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Guarda in alto e alle tue spalle...
folclore o folklore
tratto da wikipedia: Il termine (dall' inglese folk = "popolo", e lore = "sapere"), si riferisce all'insieme delle tradizioni arcaiche provenienti dal popolo, tramandate oralmente e riguardanti usi, costumi,leggende e proverbi, musica al canto alla danza, riferiti ad una determinata area geografica o ad una determinata popolazione.
ROVIGO : I LUOGHI E IL TEMPO
"Rovigo appartata città di provincia? Forse sì, ma ormai tanto tempo fa. Rovigo città di campagna come suggeriva uno scrittore che l'ha molto amata? Sì, ma oggi la campagna è lontana. Rovigo città di confine? Certamente, ma con misura. Rovigo città d'acqua? A patto, però, di tenere a mente che è tutto il territorio a essere stretto tra i due maggiori fiumi d'Italia e tagliato in ogni direzione da altri fiumi e canali. Rovigo città di pianura? Naturalmente, ma i colli euganei sono a due passi e le loro forme si profilano nell'azzurro quando il cielo è terso. Rovigo città d'arte? Se ne parla in tempi recenti e i capolavori e le raccolte preziose non mancano. Rovigo città di poeti? Ce ne sono stati diversi e hanno lasciato traccia vivida e affettuosa. Per cogliere l'identità smemorata e smemorante di questa città si può, forse, cercarla con il cannocchiale rovesciato della storia, magari per trovare il segno di una duplicità che si manifesta in ogni tempo ma in modo diverso. Ci sono le vestigia di un castello medievale perduto che si affaccia su una strada di grande traffico urbano, per riconoscersi nello specchio deformante del presente. C'è la città estense e c'è quella veneziana, con palazzi prestigiosi e la memoria affascinata di stagioni d'arte e cultura, ma anche di complesse vicende idrauliche. C'è la piazza grande e c'è quella più recente e attigua che occupa lo spazio che era stato di una chiesa e una terza che si apre là dove era il ghetto ebraico. C'è un duomo luminoso e maestoso, ma c'è anche l'antica chiesa francescana che ancora offre i suoi tesori e poco oltre un tempio dedicato alla Vergine che è anche il trionfo del manierismo veneto. A percorrerla e ripercorrerla, Rovigo offre stimoli e suggerimenti, ma con pudore e reticenza, come ha sempre fatto, in un continuo intreccio di presente e passato. Una città disseminata di segni e indizi che non si lasciano catturare al primo sguardo. Una città che questo volume vuole raccontare attraverso un itinerario che va dalle due torri e dai brandelli di mura al duomo di Santo Stefano e a piazza Vittorio Emanuele II con i suoi poderosi palazzi e l'Accademia dei Concordi, per poi insinuarsi in piazza Garibaldi e correre verso la chiesa di San Francesco e la Rotonda, senza però tralasciare deviazioni e occasioni diverse, mescolando storia e quotidianità, sogno e realtà, arte e tradimenti, poesia e aneddoti. Né mancano le incursioni fuori dalla cinta urbana, per scoprire quartieri antichi e recenti e la corona delle frazioni che circondano la città, magari seguendo il corso dell'Adigetto, sospinto, nei secoli, sempre più in periferia, fino a perdersi nella campagna. Questo viaggio attraverso i luoghi e il tempo è sostanziato da immagini vecchie e nuove, ma soprattutto dai risultati di una attenta ricognizione fotografica che vuole rivelare i numerosi volti della città."
Prefazione del Volume: Rovigo I luoghi e il tempo - ed. Signum (PD) aut. S. Garbato
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Testi degli autori della terra Polesana, scritti in lingua Veneta. Il sentire, le parole, gli ambienti di un tempo; le immagini dei luoghi della terra , della città, e dei dintorni , per aumentare la visibilità, farne ammirare la bellezza,far conoscere la storia; i personaggi e personalità del mondo Veneto.
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... che la saggezza degli antichi non sia una via di fuga?
Coro Monte Pasubio canta: "Me compare giacometo"
IL GRUPPO : ANDE CANTI E BALI
EL MOETA
Su 'a porta de 'a casa
vien uno che dise:
"Co'l me furgonsin,
mi son l'arotin"
Tacà su 'a sintura
ga un masso de forbici,
che 'a par na picàia
de tordi ciapài;
in man i cortei,
na ròncoea, na brìcioea,
pirata el me par,
brigante del mar.
Mi penso al moèta,
che 'a roda el girava
alzando 'a ganbeta;
al vaso co'l fil
de fero tacà,
che assava cascar
sui sighi e lamenti
na gossa, na eàgrema,
precisa e costante
ea pena a lenir.
( Attilio Scremin da Dialettando.com)
CONTE
canzone dei gobeti
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La Canzone Popolare
I CRONISTI DEL TEMPO
marco paolini
Rigoni Stern
Marco Paolini legge Rigoni Stern
IL RICORDO DELLA CAMPAGNA DI RUSSIA
BY CORO MONTE PASUBIO
A ROVIGO A GH È ON CURATO
A Rovigo a gh é on curato
mia bela ti do.
A Rovigo a gh’é on curato
mia bela ti do.
E a Rovigo a gh é on curato
che l é bravo da confesar
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
E a Rovigo a gh é on curato
che l é bravo da confesar
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l é una giovane mandatela avanti
mia bela ti do.
Se l é una giovane mandatela avanti
mia bela ti do.
Se l é una giovane mandatela avanti
che la vòlio confesar
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l é una giovane mandatela avanti
che la vòlio confesar
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l é una vechia mandatela via
mia bela ti do.
Se l é una vechia mandatela via
mia bela ti do.
Se l é una vechia mandatela via
che il demonio la porta via
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l é una vechia mandatela via
che il demonio la porta via
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
E anche il figlio raconta al padre
mia bela ti do.
E anche il figlio raconta al padre
mia bela ti do.
E anche il figlio raconta al padre
che il curato baciò la madre
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
E anche il figlio raconta al padre
che il curato baciò la madre
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l à baciata à fato bene
mia bela ti do.
