Creato da: giancla56 il 27/11/2004
Una bacheca, appunto. Un posto dove attaccare foglietti, post-it, annotazioni. Dove appendere pensieri, foto, emozioni, immagini, riflessioni, sfoghi, sentimenti,sorrisi, incazzature e pianti. Ma non una bacheca privata, solo mia. Anche di quelli che, se vorranno, potranno usarla.

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Orvieto.

Post n°838 pubblicato il 23 Febbraio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56



in mattinata ha smesso di piovere, quasi prova ad uscire un po' di sole. non fa nemmeno freddo, ad Orvieto. quando arriviamo, riconosco i posti. il parcheggio, qualche vicolo, uno scorcio di balconi. concentrato su tutt'altro, non ci avevo pensato: sono già stato qui.

non molto tempo fa, ed era una bella giornata di sole, un po' calda. non mi sentivo tanto bene, ma questo non importava. non mi sarei mai, per nessun motivo, lasciato sfuggire quell'occasione così rara. ero contento, ma non felice: prudente, direi.
meglio: guardingo.
si sentiva la primavera, nell'aria. si vedeva addosso alla gente, nei loro occhi.
e noi camminavamo in mezzo a loro, come due amici (e cos'altro mai, noi due? perchè mai qualcosa d'altro? perchè?). il Corso, i vicoli, la libreria, l'aperitivo, la terrazza sulla Rupe, il ristorante chiuso e quell'altro, così chic da mettermi in imbarazzo.
sempre cercando di capìre, di indovinare, di sperare con poche speranze, illudendomi come al solito.
e oggi, se non fossi stato così preso dai miei pensieri, e avessi ricordato, forse non sarei tornato qui.
non oggi.

non dovrei andare ai funerali, lo so.
ho la mente instabile e il cuore molliccio, e mi commuovo con facilità.
di fronte alla morte mi trovo sempre indifeso, alla mercè di brutti ricordi, di grandi mancanze, di tutte le altre morti. ma stavolta è stato peggio.
perchè mentre risuonano le note dei requiem di Radio Radicale, mentre stringo le mani del padre di Luca, mentre ripenso a tutta la sua sofferenza e il suo coraggio, mentre guardo quella gente, mentre ascolto Cappato che piange, mentre scendono il buio e il freddo sulla Piazza del Popolo e poi mentre torniamo giù per il Corso e rivedo quelle vetrine e quei vicoli, capisco che non sono stato solo al funerale di Luca.
perchè ho anche celebrato il funerale di quella giornata di primavera, con la gente allegra e l'ora dell'aperitivo e due amici che camminavano così, come un turista con la sua guida. e nient'altro.
perchè nient'altro potrà mai essere.
tutto sommato, con molta serenità.

 
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Post n°837 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56

"Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza. Grazie, per questo."

 Josè Saramago a Luca Coscioni - 2001



non so, Anto.
non so quanto siano ipocriti e quanto sinceri. e, per dirla tutta, non me ne frega un cazzo.
quel che so è che oggi non ce la faccio a fare polemica, con nessuno.
so che oggi mi sento male, incazzato, frustrato, depresso, inutile.
mi sento una merda, ecco.
un piccolo, microscopico, stronzo perso nell'infinito, impotente, un insetto ribaltato sul dorso che agita inutilmente le zampette per raddrizzarsi. e ronza, ronza, ronza senza fine, senza scopo, senza nessuna speranza, senza venire a capo di niente.
dice, ma lo sai quante persone, quanti bambini, muoiono ogni minuto? certo, che lo so, e avete ragione.
ma io sono una persona, non una macchina, non un computer.
e Luca lo conoscevo, sapevo quanto soffrisse, sapevo quel che faceva, sapevo con quanto coraggio e quanta forza di volontà lo facesse.
e se dicessi che per me un altro essere umano è come Luca mi sentirei, oltre che uno stronzo, anche uno stronzo ipocrita.
è un momento così. passerà. tutto passa, prima o poi, questo l'ho imparato a mie spese.
ma oggi no.
oggi dovrei parlare con delle persone, fare delle cose, lavorare.
e invece vorrei solo ubriacarmi, farmi dieci canne, non pensare a niente e possibilmente dormire. per aspettare che passi 'a nuttata.
e svegliarmi in un altro Paese, in un altro mondo, dentro un altro io.
non abbiamo fatto in tempo, Anto, per lui e per tanti altri come lui. abbiamo sbagliato, siamo stati inadeguati, siamo stati inutili.
tutto quell' agitarsi, tutte quelle ore, quelle notti, quei chilometri, quelle parole, quello spiegare e spiegarsi, e per cosa? per niente.
niente di niente.
uno schifo di merda.
perdìo.

 
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Post n°836 pubblicato il 20 Febbraio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56

è morto Luca Coscioni.

