Creato da chamilondon il 27/09/2006

Big City Life

Arriviamo a conoscerci solo quando raggiungiamo i nostri limiti.

 

 

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Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 03 Aprile 2007 da chamilondon

Non riesco a dormire.
Il letto mi sembra così grande e vuoto senza di te.
Anche se dopo il week end passato con te mi sembra tutto così vuoto.
E' stato veramente tutto perfetto...
Anche più del solito.
Giovedi sera quando sono arrivata, prima sorpresa, ho scoperto che hai scelto un hotel 4* per questo nostro viaggio, con tanto di Jacuzzi idromassaggio...
Siamo stati da Dio...
Seconda sorpresa...
Ci sono veramente rimasta, non sapevo cosa dire, ero proprio scioccata, ma nel senso buono...
Mi hai regalato una cosa che non mi aveva mai regalato nessuno.
Una stella.
Una stella vera, nel cielo, col mio nome.
Io non me lo immaginavo proprio...
E cavolo, ogni volta che guarderò il cielo saprò che una di quelle stelle è mia, e che me l'hai regalata tu, e che sarà sempre lì...
Giovedi notte abbiamo dormito appiccicati l'uno all'altra...Ogni volta che ci staccavamo ci cercavamo e ci riavvicinavamo... Veramente molto dolce...
Venerdi a cena coi tuoi amici, per poi finire la serata al vostro pub di fiducia...
E finalmente ho visto qual è il posto in cui vai ogni volta che esci.
Ed è un pezzetto di te che mi mancava, e ora non mi manca più...
Sabato non siamo usciti tutto il giorno, fuori c'era un sole pazzesco, ma noi siamo stati tre ore nella vasca idromassaggio con la schiuma che ci sommergeva e che piano piano allagava sempre più il bagno...
Come due cretini a scherzare, ma anche a parlare.. sei tu che vuoi parlare di cose serie.
Mi dici che vuoi organizzare i prossimi quattro mesi insieme a me.
Mi dici che questa cosa ti spaventa a morte, ma che è giusto così, e che verrai a trovarmi a Maggio, dopodichè ti trasferirai a Londra in Luglio e torneremo a casa insieme fine Luglio... Dopodichè andremo in Croazia insieme, coi miei amici. Che vuoi già prenotare tutto, che vuoi che le cose vadano così...
E ti vedo tanto diverso, tanto maturato.
Di sera siamo andati a mangiare il pesce, ed è stato veramente un orgasmo dei sensi! Non avevo mai mangiato del pesce così buono in vita mia!
Poi solita tappa a Ponte Milvio, a vedere se il nostro lucchetto lo avevano riattaccato... Secondo noi no, non c'era più, abbiamo provato a guardarci, ma ce ne erano veramente troppi... 
Domenica abbiamo dovuto lasciare l'hotel, la tristezza iniziava a possedermi, ma sonon stata forte, ho fatto finta di nulla, ho cercato di non pensarci, ho sorriso e ho scherzato.
Siamo stati a Villa Celimontana a prendere il sole e darci tanti bacini...
Dopodichè per la prima volta nella nostra storia siamo andati al cinema... a vedere "Ho voglia di te".
Sapevo che era un film per adolescenti, ma ero troppo curiosa di vedere Scamarcio e di vedere comunque com'era il film in base al libro...
Come sempre, meglio il libro centomila volte...
E quanto ci sei rimasto male quanto Step ha tradito Gin con Babi..
"Ao, ma che sta a fa Step??? Nooo nun ce credo ma sta a tradì Gin? Nooo nun se fanno queste cose! Cattivo Step"
E mi sembra di rivedere la scena con te e la tua ex qualche tempo fa e mi innervosisco, ma poi penso che tu sei stato meglio di Step, che tu le hai detto di no e non ti sei lasciato trascinare... E ti abbraccio forte forte, e forse tu capisci...
Poi in giro in macchina, bisogna far venire l'orario per andare all'aeroporto...
Ultimo pezzetto di pizza con le patate e poi via, destinazione Ciampino.
Siamo nel parcheggio, ancora dentro la macchina, ti abbraccio, ho il tuo testone sul mio petto, ti accarezzo i capelli e ti dico che andrò tutto bene, che questo mese passerà in fretta, che non ce ne accorgeremo nemmeno.
Mentre dico queste cose sento le lacrime che iniziano ad insinuarsi nei miei occhi, ma tu per fortuna non mi vedi.
Ti sollevi e vedo che i tuoi occhi sono lucidi, come sempre dai la colpa alle lenti a contatto.. dici di uscire, che non ti va di stare in macchina...
E siamo dentro l'aeroporto, seduti sulle solite sedie, abbracciati a baciarci.
Le solite scene da film, ma non sappiamo che farci, siamo fatti così...
Passa un'oretta e devo andare ad imbarcarmi, è giunta l'ora...
Ti abbraccio fortissimo, talmente forte che anche ora mi sembra di sentire quell'abbraccio.
E vado, sola come sempre, con quelle lacrime che cercano di uscire.
La gente mi guarda e mi incazzo.
Che cazzo hanno da guardare, che si facciano i cazzi loro.
Mi volto e mi stai salutando, stai andando via.
Ancora.

.

.

.

.

.

...Se in questi giorni ti mancherò, ti basterà guardare in alto e da qualche parte ci sarà la mia stella che ti ricorderà che sono sempre con te. Ti amo...

 
 
 
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La vita è dura
ragazzo, 
tu devi essere più duro.
Devi metterti a lottare e a fare
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allora forse è meglio che vai, 
perchè sei già morto.
-In un milione di piccoli pezzi-
 

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PARLAMI D'AMORE - SILVIO MUCCINO

Nasciamo senza sapere quando e perchè, moriamo senza sapere quando e perchè e nonostante questo ci sforziamo per tutta la vita di controllare gli eventi. Addirittura di prevederli.

