Creato da chamilondon il 27/09/2006

Big City Life

Arriviamo a conoscerci solo quando raggiungiamo i nostri limiti.

 

 

Post N° 131

Post n°131 pubblicato il 17 Aprile 2007 da chamilondon

Mi sono accorta che le giornate mi stanno scivolando affianco, e nemmeno me ne accorgo.
Dopodomani arrivano i miei.
E' da 3 mesi che lo dico, e questi 3 mesi saranno lì dopodomani.
Guardo il calendario, e mi rendo conto che tra due settimane rivedrò Daniele.
Solo due settimane, era un mese ieri.
Mi sono persino scordata di scrivere sul mio blog la data dei 6 MESI DI LONDRA. La tappa più importante, quello che doveva essere il mio termine per stare qua.
Ma ora che ho il doppio lavoro non ho quesi il tempo di lavarmi...
Il sottotitolo del moi blog di che:" Arriviamo a conoscerci solo quando raggiungiamo i nostri limiti."
E il mio limite qual è?

 
 
 

Post N° 130

Post n°130 pubblicato il 09 Aprile 2007 da chamilondon
Foto di chamilondon

Sono da poco tornata da un week-end pazzesco passato in Cornovaglia, con i miei amici di qui.
Ho visto dei luoghi pazzeschi, che non credevo potessero esistere.
Appena avrò un attimo di tempo ne parlerò...
Anche se non so quando l'avrò...
A partire da domani lavoro 9 giorni di fila, poi fortunatamente faccio uno stop di 5 giorni perchè vengono a trovarmi i miei!
Mamma mia, sono già passati 4 mesi da quando li ho visti l'ultima volta...
E poi il tesorino mio ha già prenotato il volo per venire da me i primi di maggio... Forza che sono solo poco più di 3 settimane...
Mi sembra tantissimo tempo, mi sembra che sia un'eternità che non ci vediamo, quando in realtà è passata solo poco più di una settimana...
Il tempo sta passando troppo in fretta, non mi rendo più conto di quello che mi succede intorno...
Ho anche già prenotato il mio volo di rientro, quello definitivo.
Il 1 Agosto.
Ed ho già paura...

 
 
 

Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 04 Aprile 2007 da chamilondon

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TUTTO POTEVO IMMAGINARE, TRANNE CHE MI LEGGESSE L'ALITALIA...


Grazie Shiny Stat.
 
 
 

Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 03 Aprile 2007 da chamilondon

