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GRAN TORINO di Clint EastwoodGran Torino, l'ultimo film diretto e interpretato da Clint Eastwood, è un film che fa poche cose ma buone. La trama è lineare, la storia è convincente. lo sviluppo della storia è magari prevedibile ma coinvolgente. Clint interpreta il vecchio Walter, polacco (le etnie giocano un ruolo importante lungo la trama del film, e pure negli intermezzi comici) inacidito dalla guerra di Corea e dalla vita, patriota e presumibilmente repubblicano, razzista, a cui è morta la moglie da poco. Il film si apre infatti con il funerale di sua moglie Dorothy, dove grazie ad una eccellente sceneggiatura fin dalle prime scene si intuiscono le dinamiche familiari e la personalità del "vecchio Walt", che ormai rimasto solo, lontano dai figli sia culturalmente che fisicamente, ha come unica compagnia la vecchia Daisy, una labrador vecchia quanto lui e oramai sorda.
T. P.s. Un amico che l'ha visto con me l'ha definito con un certo intuito una specie di "Fai la cosa Giusta" secondo Clint Eastwood. E' chiaramente un film diverso ma il parallelismo è suggestivo. |
Hank
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HAGAKURE
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.
Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
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LA MORTE E IL BUSHIDO
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
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il 26/04/2022 alle 15:33
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il 29/12/2015 alle 12:19
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il 03/05/2012 alle 17:04
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