Se l à baciata à fato bene
mia bela ti do.
Se l à baciata à fato bene
l à solevata da tante pene
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
Se l à baciata à fato bene
l à solevata da tante pene
mia bela ti do
bela ti do
ti do on bacin d amor.
FESTA DEL VENTO A ROSOLINA MARE Rosolina Mare si appresta ad ospitare la 9^ edizione della Festa del Vento, il festival di aquiloni... Data pubblicazione: 02 / 05 / 2014 Continua >> |
ROSOLINA TRA ORTI DI TERRA E ORTI DI MARE Saranno quattro, nel mese di maggio, gli appuntamenti pomeridiani alla scoperta degli orti di terra e degli orti di mare di Rosolina... Data pubblicazione: 30 / 04 / 2014 Continua >> |
INCONTRI SU MATTEOTTI Al via il 30 aprile nella sala consiliare della Provincia di Rovigo il primo appuntamento del ciclo di incontri sul pensiero e l'opera di Giacomo Matteotti ... Data pubblicazione: 29 / 04 / 2014 Continua >> |
MUSICA A CORTE Continuano gli appuntamenti de “Musica a corte”, la kermesse tra musica e buona tavola... Data pubblicazione: 15 / 04 / 2014 Continua >> |
DELTARTE 2014 2^ edizione per il festival itinerante Deltarte che, fino al 29 settembre prossimo, movimenterà l'offerta culturale del delta del Po...
Data pubblicazione: 10 / 04 / 2014 Continua >> |
JAZZ AL RIDOTTO DEL TEATRO SOCIALE Proseguono al Ridotto del Teatro Sociale di Rovigo I concerti del Rovigo Jazz Club, appuntamenti musicali per gli amanti del jazz... Data pubblicazione: 18 / 03 / 2014 Continua >> |
INCONTRI CON L'AUTORE 2014 Al via il 13 marzo prossimo la nona edizione della rassegna Incontri con l'autore. Fra ritorni e novità... Data pubblicazione: 12 / 03 / 2014 Continua >> |
L'OSSESSIONE NORDICA A PALAZZO ROVERELLA Tornano le grandi mostre a Rovigo. Dal 22 febbraio al 22 giugno 2014, la prestigiosa sede di Palazzo Roverella ospita la mostra L'OSSESSIONE NORDICA. Boecklin, Klimt, Munch e la pittura italiana.... [http://www.polesineterratraduefiumi.it/] |
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UN TAPPETO DI FAVOLE…I NONNI AL NIDO
Al nido Buonarroti le bambine e i bambini a partire da venerdì 2 maggio, incontrano i nonni ma non per il saluto caldo e consueto di ogni giorno quando, sempre con il sorriso, accompagnano i nipoti al Nido, ma per condividere le storie da loro raccontate.
Le educatrici della Sezione Medi (dai due ai tre anni d’età), hanno accompagnato bambine e bambini nel meraviglioso mondo delle emozioni.
Nel progettare tutte le attività di gioco hanno guidato le bambine e i bambini verso il riconoscimento e l’esplicitazione dei loro sentimenti con il grande obiettivo di farli crescere sensibili, predisposti all’ascolto dei bisogni altrui, rispettosi dell’ambiente che li circonda.
E’ stato costruito il personaggio di TUTTOPAGLIA, uno spaventapasseri amico delle bambine e dei bambini, della terra e della natura. Con lui hanno coltivato le piantine, le hanno viste crescere, hanno vissuto la creazione dell’orto al Nido. Hanno innaffiato e curato le piante che poi cresciute hanno dato i frutti: insalata, rucola, sedano, ecc. Hanno poi fatto l’esperienza di assaggiare e sentirne il gusto.
Tutto questo percorso è stato fatto con le famiglie che hanno partecipato, attraverso dei laboratori, alla creazione del TAPPETO DELLE FAVOLE.
E’ stato strepitoso vedere i papà cucire le varie parti del tappeto; ogni genitore aveva progettato e creato il proprio pezzo di tappeto in un clima di serenità e di scambio di emozioni .
Questo tappeto già realizzato, è ora il luogo dei racconti. Il primo incontro di venerdì 2 maggio ha visto protagonista una nonna che ha raccontato e mimato una storia africana arricchita di musica e suggestioni che tutti i presenti hanno vissuto intensamente.
Ogni storia porterà i nostri “piccoli” nel mondo “dell’Altrove” perché il tappeto è magico ed è metafora di un luogo fuori dal tempo dove si trasmettono in continuità tra generazioni i grandi valori dell’amore e del rispetto.
Questo è ciò che il nostro progetto educativo intende perseguire allargando queste finalità a tutte le famiglie nella convinzione che è con i bambini che si costruisce il futuro ed è facendo partecipe la comunità che si costruisce una solida cultura dell’infanzia.
[comune.rovigo.it]
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Rovigo rievoca il suo passato. Tra sbandieratori, figuranti, menestrelli, accampamenti storici, antiche lavorazioni della selce, dell’ambra e dei metalli preziosi, cene a tema… torna al Museo Grandi Fiumi, “Con le mani nella storia”.
Giunta alla quinta edizione, la manifestazione che in passato ha attirato in città migliaia di persone, viene riproposta dal 2 al 4 maggio. Rovigo rivivrà il fascino di questo evento promosso dalla Fondazione Rovigo Cultura in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Rovigo, Museo grandi fiumi.
“L’iniziativa – ha detto l’assessore alla Cultura Anna Paola Nezzo, durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi a palazzo Nodari -, è ormai una tradizione. Ripresentare “Con le mani nella storia”, significa addentrarsi in maniera personale nella storia che il nostro museo racconta. Il senso di questa manifestazione, unica nel suo genere per l’arco di tempo che riesce a coinvolgere, è di far rivivere le tecniche antiche della lavorazione degli oggetti storici che si trovano nel nostro museo”.
Si tratta, come ha spiegato Nezzo del momento clou di una serie di percorsi avviati con le scuole e i visitatori avranno modo di vedere uno spaccato della storia antica.