è la prima volta, in trent'anni, che sento piangere Marco Pannella.
per me no, purtroppo, non è la prima volta.

ciao, Luca.
mi piacerebbe tanto poterti dire arrivederci.





 
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il funerale della Bolkestein.

Post n°835 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da giancla56
 
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Emma Bonino: dichiarazione di voto sulla direttiva riguardante la liberalizzazione dei servizi (Bolkestein)

Strasburgo, 16 febbraio 2006

“Ho votato NO al compromesso raggiunto sulla direttiva Bolkestein.

Ho votato NO per ragioni opposte a quelle di coloro che alla sinistra di questo emiciclo hanno mantenuto un NO ideologico, che in definitiva è un NO all’Europa.

La proposta della Commissione Prodi non era frutto di un’invenzione del Dottor Stranamore, ma del Trattato e degli orientamenti emersi da Lisbona.
Cos’è rimasto in piedi?

La libera circolazione non si applica ai servizi d’interesse generale e fuori uno. Idem per i servizi finanziari, ci mancherebbe. Non ai servizi giuridici, non a quelli medico-sanitari, né agli audiovisivi per carità, per quelli fiscali non se ne parla nemmeno, né alle professioni, dovessero offendersi notai e avvocati, e anche per il gioco d’azzardo la pallina della roulette deve essere nazionale. Infine, fuori anche i trasporti, anche se è rimasta, ed è forse simbolico, la liberalizzazione delle pompe funebri.

Quanto alla tanto vituperata clausola del paese d’origine, il testo ne fa fuori il principio e la forza innovatrice che, pure in condizioni diverse, si applica, nei fatti, a tanti altri settori economici.

Oggi vincono gli intereressi corporativi, vince la paura dell’idraulico polacco, vince l’ipocrisia di chi dice che tanto c’è sempre il lavoro nero degli immigrati. Chi perde è l’Europa.”

 
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si apre a Roma il Congresso Mondiale sulla Libertà di Ricerca Scientifica.

Post n°834 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da giancla56
 
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Il Presidente della Repubblica: il Congresso Mondiale sulla Libertà di Ricerca Scientifica iniziativa dal valore internazionale

Roma, 16 febbraio 2006

Alle ore 11 è iniziato a Roma il primo incontro del Congresso Mondiale per la libertà di ricerca scientifica, organizzato dall'Associazione Luca Coscioni. Ha aperto i lavori il Presidente Luca Coscioni, ex-professore universitario malato di sclerosi laterale amiotrofica e già in prima linea per la battaglia referendaria sulla legge 40 e sulla laicità in generale, che ricorda "come in Italia la ricerca scientifica sia osteggiata e, nel caso delle cellule staminali embrionali, addirittura proibita".

Dopo un saluto del premio Nobel José Saramago, Presidente onorario dell'associazione che tra l'altro definisce Luca Coscioni "un uomo eroico per la sua battaglia di libertà", il messaggio del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che, nel salutare Emma Bonino, ha lodato il "valore internazionale dell'iniziativa" dell'associazione. Tra i saluti delle autorità il messaggio del Presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo. "Il congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica – ha dichiarato Marrazzo – è un'occasione di confronto importante, su un tema che da tempo fa discutere. Non c'e sviluppo e benessere – ha concluso Marrazzo - senza libertà di ricerca scientifica".

 
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io rollo. e tu?

Post n°833 pubblicato il 12 Febbraio 2006 da giancla56
 
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frega un cazzo a nessuno, ma così, per dire.
il tenutario di questo blog, essendo un noto ex-cannarolo, ritiene di schierarsi contro il decreto legge sulle Olimpiadi di Torino.
dice, ma che ti sei fatto una canna? che c'entra adesso il decreto legge sulle Olimpiadi?

la canna non me la sono fatta io, ma il Governo.

"ROMA -
La nuova legge sulla droga, agganciata a un ddl sulle Olimpiadi
invernali di Torino, ha ottenuto la fiducia alla Camera. Il testo è già
stato votato dal Senato, dove il governo aveva chiesto la fiducia su un
corposo emendamento che introduceva il testo di un disegno di legge del
vicepremier Gianfranco Fini, diventato uno dei cavalli di battaglia
elettorali di An ed avversato dall'opposizione e dai radicali
anti-proibizionisti."
www.corriere.it

PQM

qui si aderisce a qualsiasi iniziativa atta a contrastare i deleteri effetti che l'abuso di cannabis induce nelle menti dei Fini, dei Giovanardi, delle Moratti e dei Don Gelmini.

due su tutte:

Presidente, non firmi!

Io rollo. E tu?

grazie per l'attenzione, vado a farmi una canna.

:)

 
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compagne, ma che tristezza!

Post n°832 pubblicato il 10 Febbraio 2006 da giancla56
 
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a Otto e Mezzo, due galline bollite, la compagna Ritanna Armeni e la compagna Livia Turco, che osano pronunciare la parola femminismo (e ci ridono sopra, anche!).

ma che tristezza.

