Creato da toughenough il 22/08/2007

Cinema e Amenità

Cinema e Amenità

 

 

« AMERICAN GODS di Neil GaimanPONYO SULLA SCOGLIERA di... »

GRAN TORINO di Clint Eastwood

Post n°135 pubblicato il 23 Marzo 2009 da toughenough
 

Gran Torino, l'ultimo film diretto e interpretato da Clint Eastwood, è un film che fa poche cose ma buone. La trama è lineare, la storia è convincente. lo sviluppo della storia è magari prevedibile ma coinvolgente. Clint interpreta il vecchio Walter, polacco (le etnie giocano un ruolo importante lungo la trama del film, e pure negli intermezzi comici) inacidito dalla guerra di Corea e dalla vita, patriota e presumibilmente repubblicano, razzista, a cui è morta la moglie da poco. Il film si apre infatti con il funerale di sua moglie Dorothy, dove grazie ad una eccellente sceneggiatura fin dalle prime scene si intuiscono le dinamiche familiari e la personalità del "vecchio Walt", che ormai rimasto solo, lontano dai figli sia culturalmente che fisicamente, ha come unica compagnia la vecchia Daisy, una labrador vecchia quanto lui e oramai sorda.
In un quartiere ormai a maggioranza immigrata (per lo più cinese di Hmong) la mosca bianca interpretata da Clint Eastwood spicca per cinismo e acidità. Il suo grugnire da un lato della bocca esprime più di cento parole, che quando invece vengono esalate hanno un linguaggio forte e crudo.
Ma Walt rimane nella sua piccola casa insieme ai suoi fantasmi, fin quanto, animato dal suo innato senso di giustizia (e dalla "marcatura"del suo territorio) si ritrova gioco forza ad essere ben voluto dal vicinato come baluardo contro i teppistelli che infestano il quartiere. Reduce di guerra, armato fino ai denti, comincia così il suo cammino di integrazione razziale, che lo spinge anche a dire ad un certo punto "pazzesco, ho più in comune con questi musi gialli che con i miei figli". I figli sono i grandi assenti della sua vita, allontanati da un padre severo e da uno stile di vita superficiale ed egoista.
Sullo sfondo la Ford Gran Torino, gioiello del 1972, tenuta a lucido come se fosse nuova, che seppure rimane defilata durante tutta la storia (non come sembrerebbe suggerire invece il titolo) apre e chiude la vicenda narrata.
Insomma, questo è un film semplice ed assolutamente ben fatto, con numerosi spunti umoristici (per affinità, Walter Kowaski si esprime più o meno con la stessa veracità di  "Hank" Bukowski) dati dai dialoghi tra i vari personaggi, alcuni da fare scompisciare dalle risate (spettacolare quello con il barbiere "impasta-pizza-figlio-di-puttana" italiano!), che merita assolutamente di essere visto.

 

                                      T.

P.s. Un amico che l'ha visto con me l'ha definito con un certo intuito una specie di "Fai la cosa Giusta" secondo Clint Eastwood. E' chiaramente un film diverso ma il parallelismo è suggestivo.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
Il primo bicchiere, come sempre, è il migliore.

Hank
 

AREA PERSONALE

 

STO LEGGENDO...

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2free_evolutioncla.romaamssurprisef.milasimirkolaucasjolenewesternoluceNEMO00libellula44achiara.celsajackiepalPOLENTAeFORMAGGIOmariangelalopuzzoNova107
 

HAGAKURE

Si può imparare qualcosa da un temporale.
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.

Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
 
 

ULTIMI COMMENTI

Signore & Signori, buon giorno.
Inviato da: cassetta2
il 26/04/2022 alle 15:33
 
bella carrellata di serie tv! insomma da vedere! ciao da...
Inviato da: esternoluce
il 29/12/2015 alle 12:19
 
A VOLTE RITORNANO
Inviato da: puzzle bubble
il 03/05/2012 alle 17:04
 
Quoto, serie assolutamente da vedere, e in lingua...
Inviato da: Banjo
il 07/04/2011 alle 18:35
 
Sono contento del tuo commento, anche perchè a me non è...
Inviato da: toughenough
il 01/09/2010 alle 19:25
 
 

LA MORTE E IL BUSHIDO

Ho scoperto che la via del samurai è la morte.
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
 
Citazioni nei Blog Amici: 5
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963