Non riesco a dormire.
Il letto mi sembra così grande e vuoto senza di te.
Anche se dopo il week end passato con te mi sembra tutto così vuoto.
E' stato veramente tutto perfetto...
Anche più del solito.
Giovedi sera quando sono arrivata, prima sorpresa, ho scoperto che hai scelto un hotel 4* per questo nostro viaggio, con tanto di Jacuzzi idromassaggio...
Siamo stati da Dio...
Seconda sorpresa...
Ci sono veramente rimasta, non sapevo cosa dire, ero proprio scioccata, ma nel senso buono...
Mi hai regalato una cosa che non mi aveva mai regalato nessuno.
Una stella.
Una stella vera, nel cielo, col mio nome.
Io non me lo immaginavo proprio...
E cavolo, ogni volta che guarderò il cielo saprò che una di quelle stelle è mia, e che me l'hai regalata tu, e che sarà sempre lì...
Giovedi notte abbiamo dormito appiccicati l'uno all'altra...Ogni volta che ci staccavamo ci cercavamo e ci riavvicinavamo... Veramente molto dolce...
Venerdi a cena coi tuoi amici, per poi finire la serata al vostro pub di fiducia...
E finalmente ho visto qual è il posto in cui vai ogni volta che esci.
Ed è un pezzetto di te che mi mancava, e ora non mi manca più...
Sabato non siamo usciti tutto il giorno, fuori c'era un sole pazzesco, ma noi siamo stati tre ore nella vasca idromassaggio con la schiuma che ci sommergeva e che piano piano allagava sempre più il bagno...
Come due cretini a scherzare, ma anche a parlare.. sei tu che vuoi parlare di cose serie.
Mi dici che vuoi organizzare i prossimi quattro mesi insieme a me.
Mi dici che questa cosa ti spaventa a morte, ma che è giusto così, e che verrai a trovarmi a Maggio, dopodichè ti trasferirai a Londra in Luglio e torneremo a casa insieme fine Luglio... Dopodichè andremo in Croazia insieme, coi miei amici. Che vuoi già prenotare tutto, che vuoi che le cose vadano così...
E ti vedo tanto diverso, tanto maturato.
Di sera siamo andati a mangiare il pesce, ed è stato veramente un orgasmo dei sensi! Non avevo mai mangiato del pesce così buono in vita mia!
Poi solita tappa a Ponte Milvio, a vedere se il nostro lucchetto lo avevano riattaccato... Secondo noi no, non c'era più, abbiamo provato a guardarci, ma ce ne erano veramente troppi... 
Domenica abbiamo dovuto lasciare l'hotel, la tristezza iniziava a possedermi, ma sonon stata forte, ho fatto finta di nulla, ho cercato di non pensarci, ho sorriso e ho scherzato.
Siamo stati a Villa Celimontana a prendere il sole e darci tanti bacini...
Dopodichè per la prima volta nella nostra storia siamo andati al cinema... a vedere "Ho voglia di te".
Sapevo che era un film per adolescenti, ma ero troppo curiosa di vedere Scamarcio e di vedere comunque com'era il film in base al libro...
Come sempre, meglio il libro centomila volte...
E quanto ci sei rimasto male quanto Step ha tradito Gin con Babi..
"Ao, ma che sta a fa Step??? Nooo nun ce credo ma sta a tradì Gin? Nooo nun se fanno queste cose! Cattivo Step"
E mi sembra di rivedere la scena con te e la tua ex qualche tempo fa e mi innervosisco, ma poi penso che tu sei stato meglio di Step, che tu le hai detto di no e non ti sei lasciato trascinare... E ti abbraccio forte forte, e forse tu capisci...
Poi in giro in macchina, bisogna far venire l'orario per andare all'aeroporto...
Ultimo pezzetto di pizza con le patate e poi via, destinazione Ciampino.
Siamo nel parcheggio, ancora dentro la macchina, ti abbraccio, ho il tuo testone sul mio petto, ti accarezzo i capelli e ti dico che andrò tutto bene, che questo mese passerà in fretta, che non ce ne accorgeremo nemmeno.
Mentre dico queste cose sento le lacrime che iniziano ad insinuarsi nei miei occhi, ma tu per fortuna non mi vedi.
Ti sollevi e vedo che i tuoi occhi sono lucidi, come sempre dai la colpa alle lenti a contatto.. dici di uscire, che non ti va di stare in macchina...
E siamo dentro l'aeroporto, seduti sulle solite sedie, abbracciati a baciarci.
Le solite scene da film, ma non sappiamo che farci, siamo fatti così...
Passa un'oretta e devo andare ad imbarcarmi, è giunta l'ora...
Ti abbraccio fortissimo, talmente forte che anche ora mi sembra di sentire quell'abbraccio.
E vado, sola come sempre, con quelle lacrime che cercano di uscire.
La gente mi guarda e mi incazzo.
Che cazzo hanno da guardare, che si facciano i cazzi loro.
Mi volto e mi stai salutando, stai andando via.
Ancora.

.

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.

...Se in questi giorni ti mancherò, ti basterà guardare in alto e da qualche parte ci sarà la mia stella che ti ricorderà che sono sempre con te. Ti amo...

