Creato da batblackonga il 21/07/2005

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SONO UN TIPO ANTISOCIALE, NON HO VOGLIA DI FAR NIENTE, SULLE SCATOLE MI STA TUTTA LA GENTE.

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Sono un tipo antisociale, non m'importa mai di niente,
non m'importa dei giudizi della gente.
Odio in modo naturale ogni ipocrisia morale,
odio guerre ed armamenti in generale.
Odio il gusto del retorico, il miracolo economico
il valore permanente e duraturo,
radio a premi, caroselli, T.V., cine, radio, rallies,
frigo ed auto non c'è "Ford nel mio futuro"!

E voi bimbe sognatrici della vita delle attrici,
attenzione da me state alla lontana:
non mi piace esser per bene, far la faccia che conviene
poi alla fine sono sempre senza grana...

Odio la vita moderna fatta a scandali e cambiali,
i rumori, gli impegnati intellettuali.
odio i fusti carrozzati dalle spider incantati
coi vestiti e le camicie tutte uguali
che non sanno che parlare di automobili e di moda,
di avventure estive fatte ai monti e al mare,
Vuoti e pieni di sussiego se il vestito non fa un piego,
mentre io mi metto quello che mi pare...
Sono senza patrimonio, sono contro il matrimonio,
non ho quello che si dice un posto al sole;
non mi piaccion le gran dame, preferisco le mondane
perchè ad essere sincere son le sole...

Non mi piaccion l'avvocato, il borghese, l'arrivato,
odio il bravo e onesto padre di famiglia
quasi sempre preoccupato di vedermi sistemato
se mi metto a far l'amore con sua figlia...

Sono un tipo antisociale, non ho voglia di far niente,
sulle scatole mi sta tutta la gente.
In un'isola deserta voglio andare ad abitare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare
e nessuno mi potrà più disturbare


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Messaggi di Luglio 2005

MENO FACEZIE (Commento di A.P.)SUI LIBRI SCOLASTICI

Post n°64 pubblicato il 29 Luglio 2005 da batblackonga
 

SPUNTO DAL CORRIERE DEL 28.07.05


Non è solo Berlusconi, il quale pattuglia appena può antiquari e
gioiellerie, a fare regalini agli amici, come il prezioso orologio Longines
impacchettato per tutti i deputati l'ultimo Natale. Càpita a volte che siano
gli amici a fare regalini a lui. Letizia Moratti e le Poste Italiane, ad
esempio, per il prossimo compleanno che il Cavaliere festeggia in
coincidenza con l'apertura delle scuole, hanno deciso di donargli la
possibilità di sbaragliare anche il mercato dei libri scolastici.

Uno dei pochi settori, col commercio dei coleotteri o la produzione di
mostarda mantovana, nel quale non si era ancora cimentato.
Cosa rappresentino i libri scolastici è presto detto: con 400 milioni di
euro l'anno di fatturato, sono una fetta di un terzo circa dell'intero
mercato del libro. Ma, ciò che più conta, sono la boccata di ossigeno che
una volta l'anno permette alle piccole librerie sparse per la provincia
italiana, dove si vende il 28% scarso di tutti i volumi, di tirare il fiato
e non abbassare le saracinesche vinte dalla sciatta indifferenza di un paese
che legge poco come il nostro. Tanto per capirci: in molti casi, nelle
cittadine del Nord come del Mezzogiorno, l'incasso per i testi adottati
dalle elementari alle medie superiori può superare il 60% degli introiti
annuali.

Il costo di questi libri imposti agli studenti, del resto, è spesso elevato
se non, in certi casi, stratosferico. Basti dire che la «dote» di un
ragazzino di prima media può costare oltre 300 euro, quella di un ragazzo
delle commerciali intorno ai 350, di un liceale anche 500. Un peso che in
questi anni di vacche magre può essere, per molte famiglie, esorbitante. Al
punto di incidere, nei casi più gravosi, perfino sulla scelta di molti
studenti di abbandonare la scuola. Per non dire delle code interminabili che
ogni genitore si deve sobbarcare ogni anno per rastrellare tutto il bagaglio
editoriale necessario ai figli.

Va da sé che ogni iniziativa per alleviare questa soma sulle spalle delle
famiglie, magari tenendo conto anche delle esigenze delle piccole librerie
locali che sono un patrimonio preziosissimo (si pensi alla Calabria, alla
Basilicata o al Molise dove sono meno di una ogni 100 mila abitanti) è la
benvenuta. E così è andata, infatti, con l'iniziativa delle Poste Italiane
che, tra cori di consensi, hanno distribuito 5 milioni di locandine e avvisi
vari per segnalare agli istituti scolastici e alle famiglie italiane la
possibilità di ordinare i testi, via internet o via telefono, per poi
comodamente riceverli a casa portati dal postino.

Con l'optional di poter rateizzare il pagamento in 12 mesi al tasso del
7.5%. Che non sarà basso, visto che il tetto massimo sarebbe il 7,77%, ma
potrebbe aiutare molte famiglie a sopportare meglio l'impatto della spesa
supplementare autunnale. Fin qui, tutto ok.

Ma il bello deve ancora arrivare. A chi hanno deciso di affidare
l'operazione, infatti, il ministero della Pubblica Istruzione e le Poste
Italiane? Voi direte: avranno fatto una gara d'appalto. Macché.
Avranno sentito gli editori? No, tranne uno: indovinate quale. Avranno
consultato i librai? Neppure: «Manco una telefonata», spiega furente Rodrigo
Diaz, presidente dell'Ali, l'Associazione librai italiani, «abbiamo saputo
tutto a cose fatte e tutti i telegrammi mandati alla Moratti o a Letta non
hanno avuto risposta. E' stata una cosa sporca». Avranno sondato il mercato
per vedere chi è il più forte nel commercio di libri on-line? «Assolutamente
no», risponde Mauro Zerbini, amministratore delegato di Ibs, gruppo
Longanesi, «il nostro è il sito di questo tipo più visitato d'Italia, a
giugno abbiamo avuto 991 mila contatti e nel 2004 abbiamo fatturato 13,2
milioni di euro. Ma non abbiamo avuto dal ministero o dalle poste neppure
una telefonata. Neppure una. Abbiamo saputo tutto a cose fatte».
Ma allora, come è stato scelto il fornitore di tutto quel bendidio di libri?
E' quello che chiede in una interrogazione, tra gli altri, il senatore
Stefano Passigli. Il quale, oltre ad accusare la Moratti poiché «il suddetto
servizio postula che Poste Italiane abbiano ottenuto dal ministero la lista
delle adozioni dei testi con largo anticipo su tutte le librerie», ha anche
presentato un esposto ad Antonio Catricalà, l'ex segretario generale di
Palazzo Chigi nominato presidente dell'Autorità per la concorrenza e il
mercato. Il fortunato fornitore prescelto per il businness è infatti «Bol».
Una società di vendita di libri on-line che fattura meno della metà di Ibs
(5,5 milioni contro 13,2), ha meno della metà dei contatti internet (a
giugno 434 mila contro 991 mila) ma, per pura coincidenza, appartiene alla
Mondadori. Cioè alla casa editrice di proprietà del «principale» di Letizia
Moratti, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Che le Poste Italiane vogliano bene al capo del governo non è un mistero.
Prima di questo piacerino, per dire, avevano già fatto un accordo per
mettere a disposizione di Mediolanum, la banca del premier, i loro 14 mila
sportelli col risultato di trasformare una banca virtuale, quale era fino ad
allora quella presieduta da Ennio Doris, nell'istituto di credito con la
maggiore copertura territoriale. Non bastasse, Massimo Sarmi,
l'amministratore delegato etichettato come vicino ad An e in particolare a
Gianfranco Fini, era arrivato al punto di invitare a Roma il capo del
governo, poco prima di Natale, all'inaugurazione del più bello e
avveniristico ufficio postale d'Italia. Un gioiello che ruotava intorno al
Sistema Informatico Livelli Virtuali di Integrazione Operativa. Ma che
meraviglia di acronimo: S.i.l.v.i.o.!

 
 
 

IL FIDO PALLOR

Post n°63 pubblicato il 27 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

Ragazzi...c'è gente che sui blog scrive ste robe qua e sono rimasto stupefatto di come cotali poeti non abbiano avuto maggior fortuna!

"Uscendo dal buio della mia anima ..scoprendo che tutti siamo Luce..dipingo frammenti di colori..fotografo istanti di vita..raccolgo pensieri..per spargere LUCE ..perle di saggezza raccolte nei miei girotondi per internet..per ARRICCHIRE D'AMORE il ns cammino verso la LUCE..e semplicemente parlarci con il cuore di AMICIZIA!"

