Creato da chamilondon il 27/09/2006

Big City Life

Arriviamo a conoscerci solo quando raggiungiamo i nostri limiti.

 

 

Post N° 146

Post n°146 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da chamilondon

Questo blog non è mai stato chiuso, purtroppo.

Lo faccio ora, che questa esperienza è finita e una nuova è appena iniziata.

London, you'll be always in my heart, I swear. I'll never forget you.
You gave me so much. I gave you much more.
But I feel myself so bigger now.
Thank you, so much...

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"...Grazie Roma, che ci fai piangere e abbracciarci ancora.
Grazie Roma.
Grazie Roma, che ci fai vivere e sentire ancora una persona nuova"

 
 
 

Post N° 145

Post n°145 pubblicato il 20 Luglio 2007 da chamilondon

Ho tante cose che mi spaventano.
Non è vero che nessuno non ha paura di niente.
Prima di partire avevo certe paure.

Ora alcune le ho superate, ma ne sono subentrate altre.

Sto pensando di tornare qui a Settembre, per migliorare definitivamente il mio inglese.

Ma ho paura di perdere la testa come succede a molti qui.

Forse a troppi.

Incontro solo delle teste di cazzo che pensano di vivere nel paese delle meraviglie.

Io ho paura di diventare come loro.

Ho paura di trasformarmi in Alice.

Cosa ne sarà del mio futuro?
Cosa voglio veramente?

Valuto 2-3 possibilità di come vorrei fosse la mia vita.

Quale di queste voglio scegliere?

 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 26 Giugno 2007 da chamilondon

Questi post purtroppo non sono aggiornati, li ho scritti in questi giorni, ma ho potuto pubblicarli solo ora...

Lunedì 25 giugno 2007

 

 

Manca poco più di un mese e avrò lasciato Londra.
Casa per quasi 11 mesi.
Casa.
Ho paura a partire.
Ho davvero paura.

I’m really afraid about it.

A volte penso di rimanere.
Ma il biglietto è lì pronto per il 1 di agosto.
Eppure ci sono certe giornate come quella di venerdi scorso che mi fanno rimuginare sulla mia scelta.
Perché certi giorni Londra è cosi bella.
Il tempo era uno schifo, tanto per cambiare, pioggia e giacchino di jeans sempre addosso.
Ma cazzo, ero in questo pub all’aperto, col giardino (a Londra!!!) tutto in legno, con tutto intorno canne di bambù e murales. Ed io e i miei colleghi eravamo seduti a questo tavolo. Francesi, inglesi, svedesi, italiani, polacchi, spagnoli, ungheresi. Così divertente, così figo poter capire, scherzare e ridere dopo 9 mesi, in inglese.

Quando tutto è diventato facile io lascio.
When everything is become easy I’ll leave it.

Ma è davvero la scelta giusta?
Seduta su quella panchina mi sono fermata. Stavo ridendo, poi d’impulso questa domanda.
Ho smesso di sorridere e mi sono chiesta: “Ma tutto questo mi ricapiterà? A casa non potrei mai sedere con persone di così diverse nazionalità. Mai.”
E lo so che nella vita non bisogna mai dire mai, ma quello è proprio un mai certo, nel mio paesino non potrà mai accadere.

E ora sono qui, sdraiata a letto a pensare nuovamente a questa domanda.
E’ davvero giusto partire?
Ma poi penso a tutti i problemi che ho avuto, i casini che mi sono successi, alla solitudine, a quanto è stata dura.

Non lo so se ce l’ho fatta, non me la sento di dirlo.
Non so se me la sento di chiuderla qui.
Non so se magari a settembre invece di andare a Roma potrei tornare qui.

Non so se questo è un capitolo che bisogna chiudere.

Perché prima o poi tutti quanti lasciano.

Come l’Amanda.

Come Matteo.
Come la Marta.

Come la Fernanda.

Come me.

?

 
 
 

Post N° 143

Post n°143 pubblicato il 26 Giugno 2007 da chamilondon

Mi sento esattamente come Step, quando torna a casa e il padre gli trova il lavoro.
Lui è ancora disorientato, non sa cosa vuole fare nella vita, non sa cosa vuole fare della sua vita, e c’è già qualcuno che ha deciso per lui.
Stessa cosa sta facendo mia mamma.
Sta spargendo la voce che torno a casa e che ho imparato l’inglese.
Non so se il mio inglese è cosi buono, so che riesco a tradurre dall’italiano all’inglese e viceversa.
O meglio, mi faccio capire.
So che parlo senza pensare.