 
 
 

Post N° 127

Post n°127 pubblicato il 28 Marzo 2007 da chamilondon

Questa settimana è già volata...
Il primo giorno di lavoro è andato bene, e il manager gay mi ha detto di essere rimasto contento di me. Anche se sono distrutta, chè ho iniziato alle 8 in bar e ho finito alle 8 e mezza (ma di sera) al negozio... E' la prima volta in vita mia che lavoro 12 ore... e per di più continuamente in piedi... Mi era già capitato di lavorare 10-11 ore, ma sempre in ufficio... In piedi correndo da una parte all'altra non mi era mai successo...
Sto maturando o sto impazzendo?
Domani è già mercoledi, e devo ancora fare un sacco di cose: stirare, depilarmi, fare il trolley, chè giovedi ormai è già qui...
Giovedi ci sarà lui.
Ma stavolta andrà bene.
Stavolta abbiamo dei progetti.
So che dovrò essere io la più forte, so che non dovrò farti vedere che mi dispiacerà lasciarti, dovrò convincerti che il tempo passerà in fretta, anche se so che non riuscirò a convincere me stessa.


Amo più te di quanto amo me.


 
 
 

Post N° 126

Post n°126 pubblicato il 27 Marzo 2007 da chamilondon

Proprio ieri parlavo di chi viene e chi va...
E oggi mi ritrovo l'Amanda in bar, la ragazza brasiliana che veniva a scuola con me, mi dice che dopodomani parte e torna definitivamente in Brasile...
Ci sono rimasta troppo male...
Così alle 7.30 siamo andate a farci un aperitivo, a base di birra e sidro, al Big Chill in Brick Lane, con anche la Fernanda ed altri loro amici... Americani, brasiliani, greci e svedesi... Molto bello... Ma molto triste perchè ho avuto la consapevolezza che tutto finirà, che Londra non sarà mai per sempre.
Ci sarà sempre chi andrà e chi verrà.
E a proposito di chi viene...
Stasera mi ha telefonato Matteo, il mio collega che era tornato in Italia poco prima di natale, mi ha detto che non tornerà a vivere a Londra... che a malincuore sta cercando da lavorare a Milano... E che però questo mercoledi viene a Londra e sta qua una settimana!
Veramente troppo contenta! Peccato però che io giovedi parto per Roma e torno domenica notte... E potrò vederlo solo lunedi sera...
Non mi sono mai piaciuti gli addii...
E qui ce ne sono anche troppi...
Non voglio nemmeno immaginare il mio...
Quando mi troverò a Stansted sapendo che tutto sarà finito.

 
 
 

Post N° 125

Post n°125 pubblicato il 24 Marzo 2007 da chamilondon

Mi hanno presa!
Mi hanno presa!
Il trial oggi è andato bene, e martedì inizio al negozio.
E' stranissimo, perchè io speravo in un lavoro occasionale, ed ero stata tutta la settimana a pensare a come dirglielo, con la paura che non mi avrebbero presa...
E invece, appena arrivata mi hanno chiesto se ero disponibile a lavorare solo 2-3 volte alla settimana!
E' perfetto, è proprio quello che volevo io, così da poter lavorare sia al bar che al negozio.
E a parte che il negozio mi piace di brutto, e avrò un'uniforme a mia scelta gratuita, più lo sconto del 50 % su tutto, i dipendenti sono tutti inglesi, così sono obbligata a parlare sempre in inglese!
Sembra che tutto stia iniziando a girare dalla parte giusta, finalmente...
Peccato solo che ho deciso di tornare a casa a fine luglio...
E' strano però dire peccato, se ho deciso di partire...
Come ieri, sono le giornate come quelle di ieri che mi fanno apprezzare Londra.
Dopo lavoro sono andata con la Marta e la Silvia a far shopping.
In autobus, al primo piano in prima fila, a parlare di cazzate e a ridere, con la speranza di essere le uniche italiane sul bus...
Prima fermata Covent garden, tappa obbligata al negozio di Cookies più buoni di Londra, dicono.
Poi a piedi fino a Leicester Square, Tottenham Court Rd e infine Oxford Street.
Ho trovato un negozio che mi piace, non mi sembra vero, finalmente... E non è nemmeno troppo caro.
A River Island ho comprato un paio di bermudina di jeans troppo cool, tutte strane, con le tasche asimmetriche, e una canotta che è veramente da sbavo, bianca con tutti i brillantini sul seno che è fatto a tringolo... Da paura!
Inizia a dispiacermi però, perchè le persone con cui ho fatto amicizia iniziano già a parlare di tornare a casa, anche loro...
La Marta a fine maggio, l'Anna anche lei a fine Luglio, qui mi rimarrà solo la Silvia, che non ha deciso per quanto tempo rimanere...
Mi sto già intristendo solo a pensarci, chissà quando verrà il momento di partire...
Credo che dopo circa un anno mi dispiacerà anche lasciare questa ugly factory, che comunque si è appropriata di un anno della mia vita...