E allora sono rimasto basito e mi son detto ma allora...allora c'è chi sa esprimer con le parole, senza falso qualunquismo, ciò che prova dentro. E mi son ridetto...ma porca miseria, anch'io, anch'io ci voglio riuscire! Diamine!

Son le prime prove...perdonate se non raggiungo il livello di chi m'ha preceduto, ma sento già che sto cominciando a dare un senso alla mia anima, ai miei pensieri, al mio essere me stesso.

Titolo: Il fido pallor

Tra l'universo adunco
del snocciolar pedunco
ovvie tra le mie frate
non brandono generate!
Oh, trema sto mio color,
baldanze del campeador
di spada nocchiera fonte
di fulgida nebbia il monte
le sorde campane stanche
del favo che sol mut'anche
rodido e pingo lustro
cangiante tomo lacustro.

:-)

 
 
 

C'HA RAGIONE!

Post n°62 pubblicato il 27 Luglio 2005 da batblackonga
 
Tag: Boutade
Foto di batblackonga

"No, perchè ormai l'è così...l'è così...guarda c'era un residence, ma per dirti un residence... e ci sarà stato non più di quaranta macchine! Tu pensa che a me m'ha chiamato il mi' capo...no, perchè questa l'è una multinazionale, ma se ti chiama il capo....l'è tutto un dire, l'è tutto un dire; il mio amico l'hanno mandato a Roma, ora un tu sai più icchè ti può succedere: per dire, i miei suoceri sono andati alle Maldive perchè mille euro a Principina non gli bastavan mica...per dire, no? Io c'ho paura...perchè e se questi si svegliano un giorno....sai l'è una multinazionale, un tu lo sai mica...quest'anno a Principina i negozietti me l'hanno detto: l'è l'ultim'anno...mah...io c'ho paura! E se uno si sveglia e ti dicano...sai unnè come la Fiat, tu fai le tu otto ore...ora, per dire, al nuovo stabilimento e son belle tutti là...a me m'ha chiamato il capo...ma io gliel'ho detto...oh...si vedrà, però fino a venerdì non posso...E se uno vol metter su famiglia? Son tutti ragazzi...tre mesi e poi li mandan via. Guarda...l'è tutto un dire!"

 
 
 

BIANCANEVE E I 7 NANI

Post n°61 pubblicato il 27 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

(visto censura il 27.07.05)

Vongolo, Mestolo, Zufolo e Tombolo,
Zoccolo, Mongolo, Gondolo e poi lei:
Biancaneve e i 7 nani
tutti quanti in 30 metri quadri;
vabbè che i nani son piccolini
ma comunque ci stavan strettini.
Biancaneve era esibizionista
ed era pure una convinta nudista,
girava per casa come dio l'ha fatta
diciamolo pure ch'era un po' mignotta.
I 7 nani ne uscivano pazzi:
loro son piccoli, ma con certi *azzi...!

I 7 nanetti erano spesso allupati
ma stavano zitti: erano ben educati,
ma con Biancaneve sempre a zinne di fuori
era un problema calmare gli ardori;
avevan provato perfino il bromuro
ma il *azzo era sempre in tiro e ben duro.
Infine una sera che la troia non c'era
si riunirono in cerchio per parlar del problema.
Vongolo disse "Non si può andare avanti
tutta la vita a bromuro e calmanti
se Biancaneve gira sempre spogliata
rischia alla fine di venire stuprata!"

Mestolo dice "Io son fuori di testa
a quella puttana le faccio la festa"
Zufolo brontola "Ragazzi è un tormento
aver sempre una *ica all'altezza del mento!"
Tombolo invece appare sicuro
"Per me quella troia di dà pure il *ulo!"
E Zoccolo a causa degli istinti maschili
a furia di seghe ha già perso 6 chili,
Mongolo invece gira sempre bendato
così dalle voglie non viene tentato
ma per stare bendato battè una craniata
che lo ha mandato in prognosi riservata!

Gondolo, il saggio tra i piccoli ometti:
"Si conclude comunque che siamo costretti
ad avere una topa di grande livello
sempre gnuda davanti al nostro povero uccello
e siccome una *ica tira un carro di buoi
per giocare alla pari c'ignudiamo anche noi!
Certamente impaurita da sti *azzi giganti
andrà tosto a indossare dei vestiti coprenti,
quindi, amici, spogliatevi prima che arrivi
e dispponetevi in fila tutti belli giulivi
e mi raccomando, da qui fino a sera
che sia sempre vivo quest'alzabandiera!"

Biancaneve ritorna da fare la spesa
ed aperta la porta trova quella sorpresa
ma per niente sconvolta da quel coso gigante
si leva di botto reggipetto e mutande
e come i tuffatori giù dai trampolini
si butta di testa su quei falli divini.
Biancaneve lavora con grande maestria
per lei far l'amore è come poesia
e da allora i nanetti, di sesso appagati
con la bella fanciulla non son più incazzati.
E come si dice in questi frangenti:
..e vissero tutti felici e contenti...







 
 
 

SI VA AL MARE

Post n°59 pubblicato il 26 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

A me piace il mare, soprattutto la mattina presto d'estate, quando l'acqua è liscia come l'olio e le onde, appena accennate, ti cantano quella dolce ninna nanna: "shhhhhhh...shhhhhhh..." quasi a reclamare ed imporre silenzio.

Al mare ci si va sempre coi migliori propositi: rilassarsi, abbronzarsi un po', farsi un bagnetto, respirare aria buona e salubre.

Arrivi che già sei incazzato come un cinghiale in calore dopo aver compiuto 70 (settanta) chilometri in tre ore e quaranta minuti.
"Bagnino, buongiorno, per cortesia...mi dà una sdraio e un ombrellone?"
"Le SDRAIE so' finite...ie posso da' l'ombrellone, fanno 50 EURI"
"50 euro? Ma con 50 euro mi compro 5 ombrelloni!"
"Ma lei dotto' non paga l'ombrellone! Paga 'o spazio!"
"Già...lo spazio...a proposito! Che spazio!? Mi pare tutto pieno..."
"Nun se preoccupi...un posticino glielo trovo...venga con me...ecco...se metta qua!"
"Ma qua dove scusi? Ci son solo rocce..."
"E che ce vo' fa'...nun c'è altro...anzi, dato che qua l'ombrellone nun se po' piantà, me lo ripìo!... Li mortacci de sta gente nun so' mai contenti ahò!"

Fosse solo il problema delle rocce: mi pianta accanto a una famiglia di napoletani al completo. Ora, qui bisogna far sempre la premessa perchè c'è sempre qualcuno con lo spirito di patate che si incazza: io non ce l'ho coi napoletani, stirpe degnissima, però dovete ammettere che in quanto ad abitudini balneari, sono un po' strani.
I napoletani che vanno al mare sembra sempre che stiano effettuando un trasloco: sedie, tavolini, frigo bar, serviti di piatti, lettini pieghevoli, materassini, pinne, palloni, gagliardetti del Napoli, borse del ghiaccio; da qualche anno a questa parte hanno fatto un ulteriore scoperta: il gazebo!

E sotto a sto gazebo, il mondo! Che uno si domanda: "Ma che ci sarà mai là sotto? Mi fate dare un'occhiata anche a me?"
Sono sempre gruppi di almeno 20 persone e quando chiacchierano urlano. Io ho capito perchè urlano: perchè non si capiscono tra di loro, nessuno sa mai chi sta parlando con chi, per ovvii motivi di omonimia: gli uomini si chiamano tutti Ciro e Gennaro, le donne Carmela e Filomena (ma le chiaman Filonema perchè non gli riesce di dirlo giusto). Allora per capirsi alzan la voce...e più la alzano e meno si capiscono...è un cane che si morde la coda: ne viene fuori un boato assordante.
Questo fatto dei nomi tutti uguali ha però un vantaggio: quando li devi radunare tutti basta chiamare Ciroooooooo!!! Gennaroooooooooo!!! E giù in trenta come un'orda di vandali.

A un certo punto i Ciri e i Gennari erano tutti a fare il bagno...ero rimasto là con accanto solo qualche Carmela e Filomena...
"Ahhh..un po' di silenzio!"
Manco p'u cazz...
"Filonè...vien'accà!!!"
"Chè c'è Filonè...?"
"Hai visto a Filonè?"
"Si, stava con Filonè.."
"E Carmè...?"
"Anche lei con Filonè!"
"Ah...allora lo dicevo ggiusto che Filonè stava con Carmè..."
"Ma scusa...Carmè non stava con Carmè?"
"Prima, ora sta con Filonè...sono andate a trovare a Carmè e poi passavano da Filonè..."
"Ma Filonè non stava con loro?"
"No...è andata da Carmè, che poi dovevano telefonare a Carmè, che ci doveva dire se veniva anche Filonè e poi andavano a trovare a Anna!"
"Anna???!!! E chi è sta qua?"

