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La Particella di Higgs o ….di Dio. Parte 3 di 3

Dalla previsione alla scoperta sono occorsi più di 40 anni, ma non per incapacità della comunità scientifica ma in quanto la massa attesa per il bosone di Higgs essendo elevata, per poterne evidenziare la particella nei vari esperimenti (acceleratori), occorre energie spaventose che sono possibili solo dopo la costruzione del Tevatron del Fermilab (Batavia, Usa), ormai spento a causa della crisi internazionale per risparmiare soldi. Benché il progetto sia terminato, gli esperimenti CDF e DZero hanno fornito una grande mole di dati che ancora oggi sono sotto analisi. Facendo scontrare fasci di protoni e antiprotoni tra il 2002 e il 2011, sono stati identificati alcuni eventi intorno al valore di energia tra 115 e 135 gigaelettronvolt, che suggeriscono l’esistenza di una particella equivalente ad una massa di circa 130 volte quella del protone.

Ma evidentemente questo esperimento non ha avuto l’affidabilità richiesta dato che non vi è stato alcun annuncio in tal senso. Abbiamo dovuto aspettare l’accensione della macchina del CERN di Ginevra, il Grande Collisore Adronico-LHC, il quale produce più di 500 milioni di collisioni al secondo ad un’energia di 8 TeV. Grazie agli esperimenti ATLAS e CMS si sono raggiunti i risultati appena sufficienti per annunciarne la scoperta. Le voci già circolavano nel dicembre del 2011, quando i dati suggerivano la presenza della nuova particella, ma il 4 luglio del 2012 l’annuncio fa scalare la scoperta da “Indicazione” ad “Evidenza”. La precisione raggiunta è segnalata come 5 sigma con l’esperimento ATLAS. Il sigma è un termine statistico, con CMS si è raggiunto 4,9 sigma  per dire che si ha la confidenza del solo 99,999% che la particella sia stata davvero evidenziata.

Il 5 sigma di ATLAS corrisponde ad una precisione di 0,000028% necessario per la comunità scientifica per trasformare un indizio in scoperta. Ma la ricerca ancora non è finita, probabilmente occorreranno ancora anni per confermare i dati con certezza e molto tempo ancora per capire cosa si è scoperto, ovvero se questa particella da 125.3 ± 0.6 GeV/c2 è veramente il bosone di Higgs, che soddisfi tutti i requisiti dell’identikit costruiti in questi decenni. E dato che siamo proiettati sul futuro, per i fisici questa scoperta non è un punto di arrivo, ma un nuovo punto di partenza, in quanto si è superato solo una nuova soglia di conoscenza e si spera di individuare altri segnali degli altri compagni supersimmetrici di tutte le particelle ad oggi conosciute.

Purtroppo dobbiamo segnalare una nota dolente, questa scoperta è stata colorata dalla bandiera di molti fisici italiani, ma come per il Tevatron, l’LHC, a causa della crisi economica del nostro paese, dovrà proseguire con meno soldi Italiani e quindi molto probabilmente con una riduzione di partecipazione dei cervelli nostrani. Speriamo che a livello mondiale non arrivi qualche altro dietro-front da parte di altre nazioni a tal punto da spengere definitivamente anche l’LHC. Non esisterà una sorta di maledizione della particella di dio, una protezione dei segreti intimi della natura?  …..dio non deve aver alcun timore, non credo che mai riusciremo ad arrivare al disegno complessivo in quanto le leggi fondamentali sono come una sorta di Matrioska dentro una bambolina russa ve ne sono infinite altre.