 
 
 

Post N° 124

Post n°124 pubblicato il 22 Marzo 2007 da chamilondon

A volte penso a come sarebbe stare senza di te.
E non mi so dare una risposta.
Giovedi prossimo a quest'ora sarò con te.
No, non sarai tu a venire, come sempre sarò io.
Ma è l'ultima volta.
E l'ultima possibilità che ti dò.
[Quante volte l'ho detto, ormai ho perso il conto...]
E se non verrai qui nemmeno a luglio non mi resterà che dirti bye bye.
Ma cosa posso farci se hai degli occhi pazzeschi?
Se non riesco a fare a meno di te?
Sei la mia droga.
Mi chiami "amore mio", faccio finta di niente ma dentro mi sciolgo.
Lo ammetto, sto dando un'occhiata agli affitti a Roma, in media sono 300-400 euro al mese per una singola.
Ma lo faccio solo per farmi un'idea.
E infatti mi sto spaventando.
Non so se potrò farcela.
Se me la sentirò.
Non potrei mai sentirmi in più in casa di un altro.
E così mi torna la paura, la voglia di non andarmene da Londra, ma di rimanere qua.
A fare cosa non lo so.
Ma stare qui, nel limbo.
Che dopotutto non è cosi male.
Come oggi, compleanno della Silvia, a bere al pub alle 4 del pomeriggio.
Questi riti inglesi mi stanno a poco a poco entrando dentro...
Non so ancora cosa voglio fare.
Ma non ho ancora voglia di pensarci...

 
 
 

Post N° 123

Post n°123 pubblicato il 17 Marzo 2007 da chamilondon

Alla fine il mio pernod ha fatto effetto.
Forse un pochino troppo.
Il ragazzo col quale ho fatto il colloquio era gay.
Non ho nulla contro i gay, se non fosse per la loro parlata.
Mozzano ancora di più le parole e le frasi diventano strascicate.
Ho fatto una fatica assurda a capire che cazzo mi stesse dicendo.
A volte ho persino finto di capire.
Ma direi di essergli piaciuta.
Sabato prossimo ho la prova.
Loro cercano solo part-time, così potrei lavorare nel bar dal lunedi al venerdi e nel negozio il sabato e la domenica.
Non mi sembra affatto male...
Staremo a vedere come andrà...
Solo che non mi posso ubriacare ogni volta che devo andare al lavoro!

 
 
 

Post N° 122

Post n°122 pubblicato il 17 Marzo 2007 da chamilondon

Pernod & Schweppes a mezzogiorno.
Con lo stomaco pieno di un biscotto e un succo di frutta.
Ho un appuntamento.
Il mio primo colloquio in inglese.
Per un negozio di abbigliamento.
Tra un'ora.
Devo sciogliere il mio inglese.

 
 
 

