« LA VOCE DI SYLVIA PLATH | ALFASIA 019 (fogli di amanite) » |
PAROLE COME DI MORTE
Defibrillata,
Abili orefici coltivano
L’orto irrorato.
Nel cuore
Torcendosi lievi
Vedo dita fiorire,
Dal prato colli animati,
Antenne di lumache.
Battiti
Nei sinistri giardini di palma.
Anche una calla fiorisce
Sul mio viso
Piccolo orecchio carnoso;
Mani di file di gobbi accucciati
Mi strappano il camice,
Sulla tettoia chiamano
Il mio nome. Ora capisco.
I verdi cadono unisoni.
Rimango con l’ombrello
Aperto, ebbra
Come un demente, mi guardo,
Mi spavento
-che sciocca,
ho paura di me-
Canto catatonico intono sciogliendo la raucedine
Cruda come una morte,
Livida come un mare
Decoro gli amici
In ghirlande di dita mozzate
- prendetele
le ho infilate per voi -
Loro mi guardano
Senza occhi
Con ciglia stupite
Sciocchi si spaventano.
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