So che scrivo senza pensare.
Ma non so se è ancora così buono.
Io penso che sia un upper-intermediate.
La mia manager inglese dice che è un advanced.
Ma lei è troppo buona.
Non conta.
Ho sempre voluto essere una di quelle ragazze speciali, una di quelle che tutte vorrebbero essere.
Non perché sono particolarmente belle, ma perché sono speciali.

Perché hanno carattere, perché sono intelligenti, perché sono solari, perché sono sveglie, perché sono carine ma non troppo da tirarsela.
Vorrei essere il tipo di ragazza  che piace a tutti.
Quella che sa essere elegante ma anche sportiva, educata eppure sgarbata.
Quelle ragazze che si leggono nei libri, che si vedono nei film.
La protagonista eccezionale.
E a volte mi sento così.
Altre volte invece, ho paura di montarmi la testa, di pensare di essere chissà chi, e invece nella realtà  essere una nessuno come molti…

 

 
 
 

Post N° 142

Post n°142 pubblicato il 18 Giugno 2007 da chamilondon

Veramente tanto tempo che non scrivo...
Ma ora che nella casa nuova non ho internet è un gran casino!
Mi manca il blog, mi manca leggere le vostre vite nei vostri blog...
Avrei tantissime cose da dire, ma non c'è il tempo...
Sono stata sei giorni in Italia, ed è stato sputtanevole!!!!
Ora son tornata, ma non sono depressa, è tutto ok, perchè so che il 1 agosto torno...
Eppure allo stesso tempo sono spaventata a tornare...
Qui cmq ormai ho una mia vita, anche se sia la Marta che la Fernanda se ne sono andate...
E non so ancora cosa farò a settembre... Penso sempre di più ad andarea Roma, ma quando sono tornata a casa ho avuto qualche offerta di lavoro mica male...

Non so niente, sono sempre incasinata come prima, non è cambiato nulla...

 
 
 

Post N° 141

Post n°141 pubblicato il 21 Maggio 2007 da chamilondon

La solitudine continua a farsi sentire...
Questo momento no non mi è ancora passato...
Ma so che devo resistere, che ormai sono alla fine.
Tanto nel week end arriva la Socia...
E per fortuna che c'è lei...
Non devo mollare, proprio ora che il mio inglese sta iniziando a diventare buonino...
Dire buono mi sembra ancora un po' azzardato...
Ma quanto cazzo sono cresciuta e maturata da quando sto qua?
Le persone che conosco mi dicono che non dimostro 22 anni, me ne danno 25, non per l'aspetto fisico, ma per la maturità.
Almeno così dicono.
Venerdi scorso ho beccato su msn una mia amica che non sentivo da un paio di mesetti.
Si, lei, l'Ipocondriaca.
E tutto quello che è stata capace di fare, è stato parlare di se stessa, che stava facendo un sacco di soldi, che stava comprando la macchina nuova (insieme ai genitori, perchè lei da sola non è capace di fare nulla), che era stanca (nonostante lavori part-time, e col padre per giunta) e che era tutta contenta perchè la settimana scorsa era andata a Gardaland col suo ragazzo e un'altra coppia, e non avevano trovato fila...
Non ce l'ho più fatta ad ascoltare questa marea di troiate, e con una scusa l'ho smollata.
Cazzo, io la settimana scorsa non avevo un posto in cui dormire, e lei mi viene a parlare di Gardaland.
E lo so che magari sono troppo dura io, ma non mi importa, mi vado benissimo per come sono... Anzi, a volte pecco persino, perchè penso che caratterialmente meglio di me non ci sia nessuno...
Sono sincera, onesta, affidabile, obiettiva, solare, positiva, grintosa.
Cos'altro posso volere di più?
Magari un po' di modestia...
Ma oggi non è proprio la giornata giusta.

