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Modello Universo di Filolao – Parte 2

La sequenza delle distanze dei corpi celesti doveva avere a che fare anche con la scala musicale, il moto ciclico degli astri produceva un’armonia (l’armonia delle sfere). Inudibile ai poveri mortali perché le orecchie non riuscivano a percepirla in quanto la musica celeste non era mai intervallata da silenzi e pause. L’Antiterra non aveva solo lo scopo di far tornare il conto a 10 corpi, ma doveva coprire il fuoco centrale all’osservazione della Terra. In effetti Filolao pone due fuochi nel cielo, ma noi osserviamo solo il Sole, pertanto deve essere tenuto nascosto alla nostra vista da un corpo celeste che a sua volta non è mai visto. L’antiterra si doveva osservare, non dalla zona della Grecia ma dall’altra parte del nostro pianeta (considerato sferico) ai confini del lato abitato oltre l’India. L’antiterra aveva lo scopo anche di spiegare il numero delle eclissi Lunari, che si osservavano essere circa il doppio di quelle Solari. Filolao probabilmente riprende Anassagora che aveva già ipotizzato l'esistenza di corpi scuri che provocavano le eclissi, e l'Antiterra poteva svolgere tale funzione. Atene non poteva osservare ne fuoco ne antiterra perché il nostro pianeta come la Luna, mentre rivoluziona attorno al centro, presenta sempre la stessa faccia. Anche se sbagliato, una vera rivoluzione per l’epoca: la Terra “Ruota”. Gira come la Luna con un periodo uguale a quello della rivoluzione. Per congedare tale teoria era sufficiente andare agli antipodi e vedere che tale antiterra non era presente ed in effetti le successive teorie eliocentriche non dovettero fare molta fatica per farsi accettare, fu sufficiente semplicemente eliminare sia il “Fuoco Centrale” che “Antiterra”. Il moto della volta celeste si giustificava tramite il moto bizzarro della Terra che impiegava un solo giorno per effettuare una rotazione-rivoluzione circolare completa attorno ad Hestia. Il moto apparente del Sole (e quindi il ciclo notte/giorno) invece trovava giustificazione dall’enorme differenza del tempo da esso impiegato a compiere l’orbita attorno alla “Torre di Zeus”, 729 volte più lunga della Terra. Anche le stagioni avevano una spiegazione, sarebbero causate dall’orbita inclinata del Sole. Insieme al Sole, tutti i corpi, compresa la Luna, avrebbero la stessa inclinazione orbitale. In realtà il Sole non era acceso, non possedeva alcun fuoco, era semplicemente un corpo vitreo e poroso che assorbiva la luce dal “Fuoco Centrale” e la rendeva visibile al resto dell’universo come uno specchio. Nel modello cosmico comunque c’erano ugualmente due fuochi di cui uno non era il Sole: uno centrale (Hestia) e una sfera di fuoco che circonda l’Olimpo. Molto importante da sottolineare è che Filolao, primo fra i filosofi greci, ammetteva che la luce della Luna non è propria ma riflessa di quella riflessa del Sole del “Fuoco Centrale”. A conferma della stranezza di tutto quanto il modello vi sono altri particolari che convergono in tale opinione. Non ho trovato alcuna spiegazione in tale affermazione: la Terra non sarebbe l’unico luogo abitato nell’universo, anche sulla Luna vi sarebbero esseri più belli e quindici volte più grandi di quelli terrestri. Inoltre Filolao si era creato anche un calendario tutto suo, vincolato più al numero che ad un senso pratico, ed in effetti non se ne riscontra alcun utilizzo. Nella grecia antica si contavano i giorni con la Luna invece che con il Sole e ovviamente doveva seguire la regola del numero 3. Il cubo di 3 (3³) equivale ad un ciclo lunare di 27 giorni, il quadrato del mese Lunare 27² = 729 lunazioni ~ 59 anni che corrisponde al “Grande Anno Filolaico” simile a quello di Enopide di Chio.  Per far tornare i conti e piegare l’”Anno Solare” al numero “3” aveva imposto un ciclo a 364,5 giorni. Un anno solare è troncato con un mezzo di giorno, un giorno a comune fra due anni. Non ho trovato alcuna informazione di come lo avrebbe voluto applicare, ma questo gli permetteva di far tornare il numero magico di 729 che è equivalente a due anni (364,5 * 2 = 729). Oltre abbiamo il grande anno, l’”Anno Cosmico”, l’universo è scaturito dal “Fuoco Centrale” e alla fine dell’”Anno Cosmico” in esso ritorna, poi rinasce in un ciclo senza fine. Tale modello di universo di Filolao seppur bizzarro aveva cominciato a tentare di dare una spiegazione a diversi fenomeni ed in effetti i successori, come Eraclide Pontico, vi apporteranno solo alcune modifiche da renderlo più accettabile e veramente Eliocentrico. Ma il cosmo assumerà un aspetto Aristotelico e con Ipparco e Tolomeo la Terra diventerà purtroppo definitivamente immobile.

«La natura cosmica risulta dall’accordo di limite e illimite». Filolao