Post N° 121

Post n°121 pubblicato il 14 Marzo 2007 da chamilondon

E io lo sapevo che qualcosa di buono in te c'era...
Ci siamo risentiti oggi da lunedi.
Mi chiedi scusa, mi dici che hai capito, che hai sbagliato, che ammetti che quella che si è sempre sbattuta di più sono io.
E che ora è giunto il momento che sia tu a sbatterti.
Che non vuoi perdermi.
Ti chiedo come l'hai capito.
Mi rispondi che hai pensato tanto in questi giorni.
E che complice è stato l'incontro casuale con la tua ex ragazza...
LeiPrimaDiMe.
Quella di cui ti eri innamorato e avevi sofferto per un anno intero.
L'unica a cui avevi detto ti amo, prima di me.
Tu eri al compleanno della ragazza del tuo migliore amico.
E naturalmente c'era anche lei, amica della festeggiata.
E io davvero non riesco a credere a quello che mi dici.
Lei ha iniziato ad accollarsi subito a inizio sera, è venuta a salutarti, ti ha baciato, ti ha sfiorato una spalla e ti ha detto che ti trovava in forma.
Ha fatto la gatta morta.
Più e più volte.
Ti ha persino detto che il primo amore non si scorda mai.
Finchè spudorata non ti ha chiesto di accompagnarla al bagno.
Mi hai detto che le hai risposto male, che lei ha continuato ad insistere, ma che tu non hai ceduto.
Anzi, mi hai detto che proprio non te ne fregava niente di andare al bagno con quel troione.
I vostri amici sconvolti.
Tutti avete detto che è diventata un'altra persona.
E poi sboccata, burina, parlava delle esperienze che avete avuto assieme.
Tu l'hai smerdata, le hai chiaramente detto che con te era una figa di legno.
Lei ha avuto il coraggio di dirti di riprovarla ora, per vedere se era cambiata.
Io sempre più sconvolta...
Ma non solo.
Ti ha chiesto di me.
Ti ha chiesto se ero una storia seria.
Com'ero, come stavamo assieme.
Le hai detto che non solo la superavo, ma le stavo una pista avanti.
Lei voleva farsi la figa, e ti ha risposto: "Ah, vorrei proprio vederla, QUESTA..."
Tu che mi conosci, le hai detto che non le conveniva, perchè le avrei sicuramente tirato una pizza in faccia, e che garantito, le avrebbe prese.
E, finale a sorpresa, non contenta, ti chiede di accompagnarla a casa.
Tu le chiedi chiaramente che cazzo vuole. Che non sei più un ragazzino, e tanto meno sei un coglione. Se crede ancora di rigirarti come una pezza.
"An vedi 'sto stronzo!" - E' l'unica cosa che la burina riesce a dirti.
E si, io mi fido di te.
Ma so quanto lei contava per te.
Così ti chiedo di giurarmelo sulla cosa cui tieni più al mondo.
E non esiti niemmeno un istante, mi giuri su tua madre di aver fatto a modo, e di averla trattata male.
Ma mi dici anche di non aver fatto niente di chè, ti sei comportato come era giusto.
E io invece ti rispondo di no, ti dico che un coglione ci sarebbe andato, se la sarebbe scopata, considerato anche quanto siamo lontani io e te. Ti dico che sono veramente fiera di te per come ti sei comportato, e che sono orgogliosa di essere IO la tua ragazza.
Mi dici che hai capito quanto è difficile trovare una persona con la quale si sta bene veramente.
E tu con me ci stai da Dio.
Non vuoi perdermi.
Così verrai qua.
Dobbiamo solo decidere le date, in base ai tuoi impegni universitari.
E io sono così contenta che tu abbia capito, che tu sia maturato, stai quasi diventando un ometto.
E ne sono orgogliosa, perchè questo ometto lo sto tirando su io...

 
 
 

Post N° 120

Post n°120 pubblicato il 11 Marzo 2007 da chamilondon

E oggi ti rifai vivo.
Mi arriva una tua mail nel pomeriggio in cui c'è solo un biglietto aereo.
Inizialmente penso che è servito, che hai capito.
Ma poi guardo meglio.
No, sono io che devo venire da te.
E allora non hai proprio capito un cazzo.
Telefonata di un'ora.
Ti ho detto che mi hai persa.
Non hai risposto nulla di convincente.

.

.

.

.

.

.

Ti ho spremuto per vedere se c'era qualcosa di buono.
E magari c'era...
Ma era soffocato dalle tue indecisioni.

 
 
 

Post N° 119

Post n°119 pubblicato il 11 Marzo 2007 da chamilondon

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia, chi non rischia
e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce
il nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore 
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, 
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza,
per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, 
chi non ascolta musica,
chi non trova la grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, 
chi non si lascia aiutare.
Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi 
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto 
prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce .

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivi
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore 
del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà 
al raggiungimento di una splendida felicità.

