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LA LISTA PAZZA PROSEGUE LA SUA CORSA

Post n°122 pubblicato il 25 Febbraio 2008 da Il.Don.Camillo
Foto di Il.Don.Camillo

Noto con tristezza che in giro vige uno scandaloso, pericoloso e preoccupante conformismo circa la magnifica proposta di Giuliano Ferrara per una moratoria contro l’aborto. A parte le opinioni di una solita stampa nostrana, è grande il rischio che la stampa gratuita in circolazione nelle metropolitane italiane possa rendere un pessimo servizio alla verità.

Oggi, infatti, come in altri giorni da pendolare, mi sono capitate sotto mano una copia di City e una di Metro. Nel primo giornale, riguardo allo scontro sull’aborto, sotto un articolo con allegata la foto di Giuliano Ferrara insieme al Papa, attirava l’attenzione una didascalia tanto semplice quanto falsa; testualmente: “Giuliano Ferrara, neo anti-abortista, bacia l’anello di Benedetto XVI, ieri a Roma, dopo la messa. Ferrara, ex comunista e ‘libertino’, ora si definisce ‘ateo devoto’ e ha riaperto lo scontro sulla legge 194 alle elezioni con una lista anti-aborto, iniziativa subito appoggiata dal Vaticano”. Come sempre, per pigrizia o per malizia, si lascia immaginare una Chiesa che macchina dietro le quinte della politica italiana, a sostenere partiti di qua e di là. Naturalmente non è così, anche se ad alcuni piace farlo pensare. Certamente, in Santa Sede si guarderà positivamente alla battaglia per la moratoria del direttore del Foglio, ma non ci si è mai e poi mai schierati dalla sua parte. Se invece con “Vaticano” si intende erroneamente la Chiesa italiana, ovvero la Cei, sarà bene dire che Avvenire, quotidiano della suddetta Conferenza Episcopale Italiana, e gli stessi vescovi le hanno date di santa ragione (anche se non all’unanimità) alla proposta dell’Elefantino di una lista.

Su Metro, invece, dopo uno specchietto minimo con una foto di Giulianone col Papa, sfogliando le pagine, si arrivava alla rubrica delle lettere, affiancata da una ipocrita opinione di un chirurgo sconosciuto, di cui, purtroppo, non ricordo il nome. Già che il titolo parlasse di “crociata contro la legge 194 faceva riflettere. Ho letto e sono rabbrividito. Oltre ai soliti luoghi comuni che una certa e succitata stampa si passa spesso e volentieri, c’erano alcune ipocrisie molto mal mascherate. Insomma, leggendo questa opinione, una persona che di Ferrara e del suo lavoro non sa niente, avrebbe pensato subito ad un orco cattivo, che vuole eliminare la 194, che vuole sbattere in cella le donne che abortiscono, che vuole lanciare una temibile “caccia alle streghe”. Robe da matti.

Intanto, il nostro Elefantino continua la sua battaglia. Domenica, sul Foglio, è stato pubblicato il programma della lista per la vita “Aborto? No, grazie” per la moratoria sull’aborto, ed uno dei punti è vietare per decreto legge la diffusione in Italia di quel veleno quale è la Ru486.

Qui di seguito "il programma serio della lista pazza", ovvero i punti della lista Aborto? No, grazie

  1. Promuovere legislativamente il dovere di seppellire tutti i bambini abortiti nel territorio nazionale, in qualunque fase della gestazione e per qualunque motivo. Le spese sono a carico del pubblico erario.
  2. Vietare per decreto legge l’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 e simili veleni capaci di reintrodurre la convenzione dell’aborto solitario e clandestino contro lo spirito e la lettera della legge 194 di tutela sociale della maternità.
  3. Stabilire per via di legge che accoglienza, rianimazione e cura dei neonati sono un compito deontologico dei medici a prescindere da qualunque autorizzazione di terzi.
  4. Emendare l’articolo 3 della Costituzione, comma 1. Dove è scritto “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.
  5. Impegnare il governo della Repubblica a costruire un’alleanza capace di emendare la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo delle Nazioni Unite all’articolo 3. Dove è scritto “ogni individuo ha diritto alla vita” aggiungere una virgola e la frase “dal concepimento fino alla morte naturale”.
  6. Difendere la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita, escludendo per via di legge e linee guida interpretative ogni possibilità, adombrata in recenti sentenze giudiziarie, di introdurre la pratica eugenetica della selezione per annientamento dell’embrione umano al posto della cura e della relativa diagnostica terapeutica. Introdurre nei primi cento giorni una moratoria per la ricerca sulle cellule staminali embrionali, sulla falsariga di quella europea abbandonata dal governo Prodi, e rafforzare la ricerca sulle staminali adulte o etiche.
  7. Fondare in ogni regione italiana una Agenzia per le adozioni il cui compito specifico sia quello di favorire l’adozione, con procedura riservata e urgente, di quei bambini che possono essere sottratti a una decisione abortiva di qualunque tipo.
  8. Adottare le modalità del “Progetto Gemma” sul sostegno materiale alle gestanti in difficoltà e alle giovani madri di ogni nazionalità e status giuridico per la prima accoglienza e educazione dei bambini, con l’erogazione di consistenti somme per i primi trentasei mesi di vita dei figli.
  9. Applicare la parte preventiva e di tutela della maternità della legge 194. Potenziare in termini di risorse disponibili e di formazione del personale pubblico, valorizzando il volontariato pro vita, la rete insufficiente dei consultori e dei Centri di aiuto alla vita in ogni regione e provincia italiana.
  10. Triplicare i fondi per la ricerca sulle disabilità e istituire una Agenzia di tutela e integrazione del disabile in ogni regione italiana.
  11. Sostenere con sovvenzioni pubbliche adeguate l’attività dell’associazione di promozione sociale denominata Movimento per la vita.
  12. Le risorse per il programma elettorale sono da fissare nella misura di mezzo punto calcolato sul prodotto interno lordo e verranno rese disponibili attraverso lo stanziamento di 7 miliardi di euro attualmente giacenti presso i conti correnti dormienti in via di smobilitazione e altri cespiti di entrata.

 
 
 
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