 
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laicità dello Stato.

Post n°831 pubblicato il 09 Febbraio 2006 da giancla56
 
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11 febbraio, anniversario dei Patti Lateranensi.


Roma: ore 9.30, convegno "Libere chiese in libero Stato - la RnP per il superamento del Concordato"
Roma, Teatro Flaiano

10 febbraio 2006

Al Teatro Flaiano (Via S.Stefano del Cacco)

"LIBERE CHIESE IN LIBERO STATO" - La Rosa nel pugno per il superamento
del Concordato

Presiedono: Emma Bonino e Roberto Villetti

Introduce: Daniele Capezzone

Interventi di:
Giovanni Aliberti, Storia Contemporanea, Università La Sapienza di Roma
Antonio Cavicchia Scalamonti, Sociologia, Università La Sapienza di Roma
Emilio Carnevali, Adista
Luigi Castaldi, Direzione Radicali italiani
Franca Eckert Coen, Consigliera delegata alla Multietnicità del Comune di Roma
Daniele Garrone, Teologia, Facoltà valdese, Roma
Giulio Giorello, Filosofia della Scienza, Università degli studi di Milano
Antonio Landolfi, saggista, già parlamentare socialista
Pietro Prini, filosofo, autore de "Lo scisma sommerso"
Maria Gigliola Toniollo, Responsabile Nuovi Diritti CGIL
Maurizio Turco, Segreteria Rosa nel pugno

Concludono: Enrico Boselli e Marco Pannella



c'è pure il mitico Malvino (che mi deve spiegare cos'ha contro le cravatte di Marinella): come potrei mancare?

:)

 
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vignette, religione e roba.

Post n°830 pubblicato il 04 Febbraio 2006 da giancla56
 
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la storia delle vignette danesi che mettono alla berlina Maometto ha scatenato un putiferio.
manifestazioni contro la Danimarca e contro gli occidentali, bandiere bruciate, richiesta di scuse al Governo danese da parte dell'Arabia Saudita, licenziamento del direttore di France Soir da parte del suo editore (egiziano), tutto uno schierarsi di politici, intellettuali, giornalisti: a favore, contro, un po' sì e un po' no, boh, non so, non rispondo.

ora, io non discuto sul cattivo gusto di quelle vignette. forse sì, sono di cattivo gusto. forse sì, se le potevano evitare.
esattamente come, forse, fu il titolo del Manifesto all'indomani dell'elezione di Benedetto XVI: "Il pastore tedesco".
era di cattivo gusto? forse, ma a me ha fatto sorridere: era un calembour azzeccato.

ma un conto è il buon gusto, altro chiedere le scuse di un Governo sovrano.
di cosa dovrebbe scusarsi, il Governo danese?
di essere un Governo democratico che rispetta la libertà di stampa?
e perchè mai?
vogliono bruciare delle bandiere? facciano pure.
non acquistano più il burro Lurpack? 'sti cazzi, dico io: ognuno è padrone a casa sua.
in fondo, cos'è che differenzia la Danimarca (e che CI differenzia, tutti noi europei) dall'Arabia Saudita, dalla Libia, dall'Algeria, dall'Iran evia e via?
esattamente codeste pinzillàcchere: libertà di opinione, libertà di parola, libertà di stampa, libertà di satira: LI-BER-TA'.

e qualcosa di più, che alla libertà è strettamente connessa: la laicità dello Stato. quel principio secondo il quale lo Stato non è di questo o di quello, non garantisce o protegge questo o quello.
lo Stato è di tutti, deve garantire e proteggere tutti: cristiani, islamici, buddhisti e geoviani. senza preferenze, senza privilegi, senza genuflessioni. perchè la religione non è un valore condiviso, in quanto soggettività che tende ad escludere.
la libertà lo è, in quanto includente.

naturalmente, non stupisce che in alcuni Paesi, ancora, questi ragionamenti non facciano breccia, non vengano ben compresi. lo sapevamo.
come sappiamo che in quelle manifestazioni, in quel bruciar di bandiere, in quegli attacchi alle ambasciate, forse, c'è poco di spontaneo.
c'è, di tutta evidenza, anche qualcos'altro: la necessità (e la voglia) per quei Governi (che tutto sono tranne che democratici o liberali) di individuare il "nemico esterno". quello che gli serve per distrarre i propri sudditi (ché di sudditi, si tratta) dai problemi interni: la mancanza di libertà, innanzitutto, ma anche una vita da diseredati per centinaia di milioni di persone.
lo stesso meccanismo di sempre, di tutti i regimi: l'Italia di Mussolini, la Russia di Stalin, la Cuba di Castro, l'Iran di Akhmadinejad. concentrare l'attenzione al di fuori per non far riflettere su cosa accade in casa.
et voilà!, il gioco è fatto.