(Pablo Neruda)

 
Sono da poco tornata a casa, stamattina alle 8 ho accompagnato la Socia all'aeroporto.
Era arrivata venerdi, ed è stato stupendo averla qui.
Sole, Io&Lei.
Le Tughever Forever non hanno bisogno di altre parole.

 
 
 

Post N° 118

Post n°118 pubblicato il 09 Marzo 2007 da chamilondon

Credevo che l'altro giorno avessi dato il peggio di te.
E invece mi sbagliavo, perchè ieri sei riuscito a superarti.
Avevo trovato una soluzione, l'unica che ci permettesse di stare ancora insieme.
Altrimenti l'alternativa era lasciarsi.
Tu non eri riuscito a trovare una soluzione, come sempre, e così ci avevo pensato io, come al solito.
Avevo programmato tutto...
Tu saresti dovuto venire da me fine marzo/inizio aprile.
Io sarei venuta inizio maggio.
Poi tu ti saresti traferito qua non appena finito gli esami, verso luglio.
Avremmo convissuto un mesetto qui a Londra.
Dopodichè saremmo ritornati insieme ad Agosto.
Tu a Roma.
Io nel mio paesino.
Avrei passato un po' di tempo con gli amici e i parenti.
Poi saremmo partiti per le ferie.
Due o tre settimane in Croazia. Non importava il luogo, importava stare ancora insieme.
E a settembre se tutto fosse andato bene, io mi sarei trasferita a Roma.

Avevo pensato a tutto, e questa era l'unica soluzione possibile.
Tu l'hai rifiutata, dicendo che non potevi ancora starmi cosi lontano. Volevi che io mi trasferissi a Roma a giugno.
Ti ho detto che non era possibile, per i soldi, per le ferie, per il lavoro, per l'affitto. Sarebbe stata una cosa troppo avventata, e che bisognava aspettare assolutamente settembre.
Ti ho detto che comunque tre mesi sarebbero passati in fretta, che a luglio saresti stato qua da me, che sarebbe stata come una vacanza per te, che non avresti avuto bisogno di lavorare, che avrei pagato io l'affitto.
Ti sei incazzato, hai detto che pensavo solo a me, che avevo preso in considerazione l'unica possibilità che facesse comodo a me.
Che tu non ci stavi a farti altri due viaggi stando male.
Che avresti preferito addirittura vederci solo una volta, a Maggio.
Mi sono incazzata come una bestia, ti ho chiesto se eri scemo a dire che ci saremmo dovuti vedere solo a Maggio. Che non mi stava assolutamente bene, che non volevo nemmeno parlarne, era un no categorico. Piuttosto ti avrei lasciato in quell'istante.

Poi la cosa è andata degenerando, abbiamo discusso ancora di più, hai detto che eri stanco, che volevi chiudere la conversazione e che mi avresti dato una risposta il giorno successivo.
Mi sono incazzata ancora di più, ti ho detto che ero stanca di tutti i tuoi domani, che non ne potevo più, e che se tu avessi riattaccato senza darmi una risposta, io avrei fatto finta che ci fossimo lasciati.
Hai messo giù.
E così è stato.
Non ci sei più.
Non ti chiamerò.
Non questa volta.
Mi hai deluso profondamente.
Insieme a tutte le delusioni che mi avevi dato in passato, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Tutta la fiducia e le speranze che riponevo in te se ne sono andate ieri con la conclusione di quella telefonata.
Mi hai perso, coglione.

 
 
 

