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Bendandi e Astroterremoti - Parte 2 di 2

Non tutto quello che ha proposto però era fuori tema, nel 1928 suppose l’esistenza di quattro pianeti extra nettuniani sulla base dello studio dell'attività sismica, ai quali diede i nomi di Rex, Dux, Roma e Italia. Oggi è abbastanza facile supporre l’esistenza di nuovi planetoidi oltre Nettuno, ma più difficile è fornire le coordinate esatte di tali oggetti e su questo non ho letto che Bendandi è riuscito a fornire utili indizi. Non tutto è stato inutile e perduto del nostro pseudo scienziato Italiano in quanto pare che all'Accademia Pontificia affidò una sua teoria perfezionata nel 1931 che permetteva di interpretare il ciclo undecennale del Sole. Successivamente per autofinanziamento pubblicò un libro dove raccolse le sue teorie. “Un Principio fondamentale dell’Universo” e nel 1972 l'astronomo americano Wood e nel 1976 quello inglese Smith arrivarono a risultati simili sullo studio delle macchie solari e del ciclo undecennale dell'attività solare, ma non citarono la pubblicazione di Bendandi. Una delle chiavi di lettura della sua teoria dei terremoti è scritta in questo libro e nel Volume I° afferma: " Se l'attrazione lunare è capace di causare maree, spostamenti sulla Terra, figuriamoci di cosa possa essere capace l'attrazione del Sole, coadiuvato a particolari posizioni dei pianeti."

Di questa affermazione posso capire il contributo del Sole, sappiamo che le maree maggiori avvengono nelle sigizie quando la Luna e Sole si trovano in posizioni particolari, ma dubito che gli altri pianeti determinino dei fenomeni di marea tali da essere percepiti. Sempre nello stesso libro si capisce che Bendandi ritiene che i fenomeni delle maree non sono solo una manifestazione terrestre, ma tutti i corpi si influiscono reciprocamente. Anche il nostro astro sarebbe soggetto alle forze di maree a tal punto che può incidere sul ciclo di attività Solare. Interpreta il ciclo undecennale come un battimento delle sollecitazioni mareali prodotte dai pianeti che ruotavano attorno al Sole. Ma si spinge ancora oltre, le stelle variabili funzionano con lo stesso meccanismo mareale descritto in un secondo volume ancora inedito. Raffaele è stato molto innovativo ed uno dei primi a riconoscere varie anomalie elettromagnetiche come responsabili di strani effetti sugli esseri viventi che precedono i terremoti. Dopo la seconda guerra mondiale inaugurò un nuovo genere di osservazioni attraverso una bussola e dei radio ricevitori su onda corta. Attraverso degli strumenti per la ricetrasmissione radio-telegrafica, realizzò osservazioni sistematiche delle interferenze elettromagnetiche che accompagnavano le tempeste solari e qualche volta sembravano essere associate ai terremoti. Comprende che le anomalie elettromagnetiche, le variazioni del campo magnetico terrestre e gli altri disturbi a bassa frequenza sono segnali che gli esseri viventi sono in grado di percepire prima di un terremoto. Teorizzò un quadro più ampio che egli chiamò “Crisi Cosmica“, inserendo un nuovo genere di osservazioni sull'aumento di aggressività delle forme influenzali e sul rincrudirsi della criminalità legate all'attività solare. Introdusse un nuovo genere di previsioni metereologiche ed effettuò osservazioni sulle esplosioni nelle miniere.