“Un evento – ha concluso Nezzo -, frutto di impegno e sacrificio da parte di tutti gli organizzatori, dello staff del museo e di chi lo ha sostenuto. Ringrazio pertanto, chi ha collaborato alla realizzazione di questa tre giorni tra la nostra storia. Una rassegna complessa, basata sulla scientificità, che porta il nostro museo fuori dal suo circuito interno”.
L’anima dell’evento Mauro Cesaretto, restauratore del Museo e artefice dell’iniziativa, ha illustrato i contenuti di questa kermesse culturale, divisa tra laboratori e accampamenti, con un momento conclusivo dedicato ad un convegno con la partecipazione di illustri relatori.
Percorrendo le epoche storiche del Museo dei Grandi Fiumi, nei suoi chiostri il visitatore potrà entrare negli accampamenti dei neolitici Lingones, dei celti Teuta Brig, dei romani della Legio I Italica, dei medievali di Alantica e della Compagnia della Lince e delal Gaita di Valgrande, fino alla rinascimentale Compagnia di San Vitale. Scoprirà e sperimenterà con i laboratori didattici le antiche tecniche di lavorazione dell’ambra, della ceramica, delle paste vitree e della selce, guidati dalla maestria di esperti archeotecnici provenienti da tutta Italia.
Nelle serate di venerdì e sabato, all’interno del chiostro, si terrà la Cena Medievale, con gustose pietanze e bevande dell’epoca.
“Con le mani nella storia” si concluderà presso la sala Flumina del Museo dei Grandi Fiumi nel pomeriggio di domenica con il convegno “Parliamo di …” con gli interventi di Roberto Giacobbo autore e conduttore di Voyager Rai2 e di tanti altri esperti del settore.
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BIOGRAFIA AUTRICE
Lina Ellina è una scrittrice cipriota. Laureata in lingue e letterature straniere, parla sette lingue, tra le quali anche l’italiano. Dopo l’Università ha frequentato un master in Business and administration, specializzandosi nell’area Marketing e management. Lavora come docente all’Università di Trier in Germania e all’Intercollege di Cipro, per il quale svolge anche il ruolo di consulente finanziario. Per anni si è dedicata anche ad attività di consulenza imprenditoriale rivolta alle donne sul tema della parità. Insieme al marito ha creato ad Anogyra, dove la coppia ive insieme ai figli, il parco degli ulivi Oleastro, in cui si produce l’omonima qualità di olio d’oliva, la prima al cento percento biologica prodotta nell’isola di Cipro. Ha ricevuto vari riconoscimenti, tra i quali il Premio Imprenditrice dell’anno 2013 e il Premio Innovazione dell’anno. Tra i suoi interessi ci sono lo sport, la musica, la pittura, la lettura e il teatro. Attualmente si sta dedicando ad approfondimenti storici e culturali in genere, oltre che ad attività culinarie ed enogastronomiche. Ma ciò che ama fare di più è stare insieme al marito e ai loro quattro figli.
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Prodotti tipici
La cucina e i prodotti del Delta del Po sono semplici ed essenziali, verdura riso e pesce di fiume e di mare ma soprattutto mitili sono caratterizzanti di una zona che ha cercato di ottimizzare al meglio un territorio che per le bizze del Po, negli anni passati era difficile da gestire. Proprio il fiume però negli anni ha reso fertile questo territorio innalzando la qualità di prodotti come il riso, coltivato da sempre, l'aglio e una produzione di nicchia e come la patata americana, riscoperta ultimamente anche dalla cucina più raffinata. Non si può però venire nel Delta senza andare a mangiare il pesce: cozze e vongole, branzini, orate, anguille, sgombri, alla griglia o in preparazioni più o meno elaborate sono serviti abitualmente nei ristoranti e nelle trattorie tipiche, e per chi vuole conoscere veramente il Delta, affronti una giornata di pesca-turismo, nei canali e nelle valli del Delta del Po, vedrà il lavoro degli allevatori di mitili, potrà fare una bella battuta di pesca e pranzerà con il pesce pescato nelle "cavane" i casoni tradizionali dei pescatori.
fonte [parco regionale del delta del po]
Sidro di mele e succhi di mela biologici | Conserve | |||
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Itinerario Essenziale per auto, moto e camper
VISITARE IL PARCO DEL DELTA DEL PO IN POCHISSIMO TEMPO E NON PERDERSI NULLA? E' POSSIBILE, BASTA CONOSCERE... LA STRADA GIUSTA!!!
Visita il Parco del Delta del Po con la tua auto, in moto o camper, in completa autonomia, scarica la mappa ed il Road Book di un viaggio essenziale, che ti porterà alla scoperta della terra più giovane d'Italia, un territorio unico ed affascinante pronto a sorprenderti con i suoi ritmi lenti, gli ampi spazi ed i precari equilibri.
Perchè l' itinerario essenziale? Spesso chi arriva da fuori mi chiede come visitare il delta del Po, lo spazio di una giornata, con gli amici o insieme alla famiglia, è quanto solitamente ci si può concedere per soddisfare la curiosità di ammirare "la terra strappata al mare". Gli itinerari nel delta del Po presenti in rete o sulle riviste specializzate sono tanti, variegati, forse troppi, tali da confondere chi non ha confidenza con questo territorio, itinerari spesso orientati da specifici interessi, legati alla singola attività sponsorizzata, e confinati dall'istituzione dei 2 Parchi Regionali, che di fatto divide il territorio nella parte Veneta e nella parte Emiliano-Romagnola.
Con l' itinerario essenziale ho l'ambizione di guidarti in un percorso al di sopra delle parti, studiato da chi il Delta lo ha fotografato nei suoi scorci più suggestivi, un percorso ricco ed affascinante.
Percorrerai argini, attraverserai il fiume sui ponti di barche, vedrai le foci, le valli, la sacca, il faro, i casoni dei pescatori, i biotopi naturali e le aree protette, vedrai aironi, garzette, folaghe e svassi, con il sole o con la pioggia, con il vento o con la nebbia, non riuscirai a resistere al fascino di questa terra, che saprà accoglierti con i suoi silenzi, i tenui colori, il sibilo del vento, i suoi profumi e con la sua gente.