Un delirio...Prima di trovare il bandolo della matassa impiegano almeno un'ora e mezzo...
Quando gli animi si placano è ora di pranzo:
"Ciroooooo....Gennà....!!!"
A rieccoli...e da quelle borse vedi spuntare cocomeri, quintali di pasta al pomodoro, pizze, pizzette, babà, birre, vino...
C'è un sole cocente. Filomena ha un'idea brillante. Tira fuori la borsa del ghiaccio e se la mette in testa a mo' di cappelletto. Prova un senso di sollievo e vuole costringere tutta la comitiva a provare questa cosa bellissima.
"Ciro, Gennà..la volete la bborsa?"
"No Filonè...mo' c'andiamo a bagnà..."
"Allora chiedilo a Ciro o a Gennà....se vogliono la bborsa..."

A quel punto si scatenano i bambini! Colti da improvvisa vivacità, proprio sempre mentre ti stai mangiando il panino: cominciano a correrti attorno come forsennati sollevando quintali di sabbia...ora sembra un panino impanato...
"Ciro...Gennà...non date fastidio..."
Allora i bimbi se ne vanno più in là...in compenso ci pensa Carmela a concludere l'opera di impanatura. Come? Ma è ovvio: scuotendo l'asciugamano. Li scuote tutti...ci si mette pure il vento che (e questa legge della fisica me la dovete spiegare) tira sempre nella tua direzione quando qualcuno scuote l'asciugamano.

Vado a fare il bagno! E' una gincana tra ombrelloni, sdraio, castelletti di sabbia del cazzo, piste delle biglie, asciugamani...il mare quasi non si vede...no: eccolo...

Ahhhhhhhhhhhhhhh!!!
Ploff ploff...
"Ma che è sto schifo?" domandi con un'espressione mista tra l'ebete e l'incredulo a uno che anche lui è lì accanto a te, con la stessa espressione, con l'acqua fino alle ginocchia e non si attenta ad andare oltre...
"Alghe!"
"Alghe?"
"Si, alghe...l'hanno detto al telegiornale: quest'anno si prevedeva un'invasione d'alghe provenienti dal mar dei Sargassi...per una volta ci hanno azzeccato..."
"Eh già...se prevedevano l'invasione delle ostriche perlate col cazzo che ci davano...!"

Esci, t'asciughi, ti rivesti, monti in auto, torni in città che tanto è vuota e ti sdrai sull'asfalto del viale.
Ah! Che pace!

 
 
 

ACHILLE CAMPANILE (2)

Post n°58 pubblicato il 26 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

TUTTO DA RIFARE PER IL CASO DI NAUFRAGIO
(Scritto pubblicato sulla Gazzetta del Popolo il 1° marzo 1936)

Santo cielo, ma sulle navi non pensano ad altro che al naufragio! Sulle pareti della cabina sono appese le norme concernenti il “segnale per l’abbandono della nave”, il “segnale per l’uomo in mare” e il “segnale per l’incendio grave a bordo”, con le istruzioni per indossare le cinture di salvataggio. Lungo la passeggiata, altre norme per l’abbandono della nave, armadi pieni di cinture di salvataggio, ciambelle di salvataggio appese ai parapetti, ciambelle da giorno, ciambelle da notte, con una luce che si accende automaticamente appena in contatto con l’acqua (tutte le comodità per questi naufraghi!). E più su scialuppe di salvataggio, alcune con viveri, cordiali e medicinali già pronti; ce ne sono due persino con una minuscola stazione radio: non mi meraviglierei che ci fosse anche una bibliotechina per i naufraghi. A poppa e a prua zattere di salvataggio accatastate; e, sparsi qua e là altri avvisi con le norme per il segnale d’abbandono della nave; nei corridoi e per le scale, frecce luminose che indicano il punto di riunione per il caso d’abbandono della nave; ogni tre o quattro giorni, esercitazioni in caso d’incendio o di abbandono della nave.


Ci vuole una bella memoria

E’ una fissazione.
Il bello è, poi, che nessuno tra i passeggeri ricorda con precisione quanti sono i fischi di sirena relativi all’incendio grave a bordo, quanti quelli dell’uomo in mare e quanti quelli del puro e semplice abbandono della nave. Sono certo che all’atto pratico, avverrebbero confusioni disastrose. Chiunque nottetempo, nella propria cabina, udisse un certo numero di fischi di sirena inaspettati, per prima cosa sarebbe colto da dubbi angosciosi:
— Sarà l’incendio, o l’uomo in mare?
Capite bene che c’è un enorme differenza fra le due cose. Con l’incendio ne va della vita di tutti, con l’uomo in mare ne va della vita di una persona. E non tutti troverebbero in quel momento il sangue freddo per andare a consultare la tabellina sulle pareti.
Per me. c’è tutto da rifare, in questo campo. Più duna volta, nei miei lunghi e drammatici viaggi
per mare, durante le notti di tempesta ho teso l’orecchio, parendomi udire, tra i sibili del vento,
il « segnale per l’abbandono della nave ». Orbene, so dirvi che se, in queste circostanze, il segnale si facesse udire all’ improvviso, ben pochi sarebbero i passeggeri che immediatamente salterebbero dal letto, sì metterebbero carponi a cercare sotto di esso la cintura di salvataggio e l’indosserebbero, per poi avviarsi dignitosamente, nello strano abbigliamento, verso il punto di riunione. Molti di più sarebbero invece i passeggeri ai quali, verso il quarto o quinto fischio di sirena udito nottetempo all’improvviso nel segreto della cabina, verrebbe un colpo d’accidente. Questo – è chiaro – semplifica molto le cose e in un certo senso riduce sensibilmente il numero delle morti per annegamento; perché è certo che chi è già morto d’accidente non può morire annegato.
 

Una migliore organizzazione

Ma secondo me, la cosa andrebbe organizzata diversamente. In teoria, com’è ora, dovrebbe funzionare così: al primo fischio di sirena udito nottetempo (di giorno è tutt’altro perché quasi nessuno è in cabina), il passeggero si sveglia e si mette a contare attentamente:
— Uno... - (al primo fischio non sa ancora di che si tratta e quindi mantiene un atteggiamento vigile sì, ma neutrale; potrebbe trattarsi dell” «uomo in mare» - due fischi brevi e uno lungo -, caso dolorosissimo ma che non richiede da lui provvedimenti urgenti; fino a terzo fischio è inutile allarmarsi) — due... — (idem) …tre... — (non era lungo; ahi. ahi, è escluso l' «uomo in mare»; che sarà? incendio grave o naufragio? staremo a vedere; attenzione a non sbagliare il conto!) — …quattro...
Se dopo il quarto fischio non si sente più niente, il passeggero sa a cosa attenersi:
— Benissimo – mormora- incendio grave a bordo.
Oppure conta:
— Uno, due, tre, quattro, cinque…
Al quinto sa già di cosa si tratta: - abbandono della nave.
S’alza dal letto, se già non l’ha fatto — come sarebbe consigliabile fin dal terzo fischio non lungo —, indossa il salvagente e raggiunge il punto di riunione.


L’accidente che interessa uno solo

Se invece, dopo due fischi brevi ne sente uno lungo, mormora: - Benissimo. Uomo in mare. Andremo a curiosare.
Questo, si intende, se vuole curiosare. Perché può benissimo restarsene a letto e, in ogni caso, non è affatto necessario che indossi la cintura di salvataggio.
Ma, come ho detto, sono certo che in pratica le cose andrebbero molto diversamente. Anzitutto i passeggeri non imparano a memoria — come sarebbe loro interesse — la tabellina dei fischi e quindi dovrebbero consultarla nel momento del pericolo; e, siccome è redatta in varie lingue, gli spagnoli dovrebbero cercare le norme di abbandono del barco, i brasiliani quelle per l’abbandono do navio, ecc. ecc. Avverrebbero equivoci fastidiosissimi nell’interpretazione del segnale di «uomo in mare», c’è da giurare che un’alta percentuale di passeggeri si presenterebbe al punto di riunione avendo indossato le cinture di salvataggio e creando più confusione che altro.
 