ma c'è, ancora, di più.
Pannella dice spesso, citando Ernesto Rossi, che, gratta gratta, alla fine vien fuori la roba.
e allora, guardando alla cronologìa dei fatti, non si può non domandarsi se non abbiano ragione, ad esempio, Gad Lerner e Arturo Diaconale (due, tanto per dire, che più lontani, politicamente, non potrebbero essere).

le vignette escono a settembre: nessuno se ne accorge, nessuno dice niente, nessuno protesta.
quand'è che scoppia il finimondo? in questi giorni, dopo quattro mesi.
è un caso che accada dopo la vittoria di Hamas, e dopo le minacce della UE di chiudere i rubinetti finanziari per l'ANP?
forse no.
perchè così, ora, abbiamo un boicottaggio economico in corso, che potrà diventare, forse, merce di scambio nelle future trattative UE-ANP.

eh già...
altro che religione, altro che Maometto, altro che orgoglio e sentimenti feriti!
roba, soldi, dollari, svànziche.

speriamo allora che la Danimarca, e con lei tutta la UE, e i Paesi occidentali, non si facciano incartare, ancora una volta, da questi Giucas Casella della politica internazionale. e che tengano alta la testa e dritta la schiena.

noi non abbiamo da chiedere scusa per nulla, e  a nessuno.
sono loro, semmai, che dovrebbero delle scuse.
principalmente ai loro sudditi, che continuano ad usare come pedine per i loro sporchi giochi di potere.

:)

conato di vomito in forma di post scriptum:
quel che fa più impressione (almeno a me) sono i bambini, la strumentalizzazione dei bambini, la pedofilìa politica.
i bambini di 6-7-8 anni che, incitati dalla maestra, bruciano la bandiera danese disegnata coi pastelli sul cartoncino. non sarebbe meglio che coi pastelli ci disegnassero le casette con mamma e papà o il mercato, magari, o un cane o un cammello, quei bambini? e lo sanno, quei bambini, almeno, dove stanno  la Danimarca e l'Europa? l'avranno mai visto un planisfero, oppure, chessò, una semplice carta geografica? e il primo che mi dice che non hanno i soldi per comprarsi un libro di geografìa, gli sputo in faccia.

il bambino di 6-7-8 anni che Abu Mazen si china a baciare durante una manifestazione. ha un cappuccio nero che gli copre la testa: non si vedono i capelli, né gli occhi, naso o bocca. 6-7-8 anni, ed è già un kamikaze, un oggetto, un'arma impropria. prima ancora della vita e della Storia, ci ha pensato sua madre, a violentarlo.
e Abu Mazen si china a baciarlo. e non gli viene neanche in mente di strappargli quel velo nero per vedere che viso ha.

che schifo.

 
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roma è così.

Post n°829 pubblicato il 31 Gennaio 2006 da giancla56
 
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è il suo bello.
fino a ieri, ghiaccio e lupi siberiani.
oggi, primavera.

:)

 
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grande Emma!

Post n°828 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da giancla56
 
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Convocata da Vespa ma non ci andrò

• da La Repubblica del 29 gennaio 2006, pag. 1

di Emma Bonino

Caro Vespa,

ho ricevuto con una certa emozione e sorpresa la convocazione da parte della terza Camera (Porta a Porta, come è stata definita) per la seduta di lunedì, con all’ordine del giorno “prima enciclica del Sommo Pontefice Benedetto XVI.”

Emozione perché proprio il 20 gennaio scorso ricorreva l’anniversario della mia ultima convocazione – un anno fa - così come il giorno 17 gennaio 2006 è ricorso l’anniversario dell’ultima seduta a cui è stato convocato Daniele Capezzone, mentre il 13 giugno 2006 ricorrerà l’anniversario dell’ultima convocazione di Marco Pannella. Sorpresa perché da tutte le mie ricerche non risulta alcun altro Paese laico, ancorché a maggioranza cattolica, che dedichi una seduta della terza Camera a questo argomento.

Nel frattempo, decine di altri esponenti politici sono stati convocati alla terza Camera. Limitandomi a qualche esempio, dal 1997 al 2006 la trasmissione ha avuto in studio 63 volte Fausto Bertinotti, 62 volte Berlusconi, 50 volte Pecoraro Scanio, 48 volte Mastella, 48 volte La Russa, 45 volte Gasparri, 35 volte Buttiglione, 27 volte Giovanardi, 7 volte soltanto Marco Pannella..

Ella ci ripete che le nostre rarissime convocazioni dipenderebbero dalla consistenza della nostra rappresentanza parlamentare (anche se i numeri che ho riportato prima lascerebbero pensare che neppure questo criterio sia stato seguito): io mi limito soltanto a segnalarle a questo proposito alcune frasi tratte da una agenzia Ansa del 24 gennaio scorso, riportanti le parole di Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, pronunciate nella medesima giornata: "Problema essenziale, secondo Calabro', e' garantire che il riequilibrio avvenga ''in un arco temporale ristretto, in particolare per le trasmissioni di grande rilievo: se hanno dato risalto a determinati esponenti politici, devono dare pari rilievo ad esponenti di diversa tendenza in tempi ravvicinati (…): penso a 'Porta a Porta', 'Matrix' o 'Otto e mezzo', per esempio, che gia' la legge considera alla pari dei programmi di comunicazione politica".

