevamo tra le mani un giochino con il quale lei giocava 1, forse 2 ore in tutto. Poi finiva su un tavolino, in una tasca, in un cestino o nella spazzatura (quasi sempre, entro una settimana). La cioccolata finiva, per il 95%, nel mio stomaco, nonostante fosse di un tipo che, detto tra noi, non è che mi faccia proprio impazzire… Da sempre mi sono chiesto perché si compra quell’ovetto. Non sarebbe più INTELLIGENTE comprare un cioccolatino + un giocattolino, a scelta? La risposta che mi sono dato è che in realtà noi compriamo un’emozione: quella di aprire una cosa ignota… chissà che ne uscirà fuori… magari un… oppure una… In realtà i nostri bambini ormai hanno tutti i giocattoli possibili e immaginabili, solo se uscisse un cucciolo vero di dinosauro in squame e ossa sarebbe una vera sorpresa (forse). Quindi con quei giochini alti 4-5 cm, senza luci, display o collegamenti internet, ci si gioca alla fine per qualche minuto: un tempo proporzionato alla quantità di tecnologia che ha in sé. Ultimo esempio, 10 giorni fa: un bellissimo orsetto di 4 cm con camicia rossa e pantaloncini blu, e una racchetta in mano: il pupazzetto è finito subito sotto il divano, la cioccolata nemmeno assaggiata. Ma la cosa che più mi ferisce è quando prendo in mano uno di questi giocattolini montati dopo la schiusa dell’ovetto kinder, e lo guardo con gli occhi che avevo 40 anni fa: cioè con gli occhi di un bambino. E mi accorgo che quei giochini sono belli e molto ben fatti: 40 anni fa me lo sognavo un pupazzetto di plastica dura, a forma di orsetto, così colorato e ben rifinito. Ci avrei giocato per ore e ore ( cioè per giorni e settimane) cucendogli addosso avventure e storie da raccontare a me e ai miei fratelli. Agli inizi del 1900 per un bambino un pezzo di spago era un giocattolo fantastico, buono per fare il salto alla corda, legare due legni e farci una spada, o, con un legno elastico fare la corda di un arco… Mi ferisce rendermi conto che oggi ci sono nel mondo milioni di bambini, in Africa, che per un pupazzetto del genere farebbero PAZZIE. E allora ho deciso: oggi, 10 settembre, 2008, con decorrenza da domani, 11 settembre 2008, su questo Blog nasce una grande iniziativa: genitori di tutto il mondo, raccogliete tutti i giochini e regalini dell’ovetto kinder che i vostri figli snobbano e abbandonano 2 secondi dopo averli visti (così come noi, alla loro età, avremmo snobbato il regalo di un pezzo di spago o di un gessetto colorato). Se possibile, chiudeteli nel loro stesso guscio giallo, poi tutti insieme li raccoglieremo e li manderemo in Africa. Ma prima di chiuderli in quel fagiolone, un consiglio: giocateci un po’, facendovi vedere dai vostri bambini. Io l’ho fatto, poco fa: mia figlia prima mi ha guardato come se fossi un deficiente… poi, quando io distrattamente (?) lo ho “dimenticato” incustodito, se lo è preso e lo ha messo su una mensola, tra i suoi pupazzetti preferiti. Allora le ho chiesto se le andava di regalarlo a dei bambini che non hanno giocattoli: ci ha pensato su, molto di più di quanto pensassi. Segno che in fondo le piaceva un po’. Poi ha detto di sì, aggiungendo… ”però se poi da un altro ovetto che mi regalano ne esce un altro uguale, quello non lo regalo, va bene???...”. Va bene... ma la cioccolata a chi la daremo?
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/09/08 alle 15:58 via WEB
Mi stavo solo lamentando un po'......e' umano. Poi quando c'e' da rimboccarsi le maniche lo faccio e non mi risparmio mai (ma cerco di risparmiare... per il Pianeta). DD
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/09/08 alle 08:32 via WEB
C'e' una alternativa "ragionevole" a questa fatica?? Se c'e' per favore dimmela. Antonio
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/09/08 alle 08:30 via WEB
Il tempo parla, e dice cose spesso incomprensibili, ma sempre vere. (Anonimo contemporaneo...) Ciao, e grazie
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/09/08 alle 15:43 via WEB
Ma che fatica!! DD
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/09/08 alle 15:41 via WEB
Ho visto la scena.........e ho riconosciuto tutti gli attori. Noi ascoltiamo i Tanghi argentini.......piacciono anche ai gatti. DD
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 02/09/08 alle 15:36 via WEB
“Il tempo fissa per noi gli appuntamenti, e non ce li segna sul calendario.” Che meraviglia questa frase!! Ma come fai? Hai raccontato un pezzetto di vita in modo cosi' giusto.....A presto. DD
 

 
callablue
callablue il 21/07/08 alle 13:23 via WEB
Argomento che mi colpisce in pieno in questo momento!! il mio migliore amico sta morendo di sclerosi laterale amiotrofica fulminante e lo Stato italiano non gli permette di morire con l'eutanasia in modo dignitoso e senza sofferenza...lui la pensa come te e come me, -"staccate la spina e lasciate che chi mi chiama mi accolga a braccia aperte"-....ma qualcuno o qualcosa glielo impedisce!!!! Ottima giornata...di riflessione!!
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/07/08 alle 15:59 via WEB
Gia', forse hai ragione, ma sai, e' sempre difficile sapere con esattezza cosa sia bene e cosa non lo sia per i figli, e tutti, credo, fanno in buona fede il meglio che possono, compatibilmente con mille altre esigenze. Magari tra vent'anni scopriro' che i miei figli odiano il mare come me.... ma io da piccolo mi ci divertivo davvero e i miei migliori ricordi infantili sono legati alle vancanze marine. L'allergia al sole mi e' venuta piu' tardi... e poi tutto sommato al mare ci sto bene e mi diverto anche io, ma dopo le 6 di pomeriggio.
 

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 08/07/08 alle 17:40 via WEB
Ma non sarà che i bambini amano il mare perchè i grandi si sentono in dovere di portarli al mare? Conosco bambini che amano la montagna e i viaggi all'estero, e le notti in tenda e non hanno mai passato più di dieci giorni in uno stesso posto di vacanza, e sono diventati adulti che vanno al mare ogni tanto, con o senza figli, se e quando ne sentono davvero tanta voglia (e capita, perchè no?);credo che per un bambino sia più gratificante condividere un vero piacere con un genitore che accumulare debiti di gratitudine. Ogni tanto viene da scordarsene, a noi "buoni".
 
 
 

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