Cento fischi non portano disgrazia

Poi ci può essere il caso di quello che si sveglia quando stati già due fischi, sente soltanto gli ultimi tre, crede che sia «l’uomo in mare», resta a letto e affonda .
E ci possono essere tanti casi dubbi. Stamattina all’alba, per esempio, sono stato svegliato da fischi di sirena. Conto: — Uno, due, tre (uomo in mare), quattro (incendio?), cinque, sei (naufragio?)…
Stavo per saltare dal letto, quando sento un settimo fischio di sirena.
— Oh questo? — penso — sette fischi non sono contemplati nella tabella.
Un ottavo. Un nono.
Io continuavo a contare. Siamo arrivati a un centinaio di fischi.
— Che accidenti sarà? — pensavo.— Forse saremo già affondati. Poi ho saputo che era per la nebbia.
Se, poi, il concerto dei fischi di sirena per sinistro avvenisse di giorno, altre confusioni. I passeggeri, prima di raggiungere il punto di riunione, dovrebbero correre in cabina a cercare la cintura di salvataggio. D’onde, via va, fuggi fuggi, spintoni. E, poi, la cintura, quanti tra i passeggeri si sono mai curati di guardare sotto il letto se c’è davvero, dove sta, e come s’indossa?
Ho più volte, in viaggio, confidato questi dubbi agli stati maggiori delle navi. Mi è stato sovente assicurato che in caso di necessità, prima di dare il segnale si manderebbe il cameriere ad avvertire. Ma questo che vantaggio è? Che al passeggero impressionabile l’accidente, invece di venire al segnale d’abbandono della nave, verrebbe un momento prima cioè quando il cameriere venisse a dirgli:
— Tra poco verrà dato il segnale d’abbandono della nave per incendio grave a bordo. Si prepari.


Il tatto prima di tutto

Ma mi è stato assicurato che il cameriere verrebbe ad avvertire con una certa forma. Ecco, forse verrebbe a picchiare discretamente alla porta della cabina con una scusa. Per esempio, direbbe:
— Signore, la desidera un momento il capitano.
Ebbene, vi assicuro che se, nel cuore della notte, mentre sto a letto, il cameriere venisse a farmi
un discorso simile, mi verrebbero subito del sospetti. La mia prima domanda sarebbe:
Ma mi dica la verità, stiamo andando a fondo?
— Nemmeno per idea.
— Lei mi nasconde qualche cosa. Non mi faccia stare sulle spine…
— Le assicuro che non è niente di grave. Il capitano desidera fare quattro chiacchiere con lei.
— A quest’ora?
— Che vuol farci? Prenda anche la cintura di salvataggio. Anzi aspetti, gliela metto addosso.
— Ma perché questi preparativi?
— Niente, per fare un po’ di chiasso.
Mi è stato anche detto dai competenti che in caso di naufragio è preferibile aggrapparsi alle zattere, piuttosto che prender posto sulle scialuppe, che possono infrangersi contro i fianchi della nave, o rovesciarsi.


Anche la zattera non va

Ebbene, anche la prospettiva di stare per delle ore in acqua, aggrappati a una zattera, mentre i pescicani vi mangiano le gambe, non è tale da entusiasmare. Salvare soltanto la metà superiore del corpo non è cosa che può far piacere. Pensate: dopo un attraversata con naufragio, tutti i passeggeri, salvati, che arrivano in America con tavolette a rotelle sotto il torso.
Insomma, da qualunque parte si guardi, non c’è che da augurarsi che non si presenti mai la necessità di far funzionare tutta questa organizzazione di salvataggi predisposta a bordo per il caso d’abbandono della nave.
Io avevo anche immaginato una specie di piattaforma leggerissima appoggiata su più alto ponte della nave e fornita di alcuni involucri che, in caso di naufragio, potessero essere rapidamente gonfiati d’idrogeno. Al segnale d’allarme, i passeggeri si raggrupperebbero sulla piattaforma; verrebbero gonfiati gli involucri e la piattaforma stessa, sganciata dalla nave, sarebbe sollevata in aria con i passeggeri.
Ma anche la situazione di tutto questo assembramento di persone sospeso in mezzo al cielo sarebbe tutt’altro che invidiabile.

Tutto considerato, e preferibile non fare naufragio.

 
 
 

ACHILLE CAMPANILE (1)

Post n°57 pubblicato il 26 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Essendo in assoluto il mio scrittore umorista preferito e che considero un vero e proprio genio, senza mezzi termini, non resisto dall'esimermi nel dedicargli un piccolo omaggio e pubblico un paio di paragrafi tratti da altrettanti dei suoi molteplici libri.

Augurandomi che vogliate dedicargli qualche minuto e sperando di strapparvi almeno un sorriso...

LE DISAVVENTURE DI UN POLPO (da "Agosto moglie mia non ti conosco" 1931)

 

...Una folla multicolore, incessante, entrava lentamente nello stabilimento, con borse, palloni di gomma e altri oggetti inerenti al bagno. Si sarebbero detti i fedeli d’una misteriosa deità, che entravano nel tempio. I bagnini scalzi correvano ad aprir le cabine e a spinger nell’acqua le barche e i “mosconi” presi in affitto.

Presso l’entrata, un pescatore sbatacchiava sul parapetto di pietra, con straordinaria violenza, un polpo testé pescato e ancora vivo. Si sa che con questo sistema vengono uccisi i polpi.

«Che barbara usanza!», esclamò Suares, che, con i compagni, entrava in quel momento.
«Le parrebbe anche più barbara», disse un assiduo dello stabilimento, «se sapesse che quel polpo è sempre lo stesso, che viene ogni giorno pescato vivo e sbatacchiato per un certo tempo sotto gli occhi dei villeggianti ».

«Come sarebbe a dire?», chiese il nostro amico.
«Ella sa», spiegò l’altro, «che nessuno si fida di mangiare il pesce in uno stabilimento dove non si veda almeno un polpo ucciso sotto gli occhi dei clienti. Qui, poiché non si può ogni giorno pescare un polpo diverso, la direzione ha pensato di usar sempre lo stesso polpo, che dopo essere stato sbatacchiato per un certo tempo e prima che esali l’ultimo respiro, viene di nuovo gettato nel mare, in un recinto chiuso, dove è facile pescano a ogni occorrenza».

Era vero. Il povero animale, come se non bastassero gli sbatacchiamenti quotidiani della mattina, doveva spesso sottoporsi a penosi extra nel corso della giornata. Appena si presentava qualcuno e chiedeva di mangiare pesce fresco, pescato sotto i suoi occhi, il polpo veniva tratto fuori e tosto sbatacchiato per alcuni minuti sul muricciuolo. Poi, dopo essere stato sostituito con polpi venuti da Milano, era di nuovo gettato in acqua per servire in altra occasione. Ormai, il poverino sentiva dalle voci quando era giunto il momento d’esser tirato fuori e sbatacchiato.

I primi tempi, appena udiva gridare:
«Ehi, c’è da mangiare pesce fresco?», mormorava:
«Ci siamo!». E si faceva piccino piccino, rimpiattandosi sui bassifondi. Ma tutto era vano. Ben presto veniva scovato, tratto alla luce e violentemente sbatacchiato sul municciuolo, con soddisfazione della clientela. Poi, l’infelice mollusco, per abbreviare quei momenti terribili, appena sentiva chiedere pesce fresco veniva a galla spontaneamente e si metteva vicino al parapetto, con maravigliosa abnegazione.

Ormai il disgraziato animale era diventato durissimo e non desiderava che di farla finita con la sua misera esistenza. Vero è che non gli mancava nulla. Anzi, per conservarlo in vita, la direzione non gli lesinava i buoni bocconi e le comodità d’ogni sorta. Ma quella storia d’essere sbatacchiato in così barbaro modo faceva passar tutto il resto in seconda linea. Ogni mattina egli diceva: “Speriamo che sia per oggi”. Ma quando, dopo essere stato duramente provato, si sentiva gettar di nuovo in mare, invece che in padella, rabbrividiva pensando: “Ancora domani saremo daccapo”. Qualche volta, dopo essere stato sbatacchiato, faceva il distratto e s’avviava zitto zitto verso la cucina. Ma il pescatore l’afferrava in tempo per restituirlo agli abissi marini...

 
 
 

LA BALLATA DELLA CACCA

Post n°53 pubblicato il 25 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Un argomento che mi ha sempre affascinato: la cacca. Non potevo non dedicarle almeno una ballata, con finale a sfondo socio-politico.

LA BALLATA DELLA CACCA
(Testo e Musica di Batblackonga)

Non è facile parlare di cacca, parlare di escrementi,
soprattutto in certi ambienti,
non è semplice spiegarsi per bene
ed usare un linguaggio che si conviene;
non è il caso di entrare in discussione
su certi argomenti alla televisione,
l'audience e la merda non camminano a braccetto
ma che discriminante, io questo non lo ammetto.

Non si capisce tutta questa censura
per un fatto universale, per un bisogno di natura.
Cos'è che impedisce il dibattito sul tema?
La cacca la fan tutti, non è affatto fuori schema.
Sarà il cattivo odore che emana l'escremento
a creare nella gente quel disorientamento
e a far finta che lo scottex che comprano al mercato
sia solo un soprammobile e non debba essere usato.