ITINERARIO ESSENZIALE
NOTE DI VIAGGIO
Da Mesola alla spiaggia di Boccasette: Il punto di partenza del nostro "itinerario essenziale" verso il delta del Po è il suggestivo Castello estense di Mesola, in provincia di Ferrara, imponente struttura costruita nel 1586, in origine residenza di caccia del duca Alfonso II d’Este, caratterizzata dalle quattro torri merlate, già visibile dalla statale è un bell'esempio di architettura fortificata. Qui possiamo approfittarne per una visita al Centro di Educazione Ambientale situato proprio all’interno del Castello (A 200 metri Area Sosta Camper), per avere un primo contatto con le peculiarità del territorio ed allo stesso tempo farsi coinvolgere dal fascino dell'antica struttura
Il nostro itinerario, partendo da questa meravigliosa cornice, si estenderà nel Delta del Po, attraversandolo trasversalmente da sud a nord, toccando 4 comuni delle province di Ferrara e Rovigo in un percorso molto panoramico e suggestivo.
Completata la visita del Castello di Mesola e del suo bel porticato con il nostro mezzo ci dirigiamo in Via Biverare verso Santa Giustina, attraversiamo la statale Romea (chi non ha problemi di altezza può utilizzare il sottopasso) ed azzeriamo il contachilometri all'incorcio con via Galuppi (vedi Road Book). Percorrendo un bel viale alberato di pioppi cipressini e pini marittimi ci introduciamo nel paesaggio mesolano.
Percorsi appena tre km attraversiamo il bel Bosco di Santa Giustina che si estende su una superficie di circa 101 ettari. Esso, insieme al Boscone della Mesola, rappresenta la parte residua dell’esteso complesso di foreste termofile litoranee che nel medioevo si estendevano lungo la costa adriatica fino alla foce del Tagliamento.
Proseguendo verso sud ci si imbatte in una bella e curiosa costruzione, Torre Abate, una struttura idraulica costruita nel 1569 durante la grande bonificazione estense. Opera dell'ingegner Isippo Pontoni ed interamente costruito in mattoni a faccia vista, il manufatto aveva funzioni idrauliche di regolamentazione dei flussi idrici, favorendo lo scolo dell'acqua dalla campagna verso il mare ed impedendo la risalita durante l'alta marea. La costruzione era utilizzata anche come torre di guardia e faceva parte della muraglia che proteggeva la tenuta di Mesola.
Già lontana dalle grandi vie di comunicazione, è ambientata in un contesto gradevole, con un laghetto per la pesca sportiva ed area picnic. Con la sua austera presenza, è guardiana della zona paludosa circostante. Qui, possiamo già scorgere i tratti caratteristici del territorio, specchi d’acqua, canna palustre e silenzio, ed iniziamo a sentire aria di delta del Po.
Proseguiamo attraversando il piccolo borgo di Alberazzo e raggiungiamo la S.P. 27, svoltiamo a sinistra verso Goro. Per chi volesse visitare il Boscone della Mesola e deviare dal nostro itinerario è possibile imboccare dopo 900 mt una piccola strada asfaltata, che conduce direttamente all’ingresso del Boscone. Qui è possibile sostare e noleggiare biciclette, spesso è presente un chiosco ambulante dove è possibile rifocillarsi. Il consiglio è comunque quello di valutare bene i tempi, la visita al Boscone, in genere richiede uno spazio adeguato che mal si concilia con l’essenzialità del nostro itinerario.
Per chi seguirà “l’itinerario essenziale” senza deviazioni, avrà l’opportunità di attraversare comunque il boscone dopo appena 1 km, viaggiando sulla S.P.27. Una massa boschiva di particolare bellezza costituita da lecci, pioppi e carpini vi sorprenderà e si proporrà a naturale quinta per l’ingresso nel delta del Po.
Ed infatti è così, appena uscirete dal bosco proseguendo verso Est, vi coglierà l’impressione che il delta si presenti a voi: il paesaggio sempre più piatto, i pochi alberi, l’argine in lontananza e la luce diversa del cielo, ci offrono la sensazione che effettivamente qualcosa sta per succedere. Non chiedetemi spiegazioni di questo fenomeno, so che probabilmente è un’illusione, ma la percezione è tale. E' un po' come quando da bambini d'estate si viaggia verso il mare.. c'è un punto in cui si ha la sensazione che il mare sia proprio vicino.
Dopo pochissimi chilometri (Km 13.2 del nostro Road Book) raggiungiamo la sommità dell'argine del Po di Goro, il ramo più meridionale del delta del Po. Formatosi con la rotta (alluvione) di Ficarolo del 1152 che ha di fatto determinato la conformazione del "delta moderno" il Po di Goro è uno dei rami più suggestivi. Proprio da questo punto arginale possiamo notare la caratteristica del fiume pensile: anche ad occhio è facile verificare che il livello dell'acqua è ben più alto del livello della campagna circostante. Entriamo finalmente in Goro, paese di pescatori, famoso per il suo porto e negli ultimi anni punto di riferimento per la pesca della vongola. La storia del paese è recente dato che il territorio si è formato negli ultimi 3 secoli. Il porto, che è uno dei più importanti dell'alto adriatico merita una visita; se sarete armati di macchina fotografica non vi sarà difficile cogliere qualche buona immagine. Se l'ora è quella giusta troverete i ristoranti della zona all'altezza della rinomata tradizione.