Ancora ieri il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha richiamato la necessità per la Rai di garantire la parità di accesso a tutte le forze politiche. Tutto questo si verifica proprio mentre si assiste ad una presenza televisiva del Presidente del Consiglio, anche sulle reti Rai , televisive e radiofoniche, al di fuori di ogni regola vigente, senza precedenti.

Oltre al fatto che domani mi è fisicamente impossibile essere presente nei vostri studi (capita che non sia proprio disoccupata) , tenevo a farle presente queste motivazioni che hanno una logica conseguenza: fino a quando l'auspicio del Presidente della Repubblica non troverà attuazione nel suo salotto "privato ma paraistituzionale" - compresa riparazione adeguata del pregresso, rispetto di me e della forza politica cui appartengo – non accetterò briciole ed elemosine in un gioco truccato sperando che altri vogliano fare lo stesso. 

P.S.: Proprio mentre Marco Pannella stava entrando nella sua 116° ore di sciopero totale della sete, è arrivata anche a lui una tassativa richiesta di garantire con certezza assoluta la propria presenza alla seduta della terza Camera, pena l’assegnazione ad altri dello spazio assegnatoci; Pannella evidentemente si trova nella impossibilità di garantire alcunché per la giornata di domani, a meno che non prevediate la possibilità (di cui mi auguro che non ci sia alcuna necessità) di collegamenti ospedalieri.

 
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sì, tappare...

Post n°827 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da giancla56
 
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a casa di Fulvia (che è diventata, insieme a ,
la mia blogstar di riferimento, nonostante tacci, o taccia - ché il De
Mauro non chiarisce al riguardo - di fuffa buonista la Giornata della
Memoria, evvabbeh...) trovo 'sto sito:
songtapper.

a che serve?
a niente, in pratica.

tu batti sulla space bar il ritmo di un motivetto che ti gira p'a' capa, e lui ti dice di che motivetto si tratta.
ma il database dev'essere ancora limitato se è vero, come è vero, che io ho tappato "On the turning away" dei Pink Floyd e lui mi riporta a "Piano Man" di Billy Joel o "That's amore" di Dean Martin.
o forse, io non mi ricordo bene come fa "On the turning away".

:)

 
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girellando per Feltrinelli.

Post n°826 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56




l'altra sera, in netto anticipo su un appuntamento, me ne girellavo per la libreria Feltrinelli di Torre Argentina.
una
Disneyland, una Gardaland, un Paese dei Balocchi, diciamocelo, per chi
ama la lettura, i libri o, semplicemente, il leggere e lo scrivere. ed
ecco che, su uno scaffale, ti incontro David Sedaris.
in rete ne avevo letto come di un tizio che andava assolutamente letto, un umorista irresistibile.
e siccome sto in un periodo in cui farmi quattro risate di cuore non è che non mi torni utile, l'ho preso in mano.
valutato il prezzo (e lo sconto, ché Feltrinelli, non si sa come, anzi si sa e qualcuno
potrebbe spiegarcelo con dovizia di particolari, fa una politica di
sconti sempre, dovunque, quantunque e comunque) e lette la seconda e la
terza di copertina, ho deciso per l'investimento.

sulla copertina si legge:

"Sedaris è un genio comico"
The Sunday Times

"L'umorista migliore d'America"
Time

sulla terza:
"Attualmente è considerato il più grande umorista d'America"

l'ho
attaccato con foga, con passione, con speranza e trepidazione. "Ho
proprio bisogno - pensavo - di farmi quattro risate di gusto".
beh, insomma, sono arrivato a pagina 60, ma non è che mi sia tanto divertito.
per ora.
ancora
una volta, far da sé non fa per tre. avrei fatto meglio a chieder lumi
alla mia consulente editoriale preferita (nonché donna più bella del
mondo).
son quasi certo che mi avrebbe detto, con la consueta franchezza: "Lascia perdere: è una cagata".
e mi sarei pure risparmiato 10 €.
spero nelle prossime 170 pagine...

:)

 
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l'alternativa del Diavolo.

Post n°825 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da giancla56
 
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così, da Forsyth in poi (almeno per me), si indica una situazione in cui qualunque scelta sarà una cattiva scelta:

"Non è possibile. - disse, quando ebbe terminato - Non ho alcuna possibilità di scelta. O piuttosto , qualsiasi scelta faccia, degli uomini moriranno."