Eppure di argomenti sul tema ve n'è tanti:
la forma, le misure, gli aromi penetranti,
il calore ed il colore che danno i connotati,
che fan si che gli escrementi sian diversificati:
il cane la fa lunga e filaccicosa,
la pecora a pallini e mai squacquerellosa,
gli uccelli sono un caso davvero molto strano
perchè oltre che cacare, pisciano dall'ano!

La merda si comporta indifferentemente
col giusto, con l'ingiusto, col ricco e il meno abbiente;
dentro ad una cloaca non v'è il verso di capire
da che genere di culo la cacca può venire:
anche il papa si reca al gabinetto
ed anche i calciatori che vincon lo scudetto,
il re e la regina nel cesso della reggia
s'accompagnano sempre al suon d'una scorreggia.

Però nelle osterie, nelle periferie,
nei rioni popolari: nei luoghi a me più cari,
l'argomento lo si affronta in modo disinvolto
ed anche un ignorante riesce ad esser colto
perchè chi nella merda si trova fino in fondo
risulta più informato di ognuno a questo mondo
e sa che potrebbe campare con decoro
se la cacca valesse solo la metà dell'oro.

 
 
 

ECCO PERCHE' CINGUETTANO!

Post n°51 pubblicato il 25 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

Da sempre sono un amante degli animali; un amante degli animali crede che ogni essere vivente abbia bisogno della propria libertà, di stare nel suo habitat preferito. E' per questo che, nonostante mi piacciano tantissimo, non ho mai avuto in casa degli uccellini: un uccello in gabbia è come una ruota quadrata, non può funzionare. Eppure mi sono sempre domandato come mai tali esserini, pur privati dell'essenza per cui son nati, chiusi in quelle gabbiette striminzite, continuano a cinguettare come forsennati.

Cibo per uccellini, ingredienti:

Diversi tipi di semi spesso sono miscelati dagli allevatori secondo "ricette" segrete che ognuno si inventa. Abbiamo il misto di semi "europeo" la cui base è la scagliola con aggiunta di miglio, panico, niger, colza-ravizzone, canapa, lino avena decorticata, perilla e altro.

Bè niente di strano? Rileggete per bene...: scagliola, miglio, panico, niger, colza, C A N A P A, lino, ecc.

Canapa! Ora, io non ci volevo credere. La Manu ne ha comprato subito una scatola. Se non si è dei botanici bisogna munirsi di un libricino per riconoscere un seme dall'altro e fare la selezione.
"Bè -dicevo- sarà una roba morta, semi secchi..."

Morta una sega: provate (ma come ho fatto io solo a beneficio di esperimento, poi date fuoco a ogni cosa) a mettere qualcuno di sti semini sotto un po' di terra e innaffiate. Crescono che paion pagati!

E ci credo che cinguettano, vai...io canterei pure la Boheme!

 
 
 

E' COLPA DELL'EURO

Post n°50 pubblicato il 23 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

Ora, non si sa perchè, qualunque cosa di brutto accada, è colpa dell'euro! S'è preso quest'andazzo...Che so, ti si rompe la lavastoviglie..."Colpa dell'Euroooooooooo...! Maledettoooooo!"
Perdi l'autobus: "Colpa dell'euro! Bastaaaa! Rivogliamo la liraaaa!"

L'altro giorno incontro Beppe per la strada, un mio vecchio amico, che viene avanti con le stampelle e un gesso a una gamba fin sopra il ginocchio.
"Giusè...! Che hai fatto?"
"Non me lo dire...Colpa dell'euro!
Te pareva...dico:
"Ma Giusè...che c'entra l'euro con la gamba?"
"C'entra c'entra...stavo uscendo di casa di corsa che ero in ritardo e avevo sti maledettissimi spicciolini in tasca dei pantaloni...Ma tu guarda: avevo la tasca bucata, un euro, mentre scendevo le scale, è passato da sto buco, è finito su un gradino, io non me ne sono accorto, c'ho messo il piede sopra, son scivolato ed ecco qua: tibia e perone!"
Cavoli: ma allora sto euro...

Ma, a parte il caso sporadico di Beppe dove l'euro aveva le sue colpe, è mai possibile che ora tutto sto disastro tremebondo sia colpa dell'euro? La verità è che ci hanno rincoglioniti. Ora facciamo un passo indietro per cercare di capire come può essere successo che siamo arrivati al rincoglionimento totale.
Sarà stato il 2000: un gruppetto di persone comincia a tramare nel buio. A capo di esse uno piccino, un po' pelato che quando è in piede di guerra mette la bandana come i pirati.
Dice: "Ragazzi, tra un po' arriva l'euro! Qual migliore occasione per tirar su un po' di soldi? Tanto qui son tutti rincoglioniti, gli si fa du' somme, du' moltiplicazioni e non ci capiscono più nulla."
Per essere certo del grado di rincitrullimento dell'italiano, lui che è uno fanatico dei sondaggi, chiama il suo staff:
"Bisogna fare un sondaggio! Titolo: grado di rincoglionimento dell'italiano!"

Fanno il sondaggio. Responso: "Cavaliere, son rincoglioniti, ma non troppo!"
"Porca miseria! Ma come? Bisogna dargli la randellata definitiva...studiamo qualcosa!"
Pensano, rimuginano. Idea: la televisione.
"Ora gli si da 'na randellata di rincoglionimento che non si rialzano fino alla nuova era glaciale!"
E giù con grandi fratelli, tv verità con quella che pare un uomo, ora non ricordo il nome, la moglie di Costanzo...De Filippi...la De Filippi! Ora dico una cosa, non la sa nessuno: la De Filippi, quando morì Ferruccio Amendola, la interpellarono per doppiare Al Pacino, poi venne fuori sta storia della tv verità e non se ne fece di nulla...poi, poi...l'isola dei famosi! L'isola dei famosi no, ti prego!!
A parte che io di sti famosi non ne conoscevo neanche uno. Ma dove stavano i famosi? Sotto terra? L'unico che conoscevo era Adriano Pappalardo che è famoso perchè son 40 anni che canta la stessa canzone: Ricominciamooooooooo..macchè ricominciamo: non ti pare che sarebbe ora di finirla? Insomma, se vuoi fare l'isola dei famosi, mettimici qualcuno di famoso veramente, che c'entra Pappalardo? Mettici che so...Andreotti, Saddam, Piero Angela, Pippo Baudo, Luciano Pavarotti, Ferrara (o l'uno o l'altro se no non gli basta l'isola), Gozzilla...Questi son famosi! Poi ci vorrebbe anche qualche donna perchè la gente vuol vedere anche un po' d'erotismo...Rita Levi Montalcini (Rita Levi che s'accoppia con Piero Angela :"Mi scusi signora Rita se la importuno, ma sto girando un documentario sulle mummie...")...
Poi che altri programmi c'hanno fatto? Già: la fattoria. Nella fattoria c'hanno messo la pono star, la Selen. Devono aver pensato che una maiala nella fattoria ci stava bene! E poi ce l'hanno fatta veder redenta. Ci hanno voluto spacciare la Selen per una specie di Maddalena. Ma come si fa? Ma come si può arrivare a cotanta aberrazione!

Insomma alla fine ci son riusciti. Ci hanno rincogliionito all'impossibile. Noi tutti a vedere ste cappellate e loro lì a infrattarsi quattrini a vagonate. La Parmalat! Tanzi s'è portato alle Bahamas tanti soldi quanto un decimo del deficit nazionale! Nessuno già si ricorda più nulla. E Previti? Vabbè lasciamo stare Previti che tra un po' è ora di pranzo.
Quando poi ci siamo andati a frugare nel portafoglio abbiamo avuto un barlume di lucidità: "Epps! Où! Qui manca roba!"
"E' colpa dell'euro...noi non si sa nulla...!

Eh...l'è colpa dell'euro

 
 
 

AFORISMA

Post n°49 pubblicato il 23 Luglio 2005 da batblackonga
 
Tag: Boutade
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Nel dubbio, tromba.

 
 
 

ARIA

Post n°48 pubblicato il 22 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Pubblichiamo pure questa sennò qui ci scambiano per dei pervertiti (pluralis majestatis)

ARIA

Aria nuova più rada
mi muovo e respiro
l'aria del mio cammino
sento sul mio viso
il vento e sorrido
leggero e sottile
come carta di riso.

