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IL MIO DOLCE ORRORE
L’orrore arriva
in cucina arriva,
vuole stare con me,
mi tocca i capelli
mi riempie di domande.
A letto arriva
per il bacio della notte,
divino atroce
allunga le antenne
stride come una cimice,
amoroso.
Arriva e si sdraia,
vuole sentirmi parlare.
Tori gonfi d’acqua.
Il mio dolce orrore
ha paura che la morte non esista,
come un bambino
disincantato;
me l’hanno detto,
me l’hanno detto.
La morte esiste,
non preoccuparti.
Si alza
veloce
per giocare con le lenzuola
sgocciola sul pavimento.
-avevi promesso-
Lepre cornuta.
Il mio dolce orrore ha paura
che la morte esista
come un bambino
nel buio, nelle profondità
delle coperte.
Non esiste,
non preoccuparti.
Siede
vicino a me,
mi guarda
a lungo,
gira la testa, tra il mio collo,
si addormenta.
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