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Post n°36 pubblicato il 14 Settembre 2012 da claudio.nigris
Nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele, a Roma, è conservata una piccola porta di pietra del XVII° Secolo, raro esempio di monumento interamente dedicato all'arte dell'Alchimia. quattro termini latini, posti sul piano della soglia e nascosti alla visione frontale del pellegrino, indicano il reale ostacolo che, appunto, impedisce di varcare la soglia: Molti si sono chiesti perchè un monumento del genere nella Roma papalina del XVIII? tutto fu possibile per il volere di Cristina di Svezia (la regina di Roma personaggio molto amato dai Romani) : Cristina di Svezia era un'appassionata cultrice di alchimia e di scienza (fu istruita da Cartesio) e possedeva un avanzato laboratorio gestito dall'alchimista Pietro Antonio Bandiera. In Palazzo Riario nacque un'accademia a cui si collegano i nomi di personaggi illustri del Seicento come il medico esoterista Giuseppe Francesco Borri, di nobile famiglia milanese, l'astronomo Giovanni Cassini, l'alchimista Francesco Maria Santinelli, l'erudito Athanasius Kircher. Il marchese Palombara dedicò a Cristina di Svezia il suo poema rosicruciano La Bugia redatto nel 1656, e secondo una leggenda la stessa Porta Alchemica sarebbe stata edificata nel 1680 come celebrazione di una riuscita trasmutazione avvenuta nel laboratorio di Palazzo Riario
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