Aria oggi ti divoro
perchè arrivi da lontano
e sai ancora
d'aria sana
batti sui miei occhi
circondali di cielo
e giurami...giurami ch'è vero

tutto quello che sentono...le mie dita
tutto quello che vedono...le mie mani
tutto quello che sogno...la mia vita

 
 
 

(non) TUTTI I GIORNI SONO UGUALI

Post n°43 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Una mia nuova ma già cara amica,mi ha prestato,con tutte le raccomandazioni del caso,un libro sugli odori,sulla capacità di percezione delle nostre narici...sull'olfatto insomma.Non chiedetemi nè titolo nè autore chè sono negato per queste cose.Non ho ancora cominciato a leggerlo,ma nello sfogliarlo distrattamente m'è venuto in mente un simpatico e significativo episodio di cui risulta protagonista involontaria la mia cagnetta Florinda (che voi potreste vedere nella foto 1 se ci fosse). Ora la foto c'è e quindi la vedete nella sua sfolgorante bellezza. Nel frattempo il cane è cresciuto, tranne che nel cervello.

Come tutte le sacrosante mattine,prima di andare al lavoro,portai Florinda a fare i suoi bisogni in riva al fiume:abbiamo la fortuna di abitare in semicampagna e non devo munirmi di sacchetti raccattamerda come invece i "padroni" di città,giustamente colpiti dal tedioso problema delle deiezioni canine.Florinda concima giornalmente il greto del Bisenzio ed è anche grazie a lei che in primavera vi è un'esplosione di vita vegetale impressionante,cosa che peraltro ha portato al reingresso nell'area di numerose specie di aironi ed altri simpatici volatili quali persino il minuscolo martin pescatore.Adesso la zona brulica di vita ed è un'oasi WWF e tutto questo,pensate,grazie all'ignaro contributo della mia bella cagnetta;ma amiamo la natura e non vogliamo essere ricompensati in alcun modo.

Insomma,quel giorno.Quel giorno era il primo giorno di primavera.Ma non era il 21 marzo.Non è da un semplice datario che si capisce dell'arrivo della stagione più attesa.La primavera è nell'aria.E' quando finalmente un giorno ti svegli e senti l'aria profumata da nuovi odori,che i mesi invernali ti avevano fatto dimenticare.E' quando non c'è più quella grigia cappa di nuvole,è la luce,è l'albero sotto casa pieno strazzeppo di uccellini cinguettanti e festosi.La primavera è quando finalmente,a sorpresa,ti senti addosso uno sprint inatteso ed esci di casa con un sorriso che ti taglia il viso da un orecchio all'altro (mentre fino al giorno prima neanche un lifting ti avrebbe tirato le labbra).Il primo giorno di primavera è quando alle sei del mattino ti trovi già in piedi felice di esserlo.Il primo giorno di primavera è quando ti senti parte integrante del pianeta,quando capisci che Discovery Channel non è una bufala,ma certe cose esistono.

Arrivammo sulle rive del Bisenzio e lì sciolsi Florinda.Io mi fermai a guardare il fiume:i germani ammaravano nell'acqua con una dolcezza da fare invidia al più tecnologico idrovolante,i fiori sbocciavano,la brina faceva sì che l'erba emanasse quel gradevolissimo odore di vita.Florinda,contrariamente al suo solito,non si impegnò in una folle ed insensata corsa.Florinda rimase immobile.Alzò solo lievemente il capo e protese il suo muso nell'aria.

"Anche lei sente la primavera -pensai- Alla faccia di chi sostiene che gli animali non hanno sensibilità ed un'anima (perchè si chiamerebbero animali sennò?).E poi,lo sento io quest'odore meraviglioso,figuriamoci un cane che in un mondo di odori ci vive."

Stette lì qualche secondo (attimi che mi sembrarono interminabili) col suo tartufo nero proteso in direzione nord-est,come per dire "è lì...la primavera è esattamente lì";e poi partì.A razzo! E si perse nell'erba alta.

"Florindaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!"

Tornò dopo cinque minuti.Il muso impiastricciato da una puzzolentissima merda fumante che guarda caso era proprio lì,dove iniziava la primavera.

Capii che era un giorno come gli altri: un giorno di merda.

 
 
 

L'OVONDA

Post n°42 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
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Per chi non fosse pienamente al corrente riguardo i problemi della viabilità fiorentina,spiegherò che cos'è l'ormai fu ovonda.

L'ovonda è la più grande cazzata che un assessore al traffico si sia mai permesso di ideare a livello intergalattico dal giorno dell'invenzione degli assessori al traffico.

Egli forse,nel far progettare tale assurdità,già si immaginava insignito del Nobel per gli assessori? No.

Egli forse si crogiolava della sua grande idea tutte le sere prima di andare a letto? No.

O forse egli socchiudendo gli occhi vedeva un turbinio di autovetture,motocicli,cicli,camion,furgoni,guidati finalmente da piloti sorridenti che,come bimbi su una giostra,giravano gioviali intorno alla sua creazione? No.

Egli lo sapeva! Era conscio! Era pervaso dal Maligno! E lo ha fatto apposta!

Probabilmente il tutto nasce da chissà quale stupido battibecco con un politucolo di terz'ordine;battibecco probabilmente da bar,magari sull'ultimo acquisto della (anche lei fu) Fiorentina.Insomma,una roba triste,una di quelle discussioni banali il cui frutto pratico è inversamente proporzionale all'importanza della discussione stessa.Ed ecco l'ovonda.

In un mondo che cambia,dove un polimero sostituisce orgogliosamente una tetta od un labbro,anche la strada si vuol rinnovare,disfarsi di quegli antiestetici pali luminosi denominati semafori e vestirsi a nuovo,con forme perfette,sferiche.Con le rotatorie.

Come dite rotatoria a Firenze? A Firenze si dice "rotonda".

Ed ecco che spunta fuori la "genialità" del fiorentino.Per vendicarsi del suddetto politucolo di terz'ordine,che tutti i giorni per andare a lavoro doveva attraversare il piazzale della Fortezza,l'assessore,incazzato come una biscia sempre per la storia della (fu) Fiorentina,alzò la cornetta del telefono e si mise in contatto con un fantomatico ingegnere giapponese che:

A)non capiva e non parlava una cippa d'italiano

B)non era mai stato a Firenze e non ci sarebbe manco mai venuto diocenescampitantosifatuttoperfax

C)fino a una settimana prima era aiuto cuoco presso un ristorante afghano di Osaka

D)a scuola aveva la media del 4 in disegno fin dalla seconda elementare (la prima non gliel'avevano fatta fare perchè doveva fare i corsi d'aggiornamento)

Così la città cambiò.Una notte,mentre tutti si dormiva,l'assessore ed un suo amico posizionarono nel bel mezzo della piazza (non una piazza qualunque,ma il fulcro,il centro,lo snodo principale della viabilità fiorentina)  quei mostruosi contenitori di plastica provvisori (provvisori una sega) uno rosso e uno bianco,uno rosso e uno bianco,seguendo a menadito il progetto dell'ingegnere giapponese (che nel frattempo era stato rispedito a fare il sottocuoco ad Osaka).

Una volta terminata,la rotatoria (o rotonda) ebbe una forma un po' strana...insomma,si vedeva che non l'aveva disegnata Giotto...era un po' così...si così...a uovo insomma! Era nata l'ovonda.

La mattina fu il caos apocalittico.Anche i sensi di marcia erano stati cambiati.Nessuno capiva come girare intorno a st'ovonda...nè di qua,nè di là.Chi cercava di scansarla con percorsi alternativi veniva immancabilmente reindirizzato lì.Non avevi scampo.Un incubo!Diavolo d'un assessore.

Fermi.Immobili.Clacson,bestemmie e chi più ne ha più ne metta.Il viale bloccato fino a Pontassieve (26 km.) e per chi proveniva di là d'Arno,fino a Tavarnuzze (altrettanti).E così fu da quel giorno in poi per tutti i giorni per 24 ore al giorno per non so più neanche quanti anni...forse due,forse tre,forse di più.Anzi sembra quasi che l'ovonda ci sia sempre stata.

L'altroieri il politucolo deve essere morto.Non so.Il giornale non ne ha dato notizia;o forse l'ha data ma è passata inosservata.Fatto sta che l'assessore ha ritenuto compiuta la sua vendetta e sempre di notte,così com'era venuto,è tornato col suo amico,si son ripresi i loro contenitori biancorossi e tutto è tornato come prima.

L'ovonda è morta.Viva l'ovonda!

 
 
 

CAPELLO

Post n°41 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Sono un capello son sempre presente

son qui dondolante sopra alla fronte

impavido assisto a tutti gli eventi

passati,futuri e a quelli recenti.

Sono scampato a mille avventure:

shampoo,phonate e mille tinture,

ho fatto pure la cura Panthene

ma non m'ha fatto per niente del bene.

 

Son stato rosso,biondo e castano

ho avuto pure un aspetto malsano

però da quando ho visto un pelato

mi son sentito rassicurato.