Ripartiamo in direzione Gorino, per raggiungere il primo ponte di barche (o chiatte), costruito appunto con l'utilizzo di grosse barche che sorreggono la carreggiata. E' una tecnica costruttiva tradizionale e più economica rispetto ai normali ponti a campate sospese. Attraversarlo a passo d'uomo, poco al di sopra del pelo dell'acqua è sempre emozionante ed il rumore delle assi di legno sollecitate dai pneumatici ci impone una riflessione sulla effettiva stabilità della struttura. (In caso di piena o manutenzione il ponte può essere chiuso, per info tel. 0426388322 orario d'ufficio). Pagato il pedaggio completiamo l'attraversamento e guadagnamo la sommità arginale. Ora siete veramente nel delta del Po e precisamente nell'Isola di Ariano. Le mie origini venete non si smentiscono e rivelano quel filo di campanilismo a cui sono affetti tutti gli abitanti delle terre di confine. Noi veneti affermiamo che il delta del Po è nostro e, se geograficamente l'affermazione è vera, non lo è dal punto di vista storico e geomorfologico. Prima della già citata rotta di Ficarolo del 1152, il fiume Po sfociava a sud di Comacchio, nell'alveo che ora è del fiume Reno legittimando di fatto la costituzione del Parco del delta Po Emiliano Romagnolo.
Raggiunta la sommità arginale ci dirigiamo verso est, la foce è veramente vicina. Seguendo il corso del fiume, assecondiamo il suo percorso, il panorama intorno a noi è sconfinato, e per la prima volta avremo la sensazione di essere lontani da tutto e da tutti. In questo tratto del fiume, trovandoci sull'argine nord, è molto facile imbatterci inspettacolari controluce valorizzati dai riflessi dell'acqua del fiume, da catturare con la macchina fotografica. Guardando verso sud, oltre l'argine ferrarese il paesaggio si dimostra generoso, i canneti e gli specchi d'acqua che circondano la Sacca di Goro offrono il riparo a numerose specie di uccelli, quali aironi e garzette, che non ci sarà difficile catturare col nostro obiettivo. Davanti a noi, in lontananza possiamo scorgere il faro del Bacucco e pregustare lo spettacolo della foce. Quando arriverete in prossimità del km. 28,6 del nostro Road Book è obbligatoria una sosta: lo scenario di fronte a voi è da "meditazione", l'abbraccio tra fiume e mare è uno spettacolo unico ed evocatore di pensieri profondi. Per me la foce del fiume ha sempre rappresentato un'affascinante attrazione, non ne conosco il motivo, ma fin da bambino ho desiderato vedere il fiume sfociare nel mare.: "Il mistero del ciclo della vita che si rinnova, il contatto e la fusione di due elementi diversi rappresentati dall'acqua dolce e dall'acqua salata, Il significato di libertà rappresentato dall'acqua che rinchiusa negli argini si trova finalmente libera e senza costrizioni". Il soffio del vento ed il richiamo degli uccelli saranno la nostra colonna sonora
Prima di ripartire (solo in determinati periodi dell'anno), è possibile fare una breve ma suggestiva escursione in barca al faro del Bacucco, che si trova al di là del fiume, fermarvi al ristorante, oppure fare una passeggiata sull'isola dei gabbiani , scanno formatosi con i detriti trasportati dal fiume dove migliaia di gabbiani reali nidificano nella bassa vegetazione.
Ora possiamo ripartire, scendendo dall'argine proseguiamo per l'unica strada a nostra disposizione, ora il contatto con il territorio è più deciso, siamo nell'estremo lembo dell'Isola di Ariano, gli spazi sconfinati e le rare costruzioni ci regalano un'ambientazione unica, un paesaggio singolare anch'esso evocativo di filosofici pensieri.
Al Km 34,6 del nostro Road Book svoltiamo a destra e raggiungiamo il secondo ponte di barche sul Po di Gnocca, anche qui si deve pagare il pedaggio, procedere a passo d'uomo ed attraversare, (In caso di piena o manutenzione il ponte può essere chiuso, per info tel. 0426388322 orario d'ufficio), siamo a Santa Giulia, piccola frazione del Comune di Porto Tolle, proseguiamo verso est lungo l'argine. Il paesaggio è affascinante, il Po sulla destra con i suoi pioppi, salici e canneti, l'Isola della Donzella sulla sinistra con i suoi ampi e luminosi spazi ci propongono un susseguirsi di immagini cartolina.
Per meglio rendere l'emozione che si può provare nel percorrere questo tratto arginale voglio condividere con voi le parole che una gentile turista mi ha regalato: "Di quanto ho visto, il piacere più grande è stato salire sulla sommità dell’argine. Non mi era mai capitato prima, è una posizione emozionante sia per la sua caratteristica di dominio sia per la sensazione di temerario bilico fra tre elementi. La terra pettinata dall’uomo, l’acqua lenta e l’aria più vicina che mai per il gentile volo, a me parallelo, costante e quasi alla portata di mano, di un gabbiano."