 
 
 

Post N° 140

Post n°140 pubblicato il 15 Maggio 2007 da chamilondon

E una settimana come quella passata non mi era mai capitata...
Davvero pesante... davvero difficile...
Avevo deciso di cambiare flat per andare a vivere con la coppia che viveva con me già da ottobre...
Si sono rivelati delle persone orribili, falsi, arroganti e persino ladri.
Ho avuto delle discussioni veramente pesanti con la ragazza, ha persino rischiato che le mettessi le mani addosso, e mi pento di non averlo fatto, perchè una bella stangata era quello che si meritava.
Comunque ora le cose vanno meglio, me ne sono subito andata da quella casa e ora vivo vicino a Tower Bridge, in una zona senza dubbio migliore dell'altra e più vicina al lavoro. Sto vivendo con la Marta, che però fine settimana mi abbandona, torna in Italia anche lei...
Purtroppo in questo flat non ho internet, ma posso scroccare la connessione gratuita dal bar...
Ho prenotato il biglietto per farmi qualche giorno a casa a giugno...
Ne ho veramente bisogno, sono esaurita, nervosa e scazzata.
Ho bisogno di sole, qui piove ininterrottamente da 11 giorni, ho bisogno di mangiare bene, qui sono mesi che mangio della merda!
Il brutto periodo sta passando, e spero che sia l'ultimo, non ce la faccio davvero più!

 
 
 

Less eightythree days.

Post n°139 pubblicato il 09 Maggio 2007 da chamilondon

Ieri dicevo che volevo tenermi impegnata...
Beh, più di così direi che è proprio difficile...
Oggi fine lavoro sono andata con la Fernanda a vedere la casa nuova.
Sinceramente non è niente di eccezionale, è una casa normale, niente in confronto a quelle che abbiamo noi in Italia... Si è carina, sicuramente meglio di quella in cui sono ora, ma poi tutto finisce lì...
La Fernanda ha deciso di venire a vivere con me...
E mi va veramente di lusso, per 3 motivi:

  1. Mi smezzo le spese dell'affitto con lei, e solo questa è una gran cosa.
  2. In quanto brasiliana non parla italiano, e quindi sarò costretta a parlare tutto il tempo in inglese, e non può che farmi bene.
  3. Metà giugno torna definitivamente in Brasile, e la stanza sarà libera per quando verrà qui il Tesorino mio.

Verso le 19 sono tornata a casa, ho sentito il Tesorino mio, che chissà quando riuscirò a risentirlo, visto che nella casa nuova ancora internet non c'è...
Ho sentito anche la Socia, che erano 3 settimane che tra un impegno e l'altro non riuscivamo a parlare...
Ho infilato tutti i miei vestiti nel valigione, e chiuderlo è stata un'impresa... Mi sa che quando arriva la Socia devo smollare qualche altro vestito...
Stirato gli ultimi vestiti lavati ieri, chè pure il ferro da stiro ancora non c'è...
Cazzo, ma quante cose mancano?
Anche con la Socia le ho detto oggi che ormai il campeggio Piomboni a me mi fa una pippa...
A parte gli scherzi, ma quando tornerò a casa, quanto sarò cambiata?
Sicuramente apprezzerò molto di più le piccole cose...
Non darò più nulla per scontato...
Ma dovrò farlo, DOVRO' farlo.
Non dovrò dimenticarmene.
Ed è anche per questo che sto scrivendo questi miei pensieri.
Non so blog quando riuscirò a riaggionarti.
Si, parlo con te Blog, raccoglitore dei miei pensieri.
Non mi è mai piaciuto scrivere un blog parlando alle persone che mi leggono...
Mi sembra sfacciato, mi sembra di pretendere che qualcuno mi debba leggere.
Ma questo è solo un parere mio...
Mi sento così strana, mi sembra di aver fatto il passo più lungo della gamba a venire qua a Londra, ma poi penso che ho voluto la bicicletta e ora DEVO pedalare...
83 giorni.
Ancora da pedalare.

 
 
 

Post N° 138

Post n°138 pubblicato il 07 Maggio 2007 da chamilondon

Ho stirato, ho sistemato le cose per il trasloco e sto aspettando di fare la lavatrice.
Perchè non voglio pensare.
Devo tenermi impegnata.
Perchè per due mesi esatti non ti vedrò.
Perchè anche oggi mi hai abbandonata. Come una cagnaus.

