Creato da Blondiedoll il 07/03/2009

ATTIMI

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BUON NATALE MAMMA

Post n°54 pubblicato il 25 Dicembre 2009 da Blondiedoll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' stato un attimo.

Un momento di indefinibile durata in cui ho visto la delusione innocente.

Ed indefinibile è stato il tentativo di fingere che tutto fosse normale.

Normale imbarazzo, normale "normalità".

La tua.

La tua normalità che va da un punto all'altro,

senza vedere che prima e dopo c'è qualcosa.

La tua idea di vita che viene tracciata da una semplice linea retta

che ha un inizio ed una fine.

E nel mezzo non c'è nulla.

O meglio ti rifiuti di vedere che ci possa essere altro.

Sento ancora il peso del tuo sguardo fisso su di me,

alla ricerca di qualcosa da dirmi.

Ed il tuo silenzio si è fatto prima macigno

e poi sempre più leggero.

Poi sono arrivate le parole.

Parole monosillabiche di sterile amore

che non ha ancora trovato un modo per sfociare.

A volte basta poco.

Uno sguardo di consenso, un sorriso.

Io ho avuto solo silenzio.

E mi sono spesso chiesta il perchè.

Ed ho capito, a quasi quarant'anni, che non sempre esiste una risposta.

E fa male.

E' meglio il mio essere severa o l'indifferenza?

Ma non quella che uno dimostra per ignoranza,

quella che uno dimostra perchè per lui è giusto così.

Perchè nel mio essere severa c'è attenzione, interesse.

C'è amore.

Il mio può sembrare uno sfogo da ragazzina, da bambina.

Ed è così che sono i bambini...innocentemente severi.

E sinceri.

E' proprio quella verità che ti fa male.

Ma infondo ho capito che io posso essere migliore di te.

Ed un giorno abbracciare mio figlio

ed anche quando avrà cinquant'anni sapergli dire:

"Ti voglio bene".

 

 

Lampi della nostra vera essenza.

Attimi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

OCCHI SBARRATI

Post n°53 pubblicato il 12 Dicembre 2009 da Blondiedoll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Con gli occhi sbarrati ti guardo...

E rispondo alle tue domande con fiumi di parole incontenibili.

E tutti i miei pensieri, le mie parole traboccano ricordi.

Mi aggiro nei miei racconti come un sonnambulo in agonia,

ricordi sepolti che rivivo.

Li ho tenuti dentro per molto ed ora come spine trafiggono la mia pelle.

Cercano di trovare una via d'uscita e una dopo l'altra feriscono.

Quasi come allora, ma adesso non fanno più sanguinare.

Il sangue e le lacrime ci sono già state...

Ma parlarne è quasi come riviverli.

E sento freddo, tremo perchè quasi è una lotta tra me e loro.

Loro vogliono uscire, io cerco di contenerli.

E' una guerra impari...

E' assurdo pensare di poter condensare tutto in un ora,

un 'ora in cui ti vedi veramente per quella che sei stata.

E quella che sei ora.

Momenti di estrema lucidità in cui ti riconosci.

Ed ancora con gli occhi esageratamente aperti guido verso casa.

Sbaglio strada, me ne accorgo e giro la macchina.

Eppure è come se vedessi per la prima volta.

Ora sono al sicuro finalmente...

cerco la chiave con mani ancora tremolanti.

Il freddo ora si scioglie lentamente come pioggia di neve al sole.

Apro la porta e ritorno alla realtà...

E con gli occhi ancora spalancati mi guardo in giro attonita

come a voler fissare nella mia mente la mia casa, la mia famiglia, la mia vita.

Una volta mi è stato detto:

"Se non vuoi prendere le secchiate d'acqua ti devi procurare un impermeabile".

Oggi nella mia realtà non piove più...

ma il mio impermeabile è sempre pronto.

Ed ora i miei occhi possono finalmente riposare.

 

 

 

 

 

 

 
 
 

DENTRO UN REPLAY

Post n°52 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da Blondiedoll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E' sempre stato così.

Ho sempre avuto bisogno di qualcuno o qualcosa che mi riportasse indietro.

Che mi recuperasse dai miei silenzi,

dai miei mondi sommersi fatti di apnea e nebbia.

