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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 13 Gennaio 2008 da BBROWN
 
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The Independent: Napoli, città maledetta. La "peste" delle discariche di rifiuti tossici
Scritto da Redazione   
il 12/01/2008
The Independent
The Independent
Il mondo guarda con preoccupazione e incredulità ciò che sta accadendo in Campania. Dopo i più grandi quotidiani tedeschi, francesi e americani, questa è la volta dell'Independent, che titola senza perifrasi “Il cuore marcio dell'Italia: vedi Napoli e poi muori (per la puzza)”.

Napoli che è riconosciuta come la "capitale del sud", la terza città più grande del paese è presa - scrive il quotidiano britannico - in una trappola autoinflitta della cui crudeltà è impossibile per chiunque non farsi un'idea passando per Pianura. E del perchè si possa respirare, insieme al lezzo della spazzatura in putrefazione, anche la paura. Il timore che questa città che giorno dopo giorno ha visto le proprie strade stracolme di rifiuti comparire sui giornali di tutto il mondo, sia affetta da una vera e propria "malattia incurabile". La paura è che non ci sia una via d'uscita, per gli "accesi discorsi dei politici" e del commissario Gianni De Gennaro che il quotidiano definisce "il nuovo zar della spazzatura".
Pianura, visto che è stata per così tanti anni luogo di una discarica la rende "doppiamente maledetta, e quando sette anni fa la discarica venne chiusa ci fu la speranza che a prenderne il posto sarebbe venuta una nuova generazione d'inceneritori, puliti, verdi e in grado di generare energia".

Ora , secondo il quotidiano inglese, “l'unico modo in cui l'amministrazione regionale può uscire dall'attuale, maleodorante buco in cui è finita è riaprire la discarica di Pianura e ricominciare ad ammucchiarci spazzatura". 

The Lancet
The Lancet

Ma non è tutto. L'Independent ricorda come fino al 1994 la camorra ha controllato l'intero ciclo di smaltimento dei rifiuti nella regione. La conseguenza è che oggi, sotto l'apparentemente innocua superficie di quel che un tempo era una discarica si nascondono milioni di tonnellate di spazzatura accumulati nei decenni precedenti, inclusi "rifiuti non si sa quanto tossici e radioattivi".

Non stupisce poi che la gente del posto - prosegue il quotidiano - sia convinta che il sito continui a rilasciare diossina e altre sostanze dannose, che motiverebbero l'elevata incidenza di tumori maligni registrata nella comunita”. Cita così lo studio pubblicato nel 2004 dal ricercatore napoletano Alfredo Mazza su The Lancet Oncology dove si parla per la prima volta di un "triangolo della morte" tra Nola, Acerra e Marigliano.

Lì Mazza racconta di aver scoperto che l'incidenza del cancro al fegato era "oltre il doppio della media nazionale". Una "peste" le discariche illegali nella zona, possedute e gestite dalla camorra, piene di rifiuti tossici e radioattivi che hanno rilasciato per anni scorie radioattive e gas velenosi".

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