Il collo mi fa un po' male, mi sono addormentata sulla tua spalla mentre eravamo sul bus diretti all'aeroporto.
E mi sono pure riaddormentata al ritorno, ma stavolta non c'era nessuna spalla e nessun braccio da stringere.
Apro la porta di quella che è la mia camera ancora per pochi giorni, il letto è completamente disfatto, non ci sono le lenzuola, i cuscini sono per i fatti loro, toilet tissue, toilet paper e lubricant sono abbandonati sul letto.
Sul pavimento borse piene di cose mie, pronte per la casa nuova.
Casa che tu non sei riuscito a vedere.
Hai a malapena fatto in tempo a stare nella mia stanzetta singola, qui nella factory.
Cazzo, mi manchi già.
Cerco di non pensarci ma non ce la faccio.
Mi sento morire solo al pensiero di non vederti per due mesi.
Cazzo, un'altra volta due mesi.
E lo so quanto è dura.
E lo so cosa mi aspetta.
Mi sento così sola.
Ho amici qui, ma è così strano.
Non riesco a non sentirmi sola.
Anche la Marta mi abbandona, metà maggio se ne ritorna in Italia pure lei.
Almeno per il secondo Bank Holiday, a fine maggio, viene a trovarmi la Socia.
Ma tutto giugno cosa farò qui?
Cosa?
Nessuno da vedere, nessuno da andare a trovare.
E poi verso il 10 luglio ci sarà lui di nuovo.
Se tutto andrà bene.
Se non ci saranno problemi con sti esami.
L'unica cosa che posso fare è lavorare.
Lavorare. Lavorare. Lavorare.
Per tenermi impegnata.
E in più questa settimana di cambia casa.
Non ne ho voglia.
Mi allontano dal lavoro, mi allontano da Brick Lane.
Ma la casa qui ormai è diventata uno schifo.
E chiamarla casa è già molto.
Le opzioni valutate erano 3:

  1. Andarmene in questa casetta con l'Anna e Riccardo in fondo a Bethnal Green.
  2. Stare in Factory e fare la serva a 'sti tre merdoni che sono rimasti.
  3. Stare in Factory, sbattermene i coglioni e prendermi qualche malattia.

L'unica opzione attuabile era naturalmente la prima.
Ma mi sposto in una zona che per quanto sia possibile, è ancora più del terzo mondo di questa.
E' ben lontana dalle casine bianche col portoncino blu e il giardinetto che fanno vedere nei film.
E tanto meno riprende "L'appartamento spagnolo".
E mentre scrivo queste cazzate penso che io ci andrò a Roma.
Lo so benissimo.
Solo che non voglio dirmelo.
Perchè non voglio pensare a tutti i problemi che ci saranno anche là.
Ma là ci sarà lui.
E lui azzera un sacco di problemi.

 
 
 

Post N° 137

Post n°137 pubblicato il 03 Maggio 2007 da chamilondon

Mi sdraio ora per la prima volta da quando mi sono alzata, stamattina alle 07.15.
Ho lavorato dalle 8 alle 16 al bar.
Busy.
Al negozio dalle 16.30 alle 20.30.
Busy.
Corro a casa e sento Daniele, che domani è già qua.
Mi mangio uno joghurt al volo mentre Riki, l'Anna e l'amica stanno cenando.
Nel mentre faccio pure la lavatrice.
Alle 22 usciamo di corsa per andare a vedere una casa, e bisogna decidere assolutamente domani se prenderla o meno.
Brick Lane di corsa.
10 minuti ad aspettare l'8.
15 minuti di bus, fino alla fine di Bethnal Green, inizio di Mile End.
La casa sembra una scatoletta bianca con un portoncino di cartone marrone.
Ma Riki dice che dentro è bella.
E nuova.
Ma Io e l'Anna non possiamo vederla, perchè ad aprirci non c'è nessuno.
Al ritorno tappa fissa alla Bakery di Brick Lane per la cheese cake.
Torno a casa e la lavatrice ha finito.
Faccio il letto.
Stendo.
Non mi lavo.
Faccio schifo, lo so.
Per un momento penso che con tutte le sostanze che girano in questa casa, un qualcosina di magico può essersi infilato nelle mie narici senza che io me ne sia accorta.
Perchè non sono ancora stanca morta.
Perchè non sto crepata-come direbbe l'Anna.
Perchè mentre stendo, canto a squarciagola la Nannini.
"Fammi l'amore! Forte sempre più forte, come fosse l'America!"
Mi sdraio a letto col pigiama e una t-shirt da casa.
Afferro il pc e scrivo la mia giornata.
23 anni.
Anzi, ho ancora 22 anni.