Post N° 117

Post n°117 pubblicato il 06 Marzo 2007 da chamilondon

Oggi è il tuo compleanno.
E oggi siamo riusciti a litigare.
Ero parecchio scazzata pensando alla telefonata che abbiamo avuto ieri, dopo una settimana che non ci siamo sentiti.
Perchè ancora, dopo più di un anno, non sai cosa cazzo vuoi.
E io ho davvero i maroni frantumati ormai.
Dici che hai pensato...
Ma tu hai fatto come i muli, hai pensato con il paraocchi, hai guardato solo un problema, non hai pensato a tutti quelli che c'erano intorno.
Noi non ci siamo sentiti per una settimana, hai detto che abbiamo fatto bene perchè hai avuto modo di pensare. E il tuo pensiero è stato che se stiamo ancora lontani ci lasciamo.
Ma bravo, hai scoperto l'acqua calda!
Non ha pensato a tante altre cose, anche ammesso che io decida di venire a vivere a Roma, come li affrontiamo questi mesi che devono ancora venire?
Non lo sai, perchè non ci hai ancora pensato.
E poi dici che non te la senti di chiedermi di venire a vivere a Roma.
Perchè hai paura che andremo a convivere e tu non ti senti pronto.
Ma chi cazzo ti ha chiesto di andare a convivere?!
Ma che film hai visto?
Ti dico allora che se non vuoi che io venga a Roma, basta dirlo.
Che se vuoi farti i cazzi tuoi non ci sono problemi.
Dici che ho frainteso, che non è assolutamente così.
Io ancora non ho capito che cazzo volevi dire.
So solo che tu stai veramente oltrepassando ogni limite.

 
 
 

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I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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"Ti ho parlato della tensione degli opposti?" - mi fa lui.
La tensione degli opposti?
"La vita è una sorte di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos'altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c'è nulla di scontato.
"La tensione degli opposti, come un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da  qualche parte, nel mezzo."
Sembra un incontro di pugilato. - commento io
"Già, un incontro di pugilato", ride lui. "Ecco, potresti proprio descrivere la vita così."
Chi vince? - domando io.
Mi sorride, e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti.
"Vince l'amore. L'amore vince sempre."

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Ecco la differenza.
A volte non riesci a credere a quel che vedi, devi credere a quel che provi.
E se vuoi ottenere la fiducia di qualcuno devi sentire che anche tu puoi fidarti di lui... anche al buio.
Anche quando stai cadendo.

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II - I MIEI MARTEDI COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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I poveri ragazzi di oggi o sono troppo egoisti per lasciarsi coinvolgere in un vero rapporto d'amore, o fanno matrimoni troppo frettolosi e sei mesi dopo divorziano. Non sanno bene quel che cercano nel loro partner. Non sanno bene quello che sono loro stessi: quindi come possono sapere chi stanno sposando?

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Ho imparato questo a proposito del matrimonio: ti mette alla prova.
Scopri quello che sei, chi è l'altra persona, e come potete o non potete adattarvi l'uno all'altro. Tuttavia, ci sono alcune norme da seguire a proposito dell'amore e del matrimonio. Se non rispetti il tuo partner, avrai un mare di problemi. Se non sai raggiungere un compromesso, avrai un mare di problemi. Se non riesci a parlare apertamente di quel che accade tra di voi, avrai un mare di problemi.  E se nella vita non avete in comune una serie di valori, avrai un mare di problemi. Dovete avere gli stessi valori.
Non lasciare troppo presto, ma non indugiare troppo a lungo.

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III I MIEI MARTEDÌ COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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Non abbiamo solo bisogno di perdonare gli altri, abbiamo anche bisogno di perdonare noi stessi. Per tutto quello che non abbiamo fatto. Quello che avremmo dovuto fare. Non ci si può bloccare a rimpiangere quel che avrebbe dovuto accadere. I rimpianti non ti aiutano.

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Non esiste una formula per i rapporti. Devono essere negoziati in maniere affettuose, con ampio spazio per entrambe le parti, per ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisognom ciò che possono fare e ciò che è la loro vita. Negli affari, la gente tratta per vincere. Tratta per ottenere quel che vuole. Forse tu sei troppo abituato a questo. L'amore è diverso. E' amore quando ci si preoccupa della situazione dell'altro come se fosse la tua.

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 Il desiderio non è ciò che vedi...

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ma quello che immagini... 

 

IL PICCOLO PRINCIPE

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
immagine" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri
immaginepassi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

 

IL PICCOLO PRINCIPE "II"

" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
immagineIl piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

 

IL PICCOLO PRINCIPE "III"

immagineCosì il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
immagineE le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
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