Dopo pochi chilometri percorsi sull'argine arriviamo alla Sacca degli Scardovari, come ci ricorda il suo nome è una sorta di golfo marino delimitato a sud dalla foce del Po di Gnocca ed a nord dalla foce del Po di Tolle. I suoi bassi fondali favoriscono l'allevamento delle cozze e delle vongole, che sono diventate in poco tempo una fonte di reddito importantissimo per le genti del delta. La strada che costeggia la sacca è lunga circa 23 Km, non pochi, ma sapranno ricompensarvi nel giusto modo. Dovete sapere che gran parte delle suggestive e romantiche fotografie che si vedono del delta sono state colte proprio in questo tratto. Armatevi quindi di macchina fotografica e durante il percorso vi invito a non lesinare le soste, il cuore del delta è questo... bisogna sentirne il battito. Dopo pochissimi chilometri vi imbatterete nel magazzino del riso, una costruzione semisommersa e semidistrutta, testimone del flagello che colpì il delta negli anni 50-60, il bradisismo provocato dall'estrazione del metano, che ne determinò l'abbassamento del livello del suolo anche di 2-3 mt. Proseguendo lungo la costa non vi sarà difficile godere della presenza di aironi e garzette, ma la Sacca di Scardovari è un ambiente unico, perché associa alla sua facile fruibilità la presenza anche di specie come la strolaga mezzana, lo smergo minore, lo svasso cornuto, il falco pescatore, la pittima minore e voltapietre elevandosi a meta ideale per ilbirdwatching. Per chi volesse godere in maniera più approfondita ed appagante dell'ambiente deltizio vi suggerisco una sosta all'Oasi di cà Mello (km 49,8 del nostro Road Book), un enorme canneto di circa 40 ettari, che, data la posizione e la scarsità di vegetazione nei dintorni, rappresenta un importante punto di sosta per i passeriformi migratori, tanto che al suo interno era stata attivata una stazione fissa di inanellamento, ora dismessa. In determinati periodi dell'anno è possibile fruire di visite guidate nel percorso pedonale attrezzato. Ripartiamo verso est, dove ben presto oltre alle fantastiche vedute paesaggistiche, è possibile ammirare le caratteristichecavane, costruite nelle vicinanze degli allevamenti dei mitili, sono casette che i pescatori utilizzano per il ricovero delle barche, delle attrezzature di pesca, nonché per i servizi di minima. Stiamo completando il giro della Sacca di Scardovari, siamo molto vicini al mare. In prossimità del Km. 61,7 abbiamo l'opportunità di effettuare una sosta per visitare la spiaggia di Barricata. La recente costruzione del vicino villaggio turistico ne ha compromesso l'aspetto selvaggio che la caratterizzava, per questo vi consiglio di inoltrarvi a piedi nella parte sud raggiungibile dallo stesso argine che completa la Sacca con accesso pedonale al Km 61,1. Superato il vicinissimo stabilimento balneare, seguendo la battigia, a poche decine di metri, vi troverete a passeggiare in un groviglio di legni e relitti portati dal mare, un paesaggio da day after (non so descriverlo altrimenti) veramente insolito. I bambini ( e non solo) si divertiranno a trovare i legni più strani. Al km 61,7 è possibile una sosta per osservare il ramo del Po di Tolle che lentamente sfocia nel mare.
Proseguendo verso nord lungo la S.P. 38 in direzione Porto Tolle, ed attraversando il maestoso Po di Venezia (Po Grande) raggiungeremo il paese di Pila che lasceremo sulla Sx per dirigerci lungo l'argine verso il Villaggio dei Pescatori. Non immaginatevi il classico paesetto da cartolina con casette e campanile, bensì preparatevi a cogliere l'essenza antropologica del delta. Una fila di baracche e pontili, addossate alla riva del fiume, dall'aspetto spesso precario e disordinato, evocano il duro lavoro che l'uomo ha da sempre dovuto affrontare in quel rapporto stretto di rispetto, sfida e riconoscenza con il fiume ed il mare. In questo luogo del delta i contrasti si percepiscono all'istante: le moderne attrezzature di pesca stridono con l'aspetto romantico ed evocatore del circostante paesaggio. Le auto parcheggiate lungo l'argine ci suggeriscono che la povertà di una volta è solo un lontano ricordo. L'imponente ed opprimente centrale termoelettrica appena al di là del fiume, ferisce il delta del Po, e rimanda violentemente alla stessa nostra esistenza dominata dai contrasti.
Facciamo inversione ad U, riportandoci verso Pila, la attraversiamo per raggiungere ilPorto di Pila . Oggi la pesca è l'attività economica più importante della zona e le attrezzature all'avanguardia ne garantiscono efficienza e produttività. Potete rivolgervi direttamente ai pescatori che ritornano dalla giornata di pesca per acquistare cozze, vongole, alici, sarde, seppie, cannocchie e calamaretti.
Riprendiamo il nostro viaggio per affrontare l'ultimo tratto, quello che ci condurrà neldelta delle valli e dei canneti, ricco di flora, fauna, odori e colori. Ci dirigiamo versoBoccasette, situata nell'isola di Ca venier, è una piccola frazione di Porto Tolle, vi è collocata la piccola chiesetta risalente al 1848, il più antico edificio dell'intero territorio comunale. Boccasette è anche meta ideale per gli amanti del Birdwatching dato che le valli, la spiaggia e gli scanni sono abitati dai una grande e variegata quantità di animali. Superato il paese in prossimità dell'argine teniamo la destra, dopo poche centinaia di metri ci troveremo nel sistema vallivo di Valle Ripiego e Valle Chiusa. La strada si snoderà attraverso le valli regalandovi scorci di natura vera. Non vi sarà difficile imbattervi in aironi, garzette ed anatidi da immortalare con la macchina fotografica. In questo luogo ho potuto godere dei più bei tramonti mai visti in vita mia. Quando la luce cala e tutto si colora, il volo degli aironi si staglia nel cielo ed i rumori della valle sembrano penetrarvi. Dopo aver goduto di uno spettacolo simile si ha come la sensazione di essere intrusi, di disturbare un mondo nel quale, almeno per una volta, non abbiamo il diritto di entrare.
Proseguiamo per altri 3 km e raggiungiamo il parcheggio della Spiaggia di Boccasette. Situata sull'isolotto di boccasette è raggiungibile attraverso un ponticello pedonale. La vista del mare, gli ampi spazi, la sabbia bianca ed il retroterra assolutamente unico rappresentano la degna conclusione del nostro coinvolgente viaggio.
fonte [http://www.visita-delta.it/]
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CUCINA POLESANA
La raccolta di ricette pubblicata in questa sezione, Vi invita alla preparazione di piatti che Vi faranno scoprire i segreti e i sapori delle consuetudini culinarie del nostro territorio.
Le ricette sono state elaborate dai docenti tecnico pratici di cucina dell'Istituto Professionale di Stato per il Servizi Alberghieri e della Ristorazione di Adria.
Nella redazione delle ricette è stata prestata particolare attenzione all'abbinamento con i vini D.O.C. del Veneto che meglio si incontrano con ogni singolo piatto.
