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PONYO SULLA SCOGLIERA di Hayao MiyazakiNon è che abbia capito molto di quest'ultimo film di Miyazaki, ma devo dire che mi sono divertito. Il film a tratti emoziona, e anche se sfugge il senso generale è certamente una pellicola piacevole. Il film sembra ripercorrere per certi versi la sirenetta di Andersen, ma in chiave diversa, più pura, dove i protagonisti sono bambini, con la loro naturale istintività e i loro naturali sentimenti. Il film, rispetto a gli ultimi "Il castello errante di Howl" e "la Città Incantata" sembra di tono minore, quasi una produzione televisiva, certo frutto di un budget minore, senza che questo però disturbi o renda meno appetibile la storia. Nella mia città viene proiettato solamente al pomeriggio dei week end, che sembra suggerire un target prioritariamente per bambini, anche se come tutte le opere di Miyazaki il prodotto è altamente fruibile per tutte le età; ma anche il tono del racconto è molto fiabesco, e l'impostazione stessa suggerita nelle prime battute del film sembra ricalcare quella di un libro per l'infanzia. In effetti io e il mio amico eravamo gli unici sopra i dieci anni presenti nella sala (esclusion fatta per genitori ed accompagnatori a vario titolo) ma, nonostante "7,50" € mi sembrino una cifra notevole per uno spettacolo cinematografico, ho passato un paio d'ore piacevolmente. T.
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Hank
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HAGAKURE
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.
Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
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LA MORTE E IL BUSHIDO
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
Inviato da: cassetta2
il 26/04/2022 alle 15:33
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il 29/12/2015 alle 12:19
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il 03/05/2012 alle 17:04
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il 07/04/2011 alle 18:35
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il 01/09/2010 alle 19:25