A volte rifletto sul mio passato,

opaco,lucido,imbrillantinato;

è stato bello,è stato buffo

trovarsi in duemila a far parte d'un ciuffo.

 

Ho dei problemi durante l'amplesso

mi pare di fare la parte del fesso,

son tutto eccitato,non so dove andare

da qualche parte mi devo posare;

sopra una tetta,sotto a un sedere

ma guarda che roba mi tocca vedere,

sarà che son matto o forse svitato

ma godo soltanto se son pettinato.

 

C'è poi una storia,dirla mi stucca,

ho fatto all'amore con una parrucca

voi lo sapete la vita com'è

la troia è scappata insieme a un tupè.

Quanto ho patito per quella maiala

tre anni,due mesi e 'na settimana:

mi sono trovato solo e depresso

adesso mi stacco e mi butto nel cesso.

 
 
 

CINESI E APE 50

Post n°40 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Il cinese alla guida ha la stessa abilità di una mucca nel fare la danza del ventre.

Non si capisce assolutamente come sia possibile che i rappresentanti della repubblica popolare cinese spesso vengano trovati alla guida di autoveicoli.

Sarà perchè abito vicino a un quartiere cinese,ma tutti i sacrosanti giorni mi imbatto sul muso giallo alla guida dell'ape 50...prott prott...

Il cinese conduce la mitica ape 50...prott prott...con la stessa abilità con cui un bambino del cottolengo guiderebbe un elicottero Apache.Con la differenza che l'elicottero Apache non viene messo in mano al povero bimbo,mentre l'ape 50...prott prott...ormai è prerogativa del muso giallo;l'italiota non guida più questo veicolo da almeno 25 anni.Il cinese invece lo ha trovato subito di suo gradimento.Intanto per il costo contenuto,che permette anche ai nuovi arrivati,con due soldi in tasca,di acquistare un mezzo utile per spostarsi.In secondo luogo l'ampio cassone posteriore permette di inserirvi intere famiglie (li ho visti io,personalmente,scendere in 7 -sette- dal cassone di un'ape 50...prott prott)...La cabina coperta dà la possibilità di guidare tranquillamente anche sotto le intemperie e in più,stringendosi un po',ci si sta dentro anche in 3 (tre).E' così che con pochi soldi si acquista un mezzo capace di trasportare 10 (dieci) persone.Vabbè che i cinesi son piccini,ma a tutto c'è un limite.

La tragedia è quando ti trovi davanti sto cazzo di ape 50...prott prott...che affronta la salita di un cavalcavia.Il cinese imperterrito è lì col gas a manetta e raggiunge la folle velocità di 1,5 kmh (chilometri orari).Tu sei dietro che hai furia,che hai l'appuntamento con chi cazzo ti pare fra 5 (cinque) minuti e non puoi superare perchè:

A) sui cavalcavia non si può superare

B) sai benissimo che 99 su 100 col culo che ti ritrovi , di là c'è una pattuglia di carabinieri che non aspetta altro (anzi secondo me i carabinieri hanno fatto un accordo coi cinesi,perchè loro,in 10 sull'ape 50...prott prott... passano indisturbati,ma tu ti becchi 5 points).

C) anche se te ne sbattessi del divieto di sorpasso o dei carabinieri sicuramente appostati,una fila di camion che proviene in senso opposto ti impedisce di effettuare il sorpasso.

Non ti resta che accodarti all'ape 50...prott prott...,spegnere il motore della tua macchina e superare il cavalcavia grazie al propulsore a bestemmie che hai appena inserito.

Finalmente ce l'hai fatta.Dopo 25 (venticinque) minuti il cavalcavia di metri 100 (cento) è oltrepassato,i camion in senso opposto non ci sono più e puoi superare.Metti la freccia e vai.

Ovviamente il cinese in quell'identico istante si ricorda che deve prendere quella stradina sterrata a sinistra e senza guardare gli specchietti (non li ha perchè li ha tolti: li usa a casa per radersi quei tre peli del cazzo che a volte gli spuntano) e senza usare le frecce ("siamo cinesi,mica indiani per dinci") gira di brutto pure lui;per scansarlo tu vai a finire nel fosso,ti si apre l'airbag,distruggi le sospensioni,il cofano,i tergicristalli e ti procuri pure contusioni e abrasioni multiple guaribili in 7 (sette) giorni.Nel frattempo vedi il cinesino che si allontana lungo la stradina sterrata con la sua ape 50 del cazzo...prott prott...

 
 
 

IL CLIENTE ROMPICOGLIONI

Post n°39 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Il cliente rompicoglioni esiste. Il cliente rompicoglioni ha le seguenti caratteristiche:

A) è un rompicoglioni.

Alle ore 20.00 quando hai già fatto la cassa,rimesso un po' a posto,spento le luci e sei già fuori dal negozio che stai tirando il bandone,il cliente rompicoglioni spunta dal nulla,ti assale alle spalle ed esordisce così:

"State chiudendo?"

"No,stiamo aprendo! Abbiamo fatto un fioretto a san Pancrazio e quindi effettuiamo orario notturno..."

"Ahahaha...simpatico!...Abbia pazienza,ma vengo da lontano...- (l'uomo che viene da lontano) -...Solo una domanda,non le faccio perdere tempo!"

Bugia! Panzana cosmica! Lo si capisce anche dal fatto che il naso gli diventa improvvisamente una proboscide impazzita!

Ma il gestore gentile non si scompone: "Prego,si accomodi..." E intanto riapre il bandone,riaccende le luci.

"Vorrei qualche informazione sui materaZZi.Li avete i materaZZi?"

Ndr: il negozio si chiama "CENTRO DEL MATERASSO",all'interno materassi di tutti tipi strabuzzano dagli scaffali,cartelloni giganti che pubblicizzano materassi delle migliori marche sono appesi ai muri...Materassi singoli,matrimoniali,piazza e mezzo fanno bella mostra di sè nelle 4 vetrine.

"Si,abbiamo i materassi..."

"Ma della misura 80x190 li avete?"

"E' standard! E' una misura standard...ecco,vede? Questo ad esempio è un 80x190!"

Il cliente rompicoglioni è pure diffidente e gira sempre con un metro in tasca.Lo tira fuori e verifica che il gestore gentile gli abbia detto il vero (che gusto sarebbe prenderlo in castagna)...Con flemma da inglese misura il materasso per vedere se corrisponde.

Corrisponde! Ma vah?

"In realtà non sono sicuro che il mio sia 80x190...devo prendere meglio le misure!"

""

Poi al cliente rompicoglioni si illuminano gli occhi: "Attenda un attimo che chiamo mia moglie! Lei gira sempre con le misure in borsa...Torno subito,abbia pazienza...la chiamo che è in macchina che aspetta..."

Ovviamente il cliente rompicoglioni ha parcheggiato 6 isolati più in giù e ci mette almeno un quarto d'ora fra andare e tornare.Quasi quasi il gestore gentile spera che non torni.

Torna!

Con la moglie.Anch'ella rompicoglioni,succube del marito e in più brutta come la fame e pure un po' puzzolente di eau d'ascel.

"Su cara,facci vedere al signore le misure del materaZZo..."

La signora (si fa per dire) razzola nella sua incomprensibile borsa tipo sacco,dalla quale comincia a tirare fuori di tutto:rossetti,ciprie,fazzoletti di carta,chiavi,liste della spesa,scontrini,banane,albanesi...insomma di tutto.Finalmente anche dei foglietti con su scritte delle misure...le misure delle tende,le misure dello spazio fra il comodino e il termosifone,le misure delle mutande del genero (povero),la misura del passo del dado della vite del pannello della cappa della cucina...Ma non ha...NON HA...la misura del suo cazzo di materasso.

A quel punto il cliente rompicoglioni s'incazza con la moglie:

La litigata (in un incomprensibile dialetto) dura circa 20 minuti.Finalmente le acque si calmano.Il cliente rompicoglioni prende la moglie sottobraccio e si avvia verso l'uscio:

"Torneremo con più calma e con le misure...tanto non eravamo venuti per comprare,volevamo solo qualche informazione.."

Il gestore gentile li saluta con un sorriso,si chiude un attimo dentro il negozio,va verso la cassetta degli attrezzi,prende un mazzuolo,si cala i pantaloni ed anche le mutande,poggia i genitali sul banco e si tira una mazzolata pazzesca.Prova un meraviglioso senso di sollievo.

 
 
 

DEPRESSO

Post n°38 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

Giro per casa in ciabatte che son mezze sfatte,chissà perchè...

Strascico stanco i piedi,la barba lunga mi pizzica un po',

puzzo anche un po' dalle ascelle ma tanto nessuno lo sentirà;

quando avrò voglia un bel bagno tutti gli odori si porterà...