è, appunto, la situazione in cui si trova il processo democratico in determinati contesti.
in Palestina, ad esempio, con la vittoria di Hamas alle elezioni parlamentari. come, anni fa, in Algeria con la vittoria del FIS.

si fanno elezioni democratiche e queste vengono vinte da chi, della democrazìa, nella migliore delle ipotesi, vorrebbe far strame. da chi la considera solo un modo per impadronirsi del potere per poi utilizzarlo a suo uso e consumo.
ed ecco che, ovviamente, chi non crede fino in fondo che il processo di democratizzazione sia la soluzione, chi pensa cioè che la democrazìa sia un processo magico e quasi taumaturgico per il quale c'è democrazìa solo quando vincono quelli che ci stanno simpatici, alza la voce. digrigna i denti e fa la faccia feroce.

da queste parti si pensa, invece, che il processo democratico non sia un'alga di Vanna Marchi, o la pozione di Asterix, o un trucco di Giucas Casella, che basta evocarla e voilà!, il gioco è fatto.

si pensa, appunto, ad un processo, un cammino, un sentiero a volte stretto ed accidentato, un divenire storico non privo di ostacoli, curve a gomito e scarpate.
ma che sia davvero la soluzione.
e che quindi vada sempre e comunque perseguita, con pazienza, ragionevolezza e sangue freddo (come spiega bene JimMomo).

ecco perchè trovo assolutamente condivisibile la prima reazione di Marco Pannella alla vittoria di Hamas:

- riconoscimento immediato del nuovo Governo Palestinese.
- apertura immediata delle trattative per l'entrata di Israele nell' Unione Europea.

fortunatamente, non è solo, Pannella.
ne scrivono anche, sul Riformista di ieri, Biagio de Giovanni e Oscar Giannino.

"Credo che sia giusto riconoscere, al primo segnale, il governo che nascerà in Palestina dopo la vittoria di Hamas. (...) Non c'è altro percorso, in Medio Oriente, dove l'avvio di esperimenti democratici non ha presupposti costituzionali, né valori universali condivisi, ma tutto si concentra nella novità del voto, su cui, peraltro, si stanno costruendo il nuovo Afghanistan e il nuovo Iraq. Questa è la vera sfida in corso, e la Palestina non solo non può fare eccezione, ma è destinata a diventare il nucleo rovente di tutto l'insieme."
- de Giovanni

"Per l'Occidente, la via migliore non è certo quella di mostrare il viso dell'arme attraverso un profluvio di dichiarazioni a labbra serrate, rivolte ad Hamas e a Teheran. (...) Aprire immediatamente le porte della NATO ad Israele...(...) Semplicemente estendendo il confine della sicurezza occidentale in tutto e per tutto a quello di Israele, che soddisfa pienamente i requisiti di adesione all'Alleanza Atlantica per essere una democrazìa, a libero mercato e pienamente in grado di contribuire efficacemente alla difesa comune anche dei suoi nuovi alleati..."
- Giannino

parole sagge, equilibrate, razionali.
saprà, l' UE, riflettere su questo e utilizzare i mezzi a sua disposizione, diplomatici ed economici,  per accompagnare questo processo?
saranno capaci, gli USA, di un colpo d'ala che li porti ad abbandonare la concezione di democrazìa di cui si diceva prima: un po' limitata e un po', francamente, miope?

o vincerà, ancora una volta, il terrorismo?
che ha come scopo, come tutti sanno, quello di farci paura e di costringerci in difesa?

:)

 
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mai più.

Post n°824 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da giancla56
 
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ci mancava pure Panebianco...

Post n°823 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da giancla56
 
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rieccoci
alle polemiche astruse, ai polveroni lessicali, alla demagogìa da tre
palle un soldo, alla lingua italiana reinventata per spazzare il mare.
dopo la nota, e altrettanto infondata, querelle su laicità e
laicismo, ecco farsi largo il Prof. Panebianco dalle colonne del
Corriere della Sera di domenica 22 gennaio (prima pagina, ohibò!).
il quale, con meritoria fatica, si dedica ai radicali e alla RNP,
apprezzando il passato e consigliando per il futuro, denigrando il
presente:

“Recuperando dal proprio repertorio
storico, come Pannella ha fatto, l’anticlericalismo più intransigente e
scegliendo una linea «zapaterista» si possono prendere voti ma ci si
condanna, rispetto a eventuali processi di aggregazione a sinistra,
alla marginalità. Se non altro, perché si antagonizzano i cattolici”

'sta storia del laicismo e dell'anticlericalismo comincia a diventare
stucchevole. ed appare anche capziosetta, se artefatta da chi dovrebbe
conoscere, come un Professore (o quantomeno come chi scrive articoli di
fondo per il primo quotidiano italiano), la lingua nazionale.
e infatti, un altro Professore risponde al Panebianco con parole semplici ed efficaci, come sempre:

"Caro direttore, fa piacere
constatare che il professor Angelo Panebianco legga la posta del
Riformista, bravo, very trendy! Ne approfitterei, allora, per riportare
la definizione di "clericalismo" da un dizionario della lingua
italiana: "Tendenza ad appoggiare la partecipazione concreta del clero
e del laicato cattolico al governo dello stato, sostenendo
l'applicazione delle direttive della Chiesa nella vita pubblica". Se
questo è il "clericalismo", cribbio, dov'è il crimine, la follia, la
scostumatezza, l'inopportunità, la meschinità del dirsi
"anticlericali"? Più ancora: se con l'anticlericalismo "ci si condanna
alla marginalità", "sostenendo l'applicazione delle direttive della
Chiesa nella vita pubblica" che tipo di centralità si guadagna? E' il
tipo di centralità che guida Via Solferino? Grazie, diverse volte


Luigi Castaldi"
(lettera al Riformista)
http://malvino.ilcannocchiale.it/



di mio aggiungo: ma anche sullo zapaterismo, qual'è il problema?

cos'è? una malattìa venerea?


:)


PS: il dizionario citato da L.C. è il De Mauro, mica pizza e fichi.

 
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tipi sinistri: il dietrologo.

Post n°822 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56




Questa settimana il tipo sinistro tratteggiato da Giuliano da Empoli è il dietrologo. In lizza per le primarie ci sono Giulietto Chiesa, Noam Chomsky, Antonio Di Pietro, Paolo Flores D’Arcais. Per comunicare la vostra preferenza, scrivete a redazione@ilriformista.it, o collegatevi al sito www.ilriformista.it.


Il dietrologo è come il Rolex Daytona, fa bella figura nei salotti.
di Giuliano da Empoli.

In Massa e potere, Elias Canetti si sofferma sui costumi degli Jivaros, una tribù sudamericana convinta che ogni morte sia dovuta alle oscure trame di qualcuno, nascosto nell’ombra. Una tribù, di conseguenza, scossa in permanenza da terribili sospetti e da atroci vendette.Allo stesso modo,quando viene annunciata a Metternich la morte dell’ambasciatore russo, quello si interroga a voce alta: «Quali saranno state le sue motivazioni?».

La vede così, il dietrologo. A lui non la si fa. Per quanto possa apparire semplice, un fatto nasconde sempre una cosmogonia di burattinai e di grandi vecchi che tirano le fila del grande gioco. Sue sono la felicità della coerenza assoluta e le piccole gioie minuziose della verifica. Poco importa che tutto sia sbagliato, se ogni dettaglio conferma la fondatezza del quadro generale. Se il complottismo è tutt’altro che un monopolio della sinistra, bisogna ammettere che è stata lei ad elevare questa pratica al rango di una forma d’arte.
«Con rare eccezioni - ha scritto Daniel Pipes - i teorici dei complotti di destra sono skinhead, neonazisti e altri balordi che esprimono idee perverse sugli ebrei e strampalate sulle società segrete».Al contrario, i dietrologi di sinistra vantano «credenziali culturali impeccabili»: negli Stati Uniti sono gente come Noam Chomsky, forse il più grande linguista vivente o il compianto Allen Ginsberg.

Ha sempre una giustificazione a portata di mano per scaricare su altri la responsabilità delle proprie sconfitte, il dietrologo. La sinistra non vince? Non è colpa della debolezza dei suoi leader e delle sue proposte, bensì di complotti orditi nell’ombra dai personaggi preferiti dai dietrologi di tutto il mondo:americani, servizi segreti, massonerie...C’è sempre qualcuno a cui dare la colpa. Il burattinaio che agisce nell’ombra, colui al quale prodest tutto quanto accade.

Dall’11 settembre, ha il vento in poppa, il dietrologo. Scrive libri, pontifica in televisione: sguazza nell’angoscia generica del presente con il privilegio di chi, in tempi di incertezza, si fa portatore di verità incontestabili. E come lo contesti, il dietrologo? Ti fa sempre fare la figura dell’ingenuo, barricato dietro il sorriso saputo di chi conosce verità più profonde e segrete.

E' uno status-symbol, la dietrologia: l’equivalente intellettuale di un Rolex Daytona.Si fa sempre bella figura, nei salotti, con una teoria ben congegnata che testimonia di un’appartenenza all’élite di quelli che sanno come va il mondo.

In fondo è l’ultimo dei razionalisti, il dietrologo, aggrappato all’idea che tutto possa essere inquadrato in un grande disegno perfettamente dotato di senso.Togliergli le sue illusioni sarebbe una crudeltà. Lo costringerebbe a guardare in faccia la fondamentale assurdità di tutte le umane cose, come il personaggio tragico di Steiner che chiede spiegazioni e al quale, per tutta risposta, giunge solo il sordo muggito del mare.



per singolare coincidenza, proprio oggi, a casa di Fulvia, si parla di un possibile complotto teso a coartare le nostre menti tramite............l' i-Pod.
simpaticamente sconcertante, dico io.

:)
 

 
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tag controversi.