E così è stato anche oggi.

Sommersa di cose vecchie ed inutili, cose da buttare, oggetti da risistemare.

Odio avere troppe cose intorno...mi soffocano.

Rubano spazio alle possibilità,

al nuovo, all'ancora desiderato.

Tolgono la visuale dal possibile e limitano l'orizzonte.

Eppure si portano dietro ricordi...anche quelli meno piacevoli.

Quelli che come uno schiaffo fanno capolino nella tua memoria.

E sorridi quando ti accorgi che eri sicuro di aver dimenticato ed invece...

Oggi ho ritrovato il tuo berretto.

L'ho comprato tanto, troppo tempo fa e non sapevo neppure di averlo ancora.

Mi ha fatto tenerezza riaverlo tra le mani.

Mani più sagge di allora, mani di mamma.

Avrei voluto ricacciarlo in un cassetto per quando avrei voluto ripensare a te.

Invece l'ho sepolto sotto le cose da buttare,

convinta che basti questo per non pensarci più.

E dentro all'ennesimo replay ho capito che oggi ho ricevuto un piccolo dono.

Quello di capire che spesso nelle cose restano intrappolati i ricordi.

E forse non tutto è da buttare.

 

 

 

 

 

 

 
 
 

NOISE

Post n°51 pubblicato il 21 Novembre 2009 da Blondiedoll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Adoro ascoltare certi rumori.

Suoni intimi di reale quotidianità:

l'acqua che scorre sul lavello,

stoviglie aggrovigliate che non si vogliono liberare,

tapparelle che si alzano all'improvviso.

Mi portano di colpo a certi ricordi.

E mi rivedo tanti anni fa seduta sulla panca della cucina di casa mia.

Mia madre che prepara il caffè, lava i piatti, rassetta.

Piccoli gesti quotidiani che di solito sembrano non avere importanza.

Perchè sei di corsa, perchè non hai tempo.

Mi riportano il profumo del ragù fatto in casa o del sole che entra in casa.

Intimità, confidenza, cose che sanno di casa.

Come quando sono al mare la mattina presto, bevo il caffè in terrazza

ed ascolto i vicini che si alzano pigramente.

Si preparano per una nuova giornata da vivere senza tempo,

senza orologio.

E sullo sfondo lo splendido canto del mare...

e le grida dei bambini felici.

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

OGGI

Post n°50 pubblicato il 20 Novembre 2009 da Blondiedoll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi finalmente lo posso dire.

E non avrei pensato sarebbe successo così, all'improvviso.

Oggi posso dire che quando ti guardo non vedo più quell'uomo che credevo tu fossi.

Tu eri il mio paladino, sicuro, forte, un uomo maturo.

Mi sentivo protetta da te e dalla tua esperienza.

Oggi sei diverso.

Ricurvo sulla tua quotidianità, che non tolleri più da chissà quanto,

rassegnato ad una vita che non hai nemmeno il coraggio di provare a cambiare.

Sei vecchio.

Ma non fuori, sei vecchio dentro.

E per un attimo hai voluto respirare un po di vita succhiandola dagli angoli.

Di nascosto, senza rischiare.

Oggi mi sono chiesta dove sarà mai finito il tuo sorriso,

dove hai rinchiuso il tuo entusiasmo,

dove cacci le parole che non vogliono andarsene a dormire.

Oggi ho capito che ti vedo come un errore, ma non uno di quelli da cancellare.

Uno di quelli da ricordare e tenere in un angoluccio della mia memoria.

Quello sbaglio che mi rammenta che anche io posso essere" la solita stronza".

Quella che ha rischiato di perdere tutto per un uomo.

Non ti butterò tra i calzini spaiati o tra i libri mai finiti.

Non ti cancellerò come un qualcosa di indesiderato.

Ti metterò tra quei messaggi non cancellati

per ricordarmi di come spesso le persone sanno essere,

anche se dopo cambiano.

Dopo... però.

Sbagliando si impara.

Oggi ho imparato la lezione.

Oggi ho capito che le persone non sempre si allontanano con un addio,

ma semplicemente quando le lasci andare.

Oggi c'è il sole.

 

 

 

 

 

 

 
 
 

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