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ALFASIA 018 (fogli di amanite)
Post n°38 pubblicato il 18 Dicembre 2005 da alfasica
PAROLE COME DI MORTE Defibrillata, Abili orefici coltivano L’orto irrorato. Nel cuore Torcendosi lievi Vedo dita fiorire, Dal prato colli animati, Antenne di lumache. Battiti Nei sinistri giardini di palma. Anche una calla fiorisce Sul mio viso Piccolo orecchio carnoso; Mani di file di gobbi accucciati Mi strappano il camice, Sulla tettoia chiamano Il mio nome. Ora capisco. I verdi cadono unisoni. Rimango con l’ombrello Aperto, ebbra Come un demente, mi guardo, Mi spavento -che sciocca, ho paura di me- Canto catatonico intono sciogliendo la raucedine Cruda come una morte, Livida come un mare Decoro gli amici In ghirlande di dita mozzate - prendetele le ho infilate per voi - Loro mi guardano Senza occhi Con ciglia stupite Sciocchi si spaventano. |
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