Le ricette sono state curate da:
Prof. BATTOCCHIO Mauro
Prof. CREPALDI Giovanni
Prof. FANTINATO Maurizio
Prof. LIONELLO Mariangela
Prof. MANDRUZZATO Luigi
Gli abbinamenti cibo - vino sono stati curati dai docenti tecnico pratici di sala e bar:
Prof. FAVARO Leone Andrea
Prof. GUARNIERI Gianluca
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AGNOLOTTI ALLE ERBE DI CAMPO, UOVA DI QUAGLIA E TARTUFO Livello di difficoltà:medio |
| BIGOLI CON L'ANITRA Livello di difficoltà:medio |
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GNOCCHI DI PANE Livello di difficoltà:medio |
| I TRE TORTELLI CON SALSA AI FUNGHI (TRE SAPORI DELICATI E RAFFINATI) Livello di difficoltà:medio |
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MALAFANTI (MINESTRA CON FAGIOLI) Livello di difficoltà:medio |
| MANEGHI (GNOCCHI CON LE PATATE AMERICANE) Livello di difficoltà:medio |
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RISI COL PRETE DE BOSGATO (RISO CON LE TRIPPE) Livello di difficoltà:difficile |
| RISOTTO AL BRANZINO Livello di difficoltà:medio |
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RISOTTO ALLA CANAROLA Livello di difficoltà:medio |
| TORTELLI CON RAGÙ DI VERDURE Livello di difficoltà:medio |
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ANGUILLA SULL'ARA Livello di difficoltà:medio |
| ANITRA BRASATA CON CASTAGNE E VERZE Livello di difficoltà:difficile |
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BARBON IN TECIA (PESCEGATTO IN UMIDO) Livello di difficoltà:medio |
| BISATO IN TECIA (ANGUILLA ALLA VALLESANA) Livello di difficoltà:medio |
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CONIGLIO RIPIENO CON ERBETTE DI CAMPO Livello di difficoltà:medio |
| CUORE DI BUE IN UMIDO Livello di difficoltà:medio |
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FASOI IN POTACIN Livello di difficoltà:medio |
| FILETTI DI TRIGLIA CON CARCIOFI AL TEGAME Livello di difficoltà:medio |
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FRITAIA ROGNOSA O DÉA ROGNA (FRITTATA ROGNOSA) Livello di difficoltà:basso |
| GAMBERETTI DI LAGUNA CON POLENTINA MORBIDA Livello di difficoltà:basso |
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PETTO DI FARAONA ALLE ROSOLE Livello di difficoltà:medio |
| POLENTA E OSEI Livello di difficoltà:medio |
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SARDÈLE IMPANATE (SARDE DORATE) Livello di difficoltà:medio |
| SARDINE AL FORNO CON SALSA ALLE COZZE Livello di difficoltà:medio |
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SELGHE IN TECIA (PASSERI IN CASSERUOLA) Livello di difficoltà:media |
| VENTAGLIO DI FEGATINI DI CONIGLIO CON SALSA DI FINOCCHIO E MILLEFOGLIE DI OLIVE NERE Livello di difficoltà:medio |
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ESSE Livello di difficoltà:medio |
| MIASSA O SMEGIASSA (TORTA DI ZUCCA) Livello di difficoltà:medio |
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PERE AL VINO ROSSO RIPIENE DI GELATO Livello di difficoltà:facile |
| PERSEGHI ROSSI Livello di difficoltà:facile |
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SALAME MORO - DOLCE SALAME Livello di difficoltà:facile |
| TAMPLUN O TAMPELUN (FRITTELLE CON FARINA DI CASTAGNE) Livello di difficoltà:medio |
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TORTA DI MELE Livello di difficoltà:Medio |
| TORTA DI PERE E CIOCCOLATO Livello di difficoltà:facile |
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AL VIA DOMANI LA RASSEGNA PER FAVORIRE STILI DI VITA SOSTENIBILI
Si apre domani mercoledì 16 aprile alle 21 alla Gran Guardia di Rovigo con il film documentario “God Save the Green”, di Michele Mellara e Alessandro Rossi, sulle esperienze raccolte nel mondo di orti urbani collettivi, la prima delle tre serate della rassegna “Cinema Ambiente”, finanziata dal ministero dell’Ambiente con fondi Infea e promossa in Veneto da Arpav. Il progetto, curato in sede locale dal Laboratorio territoriale ambientale della Provincia è realizzato in collaborazione con Filmambiente di Vicenza per sensibilizzare sull’uso di risorse ambientali ed energetiche ed arrivare a stili di vita sostenibili. Mercoledì 23 aprile nella sala convegni Soffiantini dell’Abbazia della Vangadizza a Badia Polesine “Un anno a impatto zero” titolo originale “No impact man” di Laura Gabbert e Justin Schein, storia di uno scrittore newyorkese che si lancia con la famiglia nell’impresa di vivere un anno a impatto zero. La rassegna si concluderà, giovedì 24 aprile, nuovamente alla Gran Guardia a Rovigo con il docu-drama “The age of stupid”, di Franny Armstrong, un mix di interviste, sequenze e filmati per capire se sia stato fatto abbastanza per evitare la distruzione del pianeta. Le proiezioni, ad ingresso gratuito, inizieranno alle ore 21 e avranno un momento di discussione.
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INDICE DEL BLOG
I MESTIERI (A.SAVARIS)
de sciatori prinzipianti,
ma ogni tanto me vien l'estro
de ingessàrghene raquanti.
*
Son Febraro, gran Stilista
de costumi de ogni pano,
ma da bravo trasformista
a lavoro tuto l'ano.
*
A son Marzo, l'Ombrelaro,
ma 'sta piova inacidà
mena tuti dal stagnaro
e mi son disocupà.
*
Son Aprile e vendo vento,
ma de mi se pòl far senza
da chel dì che el Parlamento
el me fà la concorenza.
A son Magio e vendo fiori,
ma da quando sula Tera
a ghe xè l'efeto-sèra,
più che fiori i xè dolori.
*
A son Giugno campagnolo,
miedo al dì co' la falzina,
ma de note, co' son solo,
cargo i campi de atrazina.
*
A son Lujo, el Vagabondo,
scapo via dale cità,
par catare un fià de mondo
che no'l sia anca lu inquinà.