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perchè un tuo momento è già immenso.
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ohi,sono la ste..signorina ma non si sparisce così!!!!sei a...
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Heilà!!! un momento...tutto questo significa che ora sei a...
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anno nuovo vita nuova.... smack!!!
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Tesorooooo chi si rivede!!! Ti ho pensata tanto tanto...
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I MIEI MARTEDì COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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"Ti ho parlato della tensione degli opposti?" - mi fa lui.
La tensione degli opposti?
"La vita è una sorte di tiro alla fune. Vorresti fare una cosa, ma sei costretto a fare qualcos'altro. Qualcosa ti fa male, eppure tu sai che non dovrebbe. Prendi per scontate alcune cose, pur sapendo che non c'è nulla di scontato.
"La tensione degli opposti, come un elastico che si tira. E quasi sempre stiamo da  qualche parte, nel mezzo."
Sembra un incontro di pugilato. - commento io
"Già, un incontro di pugilato", ride lui. "Ecco, potresti proprio descrivere la vita così."
Chi vince? - domando io.
Mi sorride, e gli si formano le rughe intorno agli occhi, gli si scoprono i denti storti.
"Vince l'amore. L'amore vince sempre."

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Ecco la differenza.
A volte non riesci a credere a quel che vedi, devi credere a quel che provi.
E se vuoi ottenere la fiducia di qualcuno devi sentire che anche tu puoi fidarti di lui... anche al buio.
Anche quando stai cadendo.

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II - I MIEI MARTEDI COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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I poveri ragazzi di oggi o sono troppo egoisti per lasciarsi coinvolgere in un vero rapporto d'amore, o fanno matrimoni troppo frettolosi e sei mesi dopo divorziano. Non sanno bene quel che cercano nel loro partner. Non sanno bene quello che sono loro stessi: quindi come possono sapere chi stanno sposando?

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Ho imparato questo a proposito del matrimonio: ti mette alla prova.
Scopri quello che sei, chi è l'altra persona, e come potete o non potete adattarvi l'uno all'altro. Tuttavia, ci sono alcune norme da seguire a proposito dell'amore e del matrimonio. Se non rispetti il tuo partner, avrai un mare di problemi. Se non sai raggiungere un compromesso, avrai un mare di problemi. Se non riesci a parlare apertamente di quel che accade tra di voi, avrai un mare di problemi.  E se nella vita non avete in comune una serie di valori, avrai un mare di problemi. Dovete avere gli stessi valori.
Non lasciare troppo presto, ma non indugiare troppo a lungo.

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III I MIEI MARTEDì COL PROFESSORE - MITCH ALBOM

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Non abbiamo solo bisogno di perdonare gli altri, abbiamo anche bisogno di perdonare noi stessi. Per tutto quello che non abbiamo fatto. Quello che avremmo dovuto fare. Non ci si può bloccare a rimpiangere quel che avrebbe dovuto accadere. I rimpianti non ti aiutano.

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Non esiste una formula per i rapporti. Devono essere negoziati in maniere affettuose, con ampio spazio per entrambe le parti, per ciò che vogliono e ciò di cui hanno bisognom ciò che possono fare e ciò che è la loro vita. Negli affari, la gente tratta per vincere. Tratta per ottenere quel che vuole. Forse tu sei troppo abituato a questo. L'amore è diverso. E' amore quando ci si preoccupa della situazione dell'altro come se fosse la tua.

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 Il desiderio non è ciò che vedi...

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ma quello che immagini... 

 

IL PICCOLO PRINCIPE

In quel momento apparve la volpe.
"Buon giorno", disse la volpe.
"Buon giorno", rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
"Sono qui", disse la voce, "sotto al melo…."
"Chi sei?" domandò il piccolo principe, " sei molto carino…"
"Sono la volpe", disse la volpe.
immagine" Vieni a giocare con me", disse la volpe, "non sono addomesticata".
"" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" Non sei di queste parti, tu", disse la volpe" che cosa cerchi?"
" Cerco gli uomini", disse il piccolo principe.
" Che cosa vuol dire addomesticare?"
" E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…"
" Creare dei legami?"
" Certo", disse la volpe. " Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."
" Comincio a capire", disse il piccolo principe. " C'è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…"
"E' possibile", disse la volpe "capita di tutto sulla terra…"
" La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita,
sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri
immaginepassi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in
fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai
addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…"
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
" Per favore …..addomesticami", disse.
" Volentieri", rispose il piccolo principe, " ma non ho molto tempo, però.
Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose".
" Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe." gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"

 

IL PICCOLO PRINCIPE "II"

" Che bisogna fare?" domandò il piccolo principe.
" Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe.
" In principio tu ti sederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino…."
immagineIl piccolo principe ritornò l'indomani.
" Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe.
" Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti".
" Che cos'è un rito?" disse il piccolo principe.
" Anche questa è una cosa da tempo dimenticata", disse la volpe.
" E' quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io
mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza".

 

IL PICCOLO PRINCIPE "III"

immagineCosì il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "…Piangerò".
" La colpa è tua", disse il piccolo principe, "Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…"
" E' vero", disse la volpe.
" Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
" E' certo", disse la volpe.
" Ma allora che ci guadagni?"
" Ci guadagno", disse la volpe, " il colore del grano".
soggiunse:
" Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo".
"Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto".
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente" , disse.
" Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre.
Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo".
immagineE le rose erano a disagio.
" Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. " Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa" E ritornò dalla volpe.
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa…" sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
" Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.
Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…"
" Io sono responsabile della mia rosa…." Ripetè il piccolo principe per ricordarselo
.

 

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