Post n°821 pubblicato il 16 Gennaio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56

alla Donna Più Bella Del Mondo (che ho l'immeritato privilegio di conoscere) rubo questo Anonimo.
che ella tagga (o tagghizza?!?) con Buonismo gratuito.
mi spiace, ma non sono d'accordo. sarà buonismo, forse sarà anche gratuito, ma le due parole insieme danno l'idea dell'inutilità, della vacuità.
così non è per me. mi sembra, invece, una Regola per il buon vivere.
e credo anche che se, oltre che scriverla e/o leggerla, riuscissimo anche a farla nostra, avremmo fatto dei decenti passi avanti verso una vita migliore, più serena.


E CRESCENDO IMPARI.......

(Anonimo)


E crescendo impari che la felicità non e' quella delle
grandi cose.

Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte
il mondo per uscirne vittoriosi...

La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che
l'amore sia tutto o niente,...

non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che
esplodono fuori con tuoni spettacolari...,

la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da
vincere mettendosi continuamente alla prova.

Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....

...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di
felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un
libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto
o del tuo cane per sentire una felicità lieve.

E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi,
di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti
possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,

e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto,
che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e
che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera
i pensieri.



E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole
scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che
il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più
di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi,
sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un
libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze
ed essere con chi ami.



E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio
inaspettato, sono piccolo attimi felici.

E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli
ma preziosi.



E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.

E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone
che ami...

E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza
di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa
di amaramente felice anche nella malinconia.



E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.

E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

:)

 
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le genuflessioni del centrosinistra.

Post n°820 pubblicato il 13 Gennaio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56

e così, sono andati.


Marrazzo (Regione Lazio), Gasbarra (Provincia di Roma) e Veltroni
(Comune di Roma) si sono recati a rendere omaggio a Benedetto XVI, il
Pastore Tedesco.


le cronache narrano che Veltroni Gli abbia rivolto una frase in bavarese (il famoso "Damose da fa'" di Papa Woityla).


e Lui, sbattendo le ciglia: "Ma come ha fatto?".


e il Valter, ammiccando verso il di Lui Segretario: "Ho avuto un aiutino".

ma che dolci!

poi, dopo altri brevi convenevoli, il Papa è venuto al sodo:





«Evitare di introdurre farmaci che nascondano in qualche modo la gravità dell'aborto, come scelta contro la vita» (RU486)


«E' un grave errore oscurare il
valore e le funzioni della famiglia legittima fondata sul matrimonio,
attribuendo ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici,
dei quali non vi è, in realtà, alcuna effettiva esigenza sociale»
(PACS)





pare che volesse affrontare anche i temi della reintroduzione della
monarchìa (come s'usa dalle Sue parti) e della centralità della Terra
rispetto all'Universo (questione che non ha mai mandato giù), ma sono
solo voci di corridoio.


oppure, non ha avuto tempo. magari un'altra volta: non mancherà occasione.


dei milioni di euro di ICI regalati agli Enti Ecclesiastici non ha fatto cenno, nemmeno per ringraziare: che ingrato!

dopodiché, i tre Rappresentanti del Popolo Sovrano son tornati alle loro sedi: per riflettere sul Messaggio, s'immagina.


noi, ora, li aspettiamo domani alle 15:00 a P.zza Farnese per la "Festa delle Libertà Civili".


sono invitati, naturalmente.


e non àbbiano tèma: la statua di Giordano Bruno, semmai fosse d'impaccio, sta a Campo de' Fiori.


pochi metri, ma meglio specificare.


:)


PS: su Margherita e DS che votano insieme ad AN e Lega sull'amnistìa non mi pronuncio. meglio stendere un velo pietoso.

 
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ebbene, sì: lo farò.

Post n°819 pubblicato il 09 Gennaio 2006 da giancla56
 
Foto di giancla56



sono stanchissimo e ho mille cose da fare, ma per pura cortesìa (e nella speranza di rilassarmi un po') lo farò.

GIOCHINO SCEMO: LE 5 PIU' STRANE ABITUDINI.

- ho la radiosveglia sintonizzata su Radio Radicale. quindi, per il perverso intreccio dei miei e loro orari, mi addormento e mi sveglio con le quotidiane conversazioni Pannella-Bordin.

- quando salgo sullo scooter per andare da qualche parte, guardo sempre l'orologio.

- non abbasso mai le serrande, di talché, anche di domenica, mi sveglio col sorgere del sole.

- pur non essendo mancino, giro sempre il caffè o il cappuccino in senso antiorario.

- prima di addormentarmi, annuso sempre un fazzoletto (tranne le volte in cui la proprietaria del fazzoletto è presente, ma sono rarissime).

e ora, passo la palla a 5 vittime (che, a loro volta, ecc.........):

- ndr
- great
- streghella
- medea
- rosalux

ehmm...non me ne vogliate...



:)

 
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