McLaren
E' venuto il momento di dedicare le nostre attenzioni a una pretendente annunciata per il Titolo 2007. La squadra c'è, è motivata ed ha ricevuto degli innesti importanti con due piloti aggressivi, giovani e molto promettenti. La perdita, negli ultimi tre anni, di nomi di spicco come Mario Illien (responsabile del progetto dei motori), Adrian Newey (chief designer), Kimi Raikkonen (pilota) e Nikolaos Tombazis (responsabile aerodinamica), pare essere stata assorbita bene, viste le prestazioni nel Gp inaugurale in cui le Ferrari erano di un altro pianeta, ma se le McLaren prendevano un secondo al giro (sic!), tutti gli altri ne beccavano almeno uno e mezzo! Tornando ai piloti, uno di loro, ad essere sinceri, le promesse ha già cominciato a mantenerle, vincendo gli ultimi due Campionati del Mondo ed il riferimento è, ovviamente, a Fernando Alonso che ha saputo trovare subito il bandolo della matassa nello sviluppo della vettura per quest'anno già durante le prove svolte a metà dicembre col placet di Flavio Briatore (perchè lo spagnolo a quell'epoca era ancora formalmente sotto contratto Renault). Quelle prove sono state davvero importanti per indirizzare la squadra, oltre che per stabilire un certo rapporto con i tecnici, a detta dello stesso pilota. L'altro driver è l'incognita più promettente degli ultimi anni: si chiama Lewis (perchè il papà ammirava il velocista Carl Lewis) Hamilton, ha nel cuore il mito di Ayrton Senna e nella mente i records di Michael Schumacher, i suoi due miti. 22anni vissuti velocemente a partire dall'età di 8, quando comincia a correre in kart e da quando ne ha 13 lo zio Ron Dennis fa qualcosa che non era mai successa prima: lo mette sotto contratto, incredibile! Vince tutto, concludendo la sua marcia di avvicinamento alla massima Formula lo scorso anno massacrando tutti gli avversari in Gp2, quindi accade un'altra cosa inaspettata... Lo zio Ron permette ad un 22enne debuttante di guidare una sua macchina e lui non tradisce le aspettative con una partenza da videoteca della F.1 e tenendo dietro con autorità il caposquadra per la maggior parte della gara, prima di essere passato grazie ad un pit stop (ma quella sosta 2 secondi più lunga puzza di combine). Fantastico! Guida pulito, il primo pilota di colore del circus e con maturità sia nell'economia del Gp, che mostrando di aver capito che con le Bridgestone di quest'anno conviene anticipare l'inserimento in curva e lasciar scorrere l'auto. I profeti della guida muscolare e dall'inserimento ritardato, contando sul sottosterzo indotto grazie all'assetto sono avvisati ed i massimi esponenti di questa filosofia di guida sono altri due noti giovani "mastini": Alonso e Kubica. Ad ogni modo, c'è ancora molto da lavorare per tenere fede alle aspettative della vigilia e possiamo stare certi che in McLaren lo faranno. Il motore è un buon propulsore, e, nonostante si debba scontrare direttamente con il migliore del Circus (da tutti ritenuto essere il Ferrari), la differenza tra tutte le unità propulsive da quest'anno pare non molto superiore ai 25 Cv al massimo e siamo certi che il Mercedes non sia il peggiore. La vettura mostra un'aerodinamica davvero raffinata, per non definirla addirittura esasperata: a Melbourne c'era la possibilità di scegliere tra tre musetti di differente design, tutti molto più sottili degli altri visti ai box, per massimizzare i flussi diretti verso le fiancate. Il passo della vettura è tra i più brevi in assoluto e in cima alle fiancate laterali le ciminiere sono raccordate a vistose pinne che le precedono e le seguono, creando una sorta di "canale" capace d'indirizzare l'aria che passa sopra la scocca verso l'alettone posteriore, per farlo lavorare meglio. Negli ultimi tests in Bahrein si è vista la McLaren di Hamilton usare ben... 4 specchietti retrovisori (nella foto)! I bene informati ne parlavano già da qualche settimana, perchè la posizione di questi elementi pareva dovesse essere, come già da un anno accade in Ferrari e come fanno ora anche in Renault, allineata ai profili aerodinamici laterali per pulire ulteriormente i flussi verso l'ala posteriore. Esagerato appare poi il minuscolo profilo che taglia in due il cofano motore proprio dietro l'airbox: è piccolissimo e mai nessuno se lo sarebbe sognato senza grossi aiuti elettronici applicati ai calcoli di fluidodinamica. Benvenuti nell'era dei progetti al computer.