 
 
 

Post N° 136

Post n°136 pubblicato il 30 Aprile 2007 da chamilondon

Sto ascoltando questa canzone.
Perchè devo svagarmi.
Perchè ancora non faccio altro che pensare a cosa farò a settembre.
Cosa ne sarà di me a settembre.
Sto guardando gli affitti a Roma, mi sono persino registrata ad un sito che ti permette di scegliere le zone che preferisci e ogni volta che c'è un annuncio di una stanza della zona che hai scelto ti manda una mail per segnalartelo.
Il problema è che sono dei prezzi assurdi.
Per le zone che mi interessano, i prezzi non sono meno di 400 euro...
E cazzo, siamo a Roma, non a Londra.
Non che Roma sia da meno, piuttosto gli stipendi sono senza dubbio da meno.
Se qui a Londra posso permettermi di spendere 360 pound, ovvero 540 euro al mese e in più risparmiare qualcosina, con gli stipendi di Roma mi potrò a malapena permettere un appartamento da 400 euro.
Oltretutto guardo le foto e non sono nemmeno stanze che se li meritano quei soldi.
E allora mi domando se davvero ne vale la pena fare tutto questo.
Se davvero devo trasferirmi per lui.
Nel senso che lo so che la nostra storia non sarà per sempre, non può esserlo, per tanti, troppi motivi.
Ma cazzo, con la mia coscienza come la metto?
Se un giorno rimpiangerò di non averci provato, come la metterò?

 
 
 

Post N° 135

Post n°135 pubblicato il 29 Aprile 2007 da chamilondon

E' un periodo che mi scordo tutto...
Non riesco a tenere a mente nulla.
Mi sono persino dimenticata di nuovo di scrivere i 7 MESI DI LONDRA, compiuti il 24 aprile.
Ma di oggi 29 aprile non mi scordo.
E' una data che mi riecheggia nella mente e non posso dimenticarla.
19 anni da compiere, mai compiuti.
E quest'anno sono già 4 anni.
Ma la cosa più triste è che si spera sempre che sia l'ultimo, e non è mai così...

 
 
 

Post N° 134

Post n°134 pubblicato il 28 Aprile 2007 da chamilondon

Perchè tutti devono illudermi?
Perchè devono dirmi: "Chamil, io voglio incontrarti a 30 anni. Perchè tu avrai spaccato il mondo, con la grinta che hai... "
Io a 30 anni non avrò fatto un cazzo... Ne ho già la certezza...
E allora perchè anche le persone che mi conoscono da poco devono dirmi questo?
Anche ora che sono rientrata dal pub nel quale sono stata a bere coi miei colleghi dalle 16 alle 23, sono scappata dalla stanza dell'Anna per venire a scrivere queste poche righe.
Anche stasera che il mio collega milanese mi ha fatto intendere di piacergli, come anche il manager inglese... nonostante io mi senta veramente brutta e grassa...

Nonostante io ami così dannatamente il mio ragazzo...


Sono così ubriaca e stonata...

"Fuck off fucking bastard English. I didn't touch you, don't say that, because I didn't touch you. Fuck off fucking mother fucker English. I geive to you 2 hundred pound. You don't will give again my money. Fuck off fucking English bastard! Mother fucker fuck off!!!

Fucking nano, you are lucky, because my english is not very well, but you are a very fucking asshole.

FUCK OFF FUCKING NANO!

 
 
 

Post N° 133

Post n°133 pubblicato il 22 Aprile 2007 da chamilondon

I miei domani ripartono.
Oh mio dio, sono così triste...
E' la prima volta che mi dispiace così tanto lasciarli...
Mi viene quasi da piangere adesso... Non so immaginare domani...
Ma sono così stanca che vengano a trovarmi (Daniele, la Socia, i miei...) e che tutto finisca subito.
Sono davvero esausta di questa situazione.
Non ne posso più di sentirmi così abbandonata a me stessa.