*
Son Agosto, el gran Bagnin,
ma col mare che ghe xè,
no' ghe meto gnanca un pié
e me tufo in t'un cadin.
*
Son Setembre, el Giardiniere
e rinfresco un fià l'està,
ma me basta do'.. ..Marghere
par brusare campi e prà.
*
Son Otobre e pisso vin
in social-cooperativa.
Scarpe grosse e zervèo fin:
metà "uva" e metà Iva....
*
Son Novembre, el Tabacaro
de 'sto Stato, e dago a smaca
nebia, tasse, fumo, snaro....
E ti, popolo, tabaca!
*
Son Dicembre, Spaladore
dela neve su la strada,
ma vorìa. .. .spalarghe al cuore
dele mafie de casada.
una fonte di approfondimento
I MIEI PENSIERI
QUESTO BLOG
L'HO INIZIATO PIANO PIANO,
MI HA PRESO SEMPRE
PIU' LA MANO.
VORREI NON AVESSE
UN FINALE,
MA UN FINE.
VORREI LASCIARVI
NEI RICORDI,
NON MIEI,
VORREI.
VIVI!!
UN ESEMPIO
Canzone popolare
La pègra e la mateina la bèla e la sira la bala
La me morosa
ACQUA (L'ELEMENTO PRINCIPALE)
a stago inte a bassa
Sa sbato un pié
me s-cianzo el viso.
A stago in te la Bassa.
La tera l'é aqua
l'aqua l'é tera.
Cresse el riso.
La me cà l'é bagnà.
El fango ciapa i muri
la cusina -el vien soto la tola.
Fora gh'é le cane
ca speta na bava de vento
par scrolarse.
(Passé 'nde - giré!
Mi no me movo).
Ei me mondo l'é chi.
A son ligà al Po
come na corda a la canpana.
El Po - grande o picolo -
l'é la me crose, la me tana.
Mi ghe pisso dentro.
Lu me conta tuto.
El vien zo fredo come el giazzo,
sto pajazzo, incoconà
de pàesi, canpagne, zità.
La Bassa la lo ciùcia,
la se lo tira adosso. Che missioto!
Aqua de monte o de colina
de canale o de fosso
prima de finire in mare
la se mùcia a speciare
un cielo grande assé.
A stago in te la Bassa.
L'aqua l'é cielo, el cielo l'é aqua.
Carlo Lezziero
ANCHE CON LA MUSICA E IL CANTO
DISPONIBILI I CD DEL GRUPPO:
http://www.bookshopro.it/documenti/shared/calicanto%2025.htm
BONIFICA EMILIANO VENETA (BEV)
pensieri personali e non solo
MI TE SERÒ AMIGO (Piero Conforto Pavarin)
Mi te serò amigo
come el vento
su la strada de baro
o la piova sul campo
ai primi de luio.
Come el can
che menando la coa
leca la man al paron
mi te serò amigo
par sempre
pur che te gàbia:
un fià de vento
de piova, o almanco
el sguardo de un can.
Le mie Fonti
Cante d'Adese e Po - Gino Piva - 1931
....e invezhe no! - Jani de-la-Ranpa -1984
Almanacco Veneto 1979
Omani, cépe e scupetun - Gianni Sparapan -1992
Veneto Raccont popolari - Giuseppe Consolaro - 1976
Verso l'imbrunire -Ugo Suman - 1990
QUADRETI VILANI - Angelo Savaris -1993
La Magnifica (Magnemo inversi) - Angelo Savaris -1995
da jeri a ouquò - Gianni Sparapan - 2° ed. -2005
Do schei de morbin - Giuliano Scaranello - 1995
Foje sperse - Leone Fabbris - 1978
abecedario dei vilani - 2001
CO’ STA PIOVA E CO’ STO VENTO (TOC-TOC)
chì che bate a sto convénto?»
«L'e 'na pòra veciarèla
che si vuole confessàre»
«Co' sta piova e ce' sto vento
no se confèssa un sacraménto!»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
(TOC-TOC)
« Co' sta piòva e co' sto vento
chi che bate a sto convénto?»
«L'é 'na pòra verginèla
che si vuole confessàre»
«Entra, entra, verginèla
che te meno a la capèla»
Ciàppeo, ligheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«E te ài mai tocà la ganba»
«Padre sì, ma no son stranba!»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«E te ài mai tocà le tete»
«Padre si, i me le è anca strete!»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«E te ài mai tocà la pansa»
«Padre si, ma co creànsai»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«E te ài mai tocà la figa»
«Padre si, ma co fadìga!»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«Se tu vuoi l'assolussione
prendi in mano sto cordone!»
Ciàppeo, lìgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
«Caro Padre no son Òrba
questo é un casso e no 'na corda!»
Ciàppeo, ligheo, méÉeo in gaèra
chippeo, ligheo, méteo in presòn!
Co' sta piòva e co' sto vento
chiò restà drento 'l convénto?
L'é restà Padre Formìga
che ghe piàse tant la figa!
Ciàppeo, flgheo, méteo in gaèra
ciàppeo, lìgheo, méteo in presòn!
E ME MARI LE BON
E me marì l'è bon
e l'è tre volte bon
e 'l sabo e la doménega
e 'l sabo e la doménega,
e me marì l'é bon
e l'è tre volte bon
e 'l sabo e la doménega
el me òn'se col baston'
E co ste cìcoe
e co ste ciàcoe
e co ste Cìcoe, Cìcoe, ciàcoe,
e co ste cicoe e Cìcoe Ciàcoe
l'é saltà fòra un ciacoeòn!
baston nel doppio significato di bastone e membro maschile; òn'ser, ungere;
ciòcoe, chiacchiere; lé saltà fòra, ne è nato; ciacoeòn, chiacchierone.
(spiegazione: la bontà di mio marito - rime ambigue e simpatiche)
RUZANTE "IL REDUCE"
arte e commedia nella storia
e con alcuni autori di oggi:
9788895352312
Perpetua zovane...Casin in canonica
Commedia brillante in tre atti in lingua veneta popolana
Dante Callegari