" ARCIPELAGO "

Cara Franca, devo preoccuparmi? In ogni caso consentimi di dire che un conto sono i panni sporchi riferiti alla vita privata di ciascuno di noi dove la privacy dev'essere difesa ad oltranza (intercettazioni comprese) ed un conto gli"AFFARI"a danno del bene pubblico come ho cercato di sottolineare nel post. Ora io credo che, in uno Stato di diritto pur sbrindellato come il nostro, ogni potere non possa invadere la sfera degli altri costituzionalmente garantiti Napolitano docet) e che le accuse, prima vanno provate adeguatamente, e poi vagliate da un giudice terzo che decida su innocenza o colpevolezza: senza processo, nessuna imputazione può diventare sentenza. Grazie del commento e saluti cordiali. Pi Sam.

L'avranno convinto, perchè di suo non ci sarebbe mai arrivato. Le virtù civiche piccole e tanto meno quelle grandi non gli appartengono. Dissento sulla definizione di panni sporchi, a casa mia si dice difendere solo i propri affari. Complimenti, anche questo tuo post mi è piaciuto.Fr.

Bello! Fr.

Sì, certamente: l'ottica è quella. Pi. Sam.

Solamente un po' frettoloso. Ma è vero che mi trova d'accordo. Il tema pùò avere diverse sfacettature ma nell'ottica in cui lo hai trattato mi sta bene. Certo poi dissento sulle culture che impongono i matrimoni così come li abbiamo letti o visti. Ma questo significherebbe trattare il tema da una diversa ottica . Ciao Franca

Ciao Franca. Il tuo commento è davvero imparziale. Grazie.

Complimenti, ottimo articolo. Sottoscrivo. Ciao Franca

Non c'è un'accusa al popolo ebraico. Anzi, c'è il ricoscimento della diaspora drammaticamente legata alla storia di quel popolo, che soffre profondamente la propria fede più di ogni altra comunità. Il cinismo è la costante dell'ultimo stadio della civiltà cosiddetta "avanzata", dopo la morte di Dio e l'eclissi del Sacro. Le scelte individuali in questo contesto hanno un valore molto relativo. La mentalità corrente punta sulla fortuna e sul tornaconto personale e le scelte sono condizionate da queste coordinate, che invertono tutte le rotte tracciate avendo presente il senso del limite(il metus dei latini e l'hybris dei greci), il quale, nell'età contemporanea, non esiste più. Pi. Sam.

Sono d'accordo quasi interamente con la tua lettura del film. Non l'ho rivisto recentemente, ma lo vidi quando uscì e ancora lo ricordo con precisione, compreso la sensazione duplice e contraria di sgradevolezza rispetto l'ipocrisia rappresentata e l'impunità finale,e stupore per la chiara scelta di Allen a far scegliere il suo protagonista. Non credo alla casualità degli eventi, credo che ogni attimo della nostra vita comporti una scelta e noi ogni attimo della nostra vita scegliamo, nel bene e nel male. A volte ci va bene, e a volte male.Altro punto sul quale non concordo pienamente è la puntualizzazione sul popolo ebraico: l'arrivismo, il cinismo, la ricerca a tutti i costi di qualcosa di più del semplice e dovuto benessere Allen credo lo allarghi all'umanità intera, partendo ovviamente da quella inglese, per arrivare forse a quella americana, passando per il mondo globale.

Auguri anche a te e al tuo blog. Mouscardin