Ma adesso sono depresso,molto depresso,chissà perchè...

e con un passo un po' lento ritorno a letto a guardar la tivvù,

dopo mezz'ora m'accorgo che aveva il sonoro buttato giù,

cerco di riaddormentarmi,ma neanche a dormire ci riesco più.

'Mazza se sono depresso,ma quanto depresso? E chissà perchè?

Alla ricerca del sesso o di me stesso o di chissà che...

Mentre ci penso deciso di andare in bagno a fare il bidet,

così la domenica è giunta ormai intanto quasi fino alle tre.

Cazzo se sono depresso,invece del bidet,mi butto nel cesso

poi ci ripenso ed è meglio che dalla terrazza mi butti nel fosso,

ma una voce che arriva da chissà dove mi dice perplessa:

"Lascia perdere il fosso,sei un depresso,non sei mica un fesso..."

La canottiera ingiallita ha un po' di patacche,saràn di caffè...

e dovrei fare il bucato,ma lo farò questa notte alle tre,

adesso mi leggo un bel libro così un'altra ora mi passerà,

poi la partita alle otto quasi senz'altro mi distrarrà.

Rinuncio subito al libro e vado allo specchio...chissà perchè...

mi spunta un brufolo in fronte e me lo schiaccio senza pietà,

faccio un giro per casa,poi mi collego con l'internèt

e poi mi accorgo che è uguale a quando un po' prima facevo il bidet!

Mi taglio le unghie dei piedi che son troppo lunghe e graffiano il parquet

e mentre lo faccio mi inebrio di questo momento di grande intensità.

Quindi alle cinque decido di far come a Londra che è l'ora del tè

che poi se ne ho voglia me n'esco a fare un giro per la città.

Ma la città è lontana,meglio il divano e un po' di Chopin,

mentre lo ascolto festeggio con una coppa di fresco champagne

guardo le bollicine che volano in alto verso il cielo blu;

medito su questa faccenda per circa due ore o forse di più.

Insomma,sono depresso,molto depresso...chissà perchè...

e con un passo un po' lento ritorno a letto a guardar la tivvù,

dopo mezz'ora m'accorgo che aveva il sonoro buttato giù

e allora mi giro nel letto e mi addormento in un dejà vous.

 
 
 

IL SOTTOCUOCO

Post n°37 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
Foto di batblackonga

Sono un po' preoccupato per la mia nuova,ma già cara,amica M.

Mi ha detto che stasera uscirà con un tipo che non ha mai visto,col quale ha solo chattato e parlato un po' per telefono.Il tipo fa il sottocuoco.Lei dice che è interessante.Non metto in dubbio che un sottocuoco possa essere interessante,ma io me lo immagino un po' rudaccione,tutto pieno di patacche di olio fritto e col trinciapolli in tasca.

Lui dice che la porterà a cena in un ristorante bellissimo,a mangiare chissà quali prelibatezze; secondo me è il ristorante dove lavora e la porta lì perchè gli fanno lo sconto.Sicuramente la farà bere abbondantemente per poi pretendere di insinuarsi tra le sue grazie.La mia nuova,ma già cara,amica M. non è però una che si concede così facilmente.E' a quel punto che il sottocuoco sfodererà il trinciapolli e la costringerà a chissà quali innominabili atti sotto minaccia.

Lei dice che le mie sono fantasie e che il sottocuoco è interessante,non come me che non sono stato capace di risolvere un Bartezzaghi alle tre di notte e durante una sbronza colossale.Vorrei vedere il sottocuoco come se la cava,da sobrio e con le facilitate.

Io le ho detto che alle ore 21.30 (nel bel mezzo della cena) l'avrei chiamata per sincerarmi che tutto procedesse tranquillamente.Lei asserisce che il sottocuoco è una persona totalmente affidabile.Da cosa lo dedurrà? Con tutto ciò che si sente dire:sventramenti,sgozzamenti,stupri,furti...E se il sottocuoco fosse in realtà un albanese clandestino che sotto la minaccia del trinciapolli la costringe ad entrare nel giro della prostituzione?

Come si fa ad andare così alla cieca con un tipo col quale hai solo scambiato tre parole in chat? E' risaputo che dietro al monitor,in questi siti d'incontri,si nascondono i peggiori scarti della società.Depressi,depravati,impotenti,bugiardi,perversi,sposati...tutti alla ricerca di sesso facile,di trasgressioni innominabili.Chissà perchè sto sottocuoco dovrebbe risultare un'eccezione.Se ne accorgerà quando tirerà fuori il trinciapolli e le taglierà una ciocca dei suoi meravigliosi capelli per poi masturbarcisi a casa.Un feticista.Senz'altro è un feticista.Altro che sottocuoco.

Io ho cercato di avvertirla di questi pericoli ma lei fa orecchie da mercante.

Lei dice che io sono geloso.

Chi? Io? Aahahahahahahaha.....

 
 
 

MOSTRUOSE USANZE

Post n°36 pubblicato il 21 Luglio 2005 da batblackonga
 
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Sono qui,da stamani,a pormi un problema di carattere antropologico; ogni razza come si sa,ha i propri usi e costumi.La razza teutonica o germanica che dir si voglia,i crucchi insomma,come uso e costume hanno quello,per me incomprensibile,di usare i sandali accompagnati dai calzini e,come pantaloni,i bermuda.

Ora io,che sono persona moderna e dalle larghe vedute,non sono qui a condannare tale usanza,ma a cercarne di capire lo scopo o la motivazione.Stabilito che non vi può essere una spiegazione di carattere puramente estetico in quanto è palese la mostruosa oscenità di questo trittico,gradirei giungere ad una conclusione di tale quesito che oggi m'arrovella.

Mi auguro che in linea ci sia qualche tedesco o qualche esperto di usanze teutoniche e che risponda alla mia lecita domanda:

Perchè? Perchè mettete insieme calzini,sandali e bermuda? Perchè fate sta cosa brutta? Perchè?!

 
 
 
 
 

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F.C. BARCELONA 2008/2009

 

 

 

LIGA 2008/09
Numancia-Barcelona 1-0
Barcelona-Racing 1-1
Sporting-Barcelona 1-6
Barcelona-Betis 3-2
Espanyol-Barcelona 1-2
Barcelona-Atletico Madrid 6-1
Athletic Bilbao-Barcelona 0-1
Barcelona-Almeria 5-0
Malaga-Barcelona 1-4
Barcelona-Valladolid 6-0
Recreativo-Barcelona 0-2
Barcelona-Getafe 1-1
Sevilla-Barcelona 0-3
Barcelona-Valencia 4-0
Barcelona-Real Madrid 2-0
Villareal-Barcelona 1-2
Barcelona-Mallorca 3-1
Osasuna-Barcelona 2-3
Barcelona-Deportivo 5-0
Barcelona-Numancia 4-1
Ràcing-Barcelona 1-2
Barcelona-Sporting 3-1 
Betis-Barcelona 2-2 
Barcelona-Espanyol 1-2
Atletico Madrid-Barcelona 4-3 
Barcelona-Athletic Bilbao 2-0 

CHAMPIONS LEAGUE
Turno Preliminare
Barcelona-Wisla 4-0
Wisla-Barcelona 1-0
Fase a gironi Gruppo C
Barcelona-Sporting 3-1
Shakhtjar-Barcelona 1-2
Basel-Barcelona 0-5
Barcelona-Basel 1-1
Sporting-Barcelona 2-5
Barcelona-Shakhtjar 2-3
Classifica Finale Gruppo C
Barcelona 13
Sporting 12
Shakhtjar 9
Basel 1
Ottavi di finale
Olympique-Barcelona 1-1
Barcelona-Olympique 5-2
Quarti di finale

COPA DEL REY
Sedicesimi
Benidorm-Barcelona 0-1
Barcelona-Benidorm 1-0

Ottavi
Atletico Madrid-Barcelona 1-3
Barcelona-Atletico Madrid 2-1

Quarti
Espanyol-Barcelona 0-0
Barcelona-Espanyol 3-2

Semifinali
Barcelona-Mallorca 2-0
Mallorca-Barcelona 1-1
FINALE 
Athletic Bilbao-Barcelona 

CLASSIFICA LIGA
Barcelona 63
Real Madrid 57
Sevilla 50
Villareal 45
Malaga 42
Deportivo 42
Atletico Madrid 40
Valencia 39
Valladolid 36
Almeria 31
Athletic Bilbao 31
Racing 30
Sporting 30
Recreativo 29
Getafe 28
Betis 28
Mallorca 28
Osasuna 28
Numancia 23
Espanyol 21

 
 
 

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