Forse sono arrivata al mio limite...
Forse.

 
 
 

Post N° 132

Post n°132 pubblicato il 21 Aprile 2007 da chamilondon

E non so veramente cosa scrivere riguardo a questi giorni che sto passando con i miei...
Perchè è davvero da senza parole.
Riaverli insieme a me, mangiare con loro, scherzare con loro...
E tutti i regalini che mia mamma mi vuole sempre fare...
Quanto voglio bene a mia mamma... L'ho capito solo stando qua. A casa non lo sapevo di essere cosi attaccata a lei.
E ora che ne sto parlando mi viene quasi da piangere.
Perchè penso a quanto è buona e a quanto io l'ho sempre trattata male.
E penso se dovessi perderla.
Non so davvero cosa farei.
Non voglio nemmeno pensarci, mi sento un buco immenso dentro solo all'idea...
E mi domando perchè devo sempre pensare queste cose brutte.
Mi innervosisce pensare sempre che comunque non sarà per sempre.
Eppure, inevitabilmente, lo penso ogni cazzutissima volta.

 
 
 
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I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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"Ti ho parlato della tensione degli opposti?" - mi fa lui.
La tensione degli opposti?
"La vita è una sorte di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos'altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c'è nulla di scontato.
"La tensione degli opposti, come un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da  qualche parte, nel mezzo."
Sembra un incontro di pugilato. - commento io
"Già, un incontro di pugilato", ride lui. "Ecco, potresti proprio descrivere la vita così."
Chi vince? - domando io.
Mi sorride, e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti.
"Vince l'amore. L'amore vince sempre."

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Ecco la differenza.
A volte non riesci a credere a quel che vedi, devi credere a quel che provi.
E se vuoi ottenere la fiducia di qualcuno devi sentire che anche tu puoi fidarti di lui... anche al buio.
Anche quando stai cadendo.

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II - I MIEI MARTEDI COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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I poveri ragazzi di oggi o sono troppo egoisti per lasciarsi coinvolgere in un vero rapporto d'amore, o fanno matrimoni troppo frettolosi e sei mesi dopo divorziano. Non sanno bene quel che cercano nel loro partner. Non sanno bene quello che sono loro stessi: quindi come possono sapere chi stanno sposando?

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Ho imparato questo a proposito del matrimonio: ti mette alla prova.
Scopri quello che sei, chi è l'altra persona, e come potete o non potete adattarvi l'uno all'altro. Tuttavia, ci sono alcune norme da seguire a proposito dell'amore e del matrimonio. Se non rispetti il tuo partner, avrai un mare di problemi. Se non sai raggiungere un compromesso, avrai un mare di problemi. Se non riesci a parlare apertamente di quel che accade tra di voi, avrai un mare di problemi.  E se nella vita non avete in comune una serie di valori, avrai un mare di problemi. Dovete avere gli stessi valori.
Non lasciare troppo presto, ma non indugiare troppo a lungo.

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III I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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Non abbiamo solo bisogno di perdonare gli altri, abbiamo anche bisogno di perdonare noi stessi. Per tutto quello che non abbiamo fatto. Quello che avremmo dovuto fare. Non ci si può bloccare a rimpiangere quel che avrebbe dovuto accadere. I rimpianti non ti aiutano.

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Non esiste una formula per i rapporti. Devono essere negoziati in maniere affettuose, con ampio spazio per entrambe le parti, per ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisognom ciò che possono fare e ciò che è la loro vita. Negli affari, la gente tratta per vincere. Tratta per ottenere quel che vuole. Forse tu sei troppo abituato a questo. L'amore è diverso. E' amore quando ci si preoccupa della situazione dell'altro come se fosse la tua.

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 Il desiderio non è ciò che vedi...

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ma quello che immagini... 

 

IL PICCOLO PRINCIPE

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
immagine" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri
immaginepassi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

 

IL PICCOLO PRINCIPE "II"

" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
immagineIl piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

 

IL PICCOLO PRINCIPE "III"

immagineCosì il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
immagineE le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
.

 

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